Ieri, giovedì 12 marzo, le autorità austriache hanno annunciato che da domenica 15 marzo tutte le località sciistiche chiuderanno gli impianti, e che da lunedì 16 saranno chiuse anche le strutture ricettive.
Infine la Svizzera, nella seduta del Consiglio Federale di venerdì 13, ha emesso ordinanza per chiusura degli impianti dal subito e fino al 30 aprile.
Nel frattempo anche la FFS, la federsci francese, così come la FISI e la OESV, ha annunciato la sospensione di tutte le attività agonistiche federali a partire dal 13 marzo, in tutte le discipline e in tutte le categorie.
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1 | draghetto il 14/03/2020 01:41:40
E in Svizzera altra contraddizione, ovvero per via di questo provvedimento sono state annullate le gare di skicross dopo che ieri si sono svolte regolarmente quelle di snowboardcross con oltre mille casi positivi nel Paese. Peggio ancora succede in Canada, dove gli atleti che sono andati a gareggiare dall'altra parte dell'Atlantico dovranno tornare a casa senza disputare nemmeno una competizione.
La FIS può essere giustificata in molti casi poiché deve gestire un numero importante di discipline, ma ancora una volta si rivela battuta dall'IBU dal punto di vista organizzativo e di gestione di certe situazioni: almeno nel biathlon gli atleti sono stati avvisati per tempo sul numero di gare mancanti e su quali gare non si sarebbero svolte, ed hanno così potuto farsi i loro calcoli per giocarsi la CdM. Poi resta la storia degli scarti sulla quale si potrebbe discutere, ma quella è una questione a parte.
Di fatto, le gare odierne di biathlon in Finlandia andranno a chiudere la stagione degli sport invernali.
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