FISI: i consiglieri scrivono a Morzenti
a cura della redazione
Sono passati diversi giorni dalla notizia della sentenza di primo grado che condanna il presidente Morzenti e ieri alcuni consiglieri hanno rotto il silenzio con una lettera indirizzata proprio al presidente Morzenti. Ecco il testo: "I sottoelencati consiglieri federali chiedono che venga convocato quanto prima un Consiglio Federale allo scopo di valutare la situazione che si è creata in Federazione, all'indomani della sentenza del Tribunale di Cuneo, che La riguarda". I 7 consiglieri federali firmatari sono: Enzo Sima, Lorenzo Conci, Rainer Senoner, Gabriella Paruzzi, Anastasia Cigolla, Kristian Ghedina e Marco Mapelli. Con 8 firme si sarebbe potuto autoconvocare ma nessuno degli altri consiglieri, a partire dal vice presidente Antonio Noris, ha voluto firmare il documento. Oggi la risposta: il consiglio federale è stato fissato per venerdì 19 novembre.
Lunedì scorso era intervenuto sulla questione anche Franco Frattini, ministro degli esteri italiani, maestro di sci e appassionato di neve e montagna. Dura la sua posizione nei confronti di Morzenti: "Al presidente Morzenti chiedo semplicemente un gesto di sensibilità nei confronti di un mondo che dice di amare. Gli sport invernali non meritano di essere coinvolti in una sua vicenda personale. E' dovere del presidente federale non mettere in imbarazzo la struttura che dirige, mi lasci ricordare un amico e un galantuomo come Mario Pescante. Era il numero 1 del Coni, quando venne aperta un'inchiesta sulle provette antidoping all'Acquacetosa e rinunciò alla poltrona. Pur sapendo di essere estraneo al caso..."
(venerdì 5 novembre 2010)
Lunedì scorso era intervenuto sulla questione anche Franco Frattini, ministro degli esteri italiani, maestro di sci e appassionato di neve e montagna. Dura la sua posizione nei confronti di Morzenti: "Al presidente Morzenti chiedo semplicemente un gesto di sensibilità nei confronti di un mondo che dice di amare. Gli sport invernali non meritano di essere coinvolti in una sua vicenda personale. E' dovere del presidente federale non mettere in imbarazzo la struttura che dirige, mi lasci ricordare un amico e un galantuomo come Mario Pescante. Era il numero 1 del Coni, quando venne aperta un'inchiesta sulle provette antidoping all'Acquacetosa e rinunciò alla poltrona. Pur sapendo di essere estraneo al caso..."
(venerdì 5 novembre 2010)