A 3 settimane dal via del mondiale di Schladming, nel penultimo appuntamento di coppa del mondo tra le porte strette dello slalom, quello di Flachau - l'ultimo sarà quello di Maribor a fine gennaio - l'Italia in rosa punta sulle giovani leve. La stagione in questa specialità non sta certo attraversando un buon momento e i tecnici azzurri iniziano a stringere i tempi per la scelta del quartetto che ci rappresenterà a Schladming.
La comitiva delle azzurre (sono sei) è già arrivata in una Flachau festante per i vent'anni di coppa del mondo e per prendere parte allo slalom in notturna di domani, martedì 15 gennaio (prima manche ore 17.45, seconda manche ore 20.45 - diretta tv su Raisport1 ed Eurosport1). Il direttore tecnico RaimundPlancker ha convocato le veteraneIreneCurtoni, ManuelaMoelgg e Chiara Costazza, a cui si aggiungono la rientrante SarahPardeller (ventiquattro anni di Nova Ponente, tesserata per il Centro Sportivo Esercito, salita sul podio nello scorso dicembre nello slalom di Coppa Europa a Courchevel col secondo posto), MichelaAzzola (ventunenne bergamasca di Albino, al sesto gettone di presenza e diciannovesima a Semmering a fine dicembre) e Marta Benzoni, ventiduenne bergamasca di Rovetta che torna ad assaporare il palcoscenico più importante a distanza di quasi tre anni dall'esordio di Ofterschwang del marzo 2009.
"Le condizioni delle nostre atlete più esperte non sono delle migliori - afferma Plancker - la Curtoni nel corso dell'allenamento di rifinitura a Pozza di Fassa ha inforcato una porta prendendo una frustata nella zona lombosacrale che non le ha fatto certo bene; la Moelgg non riesce logicamente ad allenarsi come vorrebbe e anche la Costazza è alle prese con un piccolo fastidio alla schiena. Vogliamo verificare la consistenza delle nostre giovani che tanto bene stanno facendo in Coppa Europa, senza mettere loro pressione". La sciata in pista della vigilia è stata confermata per il tardo pomeriggio di oggi, il tracciato non è particolarmente tecnico ed è stata barrato dagli organizzatori nella giornata di sabato.
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Tutt i commenti disponibili:
1 | seba92r il 14/01/2013 14:09:09
l'italia è la patria del mal di schiena
2 | cancliatomic il 14/01/2013 14:39:10
infatti, ma non è un problema di allenamento, che ne so in palestra?
3 | roccaraso il 16/01/2013 08:11:37
Speriamo che si sveglino i dirigenti e coloro che possano mettere giù una programmazione seria, che abbiamo una squadra femminile davvero triste.
4 | lbrtg il 16/01/2013 08:32:05
Per un motivo o per l'altro, la situazione in Slalom è proprio desolante.[:(]
5 | franz62 il 16/01/2013 10:25:59
Gran parte di quelle che van forte a livello mondiale son seguite da team o allenatori personali, l'obiettivo medio di gran parte delle giovani nostre nelle squadre inferiori è entrare in un gruppo sportivo che garantisca tre anni di stipendio e vivacchiare.
6 | Hatfjell il 16/01/2013 10:40:12
Sono dieci anni che si sentono le stesse cose: mal di schiena qui, problemino là, ecc. ecc. Quello che vediamo è una squadra di slalom da terzo mondo che non rende giustizia allo status sciistico dell'Italia. Ieri un'altra gara scandalosa. Si cambino metodi, allenatori e preparatori atletici e vedremo in pista delle slalomiste e non dei salami!
7 | Admin il 16/01/2013 16:27:28
francamente mi sembrano parole forti ed esagerate, anche se i risultati non arrivano
8 | Hatfjell il 17/01/2013 12:48:52
Tanto esagerate no, riporto qui un articolo di Wintersport sulla squadra femminile italiana:
"Ma gli infortuni e gli acciacchi fisici non devono essere un alibi. In senso assoluto le nostre atlete non possono essere considerate scarse, come qualcuno sostiene, ma la maggior parte di loro sembra preparata male sia fisicamente che tecnicamente e questo non è certo colpa loro. Se poi aggiungiamo che, come detto da alcune, il clima in squadra non è sereno e che nessun fisioterapista al mondo sembra capace di risolvere i cronici problemi alla schiena di Manuela Moelgg la frittata è completa.
Sarà sufficiente un rinnovamento totale dei tecnici a fine stagione come si dice vorrebbe fare il presidente della Fisi Flavio Roda? E se poi si ripresentassero gli stessi problemi, ossia metodologie di allenamento inadeguate per le gare di Coppa del Mondo e mancanza dei giusti motivazionali alle ragazze da parte dello staff tecnico? Non sempre arrivano dei Mondiali come quelli di due anni fa dove la squadra maschile salvò la stagione in corso che fino ad allora era stata negativa e si rilanciò per le successive, qua le prospettive delle nostre ragazze per i Mondiali di Schladming sembrano molto ma molto minori".
9 | brunodalla il 17/01/2013 17:35:06
mi sembra che manchi un pò di memoria storica qui. quando mai abbiamo avuto una tradizione vincente in italia rispetto allo slalom femminile? può darsi che manchi l'attitudine ad essere forti slalomiste. negli annali leggo 4 vittorie di Maria Rosa Quario, 2 di Daniela Zini e Claudia Giordani, 1 di Deborah Compagnoni, Lara Magoni, Paoletta Magoni, Chiara Costazza. fine. e non basta aver avuto una campionessa modiale e una olimpica per definirci tradizionalmente fortissimi in slalom femminile. per cui adesso pretendere di avere una squadra sempre da top 5 mi sembra abbastanza pretestuoso e fuorviante. sicuramente ci saranno cause da analizzare e motivazioni, non trascurerei affatto quella prospettata da franz.
10 | Lucas il 17/01/2013 19:52:20
Verissimo quanto dice Bruno, anche se, indubbiamente, ci sono stati periodi migliori di questo... Per completezza potremmo dire che in questa disciplina, salvo qualche momento buio, c'è sempre stato un certo fermento, ma di sicuro, nel complesso, non a livello dei colleghi maschi. L'oro olimpico della Magoni poi è ormai molto datato e quello mondiale della Compagnoni fa testo sino a un certo punto, visto che Deborah non era propriamente una slalomista, ma aveva una tale classe da essere in grado di far bene un po' tutto.