Gigantisti azzurri: Obiettivo Soelden
Svegliarsi una mattina e trovare il Rettenbach imbiancato. Una coltre di una quindicina di centimetri di
neve, niente di trascendentale, ma sufficiente per spazzare via quasi tutti i dubbi sulla minaccia che
incombeva sull'opening della Coppa del Mondo, in programma tra meno di due settimane.
Perchè oltre alla neve, sta arrivando il freddo, quello degno della seconda metà di ottobre, forse anche
qualcosina meno, condizioni ideali per procedere alla preparazione della pista di gara. Certo, la
situazione non è ancora determinata al 100%, ma ormai l'ottimismo la fa da padrone.
E se l'attesa per tifosi ed appassionati sembra non finire mai, a maggior ragione appare insostenibile per chi a Solden non vede l'ora di tornare al cancelletto di partenza. Tra tutti, forse, Davide Simoncelli. Alle spalle un inverno con ben poche soddisfazioni, seguito da un'estate finalmente positiva. Ed ora...
"Ed ora non vedo l'ora di ricominciare. Di ritornare in gara per cercare di vendicare tutti i secondi che ho preso l'anno passato. Non sarà semplice perchè ho perso importanti posizioni nelle starting list, ma l'obiettivo principale sarà proprio quello di cominciare a risalire per puntare ad un bel pettorale alle Olimpiadi. Rispetto alla passata stagione, la preparazione è andata alla grande, sia in Sud America che nelle settimane nei ghiacciai europei; anche la schiena sta dando meno problemi ed ormai ho capito quasi completamente come convinverci e come fare per evitare che dia troppe noie."
Il roveretano è assolutamente carico e dopo la presentazione delle squadre azzurre attende di ripartire alla volta dei ghiacci (probabilmente Saas Fee) per rifinire il tutto, sotto lo sguardo del tecnico Matteo Guadagnini.
Il finanziere fiemmese è stato ovviamente confermato alla guida dei gigantisti azzurri e proprio a lui tocca stilare un bilancio di quanto fatto e della situazione della squadra.
"Personalmente mi ritengo assolutamente soddisfatto del lavoro estivo e autunnale. Ad Ushuaia abbiamo potuto allenarci con grande continuità su nevi diverse ed in condizioni varie; una situazione assolutamente opposta a quella di dodici mesi fa, quando tra settembre e ottobre eravamo riusciti a sciare solo pochi giorni. E la condizione media dei ragazzi è buona, a cominciare da Manni Moelgg che due ore dopo aver rimesso ai piedi i "suoi" sci (dopo la parentesi Rossignol dello scorso anno il marebbano è ritornato sotto l'insegna Fisher, nda) si è subito ritrovato. Questo per lui potrebbe essere l'anno del riscatto, sia in gigante che in slalom e la convinzione di far bene non gli manca di certo. Mi fa poi piacere avere ritrovato quasi completamente Alberto Schieppati. I problemi, preoccupanti, dello scorso anno sono superati, gli manca ancora la giusta continuità ma potrebbe essere la sorpresa dell'inverno. Come mi aspetto molto da Alexander Ploner. Il cammino verso le nozze (celebrate giusto una settimana fa) ha rallentato la sua preparazione estiva, non è venuto ad Ushuaia ma se solo la sfortuna gli darà tregua mi aspetto grandi cose da lui. Dispiace per aver perso Peter Fill, ma in questo sport estremamente traumatizzante è da mettere in conto qualche infortunio. Senza dimenticare la proverbiale grinta e rabbia di Max Blardone, in attesa dei giovani..."
Ma, Matteo, la squadra azzurra di gigante è ancora la più forte in circolazione?
"Sono convinto di sì. E spero che quest'anno lo si possa finalmente dimostrare".
A buon intenditor, poche parole...
(domenica 11 ottobre 2009)
E se l'attesa per tifosi ed appassionati sembra non finire mai, a maggior ragione appare insostenibile per chi a Solden non vede l'ora di tornare al cancelletto di partenza. Tra tutti, forse, Davide Simoncelli. Alle spalle un inverno con ben poche soddisfazioni, seguito da un'estate finalmente positiva. Ed ora...
"Ed ora non vedo l'ora di ricominciare. Di ritornare in gara per cercare di vendicare tutti i secondi che ho preso l'anno passato. Non sarà semplice perchè ho perso importanti posizioni nelle starting list, ma l'obiettivo principale sarà proprio quello di cominciare a risalire per puntare ad un bel pettorale alle Olimpiadi. Rispetto alla passata stagione, la preparazione è andata alla grande, sia in Sud America che nelle settimane nei ghiacciai europei; anche la schiena sta dando meno problemi ed ormai ho capito quasi completamente come convinverci e come fare per evitare che dia troppe noie."
Il roveretano è assolutamente carico e dopo la presentazione delle squadre azzurre attende di ripartire alla volta dei ghiacci (probabilmente Saas Fee) per rifinire il tutto, sotto lo sguardo del tecnico Matteo Guadagnini.
Il finanziere fiemmese è stato ovviamente confermato alla guida dei gigantisti azzurri e proprio a lui tocca stilare un bilancio di quanto fatto e della situazione della squadra.
"Personalmente mi ritengo assolutamente soddisfatto del lavoro estivo e autunnale. Ad Ushuaia abbiamo potuto allenarci con grande continuità su nevi diverse ed in condizioni varie; una situazione assolutamente opposta a quella di dodici mesi fa, quando tra settembre e ottobre eravamo riusciti a sciare solo pochi giorni. E la condizione media dei ragazzi è buona, a cominciare da Manni Moelgg che due ore dopo aver rimesso ai piedi i "suoi" sci (dopo la parentesi Rossignol dello scorso anno il marebbano è ritornato sotto l'insegna Fisher, nda) si è subito ritrovato. Questo per lui potrebbe essere l'anno del riscatto, sia in gigante che in slalom e la convinzione di far bene non gli manca di certo. Mi fa poi piacere avere ritrovato quasi completamente Alberto Schieppati. I problemi, preoccupanti, dello scorso anno sono superati, gli manca ancora la giusta continuità ma potrebbe essere la sorpresa dell'inverno. Come mi aspetto molto da Alexander Ploner. Il cammino verso le nozze (celebrate giusto una settimana fa) ha rallentato la sua preparazione estiva, non è venuto ad Ushuaia ma se solo la sfortuna gli darà tregua mi aspetto grandi cose da lui. Dispiace per aver perso Peter Fill, ma in questo sport estremamente traumatizzante è da mettere in conto qualche infortunio. Senza dimenticare la proverbiale grinta e rabbia di Max Blardone, in attesa dei giovani..."
Ma, Matteo, la squadra azzurra di gigante è ancora la più forte in circolazione?
"Sono convinto di sì. E spero che quest'anno lo si possa finalmente dimostrare".
A buon intenditor, poche parole...
(domenica 11 ottobre 2009)