Peter Fill è argento Mondiale!
LIVE DA VAL D'ISERE
E venne il giorno di Peter Fill. Il 26enne di Castelrotto si mette meritatamente al collo un argento iridato nel super-g mondiale sulla Face Olympique de Bellevarde che un "vecchietto" - classe 1974 - di nome Didier Cuche doma facendo il vuoto alle spalle. Lo svizzero oggi è stato due spanne sopra agli altri e a 34 anni suonati si mette al collo il primo oro mondiale della carriera, dopo il bronzo in gigante di due anni fa ad Aare. Sul terzo gradino del podio sale, invece, il norvegese Aksel Lund Svindal. Mastica un pò amaro per il quarto posto e conseguente medaglia di legno, Christof Innerhofer, rimasto fuori dal podio per soli cinque centesimi. Una gara quella di oggi che ha comunque mietuto vittime illustri, ad iniziare dallo statunitense Bode Miller, finito undicesimo, al suo compagno di squadra Ted Lighety, finito addirittura nelle reti. Giornata storta anche per la pattuglia austriaca guidata da Benjamin Raich (5/o), che da St. Moritz 2003 non riesce più, con i suoi atleti, a salire sul gradino più alto del podio nella velocità. Uno dopo l'altro i favoriti della vigilia si sono tutti autoeliminati compresi i nostri Staudacher ed Heel, in difficoltà su un tracciato che girava forse troppo per i loro gusti. Tornando alla cronaca della gara ad uscire allo scoperto per primo - dopo una ecatombe di cadute tra i primi dieci pettorali è stato proprio il nostro Innerhofer che per una decina di minuti è rimasto addirittura al comando della prova. Poi la discesa di quella vecchia volpe di Didier Cuche che su un tracciato particolarmente difficile - disegnato dall'italiano Rulfi, quasi fosse un gigante - ha espresso il meglio del suo repertorio, pennellando poi le ultime dieci porte e scavando così un solco di quasi un secondo tra lui e gli altri che gli hanno regalato, tra le lacrime, un meritato titolo mondiale. Quindi è stato il norvegese Svindal a dare un colpetto al nostro Innerhofer che già si stava gustando la sua prima medaglia iridata. La doccia fredda per il 24enne di Gais è arrivata con la discesa del suo compagno Peter Fill che spegneva i suoi sogni, ma accendeva quelli del carabiniere di Castelrotto. "Quando finisci così vicino al podio è certo che brucia un pò - ci dice con un pò di amaro in bocca l'altoatesino - sono però contento della mia prova. Nella parte alta sono andato bene, mentre ho sbagliato nelle ultime dieci porte. E' li che ho perso la medaglia. Ma ci rifaremo in discesa". Delusione sul volto anche di Werner Heel (14/o), che guarda già alla discesa di sabato. "Oggi era molto dura - ci spiega Heel - girava molto e sapevo che per me ci sarebbero state poche possibilità. In discesa credo che le cose andranno diversamente". Chiude con un incoraggiante 15/o posto Stefan Thanei, mentre Staudacher abdica con un 17/o posto finale. Stasera grandi festeggiamenti a "Chalet Italia" per questa prima medaglia iridata, ma da domani si torna in pista con le prove della discesa libera maschile e femminile.
(mercoledì 4 febbraio 2009)
E venne il giorno di Peter Fill. Il 26enne di Castelrotto si mette meritatamente al collo un argento iridato nel super-g mondiale sulla Face Olympique de Bellevarde che un "vecchietto" - classe 1974 - di nome Didier Cuche doma facendo il vuoto alle spalle. Lo svizzero oggi è stato due spanne sopra agli altri e a 34 anni suonati si mette al collo il primo oro mondiale della carriera, dopo il bronzo in gigante di due anni fa ad Aare. Sul terzo gradino del podio sale, invece, il norvegese Aksel Lund Svindal. Mastica un pò amaro per il quarto posto e conseguente medaglia di legno, Christof Innerhofer, rimasto fuori dal podio per soli cinque centesimi. Una gara quella di oggi che ha comunque mietuto vittime illustri, ad iniziare dallo statunitense Bode Miller, finito undicesimo, al suo compagno di squadra Ted Lighety, finito addirittura nelle reti. Giornata storta anche per la pattuglia austriaca guidata da Benjamin Raich (5/o), che da St. Moritz 2003 non riesce più, con i suoi atleti, a salire sul gradino più alto del podio nella velocità. Uno dopo l'altro i favoriti della vigilia si sono tutti autoeliminati compresi i nostri Staudacher ed Heel, in difficoltà su un tracciato che girava forse troppo per i loro gusti. Tornando alla cronaca della gara ad uscire allo scoperto per primo - dopo una ecatombe di cadute tra i primi dieci pettorali è stato proprio il nostro Innerhofer che per una decina di minuti è rimasto addirittura al comando della prova. Poi la discesa di quella vecchia volpe di Didier Cuche che su un tracciato particolarmente difficile - disegnato dall'italiano Rulfi, quasi fosse un gigante - ha espresso il meglio del suo repertorio, pennellando poi le ultime dieci porte e scavando così un solco di quasi un secondo tra lui e gli altri che gli hanno regalato, tra le lacrime, un meritato titolo mondiale. Quindi è stato il norvegese Svindal a dare un colpetto al nostro Innerhofer che già si stava gustando la sua prima medaglia iridata. La doccia fredda per il 24enne di Gais è arrivata con la discesa del suo compagno Peter Fill che spegneva i suoi sogni, ma accendeva quelli del carabiniere di Castelrotto. "Quando finisci così vicino al podio è certo che brucia un pò - ci dice con un pò di amaro in bocca l'altoatesino - sono però contento della mia prova. Nella parte alta sono andato bene, mentre ho sbagliato nelle ultime dieci porte. E' li che ho perso la medaglia. Ma ci rifaremo in discesa". Delusione sul volto anche di Werner Heel (14/o), che guarda già alla discesa di sabato. "Oggi era molto dura - ci spiega Heel - girava molto e sapevo che per me ci sarebbero state poche possibilità. In discesa credo che le cose andranno diversamente". Chiude con un incoraggiante 15/o posto Stefan Thanei, mentre Staudacher abdica con un 17/o posto finale. Stasera grandi festeggiamenti a "Chalet Italia" per questa prima medaglia iridata, ma da domani si torna in pista con le prove della discesa libera maschile e femminile.
(mercoledì 4 febbraio 2009)