Presto uno Skidome anche in Italia?
di Luca Perenzoni
In questi giorni per la terza volta negli ultimi 4 anni il calendario di Coppa Europa si aprirà con una serie di slalom disputati al coperto degli Ski-dome, autentici palazzetti della neve che consentono di sciare anche in paesi dove le montagne sono più simili a colline. E' il caso di Landgraaf, nella parte meridionale dell'Olanda e sede delle prove maschili, dove il progetto Snowworld è cresciuto notevolmente in questi anni, diventando sorta di punto di riferimento per i quasi 20 impianti di questo genere nati nel vecchio continente. In realtà quello di Landgraaf altro non è che il secondo impianto eretto dal fondatore di Snowworld Koos Hendriks che prima di creare questo colosso si era "fatto le ossa" con un modello più piccolo, successivamente arricchito con centro benessere, ristoranti, terme, negozi di abbigliamento sportivo e quant'altro. Insomma, una vera e propria cittadella, capace di garantire neve e sciabilità per dodici mesi all'anno, senza timore di incappare nel maltempo o in un innevamento insufficiente. In poco più di dieci anni, come si diceva, impianti di questo tipo hanno preso sempre più piede, incontrando anche i favori delle resort montane (lo stesso ufficio del turismo di Soelden sponsorizza uno Ski-Dome ad Amburgo) ed allontanando sempre più il clichè di strutture da ricchi trapelato dopo la costruzione di simili piste nel medio o lontano oriente. Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda ed a breve, molto probabilmente, anche Italia. Sì, perchè qualcosa si sta muovendo anche da noi e nella fattispecie in quel di Trento per opera di un imprenditore locale che ha saputo fiutare la possibilità di importare ai piedi del Bondone la prima struttura per lo sci indoor d'Italia. Willy Nardelli, questo il nome del rotaliano gestore dell'omonimo negozio di articoli sportivi di Mezzolombardo, ha intavolato contatti con lo stesso Hendricks, ottenendo la concessione di sondare il campo per la realizzazione di quello che da sogno personale sembra tramutarsi sempre più in realtà. E la società olandese ha voluto dare credito al trentino, concedendogli la disponibilità ad utilizzare anche in Italia il "know-how" che ha permesso la nascita e la crescita di centri come Landgraaf, accollandosi i costi di costruzione a patto che venisse individuata in tempi relativamente brevi l'area destinata alla struttura. Ma Nardelli aveva in mente sin dall'inizio il luogo ideale per ospitare il suo progetto ed ora non gli resta che concludere le trattative con gli enti locali (Comune e Provincia autonoma di Trento) per presentarsi quindi in Olanda con tutto il necessario per dare il via ai lavori.
L'ambiente trentino, da sempre legato al mondo della neve, ha recepito con entusiasmo la proposta emersa completamente soltanto nei giorni scorsi, anche se ovviamente non manca chi storce il naso, credendo di trovarsi di fronte soltanto ad una boutade estemporanea, ad un progetto più vicino alla fantasia che alla realtà. Ma in fondo basterebbe pensare all'indotto che potrebbe generare una simile struttura: da diverse stagioni ormai tanto le squadre nazionali, che i comitati e gli sci-club nostrani si avventurano in lunghe trasferte per raggiungere gli impianti del centro Europa, nei ritagli di spazio lasciati liberi dai turisti; una simile struttura a portata di mano farebbe la felicità di molti e, volendo, rappresenterebbe un autentico volano di promozione dello stesso territorio, risultando un completamento dell'offerta turistica promossa dalle località sciistiche e non un antagonista dello sci all'aperto come una prima analisi potrebbe far supporre. Insomma, la strada verso il primo ski-dome italiano sembra aperta, non resta che stare alla finestra ed osservare l'evolversi della situazione, ma nei quadri dirigenziali del Trentino già ci si rende conto che l'idea non è per nulla da scartare...
(giovedì 8 novembre 2007)