La Coppa del Gobbo - Che Mondiali saranno..?
Inutile nascondercelo: a questi campionati mondiali credevamo di poter giungere con risultati ben diversi da quelli ottenuti, sinora, in Coppa del Mondo! E non serve aggrapparci ai "quarti posti" e a quei podi sfuggiti per manciate di centesimi, anzi, cercare di vedere il bicchiere comunque mezzo pieno, questa volta, non è opportuno perchè la situazione generale dello sci alpino azzurro - maschile e femminile - è davanti ai nostri occhi, scandita da numeri scarni che, nella loro pochezza, ci fanno ancor più male proprio per questo grande amore e per la passione infinita che ci lega agli sport della neve. Diciamo subito come la situazione della federsci (polemiche legate alla situazione della presidenza e altro) non ha influito sul rendimento di discesisti, gigantisti e slalomisti, ai quali non è mancato nulla - sin dall'estate - per lavorare con tranquillità. Se volgiamo uno sguardo agli altri "figli", ci accorgiamo come lo slittino, il fondo, il biathlon, siano quanto mai protagonisti sulla scena internazionale. Purtroppo all'appello manca solo lo sci alpino e questo ci dispiace molto perché noi tutti sappiamo quanto questa disciplina sia trainante su di un mercato che soffre per le contrazioni di un'economia in difficoltà. All'inizio della stagione non avrei mai pensato che la velocità arrivasse a Garmisch soltanto con il terzo posto di Innerhofer ed il secondo di Paris! Capisco i problemi di Fill che ha pagato la desuetudine agonistica, di Heel che ha cambiato materiali e non ha avuto tempo d'estate per i test, di Staudacher che ha sofferto il progressivo affievolirsi di quella leadership che si riconosce ad un campione del mondo (situazione simile sta vivendo Heel), ma da Innerhofer (soprattutto) qualche podio più luminoso me lo sarei aspettato! Il discorso sui gigantisti è più delicato perchè, con grande sorpresa, si è sfaldato un gruppo che - sino alla scorsa stagione - era stato "leader"! Non voglio entrare nel tema tecnico, ognuno ha potuto vedere quale sia la sciata dei nostri, quello che vorrei capire sono le ragioni umane, fisiche e psicologiche che hanno influito in maniera così forte sia sull'approccio alle gare dei nostri moschettieri...sia sui risultati! Non basta il terzo posto di Blardone in Val d'Isere, non è sufficiente nell'economia di una specialità che è l'essenza dell'armonia, della bellezza del gesto, della precisione nell'esecuzione...tutti segmenti che Blardone, Simoncelli, Moelgg, Ploner sono in grado di esibire...purtroppo solo a sprazzi! Il bravo Borsotti è la sola nota lieta di un settore che, badate, non è vecchio per l'anagrafe, ma lo è nelle motivazioni, forse nel carattere, nella capacità di reagire, di lottare. Ci sono anche qui ragioni valide che abbiano propiziato i "non risultati", ma credetemi fa un gran male all'appassionato, all'amico di questi ragazzi, dover commentare - per esempio - gare come quella di Hinterstoder! Lo slalom ha saputo fornire riscontri più evidenti al lavoro dei tecnici, Deville è stato sinora molto bravo e ha fatto della regolarità la sua carta vincente, delle qualità di Moelgg non si discute, cresce bene Gross, mentre Thaler, purtroppo, non ce la fa! Direte voi...Razzoli! Non l'ho certo dimenticato, anzi, ma, così come fece a Vancouver, non vorrei toccasse a lui tenere a galla la barca azzurra! La pista di Garmisch non è quella di Vancouver, è vero, ma July è talento purissimo, un campione che sa fare la differenza quando la pressione sale oltre i limiti! In Val d'Isere, due anni fa, Peter Fill fu argento in Superg, con Innerhofer quarto; in discesa Heel giunse settimo; in gigante Blardone fu quinto; in slalom settimo posto per Thaler mentre Fill fu quinto in supercombinata. Coraggio ragazzi, siamo tutti al vostro fianco!
(lunedì 7 febbraio 2011)
(lunedì 7 febbraio 2011)