Un anno senza Matilde
E' passato un anno da quella maledetta mattina in Val Senales, un anno da quel giorno, apparentemente come tanti altri, quando Matilde Lorenzi stava facendo quello che amava, ovvero sciare ed allenarsi, e sognare qualche risultato importante...
A marzo aveva vinto il titolo di campionessa italiana assoluto in superg, in Val Sarentino, in estate si era allenata per prepararsi per la stagione agonistica. Il 15 novembre avrebbe compiuto 20 anni.
La caduta sulla 'Grawand-1', la perdita di conoscenza, i soccorsi, quel viaggio disperato in elicottero verso il San Maurizio di Bolzano...
Un mese più tardi nasceva la Fondazione che porta il suo nome, fortissimamente voluta dalla famiglia capitanata da papà Adolfo, una fondazione che ha obiettivi concreti, scritti neri su bianco, in primis la promozione, sviluppo e implementazione di protocolli di sicurezza per lo sci alpino.
Purtroppo la comunità degli sport invernali ha pianto ancora dopo quel giorno: Marco Degli Uomini, Margot Simond e - a inizio settembre - Matteo Franzoso, un ulteriore carico di dolore che, sempre troppo tardi, ha portato il tema della sicurezza sui tavoli più importanti, a partire dalla FIS, e ha accelerato quel processo di rigore in tema di sicurezza che è assolutamente necessario per non rivivere giorni come quelli.
Da venerdì scorso sta passando nelle radio italiane 'Matilde Lorenzi', brano composto e cantato da Francesco Baccini, un brano che celebra la gioia di vivere e lo spirito di chi non si arrende mai.
E' lo stesso cantautore genovese a spiegare: "Quando il regista Paolo Galassi mi chiese di realizzare una canzone per la colonna sonora del docu-film al quale stava lavorando per raccontare la storia delle Olimpiadi, mi ricordai del tragico evento di Matilde Lorenzi successo poco tempo prima. Ero rimasto molto colpito da quella notizia: c'è qualcosa di inconcepibile nel perdere la vita a 19 anni, è inaccettabile. Non ero neanche sicuro che ne avrei scritto un pezzo, ma quando mi sono messo al piano gli accordi e le parole sgorgavano naturalmente. Ero scosso, ma non volevo che fosse un pezzo triste o commemorativo. Questa campionessa era una ragazza che stava vivendo al cento per cento la sua passione, volevo che questo brano celebrasse la gioia e la libertà della sua esistenza, la bellezza della vita. Non c'è un messaggio, ma mi piacerebbe che la mia canzone e il ricordo di Matilde spingessero soprattutto i più giovani a cercare quale passione li fa vibrare davvero nel profondo, perché peggio di morire c'è solo non aver vissuto pienamente."
Tra i tantissimi messaggi di ricordo e di cordoglio c'è anche quello della sorella Lucrezia, che via social ha scritto: "Mi manchi da morire.
E, anche se può sembrare un paradosso, voglio ringraziarti perché mi hai insegnato ad amare ogni attimo, a dare valore al tempo,
ad apprezzare ogni piccola cosa, ogni piccolo abbraccio.
Perché può capitare di non essere più così fortunati da potersi godere quei momenti insieme.
Il mondo, senza di te, è un po’ strano.
Risuona di un vuoto che sto ancora cercando di imparare a colmare, ma la verità è che non ci sono ancora riuscita."
(martedì 28 ottobre 2025)










