Il Circo Bianco saluta Antoine Deneriaz
di Luca Perenzoni
Alla fine non ce l'ha fatta ad andare avanti. Il campione olimpico di discesa Antoine Deneriaz ha dato questa mattina il suo addio definitivo allo sci agonistico, al termine di qualche mese piuttosto travagliato che ha seguito il trionfo olimpico del febbraio 2006. Già poche settimane dopo il successo piemontese, il trentunenne di Morillon si era bloccato a causa di un infortunio rimediato sulle nevi di Aare. Un problema che oltre a minare il cammino di preparazione estivo, ha oscurato anche la stagione seguente che non ha quasi mai visto Deneriaz tra i principali protagonisti. Ma il francese non voleva darsi per vinto, aveva tutta la voglia di dimostrare di poter ancora dire la sua, di legittimare nuovamente, nel caso ce ne fosse stato bisogno, l'oro a cinque cerchi. E così ha ripreso a lavorare nell'estate del 2007, con l'intento di farsi trovare pronto in occasione delle gare canadesi, per riprendere il cammino interrotto proprio sul podio di Torino. Ci ha provato, Antoine, ma già a Lake Louise ha capito che il fisico non lo supporta più, non gli permette di fare quello che faceva fino a pochi mesi fa e se ne è quindi tornato in Francia con un fastidioso mal di schiena ed il morale a terra, rovinato anche dalla grave caduta di Svindal. Qualche giorno per riflettere, per confrontarsi con amici e parenti, per guardarsi dentro e capire cosa fare della propria carriera, e oggi, in una conferenza stampa appositamente organizzata, l'annuncio del ritiro. Il Circo Bianco saluta il proprio campione olimpico; un personaggio che ha contribuito ad animare l'ultimo decennio della Coppa del Mondo, con vittorie a sorpresa ed altre più aspettate: sono stati tre i suoi acuti nel circuito maggiore, accompagnati da altrettanti podi. Ed il destino vuole che la prima gara senza Deneriaz sia proprio la discesa della Valgardena, sulla Sasslong che per ben due volte aveva esaltato il discesista francese.
Non sarà stato un fuoriclasse assoluto, ma un campione sì. Ed averne uno in meno in gruppo non può che lasciare un briciolo di amarezza nella bocca degli appassionati.
(mercoledì 5 dicembre 2007)
Non sarà stato un fuoriclasse assoluto, ma un campione sì. Ed averne uno in meno in gruppo non può che lasciare un briciolo di amarezza nella bocca degli appassionati.
(mercoledì 5 dicembre 2007)