Confermato:rottura dei crociati per Nadia Fanchini

Non mollare Nadia! Tornerai più forte di prima.

Forza Nadia.

Il sito della FISI aveva peccato di ottimismo, purtroppo. Con la rottura del crociato i tempi medi di recupero sono circa di sei mesi, credo. Dai, Nadia

forza nadia!! il dr.stefani è bravissimo, ti rimetterà in piedi presto!! Coraggio

Forza Nadia!!! hai il carattere di tornare MEGLIO di prima, ne sono sicuro!! Mi raccomando, tanti ti sono vicini, ricordalo sempre!!!

in bocca al lupo Nadia[:(] non dico altro perchè son disperata[V]

fanc......ma saltala quella porta azz.., non si cerca di star dentro a cento all'ora non è uno slalom...che sf**a.

..franz...ma è sicuro che le atlete scendendo ieri avessero una buona visuale in anticipo di quella porta in quella diagonale??..... ...non è che lei era bassa di linea e si è poi trovata la porta in faccia senza potere fare nulla???............un po' come il povero Lanzinger (sempre una maledetta porta infilata in SG)

dan...ho visto le immagini solo nel filmato sul sito e pure con una connessione scadente...non sono sicuro di niente e le mie parole sono di rammarico più che di critica. Un vecchio proverbio diceva "prima qualità di un discesista è non cadere". Le Fanchini hanno qualità di generosità/determinazione che le hanno portate a medaglie mondiali ecc..non si discute.. credo che la qualità del proverbio sia invece un pò carente. Conoscendo la determinazione ho avuto l'impressione che si sia buttata dentro e quando lo sci ha preso si sia trovata la porta in faccia, per il rammarico mi vien da dire "saltala quella caz...zo di porta ecc.." Poi se ho torto o ragione non ha importanza, era una considerazione a caldo.[;)]

Noooo.. ulimo sg prima delle olimpiadi non ho parole... La penso come Franz; ma era davvero il caso di cercare di star dentro a tutti i costi?

Quando "tiri" al massimo, è difficile essere lucidi.......

Non c'è dubbio che sentire ragazze piangere e gridare dal dolore (gli uomini in certi casi ovviamente sanno sopportare e mascherare meglio) sia una delle cose che di questo sport fanno più male e questo naturalmente al di là della nazionalità dell'atleta coinvolta. Figuriamoci poi se questo capita a una tua corregionale alla vigilia dell'appuntamento più importante del quadriennio... povera Nadia, che tristezza!! Come dicevate altrove, una stagione nata male e finita peggio, molto peggio! E a tal proposito, al di là di quella componente di cattiva sorte che è ovviamente predominante, credo che in parte questo grave infortunio sia anche figlio di questa disgraziata stagione, che alla vigilia delle Olimpiadi vedeva Nadia ancora alla disperata ricerca di certezze e sicurezze, il che in parole povere significava tirare alla morte su una pista difficile e insidiosa. Tanto per capirci, è indubitabile che alcune atlete abbiano affrontato questo weekend elvetico cercando di ridurre al minimo i rischi proprio per via dell'incombente Olimpiade, mentre le nostre questo certamente non potevano permetterselo, vuoi appunto per acquisire un bel risultato che desse fiducia, vuoi per conquistarsi in extremis una convocazione ai Giochi. Al di là di questo, questi "contrattempi" ripetuti cominciano tristemente ad accomunare la carriera di Nadia a quella della Karbon... ecco, il miglior augurio che posso fare alla camuna è che possa avere un po' di quella tenacia e quella forza d'animo che hanno contraddistinto e sospinto Denise in tutti questi anni!

Per l'appunto...

Comunque, viste certe foto davvero impressionanti, la rottura dei crociati non sorprende minimamente, semmai il fatto che Nadia, seppur aiutata, abbia potuto camminare in pista...

L'ultimo grido simile l'ho ancora dentro le orecchie: Deborah il giorno dopo l'oro in superG, in Gs, in una maledetta porta che sbaglia e cerca di stare dentro.....va giu' col cu lo, rotazione, cassetto e...tac....

Quel pianto disperato di Deborah credo che in molti l'abbiano ancora nelle orecchie... ma anche quello della Barthet, in tempi più recenti, non era molto dissimile...

Sono molto dispiaciuto visto che secondo me era l'unica atleta nella velocità a poter andare a medaglia. Anch'io ho visto le immagini e ad una prima impressione sembra che voglia star dentro a tutti i costi invece credo che quello che è successo sia semplicemente un'errore tecnico e sf**a. Se guardate bene a inizio curva Nadia è perfettamente in traiettoria(dal colore sulla neve) poi arretra s'inclina e da quella posizione non riesci più a fare niente e lo sci non si riesce a controllare. Tocca il c**o sulla neve e invece che scivolare via prova a darsi il colpo per riprendere il controllo dello sci e non per star dentro ma lo sci prende e chiude la traiettoria e inforca. Comunque dalle immagini le ginacchia fanno una torsione pazzesca....una persona normale non credo sarebbe riuscita a stare in piedi!!!![:0]

Quando tiri al massimo devi essere lucido ........

Forza Nadia![:(!]

Esatto.

Bali, forse non ci si intende sui termini [;)]... Non ho dubbi che un'atleta sia lucidissimo durante la sua prova [8)], ma avere la freddezza di valutare se uscire dal tracciato piuttosto che tentare un recupero impossibile non mi sembra realizzabile per nessuno! Se sei là credo che tiri ai limiti del possibile per finire la tua prova nel miglior modo: e quante volte si son visti atleti recuperare da situazioni impossibili con numeri irripetibili [:D]... Quel che è successo a Nadia deriva da un paio di coincidenze che hanno portato alle note conseguenze... Non credo che la pista sia troppo pericolosa, non credo che Nadia abbia fatto degli errori particolari (oltre all'arretramento che è un "inconveniente" che capita tante volte senza nessuna conseguenza fisica...). Penso che sia stata "solo" l'ennesima dimostrazione che quando si scende sugli sci a 100 kmh l'incidente è sempre dietro l'angolo... A chi va come a Maier a Nagano [:0], a chi come alla Deborah che si ruppe senza neanche cadere [V]...

La notizia ieri era riportata persino da un quotidiano venezuelano...[:(]

Otto ....... secondo me non è affatto così ..... nessuno è Mandrake, ma la capacità di rimanere lucidi e reagire nel migliore dei modi possibili quando si ha pochissimo tempo per pensare e decidere non è uguale per tutti e varia anche nello stesso individuo con l'esperienza ...... è una mia illazione, ma penso che una parte delle urla che abbiamo sentito fossero dovute non solo al dolore ma anche alla rabbia per quanto successo ......

Faccio i miei più cari auguri a Nadia di pronta guarigione ....... e di tornare ancora più forte ...... lo sci come il motociclismo o l'automobilismo sono sport di tecnica e fluidità non di aggressività ..... ribadisco che specialmente nelle veloci essere lucidi è essenziale per ottenere risultati e non farsi male.

Non lo so, Bali, io di esperienze agonistiche nel settore proprio non ne ho quindi posso fare solo delle valutazioni, sensate e logiche quanto voglio, ma sempre "da lontano"... Quindi prendo in considerazione tutti i punti di vista. Di certo la sensibilità e l'esperienza modificano la risposta alle varie situazioni... Però credo che per l'atleta il primo istinto sia quello di tentare di "stare dentro", recuperando in qualche modo. Non so, per i motivi esposti sopra, se poi più "da grandi" si ha la sensibilità di capire subito se un recupero è possibile o se è il caso di tirar via dritti per evitare voli e cadute...

Il vecchio proverbio "prima qualità di un discesista è non cadere" deriva dal fatto che cadendo ci si fa male...esistono da sempre discesisti che cadono poco e altri che cadono più spesso, tutto qua... In generale bisogna tirare via dritti per ovvi motivi, visto che le conseguenze possono portare a perdere più gare di quella a cui stai partecipando...si ritorna al proverbio precedente. Sono fredde considerazioni e nient' altro.

nel mio piccolo, se sono in ritardo faccio il posibile per star dentro nel tracciato, devo essere ormai fuori per tirare dritto.. in tante situazioni hai veramente una frazione di secondo in cui pensare quello che puoi fare e non sempre è così facile..

Ho fatto 2 super G proprio lo scorso week e secondo me le possibilità erano solo 2: 1) Lasciarsi cadere 2) Riportarsi avanti, controllare gli sci e fermarsi. L'istinto ti dice di restare in piedi. L'opzione che volesse restare dentro non la prendo in considerazione perchè da quella posizione nemmeno Bode nei tempi migliori sarebbe riuscito a stare in piedi. Le urla sono una conseguenza della legnata e della torsione delle ginocchia...quando cadi a 100KM/H te ne frega di restare intero e non dell'errore commesso. Io vado anche in pista in moto e quando arrivo lungo tiro dritto perchè sò che provare a fare la curva è come tirare un dado!!![;)]

Sul sito di race Nadia ha confermato che ha voluto tentare di stare nel tracciato a tutti i costi...[:(] Anch'io come Simoski cerco sempre di rimanere nel tracciato fino a che non è lui a buttarmi fuori, penso che sia una cosa automatica e normale[:)]

...da "Il Secolo XIX" di Zena: "Nadia, cosa ricordi dell’incidente? «È successo tutto in un attimo. Sono caduta, poi c’è stato l’impatto con il palo. Sentivo un dolore terribile, ma non capivo, poi non riuscivo a fermarmi. Ho urlato, ma non me ne sono nemmeno resa conto. Quando mi sono fermata avevo male alla schiena e alle ginocchia. Un male terribile. Pensavo di essere paralizzata. Ero disperata. Ho visto passare davanti ai miei occhi tutto quello che avevo fatto negli ultimi mesi con un unico scopo: le Olimpiadi, e quel sogno stava svanendo». Nadia ha la voce tranquilla mentre rivive quei terribili momenti: «Il dolore più forte era alla schiena. Ho pensato “non mi muovo più”. Poi sono riuscita a sedermi e mi sembrava di stare un po’ meglio anche se le gambe formicolavano. Ho voluto alzarmi, provare a stare in piedi per dimostrare che le ginocchia tenevano, che potevo camminare. Ma dentro di me sapevo già che non era così. Mi sono messa in piedi e ho capito». La prima diagnosi all’ospedale di St. Moritz ha confermato i peggiori timori. «Mi hanno fatto delle radiografie, poi la risonanza che non ha lasciato speranze: rottura dei legamenti crociati e collaterali di entrambe le ginocchia. Ho creduto di morire»."

L'importante è essere di nuovo "in piedi". Tutto il resto viene di conseguenza..... Forza!

Nadia ripercorre quella maledetta curva della pista Corviglia, a Sankt Moritz: "L'errore che ho fatto - racconta - è che ho lasciato andare gli sci prima di vedere il palo della porta, quindi troppo presto. Così ho stretto di colpo la traiettoria e ho centrato la porta in pieno. Nel momento dell'impatto e subito dopo mi sono fatta male, ancor prima di rotolare sulla neve". Intera intervista a Nadia: http://www.giornaledibrescia.it/Contenuti/484484.html?idnews=14831

questo assolverebbe il mancato sganciamento degli attacchi nell'occasione...