Oro in discesa a Lindsey "Wunderwoman" Vonn
VANCOUVER 2010
Lindsey "Wunderwoman" Vonn si mette meritatamente al collo questa prima medaglia d'oro olimpica a Vancouver. Tutto dunque secondo copione nella discesa libera, prima gara olimpica dello sci alpino al femminile. Una statunitense determinata e sempre all'attacco per far capire a tutte le sue avversarie che l'infortunio di questa vigilia olimpica, ad una tipia, è cosa già dimenticata. Dunque ora le sue avversarie sono avvisate: per le prossime gare bisognerà sempre fare i conti con lei. Finalmente il sole bacia Whistler e regala una discesa libera tra le più belle di questa stagione. Pista particolarmente impegnativa - soprattutto per i salti - che hanno messo in difficoltà non poche atlete. La Vonn non si fa però intimorire e si mette alle spalle (+0.56) una reddiviva Julia Mancuso - compagna di squadra della Vonn, ma non certo sua amica - capace di fare la miglior gara di queste ultime due stagioni. Terza (+1.46) a sorpresa l'austriaca Elisabeth Goergl, in lacrime al traguardo per un risultato insperato che toglie anche lo zero dalla casella delle medaglie del Wunderteam. Quarta l'altra austriaca, Andrea Fischbacher, finita a soli tre centesimi dal podio. Quinta a quasi due secondi la svizzera Fabiane Suter. Deludono le canadesi, Brydon in testa, con Janik solo sesta e Maria Riesch, l'avversaria di quest'anno della statunitense, oggi decisamente incapace di leggere bene questo tracciato. Assente per infortunio Nadia Fanchini, le azzurre recitano solo un ruolo da comparse. Lucia Recchia risulta la migliore con un nono posto da incorniciare. Finisce, invece, al secondo intermedio con una semi spaccata la gara di Elena Fanchini. Peccato per la bresciana che stava viaggiando con due buoni riscontri cronometrici che l'avvrebbero potuta proiettare vicino alla zona podio. Ventesima finisce Johanna Schnarf. Da segnalare sull'ultimo salto la brutta caduta della svizzera Dominique Gisin, per fortuna senza gravi consequenze. La svizzera dopo la caduta ha proseguito nella sua corsa finendo in un avvallamento di riporto neve a lato della linea del traguardo che l'ha catapultata in aria, facendola poi ricadere sulla schiena. Una grave negligenza da parte degli organizzatori nella sicurezza a bordo pista che poi in diretta mondovisione hanno dovuto, pala alla mano, metterci una pezza. Una giornata comunque costellata da altre cadute come quella di Dada Merighetti, per fortuna senza conseguenze o come quella di Anja Paerson. La svedese mentre era in corsa per un posto sul podio è arrivata troppo arretrata sull'ultimo salto e per lei non c'è stato più scampo. Dopo un volo di oltre 60 metri, l'impatto sul palo di una porta che potrebbe averle lasciato qualche segno al ginocchio destro. domani donne ancora in pista con la super combinata: Italia che schiera Daniela Merighetti e Johanna Schnarf.
(mercoledì 17 febbraio 2010)
Lindsey "Wunderwoman" Vonn si mette meritatamente al collo questa prima medaglia d'oro olimpica a Vancouver. Tutto dunque secondo copione nella discesa libera, prima gara olimpica dello sci alpino al femminile. Una statunitense determinata e sempre all'attacco per far capire a tutte le sue avversarie che l'infortunio di questa vigilia olimpica, ad una tipia, è cosa già dimenticata. Dunque ora le sue avversarie sono avvisate: per le prossime gare bisognerà sempre fare i conti con lei. Finalmente il sole bacia Whistler e regala una discesa libera tra le più belle di questa stagione. Pista particolarmente impegnativa - soprattutto per i salti - che hanno messo in difficoltà non poche atlete. La Vonn non si fa però intimorire e si mette alle spalle (+0.56) una reddiviva Julia Mancuso - compagna di squadra della Vonn, ma non certo sua amica - capace di fare la miglior gara di queste ultime due stagioni. Terza (+1.46) a sorpresa l'austriaca Elisabeth Goergl, in lacrime al traguardo per un risultato insperato che toglie anche lo zero dalla casella delle medaglie del Wunderteam. Quarta l'altra austriaca, Andrea Fischbacher, finita a soli tre centesimi dal podio. Quinta a quasi due secondi la svizzera Fabiane Suter. Deludono le canadesi, Brydon in testa, con Janik solo sesta e Maria Riesch, l'avversaria di quest'anno della statunitense, oggi decisamente incapace di leggere bene questo tracciato. Assente per infortunio Nadia Fanchini, le azzurre recitano solo un ruolo da comparse. Lucia Recchia risulta la migliore con un nono posto da incorniciare. Finisce, invece, al secondo intermedio con una semi spaccata la gara di Elena Fanchini. Peccato per la bresciana che stava viaggiando con due buoni riscontri cronometrici che l'avvrebbero potuta proiettare vicino alla zona podio. Ventesima finisce Johanna Schnarf. Da segnalare sull'ultimo salto la brutta caduta della svizzera Dominique Gisin, per fortuna senza gravi consequenze. La svizzera dopo la caduta ha proseguito nella sua corsa finendo in un avvallamento di riporto neve a lato della linea del traguardo che l'ha catapultata in aria, facendola poi ricadere sulla schiena. Una grave negligenza da parte degli organizzatori nella sicurezza a bordo pista che poi in diretta mondovisione hanno dovuto, pala alla mano, metterci una pezza. Una giornata comunque costellata da altre cadute come quella di Dada Merighetti, per fortuna senza conseguenze o come quella di Anja Paerson. La svedese mentre era in corsa per un posto sul podio è arrivata troppo arretrata sull'ultimo salto e per lei non c'è stato più scampo. Dopo un volo di oltre 60 metri, l'impatto sul palo di una porta che potrebbe averle lasciato qualche segno al ginocchio destro. domani donne ancora in pista con la super combinata: Italia che schiera Daniela Merighetti e Johanna Schnarf.
(mercoledì 17 febbraio 2010)