Lindsey Vonn la cannibale, ma Nadia è da favola
Ci ha pensato Nadia Fanchini a completare il virtuale podio azzurro di giornata, andando a coprire l'unico vuoto lasciato vacante da Werner Heel e Chrisrof Innerhofer nel super-g maschile. La ventiduenne camuna ha infatti conquistato il secondo posto nell'ultimo super-g femminile della stagione, quello che ha consacrato ancora una volta Lindsey Vonn come la regina indiscussa dello sci attuale, regalandole anche la coppetta di specialità di super-g, oltre a quella già in archivio, di discesa e alla classifica generale. Il tutto con il nono successo stagionale nel massimo circuito mondiale che ormai non può far altro che inchinarsi al cospetto della Signora del Minnesota, sempre più cannibile pressochè insaziabile. Perchè oggi alla freccia a stelle e strisce sarebbe bastato controllare la situazione per gestire il risicato ma significativo margine su Nadia Fanchini che, al momento della partenza della stessa yankee guidava la classifica con 16 centesimi di vantaggio su Maria Riesch ed oltre mezzo secondo su Renate Goetschl. Insomma, con l'ottima svizzera Suter (alla fine ottava) ormai fuori dai giochi, alla signora Vonn sarebbe bastato arrivare alle spalle della più giovane azzurra ma quella del calcolo non è evidentemente una pratica che le si adatta molto ed ecco quindi che Lindsey ha voluto mettere in scena un'altra gara da copertina, conquistandosi nuovamente il gradino più alto del podio, lasciandosi alle spalle quella che potrebbe essere considerata la sua delfina.
E quei miseri 8 centesimi che hanno separato le due campionesse sono forse meno dolorosi di quello che potrebbe sembrare. E' vero, Nadia ha potuto cullare fino alla fine i propri sogni di cristallo, ha potuto sognare di conquistare la seconda vittoria stagionale, è riuscita a mettere nuovamente paura, se così si può dire, a sua maestà Lindsey Vonn.
Ma proprio per questo, che altro volere di più? Guardiamo indietro a questi mesi e riflettiamo sul fatto che quella appena finita è stata la prima vera stagione "tranquilla" per Nadia che ha finalmente potuto prepararla e viverla senza stress aggiuntivi di sorta. In quest'ottica l'inverno assume contorni che guidano al limite dell'esaltazione: è in questa stagione che è partita la carriera "da grande" di Nadia, in cui l'azzurra bresciana ha saputo lasciarsi alle spalle qualche fantasma di troppo che l'aveva accompagnata nelle scorse avventure bianche. E partire in questo modo, con una medaglia mondiale, una vittoria, podi a ripetizione ed una coppetta sfiorata è cosa niente male; a ventidue anni e poco più. Insomma, Nadia è nell'Olimpo ed ha avuto il merito di entrarci dalla porta principale sconfiggendo avversari decisamente più ostici di quelli che potrebbe presentarle una qualsiasi starting list. Con tutto quello che le è capitato è quasi un miracolo che non si sia persa per strada ed invece è lassù, a guardare il mondo del super-g dall'alto. E' vero, non dal gradino più alto, ma quei 15 centimetri di differenza, in fondo, pesano ancora meno degli 8 centesimi della gara.
Onore a Lindsey la cannibale, dunque. Ma non averne a male, Signora Vonn: la favola più bella, oggi, è quella di Nadia, Principessa di Montecampione.
(giovedì 12 marzo 2009)
E quei miseri 8 centesimi che hanno separato le due campionesse sono forse meno dolorosi di quello che potrebbe sembrare. E' vero, Nadia ha potuto cullare fino alla fine i propri sogni di cristallo, ha potuto sognare di conquistare la seconda vittoria stagionale, è riuscita a mettere nuovamente paura, se così si può dire, a sua maestà Lindsey Vonn.
Ma proprio per questo, che altro volere di più? Guardiamo indietro a questi mesi e riflettiamo sul fatto che quella appena finita è stata la prima vera stagione "tranquilla" per Nadia che ha finalmente potuto prepararla e viverla senza stress aggiuntivi di sorta. In quest'ottica l'inverno assume contorni che guidano al limite dell'esaltazione: è in questa stagione che è partita la carriera "da grande" di Nadia, in cui l'azzurra bresciana ha saputo lasciarsi alle spalle qualche fantasma di troppo che l'aveva accompagnata nelle scorse avventure bianche. E partire in questo modo, con una medaglia mondiale, una vittoria, podi a ripetizione ed una coppetta sfiorata è cosa niente male; a ventidue anni e poco più. Insomma, Nadia è nell'Olimpo ed ha avuto il merito di entrarci dalla porta principale sconfiggendo avversari decisamente più ostici di quelli che potrebbe presentarle una qualsiasi starting list. Con tutto quello che le è capitato è quasi un miracolo che non si sia persa per strada ed invece è lassù, a guardare il mondo del super-g dall'alto. E' vero, non dal gradino più alto, ma quei 15 centimetri di differenza, in fondo, pesano ancora meno degli 8 centesimi della gara.
Onore a Lindsey la cannibale, dunque. Ma non averne a male, Signora Vonn: la favola più bella, oggi, è quella di Nadia, Principessa di Montecampione.
(giovedì 12 marzo 2009)