Cortina, il giorno dopo: le reazioni
Nove voti contro otto, e ancora una volta il Mondiale si allontana dalla bellezza delle Dolomiti per tornare, dopo pochissimi anni, nel Grande Nord, una soluzione "chiavi in mano", già pronta oggi, con tantissime strutture e impianti già pronti, migliorabili ma comunque sufficienti.
Vediamo le voci dei protagonisti, cominciando con Flavio Roda, presidente della FISI: "La sconfitta di Cortina non è indolore, perché rappresenta la vittoria del business nei confronti dello sport. Cortina, questa volta non poteva fare di più - prosegue Roda - e ha lavorato bene sia sul territorio che coinvolgendo tutte le istituzioni e il mondo dell'imprenditoria. La presenza del Governo, della Regione Veneto, del Coni, degli imprenditori cortinesi rappresentati da Montezemolo a Barcellona, la dicono lunga su come il Comitato organizzatore sarebbe riuscito, in collaborazione con la Fisi, a trasformare il Mondiale italiano in un'occasione per il rilancio dello sport in montagna. L'Italia ne ha bisogno e ne ha bisogno tutto il mondo sportivo italiano. Il verdetto che assegna i Mondiali ad Are però non premia tutto questo impegno a vantaggio dello sport, ma piuttosto una candidatura maggiormente orientata al business. Tutto ciò non sprona certo ad impegnarsi credendo negli ideali puri dell'agonismo perché si corre il rischio di buttare energie al vento e ricavare solo amarezze. E' una sconfitta per lo sport del nostro Paese".
Viene immediatamente da chiedersi se lo scandalo scoppiato proprio in questi ultimi giorni a Venezia per il Mose abbia influito sui voti dei consiglieri FIS: forse nessuno ha la risposta ma la sensazione è che Are fosse in vantaggio a prescindere. Certo la "bocciatura" della Federazione ferisce, un po' perchè si trattava del quarto tentativo, un po' perchè l'unica rivale aveva già organizzato l'evento nel 2007.
Per Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: "Cortina, con la località migliore, il progetto migliore, i cantieri già aperti, una squadra compatta e coesa, dal Governo, al Coni alla Regione, ha perso per un voto a favore di Are, che ha già avuto i mondiali di sci nel 2007, organizza nel 2015 quelli di sci nordico, e farà nuovamente quelli di sci alpino del 2019. E' scandaloso, questo non è sport. La Federazione italiana sport invernali prenda atto di questo, perchè è chiaro che si tratta di un affronto alla Federazione e agli sportivi italiani. Una decisione incomprensibile che ha fatto scendere il gelo nella sala della proclamazione"
Dal sito ufficiale cortina2019.it arriva l'interpretazione del comitato sulle due principali ragioni della sconfitta: "La prima è una forte pressione diplomatica e di interessi consolidati che ha introdotto un indebito elemento di squilibrio facendo pendere la bilancia a favore della località svedese. Oltre a ciò, le notizie filtrate dall'Italia, ovvero l'ondata di spettacolari azioni giudiziarie che si sono concretizzate proprio in concomitanza con la presentazione della candidatura, non hanno certamente aiutato, dipingendoci, agli occhi dei delegati, come un Paese inaffidabile nel quale non è possibile organizzare grandi eventi. Il Dossier della candidatura ampezzana esplicitamente abbracciava la filosofia che vede, in un grande evento sportivo, un'occasione di rilancio e sviluppo economico, sociale, e turistico. La vittoria di Are, che già aveva ottenuto i Mondiali nel 2007 e che non farà altro che riutilizzare strutture e know how preesistenti, sconfessa platealmente questo principio. Non hanno voluto dare a Cortina una prospettiva di crescita ma hanno voluto regalare ad Are la possibilità di fare business. Peccato".
(venerdì 6 giugno 2014)