Lindsey sì o Lindsey no? Intanto se ne parla
Dopo l'inattesa e imprevedibile proposta da parte di Lindsey Vonn di prendere parte alla discesa maschile di Lake Loiuse il Circo Bianco si ritrova alle prese con un quesito che non manca di dividere le opinioni. Certo, da una parte gli addetti ai lavori faticano a considerare credibile una simile richiesta, dando per scontato che la dominatrice della velocità in rosa uscirebbe con fardelli di secondi di ritardo in un confronto con i maschi, seppur sul tracciato più semplice della Coppa del Mondo e sul quale la stessa Vonn ha dimostrato di non avere rivali, tra le donne. Ma dall'altra i tifosi (e forse non solo loro) non nascondono un pizzico di curiosità nel capire in effetti quali possano essere i limiti della statunitense. Insomma, se ne discute e già questo è un primo successo per la Vonn: difficilmente sarebbe potuta balzare in maniera così importante agli onori delle cronache senza questa boutade. E qualcuno - con non poca malizia, forse - fa notare che la richiesta è emersa proprio nel momento in cui il mondo dello sci (soprattutto tedesco) discuteva dei contenuti del libro dell'amica Maria Riesch. Pensare male è peccato ma a volte ci si azzecca e qualcuno sghignazza nel constatare come ora l'attenzione sul libro della teutonica è scemata; a vantaggio della Vonn. Ma in fondo sono chiacchiere e discussioni che lasciano il tempo che trovano, ben diversa è la situazione regolamentare che lascia un vuoto: al momento l'unica limitazione è per gli uomini, impossibilitati a gareggiare in una prova femminile. Quindi a priori il no alla richiesta della Vonn non è garantito.
Certo, poi ci sono altri aspetti regolamentari, ad esempio l'articolo che vieta di provare una pista di discesa cinque giorni prima di una gara, se non negli allenamenti ufficiali. Ecco, così stanti le cose l'eventuale presenza della Vonn nella prova maschile che anticipa di una settimana le gare femminile, ne renderebbe di fatto impossibile la partecipazione contro Riesch e compagne. Una rinuncia non da poco, che si accompagnerebbe alle assenze al gigante e slalom di Aspen in programma contemporaneamente alla tappa maschile dell'Alberta. La stessa Vonn, in un'intervista al New York Times, ha fatto sapere di non essere disposta a rinunciare a tanti preziosi punti (ipotizzarne nel complesso 350-400 non sarebbe da sprovveduti), pur non volendo in alcun modo competere per la conquista di punti nella prova maschile. A lei interessa solo la chance di confrontarsi, alla pari, con gli uomini. Tutto lì.
Ma allora la soluzione potrebbe essere semplice: inventare un evento ad hoc, esterno alla Coppa del Mondo, aperto a uomini e donne, magari a fine stagione: con la benedizione del suo mainsponsor RedBull anche l'organizzazione sarebbe una formalità. A quel punto non ci sarebbero ostacoli ed il confronto sarebbe valido a tutti gli effetti, con il vantaggio di avere un'occasione in più per attirare attenzione sul mondo della neve. Forse questo potrebbe essere l'evolversi della situazione, per ora il confronto continua a progredire e la Vonn si mantiene sulle prime pagine di giornali e webiste più o meno specializzate. Chiamatela ingenua, se volete.
(martedì 9 ottobre 2012)
Certo, poi ci sono altri aspetti regolamentari, ad esempio l'articolo che vieta di provare una pista di discesa cinque giorni prima di una gara, se non negli allenamenti ufficiali. Ecco, così stanti le cose l'eventuale presenza della Vonn nella prova maschile che anticipa di una settimana le gare femminile, ne renderebbe di fatto impossibile la partecipazione contro Riesch e compagne. Una rinuncia non da poco, che si accompagnerebbe alle assenze al gigante e slalom di Aspen in programma contemporaneamente alla tappa maschile dell'Alberta. La stessa Vonn, in un'intervista al New York Times, ha fatto sapere di non essere disposta a rinunciare a tanti preziosi punti (ipotizzarne nel complesso 350-400 non sarebbe da sprovveduti), pur non volendo in alcun modo competere per la conquista di punti nella prova maschile. A lei interessa solo la chance di confrontarsi, alla pari, con gli uomini. Tutto lì.
Ma allora la soluzione potrebbe essere semplice: inventare un evento ad hoc, esterno alla Coppa del Mondo, aperto a uomini e donne, magari a fine stagione: con la benedizione del suo mainsponsor RedBull anche l'organizzazione sarebbe una formalità. A quel punto non ci sarebbero ostacoli ed il confronto sarebbe valido a tutti gli effetti, con il vantaggio di avere un'occasione in più per attirare attenzione sul mondo della neve. Forse questo potrebbe essere l'evolversi della situazione, per ora il confronto continua a progredire e la Vonn si mantiene sulle prime pagine di giornali e webiste più o meno specializzate. Chiamatela ingenua, se volete.
(martedì 9 ottobre 2012)