Assolta biancheria Maze, ma Fis la sconsiglia
Continua a tenere banco la questione della biancheria intima di Tina Maze incriminata dalla protesta della federazione svizzera al termine del suo secondo posto nel superG di Bad Kleinkirchheim. La Fis al termine delle analisi svolte in un laboratorio di Salisburgo ha assolto gli indumenti intimi della slovena, ma al contempo, con un comunicato ufficiale, sconsiglia gli atleti dall'indossarla in gara. "L'analisi ha dimostrato che l'indumento intimo contiene una sorta di membrana che assomiglia ad un materiale di derivazione plastica - recita il comunicato della Fis - e pertanto consigliamo agli atleti dal non indossarlo". Il controllo effettuato dalla Fis sugli indumenti della Maze, con un particolare porosimetro, hanno soddisfano i criteri stabiliti dal regolamento tecnico della Fis. Una regola però datata, visto che fu promulgata negli anni '70 quando gli atleti azzurri per primi si presentarono in gara con delle tute plastificate che furono poi vietate. La federazione internazionale ha fatto sapere che anche a Wengen e nelle prossime gare proseguiranno i controlli per contrastare l'uso di tali materiali. Intanto, inspiegabilmente, la federazione austriaca ha vietato ai propri media di fotografare gli indumenti intimi indossati dei suoi atleti, che pare siano molto simili a quelli della Maze, anche se prodotti da una ditta diversa da Energia Pura.
(sabato 14 gennaio 2012)
(sabato 14 gennaio 2012)