La Coppa del Gobbo - VII - Pensieri sotto Albero
Questa volta molti regali di Natale sono giunti in anticipo ma speriamo che sotto l'Albero siano rimasti altri pacchi con tante sorprese, capaci di renderci ancor più euforici e disincantati come avevamo sognato di essere in questo periodo dell'anno dove la magia della Natività si fonde con i desideri, con le speranze e le buone promesse. Quanti brividi sulla Gran Risa! Ai primi di novembre, nei giorni dello Skipass di Modena, avevo parlato a lungo con Max Blardone, il ragazzo era diventato uomo e lo avrebbe fatto sapere a tutti in un momento speciale, anzi "gigante"! I nostri azzurri hanno sciato come sanno fare da sempre, con il cuore, con quella generosità che tante volte non viene ripagata dai risultati. Hanno scelto il tracciato dell'Alta Badia e sul disegno di un autentico signore dello sci, qual'è Ante Kostelic, il gruppo di Blardone, Simoncelli, Moelgg, Borsotti e compagni hanno ribadito come la nostra scuola non sia da rottamare. Soprattutto nella prima manche hanno saputo sciare con intelligenza, ragionando, contribuendo ad esaltare le virtù del tecnico-filosofo croato. Prima manche troppo lunga? Mi pare che a Les Arcs, quando vinse Von Gruenigen, lo fosse ancor di più. Quasi mille volontari, nessuno dei quali ha ricevuto un solo euro di compenso, ha lavorato con dedizione per dare alle due gare il massimo profilo tecnico. Ci sono riusciti benissimo! Lo slalom ha esaltato atleti e pubblico con una fantasia di prestazioni uscite dal cilindro transalpino dell'allenatore Théolier che ha presentato sul palcoscenico di Coppa una squadra "scintillante", bravissima poi a ripetersi in condizioni e su nevi diverse, come Flachau. In questi giorni Deville si preparerà per gennaio, perchè la vittoria è ormai a portata di mano e dovrà guardarsi soprattutto dai suoi compagni di squadra Moelgg, Razzoli, Thaler, Gross sta arrivando! I tempi di Levi...sono lontani...bastava avere pazienza, credere nel lavoro di atleti ed allenatori, avere fiducia! I velocisti faranno la loro parte molto presto. Già a Bormio i ragazzi di Rulfi faranno sentire il fiato sul collo a coloro che, in questo avvio di stagione, si sono illusi di come Innerhofer, Fill, Heel, Paris & Band avessero dimenticato come dialogare con la velocità! Attenzione anche ai giovani trascinati da un Marsaglia sempre più pimpante. Tecnici, allenatori e gli stessi atleti sono convinti della bontà e della competitività delle tute che la Robe di Kappa ha loro fornito e noi abbiamo il dovere di crederci! Per tornare sul podio quindi bisognerà soltanto ritrovare il cuore ed il coraggio di osare di più, come hanno fatto i colleghi gigantisti e slalomisti! Il recupero della discesa gardenese è stato assegnato a Chamonix, forse un po' per sdebitarsi per la delusione di Clarey e Theaux e per riconciliarsi con Dal Cin che, a Torino 2006, per una sospensione meno brutale di questa, si vide scivolare dalla mani l'oro nel supergigante. Ma credo che non sarà sufficiente perchè, come tutti sanno, "ogni lasciata è perduta", molto meglio però recuperare a Chamonix piuttosto che nell'assordante silenzio norvegese di Kvitfjell. Per raccontare le due gare in Alta Badia sono venuti nella postazione di Eurosport molti atleti che hanno contribuito, con i loro interventi, a rendere più ricco ed importante questo sport che tutti noi amiamo tanto. Peter Fill, Christof Innerhofer e Massimiliano Blardone non si sono limitati a riflessioni classiche, istituzionali quasi, ma di fronte ai microfoni hanno aperto sè stessi, donandoci momenti di grande e delicata sensibilità. Grazie! (continua)
(venerdì 23 dicembre 2011)
(venerdì 23 dicembre 2011)