Un quarto di secolo dal podio di Alberto Tomba
LIVE - E' tempo di ricordi in quel dell'Alta Badia. Sono, infatti, già trascorsi
25 anni dal primo podio in coppa del mondo di Alberto Tomba. Era il 14 dicembre del 1986 quando l'Albertone nazionale saliva per la prima volta sul podio della
"Gran Risa": secondo, dietro al compagno di squadra Richard Pramotton, e subito davanti all'altro connazionale Oswald Toetsch. Un terzetto di
azzurri sul podio di casa davanti ad un grandissimo come Stenmark. Fu l'inizio
dell'ascesa di Alberto "la bomba" Tomba che poi qui si impose altre quattro
volte: nel 1987, 1990, 1991 e 1994. Una valle che ha segnato la vita del
campione bolognese: qui vinse anche la sua prima gara Fis, sulla pista ai piedi
del Boè. E domani Alberto ci sarà al parterre d'arrivo, immancabile come sempre, a dispensare autografi, battute e qualche consiglio ai nostri ragazzi per cercare di risolevare la china dopo le non certo esaltanti prestazioni - se si eccettua il podio di Deville in slalom - di questo avvio di stagione. L'Alta Badia non è stata solo per il campione di Castel dei Britti, la personale riserva di caccia, ma lo è stato anche per altri azzurri: da Richard Pramotton a Roberto Erlacher, da Max Blardone a Davide Simoncelli. Qui l'Italia ha scritto alcune delle pagine più belle dello sci azzurro. Ora qualcuno si domanda se è il caso di sfatare questo mito, visto lo smalto perso nel corso di questi ultimi anni. Qualcuno è decisamente contrario. "La 'GranRisa' è e resta una riserva di caccia per noi - conferma il poliziotto di Lizzana - e lo rimarrà sempre. Quando si viene qui si cerca sempre di fare bene e i risultati nella storia parlano a nostro favore. Qualche volta può andare male, come lo scorso anno, altre volte decisamente meglio. Domani comunque cercheremo di dare il massimo. Anche perchè fare bene qui è senz'altro la giusta iniezione di fiducia per il proseguo della stagione". Il trentino dal canto suo può contare su cinque podi (quattro secondi posti ed una vittoria), un palmares di tutto prestigio idoneo ad esprimere dei giudizi su questa pista, giudicata dagli altri suoi compagni di squadra come la più bella del mondo. Lo stesso Theolier, il tecnico degli azzurri, ha coniato una definizione: "questo è un gigante super e non un semplice gigante". A Soelden il tecnico azzurro aveva lamentato una insufficienza nella preparazione degli azzurri, ora la sua opinione è decisamente cambiata. "Ho visto dei netti miglioramenti nella tappa nord americana e credo che qui si possa migliorare ancora". In pista accanto a Blardone e Simoncelli, anche Manfred Moelgg, Alexander Ploner, Roberto Nani, Florian Eisath, Christof Innerhofer, Giovanni Borsotti, Mattia Casse e Luca De Aliprandini. Gli avversari da battere sono i soliti noti: lo statunitense Ted Ligety e l'austriaco Marcel Hirscher, i dominatori dei primi tre giganti.
(sabato 17 dicembre 2011)
(sabato 17 dicembre 2011)