Tecnici in fermento in attesa di certezze
In Francia, in Svizzera, in Austria, in Germania non credono ai loro occhi. Si chiedono se si sta trattando di un sogno o se davvero sia così, si stropicciano le mani, increduli davanti a tanta grazia. Gianluca Rulfi, tecnico che ha coltivato i vari Heel, Fill, Innerhofer. Max Carca, allenatore cha ha plasmato due terzi del podio iridato della combinata. Jacques Theolier, l'estroverso transalpino che dopo aver cullato Grange ha raccolto un titolo olimpico con Razzoli.
Tutti licenziati dalla Fisi. Tutti illustri disoccupati a partire da aprile. E con loro altri 200 e più profili professionali capaci di conquistare importanti successi, da Stefano Costazza a Matteo Guadagnini, passando da Raimund Plancker e soci. Senza dimenticare Claudio Ravetto, stratega del rilancio (anche in chiave giovanile) dello sci azzurro.
Insomma, gran parte dei tecnici più in vista del momento sembrano liberi di accasarsi dove preferiscono, vista la decisione di via Piranesi di interrompere le collaborazioni in attesa di sapere cosa riserverà il futuro. Ma il futuro è già iniziato e al di fuori degli italici confini, al di là delle Alpi ne sono ben consci e proprio per questo stanno predisponendo offerte, allungando ponti, cercando contatti per valutare tutte le possibilità. Dopotutto a chi non farebbe comodo accapparrarsi i servizi di tecnici tanto capaci?
Anche perchè loro stessi non nascondono il malumore nel vedere in bilico un progetto studiato a tavolino, concertato sul quadriennio olimpico insieme a Claudio Ravetto, la cui permanenza alla guida dello staff tecnico della Fisi appare in serio dubbio (per usare un eufemismo) considerate le intenzioni del presidente Morzenti. "Se Ravetto non viene confermato, me ne torno in Francia" sbotta Theolier. "Con lui ho iniziato un progetto, con lui lo voglio continuare". E come lui, molti altri.
Intanto ieri si è tenuto l'incontro atteso tra il Presidente ed il dt: un incontro risolto con un nulla di fatto ed un reciproco rimpallarsi di richieste. Morzenti attende una proposta da Ravetto, Ravetto attende una proposta da Morzenti. Fase di stasi, insomma: eppure il 22 marzo prossimo, il consiglio federale dovrebbe decidere qualcosa, se non si vuole passare la primavera ad interrogarsi su quel che sarà dei quadri tecnici della Fisi. Quel che chiede Ravetto, si sa. Un contratto (economicamente non principesco) che consenta di lavorare a sè e al suo staff fino a Sochi esattamente come fatto negli scorsi mesi, magari con un maggior peso decisionale a livello di discorsi tecnici. Quello che vuole Morzenti, si sa; pur celato da perifrasi e giri di parole. Fondamentalmente vuole ridimensionare il "potere" di Ravetto, troppo autorevole ed in vista, troppo pronto a contestare, a proporre, ad opporsi, a difendere il lavoro dei tecnici, a lottare. Qualità che non piacciono molto al presidente; a prescindere dai risultati che ne derivano, evidentemente. Ed ancora. Sugli organi di stampa in questi ultimi giorni sono affiorate notizie preoccupanti che vanno a smentire (del tutto o in parte) alcune recenti esternazioni dello stesso Morzenti proprio in tema di contratti e di sponsorizzazioni. Il consiglio come avrà recepito? E' ipotizzabile che la "minoranza" possa chiedere di anticipare un incontro per capire se ci sono e dove sono i problemi e quanto siano preoccupanti, in ottica presente e futura?
(giovedì 10 marzo 2011)
Tutti licenziati dalla Fisi. Tutti illustri disoccupati a partire da aprile. E con loro altri 200 e più profili professionali capaci di conquistare importanti successi, da Stefano Costazza a Matteo Guadagnini, passando da Raimund Plancker e soci. Senza dimenticare Claudio Ravetto, stratega del rilancio (anche in chiave giovanile) dello sci azzurro.
Insomma, gran parte dei tecnici più in vista del momento sembrano liberi di accasarsi dove preferiscono, vista la decisione di via Piranesi di interrompere le collaborazioni in attesa di sapere cosa riserverà il futuro. Ma il futuro è già iniziato e al di fuori degli italici confini, al di là delle Alpi ne sono ben consci e proprio per questo stanno predisponendo offerte, allungando ponti, cercando contatti per valutare tutte le possibilità. Dopotutto a chi non farebbe comodo accapparrarsi i servizi di tecnici tanto capaci?
Anche perchè loro stessi non nascondono il malumore nel vedere in bilico un progetto studiato a tavolino, concertato sul quadriennio olimpico insieme a Claudio Ravetto, la cui permanenza alla guida dello staff tecnico della Fisi appare in serio dubbio (per usare un eufemismo) considerate le intenzioni del presidente Morzenti. "Se Ravetto non viene confermato, me ne torno in Francia" sbotta Theolier. "Con lui ho iniziato un progetto, con lui lo voglio continuare". E come lui, molti altri.
Intanto ieri si è tenuto l'incontro atteso tra il Presidente ed il dt: un incontro risolto con un nulla di fatto ed un reciproco rimpallarsi di richieste. Morzenti attende una proposta da Ravetto, Ravetto attende una proposta da Morzenti. Fase di stasi, insomma: eppure il 22 marzo prossimo, il consiglio federale dovrebbe decidere qualcosa, se non si vuole passare la primavera ad interrogarsi su quel che sarà dei quadri tecnici della Fisi. Quel che chiede Ravetto, si sa. Un contratto (economicamente non principesco) che consenta di lavorare a sè e al suo staff fino a Sochi esattamente come fatto negli scorsi mesi, magari con un maggior peso decisionale a livello di discorsi tecnici. Quello che vuole Morzenti, si sa; pur celato da perifrasi e giri di parole. Fondamentalmente vuole ridimensionare il "potere" di Ravetto, troppo autorevole ed in vista, troppo pronto a contestare, a proporre, ad opporsi, a difendere il lavoro dei tecnici, a lottare. Qualità che non piacciono molto al presidente; a prescindere dai risultati che ne derivano, evidentemente. Ed ancora. Sugli organi di stampa in questi ultimi giorni sono affiorate notizie preoccupanti che vanno a smentire (del tutto o in parte) alcune recenti esternazioni dello stesso Morzenti proprio in tema di contratti e di sponsorizzazioni. Il consiglio come avrà recepito? E' ipotizzabile che la "minoranza" possa chiedere di anticipare un incontro per capire se ci sono e dove sono i problemi e quanto siano preoccupanti, in ottica presente e futura?
(giovedì 10 marzo 2011)