SuperK: Inner argento, Fill bronzo!
Non finisce mai la festa azzurra a Garmisch Partenkirchen, non accenna a smettere l'euforia per quest'Italsci che si regala altre due perle, una d'argento ed una di bronzo. Un'altra firmata ancora da Christof Innerhofer che dopo l'oro del SuperG ed il bronzo della libera ha voluto completare la collezione con l'argento della supercombinata, alle spalle di un sontuoso Svindal, ma davanti al compagno di colori e di camera Peter Fill che completa un podio inimmaginabile alla vigilia.
Due medaglie in un colpo solo, due sigilli che sanno rendere entusiasmante anche la supercombinata e che contribuiscono a fare dell'Italia la formazione dominatrice del panora maschile iridato. Al momento il Wunderteam è proprio quello azzurro, così come il re di Garmisch continua ad essere Christof Innerhofer. E dire che in mattinata la discesa non aveva esaltato il pusterese di Gais: terzo ad oltre un secondo da Svindal, proprio davanti a Fill, entrambi preceduti anche dallo svizzero Beat Feuz, con tutti i calcoli rimandati alla manche di slalom sulla Gudiberg.
E nel tempio bavarese, al cospetto dei futuristici trampolini, ha preso forma il trionfo azzurro. Che poteva essera la giornata giusta per i figli del Belpaese lo si era intuito con le discese del moldavo di Fiemme Mirko Deflorian e soprattutto con l'assalto lancia in resta del giovane Paolo Pangrazzi, capace di risalire dal 14imo posto sino alla sesta piazza finale, guadagnandosi un posto nella cerimonia di premiazione di questa sera. Quando Inner riceverà la terza medaglia in sei giorni, quando Fill avrà in mano quel bronzo che si accompagnerà all'argento nel superG di Val d'Isere di due anni or sono.
Incredibile Inner, fantastico Fill: difficile trovare altre parole per descrivere la doppietta dei due sudtirolesi. "Sono fantastici" esclama Pangrazzi dalla zona mista, mentre cerca di capire quale sia il suo destino finale. Inner va a raggiungere con tre allori lo Zeno Colò di Aspen '50, i due azzurri ripetono quanto fatto nel 1974 a St. Moritz quando Thoeni e Gross occuparono due terzi del podio iridato, unico precedente di una simile festa. Anche se per andamento, la gara di oggi rimanda alla doppietta Polig - Martin nella combinata di Albertville.
Entrambi perfettamente a loro agio anche tra le maglie dello slalom, dovendosi inchinare solo ad uno Svindal che nel giorno di San Valentino ha regalato una grande gioia alla compagna Julia Mancuso, in trepidazione in prima fila dietro le protezioni per seguire le prove del suo caro Aksel. Un successo legittimo, quello di Aksel. Una vittoria cristallina, quella dello scandinavo che nonostante una stagione altalenante e la sontuosa legnata rimediata al termine della discesa di sabato si regala la certezza di andarsene da Garmisch con almeno una medaglia al collo e la conferma del titolo già conquistato in Val d'Isere.
Dopo una settimana di Mondiale, sono già 4 le medaglie dell'Italsci: mai così bene, in avvio. Mai così bene il settore maschile. L'Italia sale in paradiso, l'Italia si specchia nel cielo azzurro, coccolata dal caldo sole bavarese: quasi non ci si crede a tanta grazia, quasi non sembra possibile che le parole profetiche di Claudio Ravetto di una decina di giorni fa ("Sono convinto che prima o poi arriverà anche il Mondiale dell'Italia") abbiano trovato così veloce realizzazione. Ed in fondo siamo solo a metà, in fondo la festa non è ancora finita...
Grazie ragazzi!
(lunedì 14 febbraio 2011)
Due medaglie in un colpo solo, due sigilli che sanno rendere entusiasmante anche la supercombinata e che contribuiscono a fare dell'Italia la formazione dominatrice del panora maschile iridato. Al momento il Wunderteam è proprio quello azzurro, così come il re di Garmisch continua ad essere Christof Innerhofer. E dire che in mattinata la discesa non aveva esaltato il pusterese di Gais: terzo ad oltre un secondo da Svindal, proprio davanti a Fill, entrambi preceduti anche dallo svizzero Beat Feuz, con tutti i calcoli rimandati alla manche di slalom sulla Gudiberg.
E nel tempio bavarese, al cospetto dei futuristici trampolini, ha preso forma il trionfo azzurro. Che poteva essera la giornata giusta per i figli del Belpaese lo si era intuito con le discese del moldavo di Fiemme Mirko Deflorian e soprattutto con l'assalto lancia in resta del giovane Paolo Pangrazzi, capace di risalire dal 14imo posto sino alla sesta piazza finale, guadagnandosi un posto nella cerimonia di premiazione di questa sera. Quando Inner riceverà la terza medaglia in sei giorni, quando Fill avrà in mano quel bronzo che si accompagnerà all'argento nel superG di Val d'Isere di due anni or sono.
Incredibile Inner, fantastico Fill: difficile trovare altre parole per descrivere la doppietta dei due sudtirolesi. "Sono fantastici" esclama Pangrazzi dalla zona mista, mentre cerca di capire quale sia il suo destino finale. Inner va a raggiungere con tre allori lo Zeno Colò di Aspen '50, i due azzurri ripetono quanto fatto nel 1974 a St. Moritz quando Thoeni e Gross occuparono due terzi del podio iridato, unico precedente di una simile festa. Anche se per andamento, la gara di oggi rimanda alla doppietta Polig - Martin nella combinata di Albertville.
Entrambi perfettamente a loro agio anche tra le maglie dello slalom, dovendosi inchinare solo ad uno Svindal che nel giorno di San Valentino ha regalato una grande gioia alla compagna Julia Mancuso, in trepidazione in prima fila dietro le protezioni per seguire le prove del suo caro Aksel. Un successo legittimo, quello di Aksel. Una vittoria cristallina, quella dello scandinavo che nonostante una stagione altalenante e la sontuosa legnata rimediata al termine della discesa di sabato si regala la certezza di andarsene da Garmisch con almeno una medaglia al collo e la conferma del titolo già conquistato in Val d'Isere.
Dopo una settimana di Mondiale, sono già 4 le medaglie dell'Italsci: mai così bene, in avvio. Mai così bene il settore maschile. L'Italia sale in paradiso, l'Italia si specchia nel cielo azzurro, coccolata dal caldo sole bavarese: quasi non ci si crede a tanta grazia, quasi non sembra possibile che le parole profetiche di Claudio Ravetto di una decina di giorni fa ("Sono convinto che prima o poi arriverà anche il Mondiale dell'Italia") abbiano trovato così veloce realizzazione. Ed in fondo siamo solo a metà, in fondo la festa non è ancora finita...
Grazie ragazzi!
(lunedì 14 febbraio 2011)