La Coppa del Gobbo
di Carlo Gobbo
Il 6 gennaio 2002 nello slalom di Adelboden nessun azzurro si qualificò per la seconda manche.Era la prima volta che accadeva dall'entrata in vigore della regola dell'inversione dei trenta. Nella gara successiva, a Wengen, l'Italia tornava sul podio con il 3o posto di Edoardo Zardini. Sempre ad Adelboden aveva vinto Miller con un vantaggio di 1"92 su Kostelic e 2"15 su Kunc. A Levi nessun azzurro a punti e "gran" ritorno di Miller, risultato in effetti che parte già dalla scorsa stagione. Diciamo subito degli azzurri esprimendo una grande solidarietà ed una vigorosa pacca sulle spalle a Claudio Ravetto e Max Carca...Tecnici, allenatori, ski men ed atleti hanno lavorato - sin dalla fine della scorsa coppa - con ritmi ed intensità da vertigine. In parole povere tutti si sono prodigati con uno spirito di sacrificio assoluto ed è devastante nell'anima vedere come non siano giunti quei risultati indispensabili per ripagare l'impegno e il lavoro. Ognuno è libero di avere opinioni e trarre bilanci...personalmente non posso che stare dalla parte dei ragazzi, incoraggiandoli. Ho sentito parlare oggi di crisi dello sci azzurro, ho sentito critiche pesanti espresse da chi da anni non è più stato sulle nevi a seguire un allenamento...insomma il solito modo di fare. Ciò non significa che non esistano problemi, ma sarebbe troppo facile fermarsi ai risultati di queste gare per dare dei giudizi o, peggio, esprimere delle sentenze. Ogni risultato è frutto del lavoro programmato nel tempo, perciò voltiamo la testa e guardiamo al passato per vedere cosa (nelle precedenti presidenze federali) sia stato fatto in funzione dei ricambi generazionali. Con il progetto Ratiopharm si colmeranno grosse lacune (speriamo), ma, ancora per alcuni anni, dovremo pazientare perchè nell'immediato, atleti che sappiano continuare nel cammino dei successi dello sci azzurro ce ne sono proprio pochi...Coraggio allora! Quello che in tanti stanno dimostrando di possedere e che mettono in campo, con assoluta generosità, per rendere sempre più entusiasmante lo sci e dunque lo sport! Non voglio fare la figura del saputello e neppure del tecnico (me ne guardo bene...sono soltanto un appassionato un pò curioso...quindi chiedo, domando, telefono agli addetti ai lavori...e spesso vedo con i miei occhi). Sugli scarponi di Moelgg ho riportato "le riflessioni" di una serie di tecnici di GRANDE LIVELLO, per cui...Una cosa però credo si possa dire, SMETTIAMOLA tutti di fare i puritani (case comprese) e diciamo chiaramente che gli scarponi sono sempre più riverniciati, gli sci...anche! E che, da alcune stagioni, questa pratica è diventata poco elegante (ai mondiali del Sestrieres l'austriaco Ortlieb, dopo l'arrivo, era addirittura patetico nel cercare di cambiare subito gli scarponi taroccati...) Certo è come negli scorsi mesi Grange abbia fatto un enorme lavoro di ricerca con Rossignol per sci e scarponi, lo stesso Ligety ha provato gli sci di Jeanba senza neppure avvicinare i tempi del transalpino! In estate poi è stato addirittura maniacale il lavoro di Miller che, in Nuova Zelanda con il nuovo allenatore Forest Carey, ha testato un numero incredibile di sci da slalom...Già lo scorso anno era iniziato il programma che Bode si è dato per ritornare ad essere protagonista in questa disciplina (ricordate la seconda manche dello slalom della combinata ai Giochi di Salt Lake City?) Vuole vincere l'oro nello slalom mondiale in Val d'Isere (si è già imposto in tutte le altre discipline); vuole vincere la coppa di specialità nello slalom e in discesa per pareggiare Killy.Il podio di Levi, quindi, non stupisce,anzi! Adesso diciamo però qualcosa dei ragazzi di Alessandro Serra che a Tignes, nelle Fis di discesa, hanno ottenuto piazzamenti importanti (per il morale e per il programma Ratiopharm) con due vittorie di Mattia Casse, 18enne piemontese, figlio di Alessandro, un papà che nel 1973 era primatista mondiale del KL! Bravi ragazzi e bravi allenatori!
(lunedì 17 novembre 2008)