Tessera Fisi, Trentino ed il piglio di Morzenti
di Luca Perenzoni
Il connubio tra Fisi e Trentino dura ormai da qualche anno, per l'indiscutibile fortuna dell'Italsci e di rimando della provincia alpina che gode di riflesso dei recenti ottimi successi degli alfieri azzurri. Un legame, quello tra federazione e Provincia Autonoma di Trento, rinsaldato dalla nuova tessera Fisi ("quella del centenario", vanno ripetendo i dirigenti) che porta in bella vista lo stesso marchio Trentino che in queste ultime stagioni ha accompagnato tanto gli allenamenti estivi (Rovereto e Vallagarina) che quelli invernali (Val di Fassa su tutti). A presentare gli indubbi vantaggi dell'essere tesserato (tra gli altri accordi con Autogrill, Air One ed una polizza assicurativa che pare decisamente più funzionale e efficiente del recente passato) è salito all'ombra del Bondone anche il presidente federale Giovanni Morzenti. Con il suo consueto piglio autoritario il presidente non ha risparmiato qualche frecciatina non troppo celata nei confronti dei media e degli stessi atleti, rappresentati in sede dai due trentini doc Davide Simoncelli e Cristian Deville, affiancati da altri esponenti locali dello sport invernale, da Christian Zorzi ad Antonella Confortola, passando per il saltatore Bresadola e per la snowboarder Cenni. Autorità parsa fin troppo palesata (opinione personale di chi scrive) in un momento critico per la Federazione ("Stiamo meglio di due anni fa" sostiene comunque Morzenti) in cui forse la diplomazia ed il dialogo effettivo potrebbero portare vantaggi multilaterali rispetto al muro contro muro che sembra profilarsi tra atleti e direttivo. Contrapposizione rigida di idee che lascia un fresco senso di deja-vu dopo quanto successo per la calendarizzazione delle tappe dolomitiche della coppa del Mondo per le prossime stagioni. Sentire il presidente difendersi in sede ufficiali dalle critiche o dubbi (per altro giunti da più parti) sull'effettivo valore del suo viaggio (non "vacanza" come si legge nel comunicato stampa Fisi, sia mai!) in Argentina a scuotere e rincuorare gli atleti al lavoro, oppure precisare tra le righe agli atleti che la Fisi non ha intenzione di sottrarre loro troppi finanziamenti (in entrambe le situazioni da rimarcare l'assoluta inespressività dei numerosi atleti presenti) ma solo di garantirsi e garantire loro un futuro, lascia emergere in maniera fin troppo lampante la netta separazione che vige allo stato attuale tra settore agonistico e settore dirigenziale. L'impressione resta che una maggior distensione nei toni e negli intenti sarebbe auspicabile come la neve d'inverno in un periodo così caldo e a breve distanza dall'incontro plenario che venerdì a Bormio metterà a confronto il direttivo Fisi, tecnici, atleti e onorevoli del settore, al fine di cercare di dare una svolta o di prendere decisioni in merito alla tassazione delle sponsorizzazioni degli atleti.
Ah, ma si è parlato anche di sci, ed allora ad un convinto e determinato Simoncelli ("Spero di ripartire come ho chiuso la passata stagione; l'Italia non può avere timore degli avversari, specie se si arriva con una buona fase di preparazione come quella effettuata durante l'estate") fa eco un disilluso Deville, ancora alle prese con una fastidiosa infiammazione al tendine rotuleo che lo costringe ancora alla sosta ai box, mentre il vicino Canalone Miramonti trova un estimatore nello stesso Morzenti, che dice: "Nella mia visione vedo l'alternanza tra Madonna di Campiglio e Sestriere, ma in seno alla Fis qualcuno che non vuole il bene dello sci la pensa diversamente."
Ma ce n'è anche per i maestri di sci, nei piani o progetti di Morzenti obbligati a ricorrere al tesseramento Fisi per tamponare un continuo deficit numerico che, come ha fatto notare l'ex consigliere federali Giovanelli, va a toccare una delle principali voci del bilancio Fisi. Forse in fondo si parla troppo di obblighi e non di accordi. Solo impressioni?
(mercoledì 8 ottobre 2008)
Ah, ma si è parlato anche di sci, ed allora ad un convinto e determinato Simoncelli ("Spero di ripartire come ho chiuso la passata stagione; l'Italia non può avere timore degli avversari, specie se si arriva con una buona fase di preparazione come quella effettuata durante l'estate") fa eco un disilluso Deville, ancora alle prese con una fastidiosa infiammazione al tendine rotuleo che lo costringe ancora alla sosta ai box, mentre il vicino Canalone Miramonti trova un estimatore nello stesso Morzenti, che dice: "Nella mia visione vedo l'alternanza tra Madonna di Campiglio e Sestriere, ma in seno alla Fis qualcuno che non vuole il bene dello sci la pensa diversamente."
Ma ce n'è anche per i maestri di sci, nei piani o progetti di Morzenti obbligati a ricorrere al tesseramento Fisi per tamponare un continuo deficit numerico che, come ha fatto notare l'ex consigliere federali Giovanelli, va a toccare una delle principali voci del bilancio Fisi. Forse in fondo si parla troppo di obblighi e non di accordi. Solo impressioni?
(mercoledì 8 ottobre 2008)