Tripudio Matt a Schladming, Manfred Moelgg terzo
di Luca Perenzoni
L'adrenalina scorre a fiumi sulla Planai. La folla che circonda il tempio dello slalom è da brividi, soprattutto quando al cancelletto si affaccia un qualsiasi austriaco che scatena il tripudio biancorosso dei quasi cinquantamila spettatori accorsi a Schladming. Chissà se il campione del mondo Mario Matt ha sentito la spinta del suo pubblico mentre danzava per 50 secondi sui muri della Planai, disegnando una manche storica che gli ha permesso di scalzare dal gradino più alto del podio Manfred Moelgg, a comando a metà gara e mai più vicino di oggi alla prima vittoria in carriera. Serviva la perfezione assoluta per superare SuperMarioMatt oggi. Non si doveva sbagliare nulla, sulla pista rovinata della Planai, sotto una fitta nevicata, in una bolgia infernale, con l'alito di una miriade di austriaci ad aumentare a dismisura la pressione atmosferica. E l'adrenalina a mille.
Serviva una manche speciale, per Manni, ed il marebbano ci è andato vicino, dimenticando solo per un piccolo istante la parola d'ordine "centralità", autentico paradigma per affrontare la gara odierna. Una piccola svista, ad una ventina di secondi dal termine, è stata sufficiente per infrangere il sogno vittoria, per rimandare il primo urlo di giubilo. Una piccola svista che priva il finanziere ventiseienne anche della soddisfazione di ripetere il secondo posto del 2004, quando il Circo Bianco si accorse del valore di questo ragazzotto ladino di belle, bellissime speranze. Invece per un solo centesimo di secondo Moelgg si è ritrovato al "solito" terzo posto, superato anche dall'inossidabile Jean Baptiste Grange che non ne vuole sapere di rallentare la marcia. Non è arrivata la vittoria per Moelgg, ma arriverà, prima o poi. L'importante è che anche la piccola, piccolissima delusione odierna (è poi una delusione chiudere al terzo posto lo slalom di Schladming???) non gli scateni troppa voglia di riscatto nella mente e che tutto si traduca in eccessivi intenti di strafare. Metabolizzala questa gara, Manni, e renditi conto nuovamente che tra i grandi dei rapid gates ci sei anche tu e che la vittoria non ancora arrivata, arriverà. Basta continuare a sciare così: la ruota della fortuna prima o poi si fermerà anche sul Marebbe ed allora potrai sfogare la gioia tanto attesa.
Matt, Grange, Moelgg: il podio odierno. E dire che l'azzurro sembrava in crisi, per un paio di gare appena sotto tono su piste e nevi decisamente sotto tono. A volte si pretende troppo, ma è bello essere ripagati da serate simili. Grazie Manfred per questo spettacolo che hai contribuito ad offrirci. Grazie allo sci per sapere ancora emozionare. Grazie alla Planai per saper ancora offrire uno slalom vero, sperando che chicchessia non decida di mettere mano anche a questo tempio. Grazie a tutti, un po' meno alla Rai (si pretende sempre tanto, è vero...) che forse oggi ha perso un'occasione unica per mandare in chiaro uno spot unico per lo sci, che avrebbe saputo elettrizzare appassionati e profani come nessun reality show più o meno reale saprà mai fare. L'adrenalina scorre a fiumi sulla Planai. Rimbalza nelle parabole dei satelliti, entra nelle televisioni, filtra nelle vene di chi guarda, magari a centinaia di chilometri di distanza, immaginando l'emozione di essere lì, in mezzo a tanta gente pervasa da una sportività commovente. L'adrenalina colpisce anche chi scrive, che fatica a sua volta nel trattenere l'emozione di una Gara unica.
A proposito di gara: ai piedi del podio, a 5 centesimi da Moelgg si ferma un fantastico Ligety, poco dopo Neureuther, Lizeroux, Larsson e Raich: l'unico altro azzurro al traguardo è Patrick Thaler, 17imo mentre Cristian Deville è uscito nella seconda, su una neve apparsa indigesta.
Che spettacolo, che emozione.
(martedì 22 gennaio 2008)
Serviva una manche speciale, per Manni, ed il marebbano ci è andato vicino, dimenticando solo per un piccolo istante la parola d'ordine "centralità", autentico paradigma per affrontare la gara odierna. Una piccola svista, ad una ventina di secondi dal termine, è stata sufficiente per infrangere il sogno vittoria, per rimandare il primo urlo di giubilo. Una piccola svista che priva il finanziere ventiseienne anche della soddisfazione di ripetere il secondo posto del 2004, quando il Circo Bianco si accorse del valore di questo ragazzotto ladino di belle, bellissime speranze. Invece per un solo centesimo di secondo Moelgg si è ritrovato al "solito" terzo posto, superato anche dall'inossidabile Jean Baptiste Grange che non ne vuole sapere di rallentare la marcia. Non è arrivata la vittoria per Moelgg, ma arriverà, prima o poi. L'importante è che anche la piccola, piccolissima delusione odierna (è poi una delusione chiudere al terzo posto lo slalom di Schladming???) non gli scateni troppa voglia di riscatto nella mente e che tutto si traduca in eccessivi intenti di strafare. Metabolizzala questa gara, Manni, e renditi conto nuovamente che tra i grandi dei rapid gates ci sei anche tu e che la vittoria non ancora arrivata, arriverà. Basta continuare a sciare così: la ruota della fortuna prima o poi si fermerà anche sul Marebbe ed allora potrai sfogare la gioia tanto attesa.
Matt, Grange, Moelgg: il podio odierno. E dire che l'azzurro sembrava in crisi, per un paio di gare appena sotto tono su piste e nevi decisamente sotto tono. A volte si pretende troppo, ma è bello essere ripagati da serate simili. Grazie Manfred per questo spettacolo che hai contribuito ad offrirci. Grazie allo sci per sapere ancora emozionare. Grazie alla Planai per saper ancora offrire uno slalom vero, sperando che chicchessia non decida di mettere mano anche a questo tempio. Grazie a tutti, un po' meno alla Rai (si pretende sempre tanto, è vero...) che forse oggi ha perso un'occasione unica per mandare in chiaro uno spot unico per lo sci, che avrebbe saputo elettrizzare appassionati e profani come nessun reality show più o meno reale saprà mai fare. L'adrenalina scorre a fiumi sulla Planai. Rimbalza nelle parabole dei satelliti, entra nelle televisioni, filtra nelle vene di chi guarda, magari a centinaia di chilometri di distanza, immaginando l'emozione di essere lì, in mezzo a tanta gente pervasa da una sportività commovente. L'adrenalina colpisce anche chi scrive, che fatica a sua volta nel trattenere l'emozione di una Gara unica.
A proposito di gara: ai piedi del podio, a 5 centesimi da Moelgg si ferma un fantastico Ligety, poco dopo Neureuther, Lizeroux, Larsson e Raich: l'unico altro azzurro al traguardo è Patrick Thaler, 17imo mentre Cristian Deville è uscito nella seconda, su una neve apparsa indigesta.
Che spettacolo, che emozione.
(martedì 22 gennaio 2008)