Infine è interessantissima la considerazione di Grigo riguardo le possibili traiettorie di caduta utilizzando sci con raggio più lungo o meno. Dove con i primi si è proiettati verso la massima pendenza con possibili rischi di continuare ad accelerare durante la scivolata per la forza di gravità, mentre con i secondi si andrebbe ad essere più indirizzati verso le reti.
Forse anche uno studio sulle cadute con un calcolo statistico sulla gravità degli infortuni dopo aver impattato le reti con un certo angolo, o piuttosto continuare a scivolare per molti metri con il rischio di travolgere gli addetti a bordo pista e le strutture fisse lungo le stesse. Ricordate il terribile incidente di Ulrike Mayer?
Enrico V. Al mio segnale scatenate l'inferno ("Il gladiatore" di R. Scott)
Bah, son arrivato fin qua, senza dare ragione a nessuno e torto nemmeno. Io la mia idea ce l'ho, ma ultimamente in 'sto foro - se solo ti dimentichi di mettere una faccina che ride- ti sputano in faccia....
A mio avviso- per quel che vale- c'è stata un'evoluzione negli skiboots, c'è stata un'evoluzione nello sci ( e sono arciconvinto che ci sarà un'involuzione ancora maggiore, se vengono approvate le norme. Provocazione: perchè non togliamo air bag, cinture, Abs ecc dalle auto, cosi'- sapendo che ti ammazzi a 30 all'ora- vai piu' piano?), ma riguardo agli attacchi siamo fermi (forse, ma dico forse,materiali a parte) a trenta/quaranta anni fa: una molla, due camme che spingono/assorbono, e morta la'.
Ah beh...l'hai buttata tu l'idea del 13..mi pareva..
Bella idea, sono in attesa che Bode mi comunichi il suo valore oltre il quale non si può andare
Ti riporto l'estratto dell'articolo in questione con la mia conseguente interpretazione esplicativa "... Prosegue Bode Miller che, minacciando di ritirarsi allo scoccare di queste nuove regole, lancia una critica costruttiva evidenziando che oltre che sugli sci si dovrebbe agire sulla tiratura degli attacchi, un universo mai finora regolamentato e che - si sa - gli atleti “tirano” oltre ogni limite..."
come vedi il mio esempio non è tento distante dal Bode pensiero, puoi non condividerlo però.
l'articolo poi prosegue con queste altre due considerazioni forse non note a tutti(articolo tratto da SKI solo magazine, novembre 2011 a firma di Lucia Galli):
"Attacchi, sci, ma anche tracciati, protezioni, tute, caschi e preparazione delle piste: questi, secondo gli atleti, sono gli aspetti altrettanto cruciali per la sicurezza su cui avviare una discussione seria senza imposizioni dall’alto. Altri ragazzi, da Markus Sandell a Svindal, da Kjetil Jansrud a Didier Cuche hanno ricordato che, negli ultimi anni, il gigante ha mietuto solo due “vittime” gravi - Benni Raich e Marcel Hirscher, entrambi Atomic, austriaci e quindi assenti, l’uno, caduto sciando con materiali da donna durante il team event degli ultimi Mondiali e l’altro inciampato in un’irregolarità della pista. Inoltre secondo gli atleti i nuovi attrezzi ridurranno forse la velocità in entrata di curva, costringendo al vecchio derapage, ma non è detto che in uscita di curva il “beneficio” prosegua. Anzi, molti, andando alla ricerca della linea migliore, tenderanno ad arretrare, proprio come faceva Tomba, solo che, a questo punto sarebbe la muscolatura, oltre alle articolazioni, ad essere sottoposta perfino ad un maggior stress. Quindi l’equazione minor velocità uguale maggior sicurezza, secondo i campioni, proprio non sta in piedi. La Federazione ha ascoltato tutti, ma il supremo capo della sicurezza, Guenther Hujara ha ricordato che le nuove regole «non devono né piacere né garantire divertimento, ma solo meno incidenti». Una posizione granitica che è parsa irremovibile anche di fronte alle accorate proteste di Anja Paerson, la prima a sollevare la questione delle “quote rosa” e a farlo, sollevando non metaforicamente ma di peso Lara Gut, taglia x-small rispetto a lei e a paragonarla ai vikinghi della stazza di Svidnal: «I vostri dati sono stati dedotti solo su gare e performance maschili, ma non basta fare una proporzione per ottenere regole che si adattino alle donne che come vedete presentano caratteristiche molto…variegate», ha accusato la svedese. Anche dopo la sua arringa, silenzio e frasi di circostanza, poi il colpo di scena. La Federazione, che dovrà passare al vaglio queste misure al prossimo consiglio di novembre, ha estratto il ”coniglio” dal cilindro: per dimostrare che non sta lavorando solo sulle misure degli sci, ha svelato due prototipi di tuta e sotto tuta realizzate in un materiale anti taglio e con maggior grip per frenare le scivolate. Inoltre, tutti i caschi di discesa e superg dovranno essere d’ora in poi dotati di un’etichetta dimostrando di aver passato l’esame federale e di aver ottenuto una certificazione. Intanto sono davvero pochi gli atleti “Top 15” ad aver provato i prototipi di questi nuovi sci: per l’Italia lo hanno fatto Mattia Casse e Matteo Marsaglia, ancora non fra i big. «Sono semplicemente “insciabili”- ha detto Marsaglia -, mi auguro che la Fis torni sui suoi passi e che si costituisca invece una mini commissione che al traguardo di ogni tappa gara possa fare un briefing sui problemi legati alla sicurezza emersi “live”». Gli fa eco Claudio Ravetto, direttore tecnico degli azzurri, che lancia un’idea rivoluzionaria:«Per cambiare qualcosa lo si deve fare dal basso, studiando i giovani, l’ambiente delle gare Fis e della Coppa Europa: sono loro, i più giovani ad essere alla lunga danneggiati. I big si adattano sempre, sarà questione di qualche stagione. Mi preoccupano, piuttosto, i giovani che, cresciuti con un tipo di sciata, si troverebbero spiazzati nella delicata fase di maturazione del loro gesto», conclude Ravetto. L’ultima parola, purtroppo, potrebbe non spettare nemmeno a loro."
Modificato da - Enrico in data 24 nov 2011 12:36:19
Appunto....Bode non ha detto una mazza riguardo a come dovrebbero essere tirati gli attacchi oppure riguardo a come dovrebbero essere costruiti, siamo dove dice Magi più o meno, questo non vuol dire che qualcuno in grado di produrre un attacco più sicuro non lo faccia per far dispetto a Enrico o Bode Miller, non ho ben capito dove sta il guadagno di una casa produttrice di sci e attacchi a far spaccare il proprio atleta facendogli usare un attacco di m***a. Se poi un atleta tira un attacco oltre ogni limite o meno è un giudizio personale e soprattutto una libera scelta, basta non fare un regolamento secondo il giudizio di Enrico per cui dovremmo far scendere tutti a Kitz con l'attacco sul 13
ma riguardo agli attacchi siamo fermi (forse, ma dico forse,materiali a parte) a trenta/quaranta anni fa: una molla, due camme che spingono/assorbono, e morta la'. Non vi sembra questa, la vera anomalia?
Oh! Come sono d'accordo con te magi! Chi ha qualche annetto sulle spalle, vede che, come dici tu, il tempo, per gli attacchi, non è mai passato!!!!! Praticamente identici agli anni '70.
Infine è interessantissima la considerazione di Grigo riguardo le possibili traiettorie di caduta utilizzando sci con raggio più lungo o meno. Dove con i primi si è proiettati verso la massima pendenza con possibili rischi di continuare ad accelerare durante la scivolata per la forza di gravità, mentre con i secondi si andrebbe ad essere più indirizzati verso le reti.
Forse anche uno studio sulle cadute con un calcolo statistico sulla gravità degli infortuni dopo aver impattato le reti con un certo angolo, o piuttosto continuare a scivolare per molti metri con il rischio di travolgere gli addetti a bordo pista e le strutture fisse lungo le stesse. Ricordate il terribile incidente di Ulrike Mayer?
facciamogli fare le gare dentro a un tunnel di plexiglass su una traiettoria obbligata, chi sbaglia rimbalzella fino al traguardo dove l'attende un materasso enorme, verrà comunque assegnato il tempo, chi sfonda il plexiglass fa tilt e blocca il gioco Usare l'incidente di Ulrike per sostenere una tesi riguardo alle sciancrature direi che è poco rispettoso, lascia stare che non c'entra.
Ti giro sotto un altro punto di vista l'osservazione di Grigo...se cadendo finisci lateralmente, cioè non verso la direzione di avanzamento, quando non cadi queste forze esistono o no? se esistono agiscono sulle articolazioni più o meno negativamente rispetto a quando usi un attrezzo con raggio superiore?
l'incidente della Mayer era per ricordare che esistono attorno alle piste degli ostacoli e che spesso la stessa FIS per proprio interesse ne pianta degli altri ai lati dei tracciati. L'incidente nel video ha comunque un senso perché accaduto con sci non sciancrati in cui spigolare era comunque facilissimo.
Enrico V. Al mio segnale scatenate l'inferno ("Il gladiatore" di R. Scott)
Non sono un provocatore, leggo quello che ha detto Bode e quello che tu sostieni che avrebbe detto Bode e rispondo secondo il mio punto di vista, non ho intenzione di provocarti, via che non condivido praticamente nulla di quanto scrivi riguardo a sicurezza, attacchi e sciancrature...indipendetemente dal fatto che tu mi risponda o meno, ma senza inczzatura da parte mia
La questione dell'attacco è comunque sostanziale ed urgente. Non dimentichiamo che la causa dei danni irreparabili occorsi alla gamba di Lanzinger (ritardo dei soccorsi a parte!) fu proprio la mancata apertura dell'attacco dopo la caduta dello sfortunato sciatore austriaco. Ho rivisto la caduta su youTube e non lo posto perché mi viene il voltastomaco ogni volta che vedo quella gamba che gira su se stessa come le pale di un elicottero con lo sci che non si stacca dopo ben tre capovolte. Impedire che si sfrutti tutta la scale potenzialmente utilizzabili di un attacco, che comunque è capace di resistere meccanicamente a sollecitazioni pari a 20/22 DIN (che se non ricordo male dovrebbe superare il corrispondente valore di 250 Kg), potrebbe salvaguardare maggiormente la salute articolare degli atleti.
Quanto al tuo quesito sulle forze inerziali che poi si scaricherebbero sulle articolazioni durante la fase di chiusura curva... stai chiedendo troppo ad un semplice commercialista... ne so quanto te o forse anche meno
Enrico V. Al mio segnale scatenate l'inferno ("Il gladiatore" di R. Scott)
Non sono un provocatore, leggo quello che ha detto Bode e quello che tu sostieni che avrebbe detto Bode e rispondo secondo il mio punto di vista, non ho intenzione di provocarti, via che non condivido praticamente nulla di quanto scrivi riguardo a sicurezza, attacchi e sciancrature...indipendetemente dal fatto che tu mi risponda o meno, ma senza inczzatura da parte mia
e quando mai siamo stati d'accordo su qualcosa io e te?
La prossima volta ti do del "terrorista" così capisci al volo che sto scherzando
Enrico V. Al mio segnale scatenate l'inferno ("Il gladiatore" di R. Scott)
Impedire che si sfrutti tutta la scale potenzialmente utilizzabili di un attacco, che comunque è capace di resistere meccanicamente a sollecitazioni pari a 20/22 DIN (che se non ricordo male dovrebbe superare il corrispondente valore di 250 Kg), potrebbe salvaguardare maggiormente la salute articolare degli atlet
l'unica cosa che ti posso dire è che se ti avvicini in partenza con un cacciavite per cambiarmi la taratura degli attacchi ti prendo a calci nel sedere, se invece hai già in produzione a napoli la macchina da mettere al traguardo per controllarmi la taratura andrà a finire nella spazzatura.
Enrico inizio subio con le mani avanti concordo pienamente con tè sulla questione degli attacchi... ma l'esempio del povero Lanzinger e il più errato che si potesse fare... ho rivisto quella caduta 100 volte e più la guardo e più mi convinco che gli attacchi in questo caso non abbiano tutta la colpa che viene loro attribuita così come lo ski men che li ha tarati... ha avuto una grandissima dose di sf**a perchè la gamba si è rotta ancora prima dell'inizio delle torsioni e di conseguenza una gamba rotta non fà più resistenza e l'attacco non si apre...
Torno a dire che sono daccordissimo con te... il problema è che in uno sport come lo sci le variabili sono talmente tante che non si riuscirà mai a tenere conto di tutto quello che può succedere... ok aumentiamo il raggio e cerchiamo di evitare le spigolate... ok sistemiamo gli attacchi e facciamo sì che si aprano a dovere... ok sistemiamo le piste, le reti, le protezioni, le tute e i caschi... Ma poi scommettiamo che potrebbe succedere di prendere un salto male e prendere ugualmente na gran capocciata.... scommettiamo che nonostante i raggi 30 uno sci parte per la tangente e ti catapulta nelle reti. Quando si fà uno sport del genere si sà a cosa si và incontro si sanno i rischio in cui si incorre... Più di una volta ho detto di essere contraria alla decisione della FIS non tanto perchè non la reputo giusta ma più che altro perchè penso che se qualcuno ha il diritto di lamentarsi e di chiedere dei cambiamenti per via dei troppi infortuni o per via della poca sicurezza questi sono gli ATLETI che ad ogni gara scendono in pista e non la FIS.
"Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro" Papa Giovanni Paolo II