FIS e tracciature: la polemica continua
di Matteo Pavesi
Lara Gut-Behrami è arrivata alla terza porta del gigante conclusivo di Lenzerheide, ormai ininfluente per la Sfera di Cristallo vinta matematicamente ieri da Vlhova, ed ha poi abbandonato la gara, ha raggiunto il parterre lasciando immediatamente l'area di arrivo senza parlare con nessuno.
Problemi tecnici? Polemica con la FIS? Polemica con la tracciatura della prima manche di Gianluca Rulfi?
Sembra tra l'altro che il tecnico azzurro abbia ricevuto indicazioni dalla FIS di rallentare la velocità e dunque ricalcare in qualche modo quella del gigante maschile della seconda manche di ieri.
Lara non ha ancora parlato, ma come riporta Gianmario Bonzi di Eurosport, la Svizzera ha comunicato che semplicemente Lara non aveva più energie e non voleva rischiare un infortunio all'ultima gara della stagione.
Curioso però che abbia effettuato la ricognizione e si sia presentata ugualmente al cancelletto. Attendiamo di sentire le dichiarazioni di Lara.
Quel che siano le reali motivazioni, dobbiamo dire che la ticinese ha preso tutti in contropiede, tecnici e addetti stampa rossocrociati in primis.
Proprio in quei minuti stavamo completando questo articolo sulle tracciature, in seguito a quanto visto ieri nel gigante maschile, tema discusso a lungo anche da Paolo De Chiesa su RaiSport.
Sì, perchè anche nella gara maschile non sono mancate polemiche per una situazione veramente al limite: la prima manche è stata tracciata da Velez, allenatore di francesi, e Pinturault ha segnato il miglior tempo in 1:01.19, mentre la seconda è stata tracciata da Witteveen, allenatore dei norvegesi, e Faivre ha fatto il miglior tempo in 1:13.24.
Dodici secondi di differenza tra due mance: ha senso? E' possibile?
Sono praticamente due gare diverse. Francamente diventa poco sensato confrontare i distacchi che si possono prendere in 61 secondi con quelli che possono maturare in 73 secondi di manche.
Inoltre è stata una manche angolata, lenta, tortuosa...francamente brutta.
Ci si chiede: perchè? Per limitare la velocità? Per favorire il proprio atleta - Kristoffersen? Se sì, come?
E' forse arrivato il momento di mettere in discussione l'attuale regolamento che prevede la tracciatura della discesa affidata direttamente alla FIS, e la tracciatura di superg e quelle tecniche (slalom e gigante, prima e seconda manche) affidata ai tecnici delle varie nazioni, secondo un calendario "a rotazione" stabilito ad inizio stagione.
Un regolamento che da una parte dovrebbe portare un po' di varietà, dall'altra favorire gli atleti della nazionale di chi traccia, anche se a dire il vero ultimamente abbiamo visto accadere il contrario, ovvero atleti penalizzati dalle tracciature dei loro stessi allenatori.
Sulle tracciature non sono mai mancate le polemiche, anche di recente come nello slalom mondiale maschile a Cortina, con la seconda manche del maschile più lenta di tre secondi rispetto alla seconda femminile.
E come non citare alcune tracciature di Ante Kostelic, in primis quella delle Olimpiadi (Olimpiadi!) di Sochi 2014, sempre in slalom. Chiedere agli atleti per conferma.
Il punto è che al di la di passaggi che dovrebbero favorire questo o quel atleta, o di trabocchetti che dovrebbero mettere in difficoltà gli avversari, il bene primario da proteggere è lo spettacolo ad uso e consumo dei fan e appassionati.
Certo la pista è uguale per tutti e vince sempre il più veloce. Ma perchè dobbiamo guardare manche lente, imbrigliate, noiose e poco spettacolari?
Forse è il caso che la FIS riveda il regolamento e pensi a qualche soluzione alternativa, la più ovvia è prendersi in carico direttamente tutte le tracciature, magari alternando due-tre tracciatori in modo sì da introdurre varietà e fantasia, ma tenendo una 'linea comune' che possa garantire spettacolo, velocità, e ovviamente il giusto tasso tecnico di difficoltà, doveroso per i migliori atleti del mondo, senza dimenticare la sicurezza.