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Inserito il - 03 mar 2006 : 22:49:45
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DA YAHOO UN'INTERESSANTE INTERVISTA A BRAGAGNA
Torino 2006: Bragagna, microfono da podio Ven 03 Mar, 3:37 PM
vedi foto Uno dei protagonisti delle Olimpiadi invernali e` stato senza dubbio Franco Bragagna. Non sulle piste da sci o di pattinaggio, ma dietro il microfono, commentando i vari sport presenti alla rassegna a ‘cinque cerchi’ di Torino 2006 per i telespettatori della Rai. Nato a Padova, ma trasferitosi a Bolzano all’eta` di due anni, Bragagna sembra fatto apposta per appartenere alla categoria molto rara dei ‘tuttologi’. ‘Tuttologi’ con competenza, sia chiaro, quei telecronisti che sanno la differenza tra la ‘U’ con la ‘umlaut’ e la barretta nella ‘o’ dei nomi scandinavi, fino a sconfinare in alcune delizie ‘cirilliche’. Sentire una telcronaca di Franco Bragagna e` un po’ come ripassarsi il manuale della corretta pronuncia internazionale.
Datasport lo ha intervistato alla fine dell’esperienza olimpica.
(Pubblicità) Molti rimangono colpiti dai tuoi aneddoti: a chi ti ispiri nel preparare le tue telecronache?
”A nessuno in particolare. Cerco di parlare piano scandendo le parole. Mi viene in mente quello che diceva il fondatore dell’Ansa Sergio Letri, che aveva distribuito una specie di opuscolo con alcune regole base: ‘se avete due termini a disposizione usate quello piu` alla portata di tutti’. Cosi` io fra ‘solatio’ e ‘soleggiato’ dico ‘soleggiato’. Poi osservo gli insegnamenti di Rino Icardi, voce storica del giornale radio, uno di quelli che cercavano anche la poesia. Lui era un ‘mostro’, ma dai suoi insegnamenti comunque ho cercato di apprendere qualcosa” .
Raccontaci come sei nato dal punto di vista giornalistico…
”Io sono nato come radiocronista di hockey ghiaccio, quando nacque il primo pool delle radio. Avevo 16 anni, era la fine degli anni ’70. Ricordo che fui il primo a chiamare puck il disco. Ho cominciato casualmente, mi ricordo che mi spedirono a Ortisei, ma siccome il presidente dell’allora Gardena non voleva radiocronisti perche` diceva che gli avrebbero danneggiato l’incasso, dovetti trasmettere dalla curva dov’erano stipati gli ultras del Bolzano. E intanto sugli spalti c’erano gli uomini della sicurezza che mi cercavano…” .
Hai vissuto numerose Olimpiadi. Come giudichi quelle di Torino dal punto di vista del lavoro?
”A Torino e` andata bene. Non posso parlare male di Salt Lake City, anche se la` ci fu un’pplicazione della sicurezza cieca, miope e sciocca. Mi ricordo che feci la telecronaca della gara vinta da Stefania Belmondo con la voce roca perche` poco prima, con 16 gradi sotto zero, ero stato spogliato a torso nudo dalla sicurezza. Il giorno dopo seppi che passando da un’altra strada non c’era il minimo controllo. A Torino c’era un controllo di sicurezza meticoloso, ma piu` intelligente. In America ricordo situazioni grottesche come gli specchi sotto le auto, ma poi non venivano controllati gli interni. A Torino c’e` stato qualche disagio per quanto riguardava i trasporti, soprattutto nei giorni della grande nevicata” .
E la struttura di supporto com’e` stata?
”Mi sono spesso dovuto arrangiare, quindi di certo non sono stato ‘coccolato’, e non ci hanno trattato meglio perche’ eravamo italiani. Le riprese ad esempio, quelle generiche radiotelevisive, non erano italiane ma di una regia internazionale, la Tobo, che variava a seconda dello sport: per lo sci di fondo c’era una regia finlandese non molto buona, per il pattinaggio di velocita` ce n’era una olandese, per lo short track infine una canadese che ha perso di vista il fatto che ci fosse una coppia impegnata per l’oro, dimenticandosi che una lottava per il bronzo” .
Alla fine che bilancio trai della tua ‘prestazione’?
”Sono piuttosto soddisfatto di me. Alcune cose pero` non mi sono piaciute. Ad esempio non sono soddisfatto di come abbiamo seguito le cerimonie di apertura e chiusura. Ci siamo confrontati al riguardo e abbiamo capito di avere dato troppo poco spazio al programma. Abbiamo fatto ‘respirare’ poco la musica e l’evento. Magari con tre nozioni in meno… Anche nel mio caso del pattinaggio di velocita`, avevo al mio fianco un commentatore molto emozionato, e negli ultimi giri le nostre voci si sono accavallate, e da casa non si e` piu` capito nulla” .
Nell’hockey ghiaccio ci sono state anche delle ‘guest star’ come Capello e Nedved. Hanno aiutato?
”Non sono servite a molto, almeno per quanto riguarda gli ascolti, forse anche per il fatto che l’Italia e` uscita al primo turno. La vera sorpresa e` stato il curling, che ha avuto grandissimi ascolti. La gente inizialmente lo ha seguito sorridendo poi, anche perche’ e` facile da capire, ne e` stata conquistata, ci ha fatto dei ragionamenti sopra. Ho sentito dei dibattiti familiari su come la ‘stone’ fosse stata piu` o meno posizionata…” .
Qual e` il tuo sport preferito da commentare?
”Io per mia natura nasco dall’atletica. Diciamo che lo short track e` lo sport che ti mette piu` sotto pressione. Io, che sono piu` radiofonico e quindi dico molte parole al minuto, ho talvolta delle difficolta`. Stavolta pero` sono stato meno sotto pressione perche’ e` stato talmente elevato il dominio dei sudcoreani che ha tolto un po’ di pathos al tutto. Poi vorrei sottolineare la partecipazione del pubblico alle partite della Nazionale di hockey ghiaccio femminile: a vedere Italia-Canada c‘e` stata una grande partecipazione. Il pubblico aveva capito che le nostre ragazze erano delle vere cenerentolie e, pur conoscendo poco il gioco, ogni volta che riuscivano a lanciare il disco oltre la meta` campo si alzava un boato. Eccezionale”
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CAMPIONE OLIMPICO FEMMINILE 2006 (Bourque de Kucera) CAMPIONE DEL MONDO MASCHILE 2007 (Fantechecchi) CAMPIONE DEL MONDO TORNEO BISEX 2007 (Fantachecchi) 4° CAMP. MONDIALE FEMMINILE 2007 (Bourque de Kucera) COPPETTA SUPERG MASCHILE 2006-07 (Velociteam)
INFORMAZIONE OLIMPICA SU: http://winterolympics-vancouver2010.blogspot.com/ |
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