avete tutti perfettamente ragione, tra uno sciatore che non rispetta le regole e uno snowbordista che non rispetta le regole non c'è differenza
il discorso è che, a giudicare da quello che vedo, la percentuale dei trasgressori è più alta tra i riders che tra gli sciatori
non ultimo, il fatto che riescono a sedersi in ogni punto della pista, tranne dove dovrebbero: subito dopo i dossi, nelle strettoie delle stradine, davanti alle code degli impianti...
Riding, giusto per precisione, i due imbecilli erano andati a farsi un giro con le ciaspole
per il resto, Dani ha ragione, come ha ragione Bali nella sua sintesi... forse non sono d'accordo sulla maggior incidenza di idioti tra i tavolari, ma questa è un'impressione personale
e quanto al fermarsi nei posti meno opportuni, vale il discorso di Dani: se sei idiota e/o ignorante (nel senso tecnico del termine) del decalogo dello sciatore, che poi, tanto per ripetersi, è banale buonsenso, qualunque attrezzo ti attacchi sotto i piedi sei un pericolo. a me, per esempio, fanno una paura infame gli snowblade: in Fiemme (per esperienza diretta, non so altrove) li usano tipicamente gente che non sarebbe capace di reggersi in piedi nemmeno da fermi, e anziche usarli per cercare l'equilibrio o tentare un po' di "freeride" ci si buttano giù diritti per qualisasi pista, girando un po' le punte ogni tanto (con effetti nulli sulle traiettorie) e poi uscendo di 1 metro dalla pista e rientrandoci all'improvviso quando vedono un dente (trad. uno scalino di non più di 15 cm)
il rospo è diventato un principe... il brutto anatroccolo è diventato un cigno il bruco è diventato una farfalla... ma io quando'è che mi trasformo?!?
Ecco, dall'ultima parte del racconto di dani si capisce quale sia il vero problema della convivenza tra sciatori e boarders. A parità di ignoranza, stupidità e mancanza assoluta di cervello attivato, chi va con la tavola, anche senza adeguate basi tecniche, riesce comunque a "calarsi a valle", lo stesso deficiente, sci ai piedi, si "spalma" prima sulla pista.
beh, se la mettiamo sul discorso "educazione" sia in senso stretto che in senso sciistico non se ne viene piu' fuori....
a mio avviso il problema e' proprio legato alle diverse esigenze e caratteristiche di sciata e comportamento sulle piste che in certe situazioni (es.piste strette come a madesimo) diventano ancor meno facilmente gestibili....
oltre a questo c'e'.....l'evoluzione dei tempi:
- circa gli snowboard e' abbastanza risaputo che con due-tre ore di lezione/pratica si impara a stare in piedi e a fare qualche curvetta...dopo di che' si salvi chi puo'.....diciamo che la fase di apprendistato e' molto breve...come se ad un neo-patentato si desse subito la possibilita' di guidare un tir in autostrada...
- circa gli sci....e' quasi lo stesso: giusto la settimana scorsa un maestro di sci del Lusia mi diceva che ormai insegnare ai bimbi la scaletta o lo scivolamento non si puo' piu' fare perche' i genitori dopo due-tre ore vogliono gia' vedere i pargoli che vengono giu' da soli sul campo scuola altrimenti.....cambiano scuola....cosi' oggi le scuole partono subito con lo spazzaneve a punte bloccate con l'apposito fermo (ideato quasi proprio a tale scopo)....cosi' anche nello sci la fase di apprendistato si accorcia con tutto cio' che ne consegue anche in termini di "educazione" in senso lato sulle piste....
E noi qui sempre a parlate di informazione e prevenzione, su come si potrebbe insegnare alla gente come comportarsi sulle piste e non solo come scivolare a valle...
Ma non cambia nulla: chi fa lezione al futuro sciatore non glielo insegna, quindi siamo sempre al punto di partenza. Io lo ripeto da quando scrivo sui forum (novembre 2001 su sciaremag): da allora sono passati 8 (otto!) anni, vi immaginate quanti bambini sciatori e snowoboarders passati da una scuola di sci potrebbero essere oggi degli "intelligenti" solcatori di piste?
Migliaia.
E sono sicuro che "qualcuno" che si trova in alto, che potrebbe cambiare questo... immobilismo, i miei interventi li ha letti. Perché allora non si é proceduto all'inserimento del decalogo FIS nella lezione pratica sulla neve? Perché solo "tecnica" e non anche "comportamento"?
Tempo perso durante la lezione?
Lo vadano a chiedere a chi si trova all'ospedale o ai parenti di coloro che hanno perso la vita sulle piste, se é tempo perso!
ho il timore che il problema sia praticamente e soprattutto statisticamente "irrilevante" rispetto alla natura ed all'entita' degli interessi in gioco, soprattutto di quelli economici....
penso al potenziale danno per una scuola-sci se tra la gente si sparge la voce che non sono all'altezza perche' "insegnano il decalogo fis" anziche' insegnare a sciare in fretta ai bimbi....
al limite basta fare/imporre una bella assicurazione (nuova area di business!!!) e tutti vissero coperti e contenti....
aggiungo una nota, pur andando OT: negli ultimi anni, sacrificata buona parte della deontologia professionale al dio denaro, ho notato un clamoroso peggioramento nell'attendibilita' dei bollettini meteo che solo qualche anno fa erano come la bibbia... poi mi ricordo, in qualche we ci furono dei cali di presenze per le previsioni meteo negative (in montagna come e soprattutto anche al mare) e scoppio' una furiosa polemica con il risultato che da due anni a questa parte non ci si puo' piu' fidare nemmeno di quelli....
che ovviamente comprendono in senso lato anche il rischio valanghe...
ma qui mi fermo, da questo punto di vista gli esempi sembrano dimostrare che pesa di piu' lo scarso raziocinio della gente rispetto alla precisione/serieta' dei bollettini... io stesso del resto e nel mio piccolo ne sono stato diretto testimone la primavera scorsa.....
La Rega: per evitare gli incidenti in montagna proteggetevi e seguite le segnalazioni di pericolo
Sci e snowboard sono tra gli sport preferiti degli svizzeri e vengono praticati da oltre 2 milioni di persone. Ogni anno 70’000 di questi sportivi sono vittime di infortuni e i costi causati da questi si aggirano sui 220 milioni di franchi. A questa cifra vanno però poi sommati i costi dei 36’000 infortuni avvenuti a persone non attive professionalmente, coperti dalle Casse malattia. I dati li rende noti la Rega nel suo bollettino intitolato “Più sicurezza sulla neve”.
Dall’inverno 2002-2003, da quando furono introdotte le campagne di prevenzione dell’Upi, della Federazione delle assicurazioni Svv e della stessa Rega, la percentuale di sciatori e snowboarder che porta abitualmente il casco è salita dal 16 al 65 per cento.
Dalla statistica dell’Upi per categorie d’età degli ultimi sette anni risulta che la percentuale ha raggiunto il 90 per cento per i bambini e i ragazzi fino ai 17 anni, mentre scende gradualmente, dai 18-25enni al 60 per cento, 57 per cento per i 25-45enni, fino al 53 per cento per chi ha più di 65 anni.
Non è però solo la testa a meritarsi protezione. La stessa statistica indica infatti pure come il 97 per cento degli sciatori e il 98 per cento degli snowboarder portano la maschera per proteggere gli occhi e il 38 per cento di quest’ultimi si proteggono anche con paraschiena o con giacche dalle protezioni composite incorporate nell’indumento.
Con questi accorgimenti si possono ridurre alcuni rischi e soprattutto le conseguenze, ma non si possono contrastare i pericoli naturali della montagna d’inverno.
Ecco dunque i consigli dell’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe per ridurre il rischio di essere sorpresi da lastroni di neve e valanghe. Tra le raccomandazioni più importanti: state attenti ai pendii esposti a lungo al sole e tenete d’occhio le segnalazioni, dal grado di pericolo 3 in su rimanere sulle piste controllate o sui sentieri segnalati per le racchette. In fondo basta poco per “terminare la giornata a valle e non all’ospedale”, come dice la Suva.
Io non so come siete messi in ITA, ma in CH le Casse malati le paghiamo noi. A me va ancora bene: mia moglie ed io abbiamo la franchigia massima (CHF 2500.00, significa che i costi coperti dalla cassa malati ce li dobbiamo pagare noi sino al raggiungimento di questa cifra) ed i nostri figli hanno 7 anni. Totale: più di CHF 900.00 al MESE.
C'è una piccola differenza tra chi va con lo snow (tavola soft, che poi sono la maggioranza) e chi va con gli sci. Con la tavola, quando sei rivolto a valle, sei fermo, per il semplice fatto che la posizione dei piedi fa in modo che la tavola è di "taglio" rispetto al pendio, quindi hai meno percezione del ripido e della velocità per il semplice fatto che l'attrezzo non si trova sulla linea di massima pendenza. Con gli sci è tutto il contrario, quando guardi a valle sei con la punata degli sci rivolta a valle, il pendio e l'accelerazione li percepisci eccome e se non hai la tecnica giusta ti rendi conto della difficoltà della pista e dell'inadeguatezza della tua tecnica. Basta solo questo piccolo particolare per comprendere come mai molti boarders si "avventurano" in piste a loro non adatte. Ma tant'è. Problema scuole..........mmmmmm.......vecchia storia, trita e ritrita, pare che da quest'orecchio nessuno ci senta. 2001, forum di sciaremag, come passa il tempo! Dani, ci conosciamo da allora! Ed uno dei miei primi interventi su quel forum fu proprio per segnalare il comportamento tenuto da un maestro di snowboard (per l'esattezza una maestra) della prestigiosa scuola sci di courmayeur che aveva fatto sdraiare in pista la sua classe di allievi, in prossimità di un dosso, su una pista azzurra, lasciando liberi non più di 4 metri di pista. La fanciulla "pataccata" doveva spiegare la traiettoria della curva, ma ahimè, stavo scendendo con enrico (all'epoca aveva 4 anni) e mi trovai in non poca difficoltà a farlo passare per la strettoia. Fatto notare la cosa alla "pataccata" la risposta fu: e proprio da qui devi passare? (certo, dovevo risalire a scaletta per 200 mt e scendere per il tratto di rossa, secondo lei) Credo che il tutto non abbia bisogno di commenti ulteriori. Il problema, purtroppo, è sempre lo stesso, la vera prevenzione è l'educazione, non la repressione.
giò
VPAH
Modificato da - giò in data 28 dic 2009 15:47:17
balineuve
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
Lombardia
4010 Messaggi
Inserito il - 28 dic 2009 : 15:27:34
Quotissimo ........ secondo me la soluzione è educare non dividere ....... e per educare bisogna a volte sanzionare, parola che mi piace di più di reprimere ....... ed aggiungo che la principale differenza fra sci e snowboard è che quando curvi back-side, non solo non vedi dietro, ma non vedi neanche chi ti sscia di fianco (per me che sono regular vengono anche da sinistra) ......... e c'è una marea di sciatori che non se ne rende conto.
La mia esperienza personale (che non pretende di avere valore statistico ) e che quando scio i tavolari mi danno fastidio raramente, mentre quando faccio snowboard in pista, molti sciatori della domenica mi danno spesso fastidio (venendo da sinistra).
Modificato da - balineuve in data 28 dic 2009 15:29:21
C'è una piccola differenza tra chi va con lo snow (tavola soft, che poi sono la maggioranza) e chi va con gli sci. Con la tavola, quando sei rivolto a valle, sei fermo, per il semplice fatto che la posizione dei piedi fa in modo che la tavola è di "taglio" rispetto al pendio, quindi hai meno percezione del ripido e della velocità per il semplice fatto che l'attrezzo non si trova sulla linea di massima pendenza. ...
Però PUOI guardare dove vai SE curvi in rotazione (testa-busto-corpo-tavola, nell'ordine corretto d'esecuzione).
Il problema é che molti sono allievi della scuola "Doityourself", nella quale non viene insegnata la corretta tecnica ma si procede per scimmiottamenti: non si impara quindi la rotazione, che non é solo il corretto movimento per staccare la curva ma anche l'unico sistema per avere sempre un ampio campo visivo nella direzione di marcia, ma si procede per contrororazione.
Chi si ritrova completamente rivolto a valle (non solo tavola ma anche busto e testa), forse sta sbagliando qualcosa...
Questo però non giustifica il fatto di "saltare" in pista (proveniendo da offpiste) senza guardare a monte se proviene qualcuno o di gridare per voler sorpassare a tutti i costi su un sentiero largo 2m e lungo 100m.
C'è una piccola differenza tra chi va con lo snow (tavola soft, che poi sono la maggioranza) e chi va con gli sci. Con la tavola, quando sei rivolto a valle, sei fermo, per il semplice fatto che la posizione dei piedi fa in modo che la tavola è di "taglio" rispetto al pendio, quindi hai meno percezione del ripido e della velocità per il semplice fatto che l'attrezzo non si trova sulla linea di massima pendenza. Con gli sci è tutto il contrario, quando guardi a valle sei con la punata degli sci rivolta a valle, il pendio e l'accelerazione li percepisci eccome e se non hai la tecnica giusta ti rendi conto della difficoltà della pista e dell'inadeguatezza della tua tecnica. Basta solo questo piccolo particolare per comprendere come mai molti boarders si "avventurano" in piste a loro non adatte. Ma tant'è.
Proprio quello che facevo notare all'inizio della discussione..."difficilmente si vede uno sciatore, anche pricipiante scendere tutta una pista a derapage,mentre è facilissimo vederlo fare a molti snowboarder che con questo metodo riescono ad affrontare anche una nera senza fare una curva...e qualche mucchio alla fine della spazzolata si forma..."... e aggiungevo che quando la curva provano a farla difficilmente sanno dove andranno a finire:"...ne incontro pochi,ma mi innervosiscono sempre, perchè non riesco mai a capire quando, finendo di spazzolare,gli prenderà lo spigolo e verranno inevitabilmente in rotta di collisione con me..."
"Bisogna avere la mente aperta, ma non tanto che il cervello caschi per terra." Richard Dawkins