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masterA
Scio come Franz




1939 Messaggi

Inserito il - 30 ott 2008 : 15:25:09   Permalink al post Invia a masterA un Messaggio Privato Aggiungi masterA alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Il boot fitting


La prima volta che mi hanno permesso di entrare nel compianto reparto gare della Lange di Mollaro, ne sono uscito con l’ RL1 di Alberto Tomba (proprio un paio di quelli destinati alla Bomba, durezza Zi tosta) mis. 9 da 313 mm. Pochi anni dopo, passando dall’elaborazione dell’amico Roberto Negri che saluto con nostalgia, calzavo l’RL2 mis. 7 da 300 mm che in negozio viene venduto come un 40 e io ho il 42 di piede. In queste 2 righe è sintetizzato l’argomento di oggi, il boot fitting, e cioè la possibilità di adattare, plasmare, cambiare la forma di uno scarpone affinchè possa essere calzato anche da un piede di misura più grande senza dover soffrire (troppo…..sighh). “Cui prodest” tutto ciò, si potrà chiedere il lettore meno smaliziato che non bazzica i tracciati agonistici? Che diamine, ai nostri risultati cronometrici! Non vi è dubbio, infatti che uno scarpone che calza perfettamente, senza spazi inutili e fastidiosissimi spanciamenti, garantisca la trasmissione immediata degli impulsi agli sci e, in definitiva, migliori performance.
Un tempo si suppliva a queste esigenze con le scarpette ad iniezione, che andavano a colmare con materiale iniettato a 2 componenti tutti gli spazi superflui che si creavano all’interno di uno scafo. La Lange, però, quelle scarpette non le ha mai adottate preferendo intervenire direttamente sulla plastica a caldo e poi fresando qui e là, realizzando così un’opera unica per ciascun atleta del suo team. Con questa filosofia, e qualche altra finezza, ha costruito l’eccezionale successo del marchio negli anni ‘90, quando era quasi uno standard utilizzato da tutti i migliori a livello top. Forme strette e scarpette essenziali, che garantivano la massima sensibilità, erano le ulteriori armi vincenti degli uomini della Val di Non. Ma le altre case si sono ben presto svegliate, creando offerte a pacchetti monomarca (sci, attacchi e scarponi) del tutto concorrenziali, anzi innovando su un fronte, quello delle scarpe, che era rimasto schiacciato per qualche anno dall’egemonia Lange. Il boot fitting è diventato quindi la norma per tutti, ma si sono affacciate altre novità quali le scarpette con i lacci, le plastiche differenziate fra gambaletto e piede, il canting realizzato sulla base d’appoggio, il “disassamento” o alloggiamento a papera, il booster, i rialzi e altre diavolerie con le quali ci troviamo a combattere ogni anno.
Certo non tutti possono entrare nei reparti gara per farsi realizzare, da uno scafo base, la propria “creatura” come gli atleti delle nazionali! L’esigenza commerciale di soddisfare tutti, agonisti e non, ha costretto i punti vendita specializzati e i laboratori a sviluppare autonomamente questa funzione, ormai del tutto necessaria per fornire un servizio davvero completo al cliente. Basti pensare che alcuni modelli race Atomic arrivano nei negozi grezzi, con il tacco e il puntale da abbassare di alcuni millimetri (ciò per favorire personalizzazioni del canting con limatura della suola) e che non possono essere usati senza elaborazione. Le customizzazioni sono ormai all’ordine del giorno. Alcune ditte organizzano presso le sedi corsi appositi per i tecnici dei negozi con il fine di spiegare tutti i trucchi del mestiere e contribuire a sviluppare al meglio i rispettivi race service. Per questo vengono anche realizzati set di strumenti che possono essere acquistati dagli stessi commercianti. Ornello sport di Asola è diventato leggendario nel tam tam di internet dei forum specializzati, tanto da essere definito “santuario dello scarpone” per la dedizione che mette nel fornire la giusta personalizzazione a tutti i propri clienti. Ma in Trentino non è certamente da meno, fra gli altri, il nostro Nardelli sport che quest’anno propone per i propri clienti un’altra novità assoluta: la prima macchina sviluppata espressamente per la personalizzazione a caldo degli scarponi! I miei nuovi Head RD 150 l’hanno già sperimentata con risultati ottimi. Un bel salto in avanti rispetto al fohn industriale e al vecchio set di attrezzi per la bombatura…
Avete una pressione che vi infastidisce? I vostri malleoli si irritano? I piedi si infiammano e dopo un po’ vi sembra di impazzire? Perché rimandare? S.O.S., vi serve un boot fitting: andate dal vostro tecnico di fiducia e mettete lo scarpone nelle sue mani!


"Racing...is life. Anything before or after
is just waiting" S.McQueen
Sono un agonista-promo Duel.

www.dueltime.it
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Iceman




26 Messaggi

Inserito il - 09 nov 2008 : 13:33:09   Permalink al post Invia a Iceman un Messaggio Privato Aggiungi Iceman alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Io quando scio provo lo stesso dolore che hai descritto, e a prescindere dalla durezza dello scarpone.
Non so tu, ma io ho il piede leggermente piatto, e lo scarpone, premendo il piede dall'alto verso il basso, impedisce una buona circolazione.
Per risolvere il problema, senza ricorrere a ortopedici o medici esperti, utilizzo un plantare anatomico (non su misura) e soprattutto, prima di indossare lo scarpone, "scaldo" un po' i muscoli del piede con qualche balzo per attivare la circolazione, visto che generalmente gli scarponi vengono indossati poche ore dopo essere svegli.
Credo che quando usi materiali duri devi avere qualche accortezza in più..
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popotuss
Virata elementare


Lombardia


58 Messaggi

Inserito il - 09 nov 2008 : 15:43:09   Permalink al post Invia a popotuss un Messaggio Privato Aggiungi popotuss alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Iceman ha scritto:

Io quando scio provo lo stesso dolore che hai descritto, e a prescindere dalla durezza dello scarpone.
Non so tu, ma io ho il piede leggermente piatto, e lo scarpone, premendo il piede dall'alto verso il basso, impedisce una buona circolazione.
Per risolvere il problema, senza ricorrere a ortopedici o medici esperti, utilizzo un plantare anatomico (non su misura) e soprattutto, prima di indossare lo scarpone, "scaldo" un po' i muscoli del piede con qualche balzo per attivare la circolazione, visto che generalmente gli scarponi vengono indossati poche ore dopo essere svegli.
Credo che quando usi materiali duri devi avere qualche accortezza in più..


Se hai un problema di piedi piatti devi cercare senza andare da un ortopedico dei plantare che a livello di volta plantare siano belli sostanziosi.

BOEGN IS MY LIFE
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aldoma
Sequenza di curve di base


Veneto


307 Messaggi

Inserito il - 10 nov 2008 : 10:07:01   Permalink al post Invia a aldoma un Messaggio Privato Aggiungi aldoma alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
detto così sembra un problema di appoggio della pianta, magari con un rimedio di prova provvisorio e a basso costo ti puoi rendere conto di quale soluzione adottare, quindi dico prova ciò che ti ha detto ghinos o al massimo interponi una soletta di gomma o neoprene tra scafo e scarpetta.
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Steve58



Trentino Alto-Adige


2 Messaggi

Inserito il - 07 dic 2008 : 12:07:03   Permalink al post Invia a Steve58 un Messaggio Privato Aggiungi Steve58 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
masterA ha scritto:

Il boot fitting


La prima volta che mi hanno permesso di entrare nel compianto reparto gare della Lange di Mollaro, ne sono uscito con l’ RL1 di Alberto Tomba (proprio un paio di quelli destinati alla Bomba, durezza Zi tosta) mis. 9 da 313 mm. Pochi anni dopo, passando dall’elaborazione dell’amico Roberto Negri che saluto con nostalgia, calzavo l’RL2 mis. 7 da 300 mm che in negozio viene venduto come un 40 e io ho il 42 di piede. In queste 2 righe è sintetizzato l’argomento di oggi, il boot fitting, e cioè la possibilità di adattare, plasmare, cambiare la forma di uno scarpone affinchè possa essere calzato anche da un piede di misura più grande senza dover soffrire (troppo…..sighh). “Cui prodest” tutto ciò, si potrà chiedere il lettore meno smaliziato che non bazzica i tracciati agonistici? Che diamine, ai nostri risultati cronometrici! Non vi è dubbio, infatti che uno scarpone che calza perfettamente, senza spazi inutili e fastidiosissimi spanciamenti, garantisca la trasmissione immediata degli impulsi agli sci e, in definitiva, migliori performance.
Un tempo si suppliva a queste esigenze con le scarpette ad iniezione, che andavano a colmare con materiale iniettato a 2 componenti tutti gli spazi superflui che si creavano all’interno di uno scafo. La Lange, però, quelle scarpette non le ha mai adottate preferendo intervenire direttamente sulla plastica a caldo e poi fresando qui e là, realizzando così un’opera unica per ciascun atleta del suo team. Con questa filosofia, e qualche altra finezza, ha costruito l’eccezionale successo del marchio negli anni ‘90, quando era quasi uno standard utilizzato da tutti i migliori a livello top. Forme strette e scarpette essenziali, che garantivano la massima sensibilità, erano le ulteriori armi vincenti degli uomini della Val di Non. Ma le altre case si sono ben presto svegliate, creando offerte a pacchetti monomarca (sci, attacchi e scarponi) del tutto concorrenziali, anzi innovando su un fronte, quello delle scarpe, che era rimasto schiacciato per qualche anno dall’egemonia Lange. Il boot fitting è diventato quindi la norma per tutti, ma si sono affacciate altre novità quali le scarpette con i lacci, le plastiche differenziate fra gambaletto e piede, il canting realizzato sulla base d’appoggio, il “disassamento” o alloggiamento a papera, il booster, i rialzi e altre diavolerie con le quali ci troviamo a combattere ogni anno.
Certo non tutti possono entrare nei reparti gara per farsi realizzare, da uno scafo base, la propria “creatura” come gli atleti delle nazionali! L’esigenza commerciale di soddisfare tutti, agonisti e non, ha costretto i punti vendita specializzati e i laboratori a sviluppare autonomamente questa funzione, ormai del tutto necessaria per fornire un servizio davvero completo al cliente. Basti pensare che alcuni modelli race Atomic arrivano nei negozi grezzi, con il tacco e il puntale da abbassare di alcuni millimetri (ciò per favorire personalizzazioni del canting con limatura della suola) e che non possono essere usati senza elaborazione. Le customizzazioni sono ormai all’ordine del giorno. Alcune ditte organizzano presso le sedi corsi appositi per i tecnici dei negozi con il fine di spiegare tutti i trucchi del mestiere e contribuire a sviluppare al meglio i rispettivi race service. Per questo vengono anche realizzati set di strumenti che possono essere acquistati dagli stessi commercianti. Ornello sport di Asola è diventato leggendario nel tam tam di internet dei forum specializzati, tanto da essere definito “santuario dello scarpone” per la dedizione che mette nel fornire la giusta personalizzazione a tutti i propri clienti. Ma in Trentino non è certamente da meno, fra gli altri, il nostro Nardelli sport che quest’anno propone per i propri clienti un’altra novità assoluta: la prima macchina sviluppata espressamente per la personalizzazione a caldo degli scarponi! I miei nuovi Head RD 150 l’hanno già sperimentata con risultati ottimi. Un bel salto in avanti rispetto al fohn industriale e al vecchio set di attrezzi per la bombatura…
Avete una pressione che vi infastidisce? I vostri malleoli si irritano? I piedi si infiammano e dopo un po’ vi sembra di impazzire? Perché rimandare? S.O.S., vi serve un boot fitting: andate dal vostro tecnico di fiducia e mettete lo scarpone nelle sue mani!



Steve58
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Steve58



Trentino Alto-Adige


2 Messaggi

Inserito il - 07 dic 2008 : 12:12:46   Permalink al post Invia a Steve58 un Messaggio Privato Aggiungi Steve58 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Ma secondo voi il boot fitting può funzionare anche per adattare uno scarpone ad una soletta interna di 2 cm?
Ho una dismetria alla gamba destra e da qualche anno scio con una soletta, anche se la soluzione non mi sembra delle migliori.
Conoscete qualche mago dello scarpone in grado di adattare o fare ex novo uno scarpone "rialzato".

Steve58
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max.996




1 Messaggi

Inserito il - 15 mar 2010 : 19:14:15   Permalink al post Invia a max.996 un Messaggio Privato Aggiungi max.996 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Ciao a tutti, vorrei darvi il mio contributo in merito agli scarponi che fanno male. Di soluzioni a un problema ve ne sono, di solito, più di una.... questa è sicuramente, almeno per me, la migliore:
Fatevi fare un paio di scarponi su misura da Strolz in Austria. Spendete un botto, ma se vi piace sciare, allora sono i soldi meglio spesi della vostra vita. Così risolvete qualsiasi problema voi abbiate con gli scarponi.
In poche parole questa ditta Austriaca vi costruisce lo scarpone esattamente per il vostro piede (dx e sx che di solito sono diversi ) e sto parlando di scafo, scarpetta e plantare, quindi non è un adattamento di un prodotto commerciale modificato per voi. Questo è esattamente un abito sartoriale costruito su di voi.... quindi perfetto!
Scordatevi dolori di qualsivoglia genere, chiudete a stecca la mattina e li riaprite solo a fine giornata. Potete scegliere fra vari gradi di durezza dello scafo forma e colore.
L' unico tasto dolente è, come dicevo prima, il prezzo.... siamo intorno ai 650€ comunque li valgono tutti!!
Se volete farvi un' idea di come lavorano e cosa fanno andate sul sito
http://www.strolz.at/gesamt.htm
Se volete ulteriori informazioni sono a vostra completa disposizione.
ciao a tutti
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kaiser
Sono Azzurro di Sci


FantaOrganizzatore



Friuli-Venezia Giulia


6267 Messaggi

Inserito il - 20 apr 2010 : 15:11:51   Permalink al post Invia a kaiser un Messaggio Privato Aggiungi kaiser alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Forte sta roba di sti scarponi Strolz.....peccato siano brutti come il peccato originale!

Lasa pensar al caval che ga testa granda!
Roso de sera, mal de testa de matina!
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