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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
enricoPA Inviato - 27 ott 2008 : 13:03:52
semplicemente...uso scarponi tecnica diablo hot form.....sono quelli con cui mi trovo meglio per aderenza del tallone, sensibilità sul terreno e mobilità delle punte dei piedi MA, dopo due ore che li ho su (e li apro e chiudo dopo ogni sciata perchè li stringo abbastanza) la pianta del piede comincia a diventare insensibile, non riesco a fare pressione e poi mi fa un MALE ATROCE la pianta tanto da dovermi fermare praticamente a metà pista......una sofferenza! la domanda è: esistono dei rimedi per sistemare sta cosa? so che ci sono i plantari che vengono fatti su misura, ma vorrei sapere se esiste qualcosa in commercio già "pronto" senza dover spendere una marea di soldi e tempo per farmi scanarizzare il piede e farmi la soletta.....GRAZIE
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
kaiser Inviato - 20 apr 2010 : 15:11:51
Forte sta roba di sti scarponi Strolz.....peccato siano brutti come il peccato originale!
max.996 Inviato - 15 mar 2010 : 19:14:15
Ciao a tutti, vorrei darvi il mio contributo in merito agli scarponi che fanno male. Di soluzioni a un problema ve ne sono, di solito, più di una.... questa è sicuramente, almeno per me, la migliore:
Fatevi fare un paio di scarponi su misura da Strolz in Austria. Spendete un botto, ma se vi piace sciare, allora sono i soldi meglio spesi della vostra vita. Così risolvete qualsiasi problema voi abbiate con gli scarponi.
In poche parole questa ditta Austriaca vi costruisce lo scarpone esattamente per il vostro piede (dx e sx che di solito sono diversi ) e sto parlando di scafo, scarpetta e plantare, quindi non è un adattamento di un prodotto commerciale modificato per voi. Questo è esattamente un abito sartoriale costruito su di voi.... quindi perfetto!
Scordatevi dolori di qualsivoglia genere, chiudete a stecca la mattina e li riaprite solo a fine giornata. Potete scegliere fra vari gradi di durezza dello scafo forma e colore.
L' unico tasto dolente è, come dicevo prima, il prezzo.... siamo intorno ai 650€ comunque li valgono tutti!!
Se volete farvi un' idea di come lavorano e cosa fanno andate sul sito
http://www.strolz.at/gesamt.htm
Se volete ulteriori informazioni sono a vostra completa disposizione.
ciao a tutti
Steve58 Inviato - 07 dic 2008 : 12:12:46
Ma secondo voi il boot fitting può funzionare anche per adattare uno scarpone ad una soletta interna di 2 cm?
Ho una dismetria alla gamba destra e da qualche anno scio con una soletta, anche se la soluzione non mi sembra delle migliori.
Conoscete qualche mago dello scarpone in grado di adattare o fare ex novo uno scarpone "rialzato".
Steve58 Inviato - 07 dic 2008 : 12:07:03
masterA ha scritto:

Il boot fitting


La prima volta che mi hanno permesso di entrare nel compianto reparto gare della Lange di Mollaro, ne sono uscito con l’ RL1 di Alberto Tomba (proprio un paio di quelli destinati alla Bomba, durezza Zi tosta) mis. 9 da 313 mm. Pochi anni dopo, passando dall’elaborazione dell’amico Roberto Negri che saluto con nostalgia, calzavo l’RL2 mis. 7 da 300 mm che in negozio viene venduto come un 40 e io ho il 42 di piede. In queste 2 righe è sintetizzato l’argomento di oggi, il boot fitting, e cioè la possibilità di adattare, plasmare, cambiare la forma di uno scarpone affinchè possa essere calzato anche da un piede di misura più grande senza dover soffrire (troppo…..sighh). “Cui prodest” tutto ciò, si potrà chiedere il lettore meno smaliziato che non bazzica i tracciati agonistici? Che diamine, ai nostri risultati cronometrici! Non vi è dubbio, infatti che uno scarpone che calza perfettamente, senza spazi inutili e fastidiosissimi spanciamenti, garantisca la trasmissione immediata degli impulsi agli sci e, in definitiva, migliori performance.
Un tempo si suppliva a queste esigenze con le scarpette ad iniezione, che andavano a colmare con materiale iniettato a 2 componenti tutti gli spazi superflui che si creavano all’interno di uno scafo. La Lange, però, quelle scarpette non le ha mai adottate preferendo intervenire direttamente sulla plastica a caldo e poi fresando qui e là, realizzando così un’opera unica per ciascun atleta del suo team. Con questa filosofia, e qualche altra finezza, ha costruito l’eccezionale successo del marchio negli anni ‘90, quando era quasi uno standard utilizzato da tutti i migliori a livello top. Forme strette e scarpette essenziali, che garantivano la massima sensibilità, erano le ulteriori armi vincenti degli uomini della Val di Non. Ma le altre case si sono ben presto svegliate, creando offerte a pacchetti monomarca (sci, attacchi e scarponi) del tutto concorrenziali, anzi innovando su un fronte, quello delle scarpe, che era rimasto schiacciato per qualche anno dall’egemonia Lange. Il boot fitting è diventato quindi la norma per tutti, ma si sono affacciate altre novità quali le scarpette con i lacci, le plastiche differenziate fra gambaletto e piede, il canting realizzato sulla base d’appoggio, il “disassamento” o alloggiamento a papera, il booster, i rialzi e altre diavolerie con le quali ci troviamo a combattere ogni anno.
Certo non tutti possono entrare nei reparti gara per farsi realizzare, da uno scafo base, la propria “creatura” come gli atleti delle nazionali! L’esigenza commerciale di soddisfare tutti, agonisti e non, ha costretto i punti vendita specializzati e i laboratori a sviluppare autonomamente questa funzione, ormai del tutto necessaria per fornire un servizio davvero completo al cliente. Basti pensare che alcuni modelli race Atomic arrivano nei negozi grezzi, con il tacco e il puntale da abbassare di alcuni millimetri (ciò per favorire personalizzazioni del canting con limatura della suola) e che non possono essere usati senza elaborazione. Le customizzazioni sono ormai all’ordine del giorno. Alcune ditte organizzano presso le sedi corsi appositi per i tecnici dei negozi con il fine di spiegare tutti i trucchi del mestiere e contribuire a sviluppare al meglio i rispettivi race service. Per questo vengono anche realizzati set di strumenti che possono essere acquistati dagli stessi commercianti. Ornello sport di Asola è diventato leggendario nel tam tam di internet dei forum specializzati, tanto da essere definito “santuario dello scarpone” per la dedizione che mette nel fornire la giusta personalizzazione a tutti i propri clienti. Ma in Trentino non è certamente da meno, fra gli altri, il nostro Nardelli sport che quest’anno propone per i propri clienti un’altra novità assoluta: la prima macchina sviluppata espressamente per la personalizzazione a caldo degli scarponi! I miei nuovi Head RD 150 l’hanno già sperimentata con risultati ottimi. Un bel salto in avanti rispetto al fohn industriale e al vecchio set di attrezzi per la bombatura…
Avete una pressione che vi infastidisce? I vostri malleoli si irritano? I piedi si infiammano e dopo un po’ vi sembra di impazzire? Perché rimandare? S.O.S., vi serve un boot fitting: andate dal vostro tecnico di fiducia e mettete lo scarpone nelle sue mani!


aldoma Inviato - 10 nov 2008 : 10:07:01
detto così sembra un problema di appoggio della pianta, magari con un rimedio di prova provvisorio e a basso costo ti puoi rendere conto di quale soluzione adottare, quindi dico prova ciò che ti ha detto ghinos o al massimo interponi una soletta di gomma o neoprene tra scafo e scarpetta.
popotuss Inviato - 09 nov 2008 : 15:43:09
Iceman ha scritto:

Io quando scio provo lo stesso dolore che hai descritto, e a prescindere dalla durezza dello scarpone.
Non so tu, ma io ho il piede leggermente piatto, e lo scarpone, premendo il piede dall'alto verso il basso, impedisce una buona circolazione.
Per risolvere il problema, senza ricorrere a ortopedici o medici esperti, utilizzo un plantare anatomico (non su misura) e soprattutto, prima di indossare lo scarpone, "scaldo" un po' i muscoli del piede con qualche balzo per attivare la circolazione, visto che generalmente gli scarponi vengono indossati poche ore dopo essere svegli.
Credo che quando usi materiali duri devi avere qualche accortezza in più..


Se hai un problema di piedi piatti devi cercare senza andare da un ortopedico dei plantare che a livello di volta plantare siano belli sostanziosi.
Iceman Inviato - 09 nov 2008 : 13:33:09
Io quando scio provo lo stesso dolore che hai descritto, e a prescindere dalla durezza dello scarpone.
Non so tu, ma io ho il piede leggermente piatto, e lo scarpone, premendo il piede dall'alto verso il basso, impedisce una buona circolazione.
Per risolvere il problema, senza ricorrere a ortopedici o medici esperti, utilizzo un plantare anatomico (non su misura) e soprattutto, prima di indossare lo scarpone, "scaldo" un po' i muscoli del piede con qualche balzo per attivare la circolazione, visto che generalmente gli scarponi vengono indossati poche ore dopo essere svegli.
Credo che quando usi materiali duri devi avere qualche accortezza in più..
masterA Inviato - 30 ott 2008 : 15:25:09
Il boot fitting


La prima volta che mi hanno permesso di entrare nel compianto reparto gare della Lange di Mollaro, ne sono uscito con l’ RL1 di Alberto Tomba (proprio un paio di quelli destinati alla Bomba, durezza Zi tosta) mis. 9 da 313 mm. Pochi anni dopo, passando dall’elaborazione dell’amico Roberto Negri che saluto con nostalgia, calzavo l’RL2 mis. 7 da 300 mm che in negozio viene venduto come un 40 e io ho il 42 di piede. In queste 2 righe è sintetizzato l’argomento di oggi, il boot fitting, e cioè la possibilità di adattare, plasmare, cambiare la forma di uno scarpone affinchè possa essere calzato anche da un piede di misura più grande senza dover soffrire (troppo…..sighh). “Cui prodest” tutto ciò, si potrà chiedere il lettore meno smaliziato che non bazzica i tracciati agonistici? Che diamine, ai nostri risultati cronometrici! Non vi è dubbio, infatti che uno scarpone che calza perfettamente, senza spazi inutili e fastidiosissimi spanciamenti, garantisca la trasmissione immediata degli impulsi agli sci e, in definitiva, migliori performance.
Un tempo si suppliva a queste esigenze con le scarpette ad iniezione, che andavano a colmare con materiale iniettato a 2 componenti tutti gli spazi superflui che si creavano all’interno di uno scafo. La Lange, però, quelle scarpette non le ha mai adottate preferendo intervenire direttamente sulla plastica a caldo e poi fresando qui e là, realizzando così un’opera unica per ciascun atleta del suo team. Con questa filosofia, e qualche altra finezza, ha costruito l’eccezionale successo del marchio negli anni ‘90, quando era quasi uno standard utilizzato da tutti i migliori a livello top. Forme strette e scarpette essenziali, che garantivano la massima sensibilità, erano le ulteriori armi vincenti degli uomini della Val di Non. Ma le altre case si sono ben presto svegliate, creando offerte a pacchetti monomarca (sci, attacchi e scarponi) del tutto concorrenziali, anzi innovando su un fronte, quello delle scarpe, che era rimasto schiacciato per qualche anno dall’egemonia Lange. Il boot fitting è diventato quindi la norma per tutti, ma si sono affacciate altre novità quali le scarpette con i lacci, le plastiche differenziate fra gambaletto e piede, il canting realizzato sulla base d’appoggio, il “disassamento” o alloggiamento a papera, il booster, i rialzi e altre diavolerie con le quali ci troviamo a combattere ogni anno.
Certo non tutti possono entrare nei reparti gara per farsi realizzare, da uno scafo base, la propria “creatura” come gli atleti delle nazionali! L’esigenza commerciale di soddisfare tutti, agonisti e non, ha costretto i punti vendita specializzati e i laboratori a sviluppare autonomamente questa funzione, ormai del tutto necessaria per fornire un servizio davvero completo al cliente. Basti pensare che alcuni modelli race Atomic arrivano nei negozi grezzi, con il tacco e il puntale da abbassare di alcuni millimetri (ciò per favorire personalizzazioni del canting con limatura della suola) e che non possono essere usati senza elaborazione. Le customizzazioni sono ormai all’ordine del giorno. Alcune ditte organizzano presso le sedi corsi appositi per i tecnici dei negozi con il fine di spiegare tutti i trucchi del mestiere e contribuire a sviluppare al meglio i rispettivi race service. Per questo vengono anche realizzati set di strumenti che possono essere acquistati dagli stessi commercianti. Ornello sport di Asola è diventato leggendario nel tam tam di internet dei forum specializzati, tanto da essere definito “santuario dello scarpone” per la dedizione che mette nel fornire la giusta personalizzazione a tutti i propri clienti. Ma in Trentino non è certamente da meno, fra gli altri, il nostro Nardelli sport che quest’anno propone per i propri clienti un’altra novità assoluta: la prima macchina sviluppata espressamente per la personalizzazione a caldo degli scarponi! I miei nuovi Head RD 150 l’hanno già sperimentata con risultati ottimi. Un bel salto in avanti rispetto al fohn industriale e al vecchio set di attrezzi per la bombatura…
Avete una pressione che vi infastidisce? I vostri malleoli si irritano? I piedi si infiammano e dopo un po’ vi sembra di impazzire? Perché rimandare? S.O.S., vi serve un boot fitting: andate dal vostro tecnico di fiducia e mettete lo scarpone nelle sue mani!

popotuss Inviato - 30 ott 2008 : 09:57:31
La scarpina dei tecnica versione negozio tendenzialmente sono molto imbottite anche nei diablo 130 per dirti e fanno si che il piede sia sempre stretto e non abbia un relax anche quando tu li apri (cosa basilare da fare sempre). L'unica cosa è capire la tua pianta, in caso di pianta larga era meglio il tecnica magma o in caso il vento 8.
chip63 Inviato - 30 ott 2008 : 01:23:32
augh!
così disse blo
e così sia....


giusto il discorso sul polpaccio ma minkiuzza ci puoi dire come tieni questa pianta? stretta e lunga o a forma di badiletto????
così il tutto ci sarebbe piu' chiaro.....

poi tieni conto che la calzata degli atomic turistici e' piuttosto comodosa per quanto ne so ma altrettanto precisa....
blossom Inviato - 29 ott 2008 : 22:03:04
col tecnica anche mio moroso, perdeva sensibilità alla pianta del piede. secondo me il tecnica non è adatto al tuo piede. prima di buttarli prova con una soletta fatta bene... al max se non cambia la situazione, la userai anche col prox scarpone
ghinos Inviato - 29 ott 2008 : 20:28:02
guarda che probabilmente è proprio il fatto di sganciare gli scarponi ad ogni risalita la causa del dolore. Agganciali non troppo all'inizio delle discese, poi stringi a "piede caldo", senza mai esagerare a meno che non debba fare delle gare. Un'altra causa dei dolori potrebbe essere che lo scarpone è troppo grosso per il tuo piede, e allora sei portato a stringere troppo i ganci: un rimedio in questo caso può essere anche un paio di solette di sughero (costo 0,50 €).
enricoPA Inviato - 29 ott 2008 : 18:26:25
no il mio polpaccio non è grosso, e i ganci li stacco ad ogni risalita per abitudine, abitudine che ho preso per rilassare il piede in quando gli scarponi li stringo abbastanza per evitare qualsiasi movimento all'interno della scarpa....ovvimente al momento dell'acquisto nonostante abbia tenuto su gli scarponi per 15 minuti buoni problemi non ne ho avuti...il fatto è che di queste cose ci si accorge realmente solo con l'utilizzo effettivo.....FORSE la Tecnica non fa scarpe adatte ai miei piedi....solo che con uno zio che ci lavorava dentro, era difficile dire di no se si risparmiavano dei gran bei soldini per avere un diablo hot form....diamine! mi gustano parecchio gli scarponi Atomic....solo che con quello che scostano da un po fastidio prenderli....intanto cercherò una sorta di plantare in quanto è l'appoggio del piede che mi da fastidio, non il resto sinceramente
popotuss Inviato - 29 ott 2008 : 13:17:28
Ciao,

scusa ma non ho capito se hai una pianta larga o stretta, se hai l'abitudine di sganciare ad ogni risalita i ganci, se hai un polpaccio grosso. Sai sono tutte informazioni che un tecnico (quello che te li ha venduti) dovrebbe sapere e vedere prima di consigliarti questo o quel modello. Se non sbaglio questi scarponi hanno anche una scarpina abbastanza imbottita e questo incide nel mettere pressione al tuo piede, se hai un bel polpaccio tieni conto che chiudendo i ganci del gambetto vai a comprimere non poco i tendini e le vene del piede. Ripeto un tecnico serio e competente se ne accorge subito
FantaAleMac Inviato - 27 ott 2008 : 20:12:47
enricoPA ha scritto:

tra sci, calze ed eventuali plantari e chissà che altro quest'anno spenderò una follia....


Siamo tutti sulla stessa barca!
Comunque, fin che si può, son soldi spesi sempre bene...


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