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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
giogio Inviato - 23 mar 2009 : 17:31:49
Carissimi,
innanzitutto complimenti a tutti per le discussioni, qualche volta animate, ma sempre molto competenti!
Vi vorrei porre il seguente caso: sciatore in erba (10 anni) con discreti risultati nella scorsa stagione (nei 20 in italia) e sciata che era uno spettacolo guardare: sciata pulita, spalla perfetta e ginocchio sempre in tiro, conduzione, splendide traiettorie tra i pali, ...
A settembre frattura al malleolo sinistro giocando in spiaggia. Gesso per un mese e poi di nuovo a sciare. Non male lo stesso tanto che a dicembre arriva un piazzamento da podio nella prima gara. Poi comincia la parabola discendente. Verso fine gennaio, nuova distorsione lieve della caviglia (quella della frattura del malleolo) giocando a calcio. Da quella volta sempre peggio, al punto che vedendo i filmati non assomiglia neanche al ragazzino che sciava l'anno scorso. Preciso che c'è anche stato un cambio di allenatore a inizio inverno.
3 domande per gli esperti:
1. Può una frattura di un malleolo con successiva distorsione cambiare la sciata in modo così drastico ?
2. Ci sono esercizi specifici su neve o a secco per rimediare ?
3. Un allenatore secondo voi in casi come questo si accorge che un atleta tecnicamente "perde progressivamente quota" e se sì, che cosa avrebbe potuto/dovuto fare ?
Ciao a tutti.
Giogio
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
blossom Inviato - 24 apr 2009 : 22:44:13
eugenio ha scritto:

Mia figlia sta per mettere gli sci e io sto da tempo cercando di convincermi che non sarà poi così importante se non le piacerà quanto è piaciuto e sta piacendo a suo padre... ma voi ci credete ?
.

beh anche se non le piacerà, tu la porterai sulle spalle a tutte le tue gare
magimail Inviato - 23 apr 2009 : 15:26:14
Okuto, mi fai imbarazzare!!!
Son solo vecchio, altro che patrimonio, e ne ho viste un bel po'....
Segnalo pero' che sull'ultimo numero di "Race",uscito in questi giorni, l'editoriale di Davide Marta tocca proprio questo tema.
Con Davide in passato ci siamo "beccati", certamente per fraintendimento, ma vedere che la pensa ESATTAMENTE come me, (e come Okuto, ad esempio), mi consola.
Ma il movimento dello sci scassabambinimangiasoldi non si fermerà per qualche vecchio saggio..... Si fa prima a censurare noi...
(Admin, non fraintendere!)

Colgo l'occasione per anticipare che sto raccogliendo le idee e le informazioni per una discussione da spostare su "Materiali" riguardo le tute "Pirata" usate da alcuni nostri ragazzi della Nazionale, tute che hanno di colpo fatto diventare - se non inutili- almeno secondarie le scioline.(Considerando che ad alto livello ormai c'è un'equivalenza, Case volenti o nolenti).
Non ho infatti gradito e (quanto meno lo considero pressapochismo)l'articolo/intervento di Vitalini, sempre su Race .
Essendo lui anche produttore di abbigliamento da sci, considero- usando un eufemismo- non appropriato quanto scritto.
Un po' di telefonate a chi di dovere per informarmi bene, e penso ne verra' fuori un bel "Veleno aereodinamico..."!
okuto Inviato - 22 apr 2009 : 12:27:43
C'è una malattia che si chiama genitorismo moderno, affligge la nostra generazione con una gravità mai vista prima, riduce i genitori a preoccuparsi di cose che trent'anni fa avrebbero suscitato risa e in qualche caso indignazione, costringe a considerare i bambini non già come esseri umani in crescita e formazione ma come specie a rischio. La realtà è che quelli a rischio sono i genitori, e le cautele, semmai, dovrebbero usarle i figli...
Dio ha creato la neve, il Panatti ha costruito lo sci, io lo preparo con cura e amore e finchè mi va, e finchè il bocia non è in grado di andare sulle sue zampe, si scia, si scia, si scia e si scia ancora, si scia finchè c'è neve, poi a cavallo, il tennis, il nuoto, la ginnastica, la bici, i roller e qualunque p*****ata possa venirci in mente perchè: "in sport I trust". Si diverte o non si diverte? Non mi può fregar di meno! Non sono l'animatore del villaggio, devo aiutare un uomo a crescere, se avete qualcosa di meglio dello sport parliamone, ma seriamente... e in tutta franchezza, e mi dispiace dirlo, un bambino che non si diverta a fare sport e competere, penso abbia altri problemi ben più gravi dello sci. I risultati e il divertimento non sono nemmeno lontamente una argomento, voglio solo che mio figlio capisca ciò che la vita ha insegnato a me attraverso lo sport e altre cose meno affascinanti, cioè che non c'è vittoria senza sacrificio e che qualunque obiettivo è alla sua portata se disposto a pagarne il prezzo. Se nel mentre si vince o si perde ci si diverte o meno non è il punto. Per dire qualcosa di personale, qualche volta ci divertiamo fin troppo, altre siamo stanchi e meno performanti ma il mio piccolo ha già capito che la costanza è la chiave del successo e che è più importante tirare la carretta quando la strada è più dura, e stai tranquillo che tanti altri si saranno fermati al bar. Alti e bassi come nella vita reale, sempre che l'infanzia non lo sia, ma attenderei dimostrazione, tutto questo lo preferisco alla crescita in vitro per poi accorgersi che le difficoltà iniziano a vent'anni e si deve fare tutto da capo. Mio figlio non sarà il prossimo Tomba, lo conosco bene, lo sci non è la sua vita anche se oggi ne è una fetta importantissima, ma potrà fare tutto ciò che vorrà perchè avrà imparato a costruire e perseguire gli obiettivi, anche attraverso lo sci, che non tutti i giorni è solo divertimento, ma non è nemmeno la miniera di carbone!
Tutto ciò, e qui allargo ancora il campo, non perchè voglia costringere mio figlio a fare la vita che decido io, ma per l'esatto contrario: per garantirli libertà e indipendenza. Pur essendo in grado di garantirgli un futuro dignitoso senza grossi sforzi e traumi, se non lo aiutassi a dotarsi degli strumenti che gli permetteranno, se vorrà, di mandarmi un giorno a quel paese, resterebbe legato alla famiglia e alle sue comodità per sempre.

Non è un invito o una critica verso nessuno, come già detto altrove, la materia è delicata, ...giusto per condividere qualcosa.

Per alimentare, invece, il serial di successo "veleni sulla neve" ribadisco quanto si annusa sempre più pesantemente nell'aria del circuito, chi avesse notizie che spieghino le cose in modo diverso è invitato a farlo: le politiche di ripartizione dei contributi agli sci club dettano il calendario agonistico. Questo crea almeno mezza dozzina di effetti dannosi per i nostri giovani tra cui: poco tempo per allenarsi, un sacco di soldi da spendere in attrezzature, stress da cdm... Sono contento che Magimail, che considero il vero patrimonio di questo forum, abbia ricalcato quanto la nostra attività differisca da quella di altri paesi, ben più vincenti del nostro, ma spiace a me ripetere che molte associazioni hanno completamente perso la bussola e sarebbe davvero bello se i genitori potessero sperare di ottenere il meglio dello sport senza mai dover interagire con gli allenatori. Sarebbe proprio bello e soprattutto comodo, ma perchè ad una certa categoria arrivano vincenti sempre i soliti cognomi?
profondoabisso Inviato - 18 apr 2009 : 21:23:58
salve a tutti sono uno sportivissimo ragazzo di quasi ventanni, che ha sempre sciato da quando aveva 4 anni, ma che solo dall'anno scorso gli è salita, per puro caso, lo schiribizzo e la passione di dedicarsi più intensamente allo sci. fatta questa premessa vorrei ora mettere tanta carne al fuoco, forse troppa......spero riusciate a seguirmi
allora tanto per incominciare volevo dire che è ovvio che molte volte sono proprio i genitori a trasmettere le passioni e inizialmente anche magari spingendo un po per superare le prime difficolta, ma guai ad affondare troppo ilò piede sull'acceleratore e il padre mauro ne è la conferma. mamme è papà comunque indipendentemente dalla condivisione o meno della passione del figlio devono partecipare in modo attivo e controllato alla suddetta passione che essa sia lo sport la musica e chi ne ha ne metta, ma guai a fiatare sul collo e mettere troppa pressione. il proprio pupillo deve trovarsi la sua liberta e la sua autonomia, se la deve cercare e se la deve conquistare. lo sport è una scuola di vita proprio per questo. certo le mamme e i papà in fondo alla pista a tifare son bellissimi ma nn possono e non devono assolutamente esagerare. se il pupillo vince bravissimo e si festeggia, ma anche se perde se ce l'ha messa tutta si festeggai uguale cercando comunque di spronarlo a fare meglio. il figlio deve fare meglio non per far piacere hai genitori ma per propria autostima per orgoglio e per spirito agonistico. i genitori troppo presenti e troppo oppressivi fanno SEMPRE DANNI!!!!lo dico per esperienze viste in prima persona, anche se non sulla mia pella infatti per fortuna in questo i miei sono stati fantastici mio padre mi ha trasmesso tantissime passioni e tante me le sono cercate autonomamente, mi ha supportato ma nn oppresso ed è forse per questo che ora che son cresciuto amo da morire queste passioni, ho un buon rapopporto con i miei e riesco anche a condividere esperienze. ho visto in prima persona storie di atleti e atlete, anzi di bambini e bambine, ragazzi e ragazze visti crescere insieme a me e decadere, anzi esplodere, infatti mi è capitato più volte di assistere a bambini e ragazzi con talenti assoluti e magari anche con tanta passione esplodere da un momento all'altro dopo aver superato ogni soglia di sopportazione dei genitori, ma tante volte anche degli allenatori(che devono essere persone prima che allenatori). la cosa più brutta di queste situazioni e che succedono senza preavvisi e rovina tutto, il ragazzo o la ragazza odierà lo sport che praticava e che magari le piaceva e soprattutto odierà i propri genitori. sonbo veri e propri terremoti e poi per rimarginare le ferite dei rappori umani e della passione ci vogliono anni, se mai si rimargineranno. purtroppo mauro non mi hai dato che una conferma, con questo non ti voglio accusare perchè fare il padre e difficilissimo e magari tua figlia lo faceva per tuo amore e non te lo faceva pesare, e magari tu nn eri neanche troppo ossessivo ma lei sentiva che ti faceva piacere e per tuo maore sciava contro voglia senza che tu te ne accorgessi, e per questo spero che con il tempo oltre al raporto con te tua figlia possa riprendere anche ad amare lo sci, anche se mi pare che il rapporto con la neve nn o abbia perso del tutto. detto questo vorrei vorrei fare i complimenti a giorgio perche mi pare che sia da quanto vedo una persona ottima moderata e anche un buon padre. vorrei invece rispondere ad okuto asserendo inderogabilmente che il divertimento è fondamentale nello sport per gli amatori e ancor di più per gli agonisti e professionisti di tutte le età dal bambino all'adulto all'anziano. certo lo sport non è solo divertimento, ma anche sofferenza, passione, tempo, dedizione, speranze, crescita fisica e morale insomma gioia e dolori( per questo è una scuola di vita ripeto). affermo però saldamente che senza il divertimento il resto non c'è perchè se una cosa ti piace e ti diverte la continui a fare anche se provoca dolori, ma se non ti diverti, non ti piace, non ci metti passione e ti fai male fisicamente e moralmente. la gioia di fare sport nn deve mai mancare se non cè + cambiate sport lo ricomincerete. se la passione non c'è + se voi vi ostinate a fare una cosa la odierete a vita, invece se mollate la passione probabilmente tornerà, dopo un mese un anno dieci anni e tornerà + forte di prima. Nei bambini questo aspetto è fondamentale se si divertirnno si alleneranno volentieri e i risultati prima o poi verrano, i suoi risultati, non siamo tutti campioni. viva lo sport fatto con passione.
magimail Inviato - 18 apr 2009 : 19:04:58
Seconda puntata di...."veleni sulla neve"...

Ieri, al Prowinter, c'è stata la premiazione del Trofeo Children Energia Pura, organizzato appunto dalla dinamicissima azienda Veneta, e dalla rivista "Race".
Una lodevolissima iniziativa.
Gran spolvero di mini atleti, manifestazione riuscitissima, sfilata finale con le tute realizzate ad hoc per tutti i piazzati.
Bello!
Ma....al Topolino internazionale, gli italiani???????
Arriva il vento dell'Est, degli Usa, del Nord, e noi???
Solo sfortuna?
Mah, siamo la nazione che ha più gare giovanili, più categorie (in Austria, tanto per guardare i cugini di là, un bocia di 9 anni corre contro uno di 12/13, le prenderà, certo, ma non andrà a piangere dalla mamma, comincerà a formarsi i c..., e un giorno, chissa')
Un solo sci per due specialità e...sentite questa, che ho già postato in passato, ma che vale la pena di ripetere.
Lìazienda austriaca per la quale lavoravo, organizzava regolarmente i test o a Intertux o - preferibilmente- a Soelden.
Un giorno, di prima mattina, era tutto uno sgattaiolare di austriachetti in campo libero, controllati dai vari allenatori. Saranno stati una ventina. Alle 10 e 30,i tecnici cominciano a tracciare, e....sorpresa, i bocie sono diventati sei o sette.
Spontanea la domanda: [ma perchè solo questi fanno pali?] Risposta: [solo questi hanno sciato bene in campo libero,cercando di automatizzare il gesto, gli altri devono imparare ancora e - solo allora- faranno il tracciato.]
Notizia sconvogente e ancora: " Ma scusa, e i genitori cosa dicono?" Risposta:" ai genitori è espressamente vietato, e specificato sul regolamento dello sci club, venire in pista!"
Vi immaginate da noi?

Ultima stoccata: ieri era anche pieno di belle mamme, tirate ed in gran spolvero a tifare i propri campioncini.
Io la mamma delle Fanchini non l'ho mai veduta,ne' al traguardo a fare casino o litigare con giudici e tracciatori, ne' alle premiazioni, come anche quella della Sara Volmann.
Ma forse erano - come al solito-a pulire gli appartamenti dei residence, la pagnotta costa, e ....
Se resta la fame, le ragasse...."mordono".....
magimail Inviato - 17 apr 2009 : 23:41:31
Guardate, un paio di cose, poi potete mandarmi a ca.are, ve ne do' l'autorizzazione.
Tanto, ad eseere gentile ed educato, un paio di mesi fa mi sono arrivate di quelle....maledizioni, che mi avevano fatto andar via la voglia di bazzicare il forum...
Dunque:

1)Caviglia: per esperienza personale, professionale e di vita sulla neve, un annetto ti va via come un niente, visite o lastre a parte anche se a posto.
Fai prima a superare una frattura e successiva osteosintesi -che so? -alla tibia.
Non entri nella testa degli altri, anche se gli dici che è tutto a posto.
Anche se cambi dieci allenatori, convinto che non capiscano tuo figlio.
La mente è un tarlo, guarda quelli - adulti- a cui hanno "rifatto" il crociato. Gli sembra di andare, ma se analizzi le curve al video, vedi che sono fatte a spezzoni, in tre tempi: "provano" inconsciamente il ginocchio, e gli sembra di andare al 110%.
Anche clinicamente guariti, salta una stagione prima di automatizzare.
E- come ha detto qualcuno prima- lo sci e'...."CAVIGLIE !!!!", come urlava il mio buon amico e superallenatore Borgo.

2) il Bocia che è contento, che non gli pesa alzarsi alle 5 ecc, è una favola per cui tutti noi -e mi ci metto dentro anch'io- padri convinti, siamo passati.
Salvo poi una mattina, scoprire che tua figlia, che ha vinto tutto quel che c'era da vincere tra cuccioli, baby, Pinocchio, Fila ecc ecc, in partenza ,improvvisamente, si mette a vomitare, e lo rifà la gara successiva, e l'altra ancora. E allora scopri che ha quella che si chiama "Sindrome di Erlacher",codificata dai medici sportivi, dal nome del bellissimo sciatore della fine anni 80 che dovette ritirarsi dal Circo Bianco per la pressione nervosa che lo massacrava prima della gara.
E tu- padre- ti rendi conto che l'hai spremuta come un limone, come uno straccio, illudendoti che a lei piacesse, e lei invece lo faceva per far piacere a te....
Poi a mente fredda, a vent'anni, tua figlia - che ora fa solo SnowBoard- ti dice che certe mattine, sul pullmino, ha pregato che il motore si rompesse, o che si andasse fuori strada.

Ripeto, so che mi manderai a quel paese, che "che cazza.e dice questo qui" ecc ecc, ma .....
medita.
E- se vuoi- ri-mandami a caca.e.
Con stima e franchezza,Mauro


okuto Inviato - 01 apr 2009 : 17:30:58
lars_rude ha scritto:

tanto di cappello giogio, ma mi raccomando, mai rompere le scatole agli allenatori! si peggiora e basta!!! ;-)


Tristemente vero, l'impossibilità dei genitori anche solo di assistere agli allenamenti è in alcuni sci club espressa già nello Statuto e nei regolamenti, ...figurarsi contestare qualcosa!
Ma considerando l'evidente e imbarazzante nepotismo dell'ambiente, dagli sci club in sù, il genitore che vuole tutelare le ambizioni e i sacrifici del figlio deve rompere le scatole, rendersi partecipe e diventare competente... la lotta è sul filo dei centesimi, nessuno ammetterà mai di aver minimamente favorito l'atleta col cognome intonato alla storia sociale e il genitore sconosciuto avrà ingenuamente finanziato la carriera dei soliti noti.

Non lo volevo dire, ma l'ho detto, pazienza!
lars_rude Inviato - 01 apr 2009 : 16:51:29
tanto di cappello giogio, ma mi raccomando, mai rompere le scatole agli allenatori! si peggiora e basta!!! ;-)
dan_bond Inviato - 30 mar 2009 : 19:55:40
eugenio ha scritto:

Discussione bella, interessante e per me anche coinvolgente, in un certo modo.
Mia figlia sta per mettere gli sci e io sto da tempo cercando di convincermi che non sarà poi così importante se non le piacerà quanto è piaciuto e sta piacendo a suo padre... ma voi ci credete ?
Credo sia umanamente impossibile non proiettare una parte della propria visione della vita su un figlio/una figlia, ma l'importante è restare sempre consapevoli che si tratta di una persona diversa da se stessi.
Condivido molte delle cose che sono state dette... aggiungo solo che, come osservatore, non riesco a non fare un confronto fra l'approccio all'agonismo "infantile" che c'era (e ho vissuto) ai miei tempi e il livello di esasperazione attuale... la cosa che preoccupa è che è difficile tenersene fuori se non rinunciando a fare agonismo.


..anche il mio figlio più grande sta per mettere gli sci:

e quando (eventualmente) si dovrà accopagnarli alle loro gare come facciamo? (rinunciamo alle nostre)......povere nostre mogli, prevedo pertubazioni famigliari all'orizzonte

A parte gli scherzi sono anche io parecchio preoccupato del grado di esasperazione, dei costi connessi all'agonismo giovanile (sommati poi agli infortuni diventati praticamente una regola in chi dovesse emergere), e lascerò davvero che scelgano loro cosa fare (anche se temo che un po' di effetto imitazione per le gare del papà ci sarà).
okuto Inviato - 30 mar 2009 : 18:48:55
eugenio ha scritto:
Condivido molte delle cose che sono state dette... aggiungo solo che, come osservatore, non riesco a non fare un confronto fra l'approccio all'agonismo "infantile" che c'era (e ho vissuto) ai miei tempi e il livello di esasperazione attuale... la cosa che preoccupa è che è difficile tenersene fuori se non rinunciando a fare agonismo.


Hai evidenziato una imbarazzante verità, ma i tempi son cambiati e l'esasperazione dello sci è presente anche in altre discipline, dalla diffusissima voglia dei papà di far maneggiare una racchetta da tennis prima dei sette anni, fino agli sport da combattimento a contatto pieno dai quattro anni di età, ...con protezioni s'intende! Il discorso non è più solo sportivo ma sociale, esistenziale e antropologico.

Secondo me oggi, finchè reggono portafoglio e passione (che non è solo divertimento) è bello darci dentro a testa bassa con l'entusiasmo di tutta la famiglia. Ognuno trovi la propria ricetta per affrontare difficoltà e momenti di crisi perchè il bambino ha un diritto sacro e inalienabile che è quello di chiudere il bilancio della sua esperienza sportiva in attivo, cioè, a prescindere dai risultati, uscirne più forte, più consapevole, più maturo e sicuro di uno che non ha avuto la fortuna di certe esperienze.
draghetto Inviato - 30 mar 2009 : 14:23:18
Molto confortante leggere queste parole da parte di un genitore come giogio.
eugenio Inviato - 30 mar 2009 : 13:25:12
Discussione bella, interessante e per me anche coinvolgente, in un certo modo.
Mia figlia sta per mettere gli sci e io sto da tempo cercando di convincermi che non sarà poi così importante se non le piacerà quanto è piaciuto e sta piacendo a suo padre... ma voi ci credete ?
Credo sia umanamente impossibile non proiettare una parte della propria visione della vita su un figlio/una figlia, ma l'importante è restare sempre consapevoli che si tratta di una persona diversa da se stessi.
Condivido molte delle cose che sono state dette... aggiungo solo che, come osservatore, non riesco a non fare un confronto fra l'approccio all'agonismo "infantile" che c'era (e ho vissuto) ai miei tempi e il livello di esasperazione attuale... la cosa che preoccupa è che è difficile tenersene fuori se non rinunciando a fare agonismo.
brunodalla Inviato - 30 mar 2009 : 12:31:02
sottoscrivo parola per parola, e faccio i complimenti a giogio, per fortuna esistono ancora persone così.
giogio Inviato - 30 mar 2009 : 12:22:06
Carissimi,
innanzitutto di una cosa sono contento: che il mio post non sia servito solo a darmi alcuni punti di vista che io ritengo molto utili (nessuno aveva l'ambizione di curare la caviglia di mio figlio sul forum, ma di ascoltare persone competenti su un (piccolo) problema di tecnica sciistica, questo sì), ma anche a stimolare un dibattito su come nascono e come si fermano le speranze dello sport italiano.
In primo luogo concordo con chiunque scriva che un ragazzo di 10 anni non è un professionista: non lo deve essere! Deve essere un ragazzo come tutti gli altri. Però a mio avviso può avere la motivazione di un professionista: vi giuro che nè a lui nè a me fa piacere alzarsi alle 5 e mezza e essere in pista alle 8 e mezza dopo magari un paio d'ore di guida sonnacchiosa. Ma se lo fa, vuol dire che a lui piace sciare e vuole farlo bene e io non sarei giusto se preferissi rigirarmi sotto le coperte fino alle 9 magari dicendogli: "non sarai mai nessuno". Anche se magari so che al 99.9% finirà così.
Allora se la motivazione c'è, questa energia a mio avviso va coltivata non va dispersa. Senza avere la speranza di farne un campione, ma con l'obiettivo di non disperdere un talento ma se possibile di farlo crescere e fruttare grazie alla tecnica e al lavoro. E con il risultato non trascurabile che la vita sportiva (e in particolare quella dello sci) che lui ha fatto in questi anni gli avrà insegnato qualcosa che vale più di una medaglia al pinocchio o al topolino e che resterà.
Di converso bisogna riflettere su quello che ha scritto lars_rude e sul fatto che "l'aura coercitiva del genitore" possa costringere chi non vuol sciare a farlo e magari a livello agonistico. Questo è un punto importante: spesso i genitori proiettano le loro aspirazioni/ambizioni sui figli, anche quando non condividono le loro stesse passioni. Certo la passione per lo sci non è sempre immediata e un po' di spinte all'inizio ai bimbi bisogna anche darle. Ma poi tra i pali devono scendere i ragazzi e se non c'è la motivazione, credo sia meglio fermarsi. E al diavolo le frustrazioni dei genitori: ma perchè non si iscrivono loro alle gare Master invece di fremere all'arrivo di una gara cuccioli e magari essere arrabbiati con i loro bimbi per un risultato meno che brillante ?
Grazie a tutti.
Giogio
draghetto Inviato - 27 mar 2009 : 20:03:40
lars_rude ha scritto:

non so in che mondo viviate a considerare un bambino di 10 anni un professionista. soldi o non soldi, un bambino gareggia perchè si diverte, altrimenti gareggia fintanto che l'aura coercitiva del genitore di turno è attiva. poi manda a quel paese tutte le settimane costosissime di allenamento per le quali il padre ha perso soldi, pazienza e fegato, magari per giocare a calcio, dove è una mezza cartuccia.
è con la consapevolezza di quello che si fa e dei propri mezzi che inizia il professionismo.
non mi mancano pezzi di puzzle, okuto, sono stato atleta e sono allenatore, queste sono cose che vedo da 13 anni.


Sottoscrivo tutto.
Tutte le volte che sono andato a sciare ho incontrano un sacco di Sci Club, con ragazzi di tutte le età, e quello che ho potuto notare è che possono essere divisi in due categorie: quelli che si divertono e quelli che non vedono l'ora di tornare a casa.

@ Okuto: lo sport E' per definizione solo RICREAZIONE. A qualsiasi livello lo fai, anzi, se sei professionista è ancora più ricreazione visto che percepisci soldi per fare quello che ti piace.

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