| V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
| magicrat |
Inviato - 15 gen 2009 : 12:51:28 nel corso di recentissime lezioni mi sono esercitato a sciare sul facile con gli scarponi quasi completamente slacciati in quanto, il maestro, osservandomi, aveva rilevato che non usavo le caviglie per niente... E ovviamente aveva ragione - personalmente ho sempre sciato considerando (incosciamente) il blocco scarponi caviglie tibie come monolitico e gestendo quindi i movimenti in maniera statica, usando solo la parte superiore del corpo (anche bacino e poi in su) per iniziare la presa di spigolo e tutto quanto ne consegue.
Ora che ho visto un filo di luce riesco ad far partire dalla caviglia il movimento associando poi tutto il resto della dinamica a quel primo quasi impercettibile attimo; mi si è quindi aperto un mondo fatto di maggiore sensibilità, dinamicità e soprattutto equilibrio che vorrei esplorare meglio facendo esercizi a secco per esercitare la mobilità di caviglia che trovo quanto meno 'arrugginita' (gli anni? ) nella mobilità laterale...
Dato che (almeno per me) la 'scoperta' è fondamentale, e sta cambiando il mio modo di sciare, vi sarei grato se poteste suggerirmi qualche esercizio specifico (o di contorno) in palestra e sulla neve, o perlomeno avere qualche consiglio su come coltivare il momento 'epocale'... Grazie a tutti voi pino
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| 15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
| Bill |
Inviato - 10 feb 2009 : 15:00:09 E' perfetto!
Stai proprio provando le giuste sensazioni.
Un solo commento: "-Avanzamento di bacino in uscita di curva: ho trovato parecchie difficoltà a concatenarmi bene con il passaggio precedente; quando ci sono riuscito ho avvertito benissimo la pressione sul linguettone e la sensazione di accelerazione che accompagna l'uscita, nonchè la corretta presa di spigolo e il forte vincolo sullo sci esterno. I mucchi di neve venivano tagliati e non subiti...la pista diventava improvvisamente liscia! "
Moltissimo dipende da come finisci la curva precedente; lo scopo e' non trovarsi in ritardo. Per non aprire troppo il busto, la sensazione e' quella di dare una testata in avanti. Inoltre, attenzione al movimento verso l'interno; buttarsi subito troppo a verso valle (intendo girare le spalle e il bacino verso valle) e' una tentazione difficle da resistere. Invece, "interno" e' sempre rispetto alle aste.
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| magicrat |
Inviato - 10 feb 2009 : 00:11:28 | lukas ha scritto:
Io quasi quasi la butto lì e consiglierei anche di montare un Booster morbido...
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eh in effetti tecnicamente ci può stare - se solo sapessi sciare decentemente...  Direi senza tema di smentita che ho ancora parecchio da fare sui fondamentali prima di passare all'utilizzo di questi aggeggi, sicuramente aiutano ma ci vuole una base tecnica che ancora mi sogno purtroppo. Comunque sabato e domenica in quel del Mondolè ski (Prato nevoso, Artesina) mi sono dilettato a fare esercizi con buonissima soddisfazione. Peccato solo che avevo quattro quattordicenni scatenate da gestire (di cui una figlia...)e mi hanno fatto veramente faticare per arrivare a sera... Peccato anche per le condizioni delle piste, altri 30-40 cm di fresca piuttosto umida caduti nelle notti di venerdì e sabato hanno reso le piste veramente toste anche se divertentissime...grandi mucchi e grandi acrobazie sempre con la neve sopra gli attacchi, non l'ideale per esercizi di conduzione, considerato anche i miei sci per niente adatti alla fresca umida .
Comunque:
-Curva con utilizzo di alluce e tallone: ha migliorato notevolmente la dinamica della mia sciata e ho trovato utilissima la sequenza per dettare i tempi di curva. Anche negli slalom tra i mucchi di neve si è dimostrata una tecnica utilissima per indirizzare bene gli sci.
-Avanzamento di bacino in uscita di curva: ho trovato parecchie difficoltà a concatenarmi bene con il passaggio precedente; quando ci sono riuscito ho avvertito benissimo la pressione sul linguettone e la sensazione di accelerazione che accompagna l'uscita, nonchè la corretta presa di spigolo e il forte vincolo sullo sci esterno. I mucchi di neve venivano tagliati e non subiti...la pista diventava improvvisamente liscia!
Su questo secondo punto devo lavorare parecchio - anche mentalmente, cercando di acquistare più confidenza con la sequenza e con le velocità maggiori che ne conseguono. Vedremo in condizioni migliori di neve, spero.
Ho trovato difficile (molto) gestire la fase di cambio come già detto. L'avanzamento di bacino è sicuramente il punto su cui lavorare molto, senza mi sono trovato implacabilmente arretrato e lento, con poca direzione e grosse difficoltà ad iniziare la curva successiva a quel punto tutta da inventare.
Sicuramente il terreno non ha aiutato, altrettanto sicuramente mi sono divertito un mondo a sperimentare e (credo) di aver fatto qualche buon passetto in avanti, ovviamente grazie Bill e a tutti voi e alla prossima!!!
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| lukas |
Inviato - 05 feb 2009 : 00:32:48 Io quasi quasi la butto lì e consiglierei anche di montare un Booster morbido...
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| magicrat |
Inviato - 04 feb 2009 : 23:31:23 azz Bill mi ci vorranno 3 anni a mettere in pratica tutto - sempre che io sia in grado s'intende ... !!!! scherzo ovviamente - comunque la tua è un'analisi corretta e efficace del contenuto della mia domanda che era sicuramente molto grezza perchè per me la fase di deformazione controllata dello sci è sempre stata una zona grigia sia dal punto di vista del metodo che dei corretti tempi di attuazione che della giusta sequenza di movimenti del corpo.
Trovo molto interessante il suggerimento di impiegare il bacino per creare pressione sulla linguetta...personalmente ho sempre usato le anche e le ginocchia con il risultato di trovarmi sul ripido spesso arretrato con il bacino appunto...
Anche il lavoro di piede, inteso come sequenza alluce-tallone, è un bel tema da sviluppare e si preannuncia anche molto divertente da sperimentare sul campo.
C'è molto da meditare su quello che hai scritto ed è sicuramente un'ottima opportunità per chiarire e ordinare fasi e movimenti di sciata che prima lasciavo all'intuizione o al caso con risultati pessimi ovviamente ma soprattutto mi rimaneva la spiacevole sensazione di far le cose male e non capirne il perchè...brrr
Grazie 1000 dei suggerimenti - sabato comincio il lavoro pratico! Pino
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| Bill |
Inviato - 04 feb 2009 : 13:20:57 E' una bella domanda ma confusa; mischia tante cose e con poco ordine.
Intuisci giustamente che la deformazione dello sci e' la chiave di tutto; in fondo lo sci gira perche' NOI lo facciamo deformare in un certo modo. Il modo piu' efficace e' sempre quello simmetrico (le deviazioni dalla simmetria ci sono, sono anche ricercate in gara ma non ce ne occupiamo qui).
Quindi bisogna chiarire quale sia il modo per ottenere una deformazione uniforme lungo l'arco di curva dati i vincoli ai quali siamo sottoposti. Per esempio, ricercare una grande deformazione all'inizio curva (appena dopo il cambio) quando ancora non abbiamo forza centrifuga sufficiente e' controproducente (lo scarpone ci sbatte indietro).
Le forze a cui siamo sottoposti in curva tendono a crescere: basse al cambio, medie tra cambio e massima pendenza, forti dopo la massima pendenza. Quindi, quando abbiamo a disposizione forse centrifughe medio-basse quale sara' la migliore strategia? Usare quella parte dello sci che ci assicura un sufficiente "grip" per deformare lo sci: la spatola.
Il modo piu' comodo per farlo e' premere sull'alluce e tenere il bacino alto e mooooooolto avanzato (spero che si deduca facilmente che l'appoggio sul linguettone e' qui praticamente obbligato, non riuscirei mai a stare alto e avanti senza spingere sul linguettone).
Quando la forza centrifuga e' alta o medio-alta devo notare che sono (devo essere) sullo spigolo e piu' la forza e' alta e piu' saro' di spigolo. Qui la pressione sul linguettone e' alta ma ha una funzione diversa. Serve a scaricare il peso apparente su tutto lo sci senza arretrare. Il piede qui non puo' sopportare la pressione stando sull'alluce ma ha bisogno di estrema solidita'. Questo ci viene gentilmente fornito dall'appoggio sul tallone, il piu' solido appoggio disponibile.
Quindi, inizio curva sull'alluce, poi progressivo passaggio a tutto il piede fino al tallone (sulla massima pendenza siamo gia' sul tallone). L'appoggio sul linguettone e' creato dall'avanzamanto del bacino a inizio curva e continuato dalla grande disponibilita' di forza centrifuga nel resto della curva.
Occhio alla fine della curva; BISOGNA finirla avanti e ben appoggiati sui linguettoni, altrimenti dal cambio in poi e' tutta una rincorsa (lenta, e' lenta, non raccontiamoci balle, un recupero non puo' essere che lento) a riguadagnare la centralita' perduta; e addio al bacino avanzato, premere con l'alluce, ecc. Tutto andato, curva da buttare.
[nota per il lettore; tutto quello detto sopra si applica all'esterno, NON all'interno] |
| magicrat |
Inviato - 04 feb 2009 : 12:11:52 | Bill ha scritto:
GIUSTOOOOO!!!!!
Occhio, alluce esterno.
Ma la prossima "vexata quaestio" e': e poi? Cioe', una volta iniziata la curva non posso mica tenere il peso sul'alluce esterno. Dove va il peso?
Aiutino, guarda le foto di curve da gigante, pensi che pressioni da quasi 3G si possano sopportare stando solo appoggiati sull'alluce?
[lo sci interno non e' qui trattato, please, non fare nessuna assunzione]
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urca questa è difficile...provo:
con l'alluce esterno inizio la curva
con la pianta del piede premo sulla soletta della scarpone aiutandomi con la distribuzione del peso ottenuta con il giusto spezzamento del busto (spalla esterna alla curva più bassa);
Sarà così? Bill pendo dalle tue labbra...
nel dubbio non mi resta che aggiungere altri dubbi:
Mi sfugge la dinamica della gestione della pressione sulla linguetta sullo scarpone, mi spiego: credo di aver capito che con la pressione del piede sulla zona attacco scarpone deformo lo sci in maniera simmetrica, mentre premendo la tibia sulla linguetta (in chiusura di curva, direi) agisco sulla spatola modulando il raggi finale di curva...o no??? |
| Bill |
Inviato - 04 feb 2009 : 02:58:07 GIUSTOOOOO!!!!!
Occhio, alluce esterno.
Ma la prossima "vexata quaestio" e': e poi? Cioe', una volta iniziata la curva non posso mica tenere il peso sul'alluce esterno. Dove va il peso?
Aiutino, guarda le foto di curve da gigante, pensi che pressioni da quasi 3G si possano sopportare stando solo appoggiati sull'alluce?
[lo sci interno non e' qui trattato, please, non fare nessuna assunzione] |
| magicrat |
Inviato - 03 feb 2009 : 16:26:45 | Bill ha scritto:
Un altro passo in avanti puo' essere fatto provando e riprovando a dare pressione con parti diverse del piede.
Per iniziare una curva (dalla massima pendenza, pendio dolce) si puo' spingere con l'alluce, il tallone interno, o l'intero piede. Tutti e tre i metodi hanno vantaggi e difetti ma uno solo e' giusto. Per scoprirlo e' piu' bello provare, provare e provare.
Non e' un indovinello, ma il modo giusto di fare le proprie esperienze ed essere in gardo di applciare sulla neve quello che serve in ogni occasione.
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la spinta con l'intero piede mi era stata portata come causa di un difetto piuttosto evidente in curva consistente nel portar fuori i piedi dal baricentro premendo sullo sci esterno invece di portare il baricentro all'interno curva e con la giusta distribuzione dei pesi esercitare pressione sullo stesso sci...il mondo è bello perchè è vario... Per cui -così da seduto alla scrivania - voterei per la pressione dell'alluce che credo aiuti anche la centralità e a premere sulla linguetta. Difficile invece valutare il tallone interno...mi da l'idea di arretramento tuttavia. Sabato provo -tempo permettendo- e poi posto le mie sensazioni, a presto Bill e grazie pino
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| Bill |
Inviato - 03 feb 2009 : 03:56:24 Un altro passo in avanti puo' essere fatto provando e riprovando a dare pressione con parti diverse del piede.
Per iniziare una curva (dalla massima pendenza, pendio dolce) si puo' spingere con l'alluce, il tallone interno, o l'intero piede. Tutti e tre i metodi hanno vantaggi e difetti ma uno solo e' giusto. Per scoprirlo e' piu' bello provare, provare e provare.
Non e' un indovinello, ma il modo giusto di fare le proprie esperienze ed essere in gardo di applciare sulla neve quello che serve in ogni occasione. |
| magicrat |
Inviato - 02 feb 2009 : 23:44:23 sono contento di aver iniziato questo 3d un poco timidamente e che poi alla fine abbia avuto questi risultati e sia stato utile a molti, personalmente ho trovato la tematica illuminante e -al mio livello- direi fondamentale per la mia evoluzione tecnica; personalmente sto lavorando molto sull'argomento e cerco di farlo sul facile e andando piano in maniera da affinare la sensibilità dei piedi passo dopo passo. Devo ammettere che è molto bello imparare a sentire le reazioni dello sci ai piccoli movimenti del piede, è come apprezzare finalmente i particolari fondamentali di un grande dipinto osservandolo - come è giusto che sia - dalla giusta distanza.
Notevole anche la sicurezza che si acquisisce comprendendo finalmente la dinamica di movimenti fondamentali e imparandone la giusta logica.
Insomma ora è molto più bello sciare e molto ho ancora da imparare...cosa volere di più?
Il minimo che posso fare a questo punto è ringraziare ognuno di voi che è intervenuto con osservazioni e suggerimenti utilissimi su cui lavorare - e non posso che citare il maestro Valerio Malfatto e tutta l'organizzazione di Jamsession che con passione e competenza (e pazienza ) mi ha fatto scoprire un nuovo modo di sciare e mi ha dato l'opportunità di aprire questo topic.
Buone sciate a tutti e grazie pino |
| bruno75 |
Inviato - 02 feb 2009 : 14:44:13 beh tutti gli esercizi del video sono molto interessanti e fanno davvero sentire il piede che lavora tanto...chiaro che occorre eseguirli in una pendenza minima e a basssisssssima velocità!...
Devo ammettere che lasciare lavorare i piedi permette una sciata davvero rilassante e divertente! Chi l'avrebbe mai detto (MANNAGGIA A ME!) |
| christian71 |
Inviato - 02 feb 2009 : 14:37:38 Questo non l'ho mai provato.
Faccio spesso invece quello del secondo 40 , presa e rilascio, per sentire il piede che girando mette lo sci sullo spigolo.
Interessante questo filmato.
Ciao Christian |
| bruno75 |
Inviato - 02 feb 2009 : 14:14:27 Io dico solo che, quando guardavo il video sottostante al minuto "2:34" mi dicevo: "ma questo è impossibile!"...ed invece, con la "magia" dei piedi sono riuscito a fare tutti gli esercizi elencati...che soddisfazione! .-D
http://it.youtube.com/watch?v=Fz1QYp3uglo |
| christian71 |
Inviato - 02 feb 2009 : 13:28:53 Ciao Bruno75,
pure io mi sono fatto la stessa domanda (sul fatto dell'importanza dei piedi), penso che a tutti noi in evoluzione questo post abbia un po' dato ossigeno per nuovi miglioramenti. Io quest'anno sto facendo lezione abbastanza regolarmente, il maestro che mi segue subito mi ha fatto sentire questa sensazione "del movimento della caviglia", ed infatti mi era piaciuto per questo. Però forse io non gli ho dato "prima di questo post" l'importanza dovuta , e forse lui è passato su altri errori (perchè nella ia sciata ce ne sono cose da correggere) sta di fatto che ora abbiamo capito quanto sia importante questo movimento. Per gli scarponi io uso Lange wc 120 (cambiati quest'anno), sono 68 Kg per 1,75 quindi abbastanza leggero ma non ho accusato dolori.
Ciao Christian
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| eugenio |
Inviato - 02 feb 2009 : 10:37:28 il flex giusto dipende da variabili che non conosciamo... peso, altezza, livello tecnico, attitudine. 120 non è esagerato se non sei un peso piuma. Il problema dei malleoli potrebbe dipendere da una imperfetta calzata, che non si risolve semplicemente modificando il flex, ma trovando la scarpa GIUSTA. |
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