V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
draghetto |
Inviato - 22 ott 2009 : 16:53:31 Intervista a Fanara su eurosport.fr
Fanara : "L'erreur ne pardonne pas"
A la recherche d'un premier podium en Coupe du monde, Thomas Fanara ouvre sa saison à Sölden, dimanche. Le skieur de Praz-sur-Arly, 13e géantiste mondial l'hiver dernier, revient sur sa préparation, sans oublier d'évoquer les prochains JO de Vancouver. L'ambition est là. L'envie aussi.
THOMAS FANARA, quel bilan avez-vous tiré de votre exercice 2008-2009 ?
T.F. : Dans l'ensemble, je suis globalement satisfait. Aux Championnats du monde, à Val d'Isère, ça n'a pas marché, mais sinon l'hiver s'est bien passé pour moi. J'avais pourtant quelques craintes. Je ne pensais pas que ça irait si bien. Je termine à une belle 13e place mondiale en géant à la fin de la saison. C'est bien.
Vous évoquiez les Mondiaux de Val d'Isère. Comment expliquez-vous votre contre-performance là-bas ?
T.F. : C'est très difficile de pointer le doigt sur le détail qui n'allait pas, car c'est un ensemble de choses. En ski alpin, l'erreur ne pardonne pas. Tu fais une faute, tu rates ta course. Même la plus petite d'entre elles peut être éliminatoire. Ce n'est pas forcément quand on n'est pas bien, que ça va forcément moins bien marcher. A Val d'Isère, j'étais bien, j'étais prêt. Mais ça reste de l'expérience en plus qu'il faudra utiliser lors des prochains gros évènements, et notamment aux JO de Vancouver.
Comment avez-vous préparé la saison à venir ?
T.F. : La préparation s'est bien passée. On a fait trois gros stages d'entraînement. Le premier s'est déroulé en Norvège où on a eu beaucoup de chances avec les conditions météorologiques. Il a fait très beau alors que d'habitude, en Norvège, il pleut un jour sur deux. On a pu vraiment bien commencer l'entraînement. Ensuite, on est allé en indoor à Amnéville et on a terminé avec Ushuaïa, où là on a retrouvé des conditions hivernales idéales pour bien préparer l'hiver.
Votre saison débute à Sölden dimanche. A 28 ans, vous êtes toujours à la recherche d'un premier podium en Coupe du monde…
T.F. : C'est vrai. Les Jeux Olympiques sont un rêve de gosse, mais la Coupe du monde est également très importante à mes yeux. Pour briller aux JO, il faudra arriver en confiance et donc avoir fait de belles choses en Coupe du monde. Sölden, c'est un endroit qui me réussit plutôt bien. Ce dimanche, j'aimerais que ça se passe encore mieux. J'ai fait 7e en 2007, 5e en 2008. La progression logique serait une 3e place, non ? Je signe où ? (rires)
Quels sont les pistes sur lesquelles vous arrivez le mieux à faire parler votre ski ?
T.F. : Je n'ai pas réellement d'endroits préférés. Ceux où j'ai réussi des performances le sont, évidemment. Après, Adelboden, j'adore. L'ambiance y est merveilleuse. L'organisation est toujours super. Et puis, à chaque fois que je cours là-bas, il fait grand beau. Et quand le soleil est présent à Adelboden, c'est autre chose. C'est magique.
Et Bad Kleinkirchheim ?
T.F. : Malgré ma blessure, j'ai gardé de bons souvenirs de là-bas. Il ne faut pas se dire : "Je me suis blessé sur cette piste, donc elle n'est pas pour moi". C'est arrivé. Voilà. Je ne dois surtout pas l'effacer de ma mémoire.
Il y a un an, vous souhaitiez devenir champion du monde. C'est raté. Mais cet hiver, il y a Vancouver…
T.F. : (il coupe) Et je veux être champion olympique. Evidemment. N'importe quel athlète de haut niveau ne peut pas affirmer le contraire. Avant je me contentais de dire : "Je veux une médaille". Je me suis rendu compte que ça ne servait à rien de ne pas viser le maximum. J'ai envie de décrocher l'or à Vancouver, c'est clair. Après, je ne dis pas que c'est ce qui va arriver. Je n'ai pas la prétention pour dire ça, mais j'ai l'envie. Et c'est déjà le principal.
Suivez samedi et dimanche (9h45 - 12h45) les géants de Sölden EN DIRECT surwww.eurosport.fr, sur l'antenne d'Eurosport ou sur le player Eurosport.
Eurosport - Propos recueillis par François-Xavier RALLET |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
draghetto |
Inviato - 14 nov 2010 : 11:45:29 E' vero, ma la vedo convinta dei suoi mezzi e si rifarà presto |
Lothar |
Inviato - 13 nov 2010 : 16:21:25 oggi la Aubert è uscita con troppa leggerezza dal tracciato, per una campionessa come lei uscire così su una pista così facile è demoralizzante |
draghetto |
Inviato - 13 nov 2010 : 12:08:28 Decisamente, ma hanno voluto per forza le traduzioni google |
larousse |
Inviato - 12 nov 2010 : 11:20:47 diciamo che è meglio leggerla in francese…. |
draghetto |
Inviato - 11 nov 2010 : 23:08:39 Sci alpino - Levi 2010/11/11 - 13:34 - Aggiornato il 2010/11/11 - 01:44 p.m. Aubert: "Mi dovevo buttare"
Decorata di quattro vittorie in Coppa del Mondo dall'inizio della sua carriera, Sandrine Aubert parte questo inverno, per conquistare conquistare la coppetta di slalom. La francese, che ha costruito il suo gruppo privato, è lieta di avere lasciato il giro federale. Da Levi, spera di poter dimostrare che la sua decisione è stata giudiziosa.
La sua preparazione e la sua forma attuale:
"Tutto bene. Non ho incontrato alcun problema per la salute da questa primavera. Ho avuto un piccolo blocco alla schiena agli inizi di settembre, ma non era niente. Capita di tanto in tanto, ma si risolve abbastanza velocemente ogni volta. Mi aspetto che passa e... passa. L'allenamento pre-stagione è andato bene. E' stata intensiva come quella dello scorso inverno, ma più distribuita. Ho avuto più tempo per organizzare tutto. E tutto era meglio organizzato. Siamo partiti un mese in Brasile con il mio gruppo privato. Abbiamo fatto delle settimane di cinque giorni di sci. Poi partivamo tre o quattro giorni nel weekend. Ho avuto più freschezza sugli sci. C'era tanata intensità quanto l'anno scorso ma ne ho potuto approfittare di più. "
L'istituzione del suo gruppo privato:
"La squadra è stata formalizzata a maggio. Mi sono dovuta buttare con il mio OTC in tasca (ride). Seriamente, ho bisogno di questa indipendenza. All'interno del collettivo, non riesco ad esprimermi. Soffoco subito, non posso vivere in comunità. E' stato un lungo sogno per me creare qualcosa di simile. Ho avuto l'opportunità di farlo. Persone e partner mi hanno incoraggiato a farlo. Ci abbiamo provato. Per noi è uno scambio. Tony (Séchaud) mi ha messo a disposizione un super tecnico: Pascal Lemoine. "Sparrow", che ha lavorato soprattutto con Antoine Deneriaz, ha 25 anni di esperienza. In termini di sci, mi fido di lui. Sam (Tissot, il suo allenatore e compagno) è lo stesso. Ho anche ingaggiato come consulente Sebastian Amiez che mette del pepe in squadra. Mi dà un grande aiuto psicologicamente. Vi sono anche un preparatore atletico (Mario Cordoano) e deifisioterapisti (Christian Mallen, Tania cotone). E' tanta gente. Ed un importante budget di viaggio. "
Il suo legame con la Federazione:
"Oggi, tutto sta andando bene con la Federazione. Hanno accettato la mia decisione. Diciamo che hanno tollerato. Mi hanno dato il prestito di attrezzature (ad esempio pali Dalloz), walkie-talkie. Ho ricevuto anche un piccolo contributo. (Nota del redattore: Sandrine non ha voluto dirci l'importo esatto) che mi aiuta per tutte le mie spese. Nessun problema da quel lato ".
I suoi progressi nella velocità:
"Questa estate ho corso con dei ragazzi. Ho fatto la velocità con sloveni e tedeschi. Ho anche raggiunto una velocità di 135 km / h. Per quale scopo? Migliorare in combinata e super-combinato. Quando di fa solo lo slalom, che è fastidioso,c'è un certo punto in cui non migliori più. Perché è sempre lo stesso, la stessa concentrazione. Quando si fa una settimana di velocità e ritorni allo slalom, sei migliorata. Contribuisce fare più discipline. Quello che mi piace della velocità, è quando si gira, fare delle curve incredibili. Andare dritti non è ovvio per me. Correndo con i ragazzi mi hanno aiutato a fare progressi in questo campo. In questa stagione, è possibile che io faccia pochi giganti, anche se devo prima fare lo slalom. Quando avrò 500 punti, potrei particre col 31 (con un pettorale assicurato) per giganti, super G e discesa libera. A questo punto vedremo se ce l'abbiamo fatta o no. "
Obiettivi 2010-2011:
"Voglio prima di tutto esprimermi al meglio possibile, essere in palla in ogni gara. So che quando sono in palla, io sono una delle migliori. Sulla carta, l'obiettivo è quello di vincere delle gare di Coppa del Mondo, i Campionati del Mondo (in febbraio), il globo di cristallo. Se riesco ad esprimermi, dovrebbe andare bene. Quando l'ho fatto, ho vinto. Quando non lo faccio, arrivo a volte quinta. Anche questa volta il discorso è sempre lo stesso:.per vincere la voppa, dobbiamo raccogliere i risultati. E' una addizione. L'obiettivo successivo, è quello di perdere il minor numero di gare possibile"
Le sue corse preferite
"Non vedo l'ora di andare a Courchevel. Ci sarà un clima pazzesco. Poi, Semmering, la notte è sempre fantastico. Zagabria è un posto che mi piace tanto perché ho già vinto lì (in gennaio). E ovviamente è ancora un buon ricordo. La pista mi piace, perché è lunga. A Maribor, l'atmosfera è eccezionale, perché il pubblico sloveno è veramente bello e ben informato. La pista è meno interessante ma è ancora un viaggio piacevole. "
I suoi hobby FUORI DELLO SCI:
"Se non corressi? Mi piacerebbe suonare la chitarra, dipingere. ... Ma io non ho tempo!"
Eurosport - Intervista a cura di Francois-Xavier RALLETf |
draghetto |
Inviato - 11 nov 2010 : 22:47:03 Ski alpin - Levi 11/11/2010 - 13:34 - Mis à jour le 11/11/2010 - 13:44 Aubert : "Je devais me lancer"
Auréolée de quatre victoires en Coupe du monde depuis le début de sa carrière, Sandrine Aubert part, cet hiver, à la conquête du globe de slalom. La Française, qui a monté sa cellule privée, est ravie d'avoir quitté le giron fédéral. Dès Levi, elle espère montrer que sa décision était judicieuse.
SA PREPARATION ET SA FORME ACTUELLE :
"Tout va très bien. Je n'ai pas rencontré le moindre souci de santé depuis ce printemps. J'ai eu un petit blocage de dos début septembre mais ce n'était rien du tout. Ça m'arrive de temps en temps mais ça se résout assez rapidement à chaque fois. J'attends que ça passe et... ça passe. L'entraînement d'avant-saison s'est bien passé. Il a été aussi intensif que celui de l'hiver dernier mais plus réparti. J'ai eu plus de temps pour tout organiser. Et tout a été mieux organisé. On est parti un mois au Brésil avec mon groupe privé. On faisait des semaines de cinq jours de ski. Ensuite on partait trois-quatre jours en week-end. J'avais plus de fraîcheur sur les skis. Il y avait autant d'intensité que l'année passée mais on n'a pu plus profiter. "
LA MISE EN PLACE DE SA CELLULE PRIVEE :
"Le team a été officialisé en mai. C'est comme monter sa boîte. Je devais me lancer, avec mon DUT commercial en poche (rires). Plus sérieusement, j'avais besoin de cette indépendance. Au sein du collectif, je n'arrive pas trop à m'exprimer. Je suis vite étouffer, j'ai du mal à vivre en collectivité. C'était un rêve pour moi depuis longtemps de créer un truc comme ça. J'ai eu la possibilité de le faire. Des gens et des partenaires m'ont encouragé à le faire. On a essayé. Pour nous, c'est un échange. Tony (Séchaud) m'a mis à disposition un super technicien : Pascal Lemoine. "Moineau", qui a travaillé notamment avec Antoine Dénériaz, a 25 ans d'expérience. Au niveau des skis, j'ai vraiment confiance en lui. Sam (Tissot, son coach et compagnon), c'est pareil. J'ai aussi recruté Sébastien Amiez comme consultant qui met du pep's dans l'équipe. Il fait bouger les choses et va beaucoup m'apporter psychologiquement. Il y a aussi un préparateur physique (Mario Cordoano) et des kinés (Christian Mallen, Tania Cotton). Cela fait du monde. Et un certain budget pour les déplacements."
SON RAPPORT AVEC LA FEDERATION :
"Aujourd'hui, tout va bien avec la Fédé. Ils ont accepté ma décision. Disons qu'ils l'ont tolérée. Ils m'ont accordé du prêt de matériel (des piquets Dalloz par exemple), des talkies-walkies. J'ai aussi reçu une petite subvention (NDLR : Sandrine n'a pas voulu nous communiquer la somme exacte) qui m'aide pour toutes mes dépenses. Aucun problème de ce côté-là."
SES PROGRES EN VITESSE :
"Cet été, j'ai beaucoup couru avec des garçons. On a fait de la vitesse avec des Slovènes et des Allemands. J'ai même atteint des vitesses de 135km/h. Dans quel but ? Progresser lors des combinés et des super-combinés. Quand on ne fait que du slalom, ce qui est embêtant, c'est qu'à un moment donné tu ne progresses plus. Car c'est toujours la même chose, la même concentration. Quand tu fais une semaine de vitesse et que tu retournes au slalom, tu as progressé. Cela aide de faire plusieurs disciplines. Ce que j'aime dans la vitesse, c'est quand ça tourne, faire des courbes incroyables. Aller droit n'est pas évident pour moi. Courir avec des garçons m'a donc aidé à progresser dans ce domaine. Cette saison, il est possible que je fasse quelques géants, même si je dois d'abord faire passer les slaloms. Dès que j'aurai 500 points, je pourrais partir 31 (avec un dossard assuré) pour les géants, les super-G et les descentes. C'est à ce moment-là qu'on verra si on franchit le cap ou pas."
SES OBJECTIFS 2010-2011 :
"Je veux avant tout m'exprimer du mieux possible, être à bloc sur toutes les courses, sur toutes les manches. Je sais que, quand je suis à bloc, je fais partie des meilleures. Sur le papier, l'objectif c'est de gagner des Coupes du monde, les Mondiaux (en février), le globe. Si j'arrive à m'exprimer, ça devrait aller. Quand j'y parviens, je gagne. Quand ça ne veut pas, je fais parfois 5e. C'est comme ça. Après le discours est toujours le même : pour viser le globe, il faut engranger des points. C'est une addition. Après, le but, c'est de rater le moins de courses possibles."
SES COURSES PREFEREES :
"J'ai hâte d'aller à Courchevel. Il va y avoir une ambiance de dingue. Après, Semmering, en nocturne, c'est toujours fantastique. Zagreb est une étape que j'aime aussi bien car j'y ai déjà gagné là-bas (en janvier dernier). Et ça reste évidemment de bons souvenirs. J'aime bien la piste car elle est longue. A Maribor, l'ambiance est exceptionnelle car le public slovène est vraiment sympa et connaisseur. La piste est moins intéressante mais ça reste un déplacement agréable."
SES HOBBIES EN DEHORS DU SKI :
"Si je ne faisais pas de la compétition ? J'adorerais jouer de la guitare, faire de la peinture. Mais... je n'ai pas le temps !" |
draghetto |
Inviato - 31 ott 2010 : 10:14:00 Miller o l'età della saggezza? 24/10/2010, 22:17
Un ciclo si è certaente concluso lo scorso inverno nella carriera di Bode Miller, triplo medagliato olimpico a Whistler Mountain cinque anni dopo aver vinto il suo ultimo titolo mondiale a Bormio nel 2005. Il 33enne americano non aveva poi più brillato nelle gare che assegnano medaglie, attirandosi le critiche e la condanna da parte della stampa americana per il suo distacco e la mancanza di risultati convincenti nel 2009 dopo aver vintp per la seconda volta la classifica generale di cdm nel 2008.
Il suo trionfo olimpico in Canada ha un po' calmato il risentimento dei suoi critici americani frustrati dal suo rifiuto di comunicare prima dei Giochi Olimpici di Vancouver. Inoltre gli ha permesso di recuperare un po' di calma questa primavera nelle settimane trascorse a San Diego, California, con la figlia Dacey di due anni. Bode ha anche comprato un piccolo yacht con cui può navigare lungo la costa della California. Questa barca è servita anche come una casa temporanea quando ha trascorso qualche tempo nella regione.
La gioia di correre.
Un altro effetto benefico del suo titolo olimpico in super-combinata è stato di permettergli di ritrovare la sua gioia di correre che lo ha portato a voler continuare la sua carriera internazionale che è iniziata una dozzina di anni fa. Durante la conferenza stampa che ha seguito il suo successo di Whistler Mountain, Bode ha parlato a lungo dellle emozioni forti che sentiva durante le due manche di questo evento e la sua gioia per aver vinto questo titolo dopo essersi ipegnato dall'inizio alla dine. "La vittoria non è nulla senza la sensazione di essere al massimo di me stesso di oggi, è quello che fa la differenza", ha spiegato alla stampa. "Festeggiare una vittoria importante, attaccando dalla prima all'ultima porta mi dà un'emozione molto forte, è stato momento molto speciale", ha aggiunto ancora.
Gli ottimi risultati olimpici ha sorpreso anche gli osservatori dopo che aveva ridotto la sua preparazione fisica e tecnica ad un minimo durante l'estate del 2009, decidendo all'ultimo momento di proseguire la sua carriera - un paio di settimane pria dell'apertura della Coppa del Mondo a Soelden, dove non è andato, inoltre, a causa della sua mancanza di allenamento.
E' stata la speranza di rivivere momenti di tale intensità che lo convinse a continuare a correre ancora una volta - contraddicendo la sua dichiarazione fatta molti anni fa, quando ha detto al norvegese Lasse Kjus, che ha concluso la sua carriera alle finali di Are nel 2006 all'età quasi 'canonica' di 35 anni, che si sarebbe fermato molto prima di 30 anni. "Non ho ragione di smettere ora, mi diverto ancora corsa, lo sci può essere davvero 'divertente' e ho intenzione di trascorrere del tempo in pista", ha spiegato Sabato pomeriggio in una conferenza stampa tra le due manche dello slalom gigante femminile per annunciare la sua partnership con la località di Soelden.
"Io non mi fisso obiettivi specifici, ma spero ancora di vincere qualche gara", ha aggiunto, affermando che si è allenato bene questa estate in Nuova Zelanda e in Austria questo autunno.
Una quinta medaglia d'oro mondiale per Bode?
Una quinta quinta medaglia d'oro mondiale - se possibile in slalom - e globi di cristallo in discesa libera e slalom sarebbe un successo per lo sciatore del New Hampshire che ha anche detto di voler fare uno giorno come il leggendario Hermann Maier, vincitore tredici volte durante la sua favolosa stagione 2000/2001. Dopo essersi finalmente liberato della pressione di vincere un titolo olimpico a seguito della sua delusione dei Giochi di Torino nel 2006 - il pubblico americano è stato sconvolto dal suo comportamento durante le due settimane olipiche e dalle fotografie che mostrano lui in buona compagnia alSestriere in una discoteca a tarda notte - Miller può ora ritrovare la sua solita routine nella Coppa del Mondo oltre l'Atlantico. Solo in rari casi come Beaver Creek e i mondiali di Garmisch-Partenkirchen le gare sono trasmesse da una televisione USA - all'occorrenza la NBC che gli procura una certa discrezione durante l'inverno.
Bode ha anche iniziato ad organizzare la sua vita dopo la competizione alpina. I suoi numerosi viaggi in Europa gli hanno permesso di scoprire i piaceri della tavola - in particolare i vini prodotti in Francia o in Italia. Così ha comprato una fattoria circondata da duecentocinquanta ettari di terreno vicino al villaggio di Franconia, dove è cresciuto in un ambiente molto rustico, perché i suoi genitori volevano vivere in natura, e vivevano in un piccolo cottage nella foresta, ma senza acqua corrente o elettricità - tranne che una batteria per auto alimentate un piccolo frigorifero. E' cresciuto con pochi ortaggi provenienti da una piccola radura nei pressi della casa ed un piccolo fiume vicino che forniva acqua dolce.
Bode deve essere paziente.
Ha iniziato a fare indagini e analisi sul terreno che ricopre le colline della sua proprietà per verificare le proprietà specifiche e decidere quale tipo di uva è migliore per questa regione nel nord-est degli Stati Uniti. "L'estate è calda ma l'autunno è relativamente breve in modo che il vino non potrà beneficiare di molte ore di sole come in California o dello stato dell'Oregon che stanno già producendo vini di alta qualità", ha spiegato il giorno prima della gara. "Cerco un vino bianco da dessert più zuccherato come quelli che l'Austria e la regione del Reno con il suo "Vin de Glace" già producono o l'Alsazia con la sua vendemmia tardiva", ha detto ancora. "Ci sarà ancora bisogno di tempo per fare le nostre scelte e molti anni per far crescere la vite quindi dovremo essere pazienti"
La pazienza non è stata in precedenza la qualità principale del due volte vincitore della Coppa del Mondo che ha già vinto 32 eventi in questa categoria nel corso degli ultimi dieci anni. Con l'età, sembra proprio che l'uomo che è stato a lungo considerato il 'cattivo ragazzo' dal pubblico americano si sia calmato (ha preso la bottiglia) ... Patrick Lang |
draghetto |
Inviato - 31 ott 2010 : 09:53:22 Miller ou l'âge de la sagesse? 24/10/2010,22:17
Un cycle s'est sans doute terminé l'hiver dernier dans la carrière de Bode Miller, triple médaillé olympique à Whistler Mountain cinq ans après avoir gagné son dernier titre mondial à Bormio en 2005. L'Américain âgé de 33 ans depuis le début de ce mois, n'avait ensuite plus brillé dans les épreuve à médailles suivantes, s'attirant les critiques et les foudres de la presse américaine pour son détachement et son manque de résultats probants en 2009 après avoir enlevé pour la seconde fois le classement général de la Coupe du Monde en 2008. Son triomphe olympique au Canada a quelque peu calmé les ressentiments de ses détracteurs américains frustrés par son refus de communiquer avant les Jeux Olympiques de Vancouver. Il lui a aussi permis de retrouver une certaine sérénité ce printemps lors des semaines passés à San Diego, en Californie, auprès de sa fille Dacey âgée de deux ans. Bode s'est même acheté un petit yacht avec lequel il peut naviguer le long de la côte californienne. Ce bateau lui sert aussi de domicile provisoire quand il passe quelque temps dans la région.
La joie de courir.
Un autre effet bénéfique de son titre olympique en Super-combiné fut de lui permettre de retrouver toute sa joie de courir ce qui l'a amené à vouloir poursuivre sa carrière internationale qui a débuté voici une douzaine d'années déjà. Lors de la conférence de presse qui a suivi son succès de Whistler Mountain, Bode a longuement parlé des fortes émotions qu'il ressentait lors des deux manches de cette épreuve et de sa joie d'avoir conquis ce titre après s'être livré à fond du départ à l'arrivée. « La victoire n'est rien sans cette sensation d'avoir été au bout de moi-même aujourd'hui, c'est ce qui fait la différence » expliquait-il à la presse. « Célébrer une victoire aussi importante en attaquant de la première à la dernière porte me procure une très forte émotion, ce fut moment très spécial » ajoutait-il encore. Ses excellents résultats olympiques ont d'autant plus surpris les observateurs qu'il avait réduit sa préparation physique et technique au minimum au cours de l'été 2009, ne décidant qu'au dernier moment de poursuivre sa carrière – à quelques semaines seulement de l'ouverture de la Coupe du Monde à Soelden où il ne se rendit d'ailleurs pas en raison de son manque d'entrainement.
C'est l'espoir de revivre des moments d'une telle intensité qui l'a convaincu de continuer à courir un temps encore – contredisant ainsi ses propos tenus voici de nombreuses années quand il déclarait au Norvégien Lasse Kjus, qui mis fin à sa carrière lors des Finales d'Are en 2006 à l'âge presque 'canonique' de 35 ans, qui s'arrêterait bien avant ses 30 ans. « Je n'ai pas de raison de m'arrêter maintenant alors que je continue à m'amuser en courant, le ski peut être vraiment 'fun' et je compte bien passer de bons moments sur le circuit » précisait-il samedi après midi lors d'une conférence de presse organisée entre les deux manches du slalom géant féminin pour annoncer son partenariat avec la station de Soelden.
« Je ne me fixe pas d'objectifs précis, mais j'espère bien encore gagner quelques courses » ajoutait-il en précisant qu'il s'est bien entrainé cet été en Nouvelle Zélande et en Autriche cet automne.
Une 5ème médaille d'or mondiale pour Bode ?
Une cinquième médaille d'or mondiale – si possible en slalom – et des globes de Cristal en descente et en slalom représenterait un aboutissement pour le skieur de New Hampshire qui a aussi évoqué un jour vouloir faire aussi bien que le légendaire Hermann Maier, vainqueur à treize reprises lors de sa fabuleuse saison 2000/2001. Après s'être enfin débarrassé de la pression de remporter un titre olympique à la suite de sa déconvenue des Jeux de Turin en 2006 – le public américain avait été très choqué par son comportement pendant les deux semaines olympiques et les photographies le montrant en agréable compagnie dans une discothèque de Sestriere jusque tard dans la nuit – Miller peut maintenant retrouver son train-train habituel en Coupe du Monde peu suivie outre-Atlantique. Seule de rares épreuves comme celles de Beaver Creek et les Mondiaux de Garmisch-Partenkirchen sont notamment retransmises sur un 'network' US – en l'occurrence NBC ce qui lui procure une relative discrétion pendant l'hiver.
Bode a par ailleurs déjà commencé à organiser sa vie après la compétition alpine. Ses nombreux déplacements en Europe lui ont permis de découvrir les plaisirs de la table – en partic**ier les bons vins produits en France ou en Italie. Il a donc acheté une ferme entourée de deux cent cinquante hectares de terre près du village de Franconia où il a grandi de manière très rustique puisque ses parents qui tenaient à mener une vie en pleine nature habitait dans un petit chalet situé en pleine foret mais dépourvu d'eau courant ou d'électricité – si ce n'est celle d'une batterie de voiture qui alimentait un petit frigo. Quelques légumes poussaient dans une petite clairière située près de la maison en rondin et une petite rivière proche fournissait l'eau fraiche.
Bode doit être patient.
Il a commencé à faire faire des sondages et des analyses sur la terre recouvrant les coteaux de sa propriété pour en vérifier les propriétés spécifiques afin de décider quelle genre de cépage conviendrait le mieux à cette région située au nord est des Etats-Unis. « L'été et chaud mais l'automne relativement court donc la vigne ne profitera pas d'autant d'heures d'ensoleillement que la Californie ou l'Etat de l'Orégon qui produisent déjà des vins de très grande qualité » expliquait-il la veille de la course. « Je penche pour un vin blanc de dessert plus sucré comme l'Autriche ou la région du Rhin en produit avec son 'Vin de Glace' ou l'Alsace avec ses vendanges tardives » disait-il encore. « Nous allons encore avoir besoin de pas mal de temps pour faire notre choix et de nombreuses années pour faire pousser les pieds de vigne donc il s'agira d'être patient »
La patience n'était jusqu'à présent pas la qualité principale du double vainqueur de la Coupe du Monde qui a déjà enlevé 32 épreuves de cette catégorie au cours des dix dernières années. Avec l'âge il faut croire que le celui qui fut longtemps considéré comme le 'bad boy' par le grand public américain a pris de la bouteille … Patrick LANG
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Inviato - 31 ott 2010 : 09:29:57 TRADUZIONE
Sci Alpino - Sölden 24/10/2010 - 16:46 - Aggiornamento 24/10/2010 - 16:59 Promesse tricolori
La delusione è enorme. Ma il volto mostrato dai tricolori a Sölden suggerisce buone cose per l'avvenire. Cyprien Richard ha confermato di non essere lontano da una prima vittoria in Coppa del Mondo. Jean-Baptiste Grange ha guadagnato fiducia, dieci mesi dopo il suo grave infortunio.
"Non si poteva sciareper niente, la decisione della giuria è normale. Il punto è che oggi io ero avanti. Ne farò tesoro per il futuro". Cyprien Richard ha mostrato grande sportività pochi minuti dopo l'annullamento del gigante di Soelden. Leader dopo la prima manche, il francese non ha potuto partecipare alla seconda a causa di fitta nebbia installatasi sul ghiacciaio Rettenbach.
A 31 anni, lo sciatore di Morzine non era mai stato così vicino a raccogliere la prima vittoria della sua carriera in Coppa del Mondo. Tuttavia, Piou dovrà aspettare. Nove anni dopo il trionfo di Frederic Covili, ultimo vincitore francese a Soelden (ottobre 2001), la storia sarebbe stata bella. Sarebbe anche troppo facile avanzare l'idea che aveva vinto la gara, ovviamente. I primi sei di questa mattina erano racchiusi quindici centesimi. Ma anche lui aveva fame di vittoria. Quando gli sciatori hanno saputo della cancellazione della manifestazione nella zona di partenza, l'americano Ted Ligety si è avvicinato alla telecamera ed ha fatto un "bouuuuuh" facilmente comprensibile. Richard ha il preferito mettere in evidenza quello che è stato fatto e ciò che si dovrà fare. La performance austriaca gli permetterà di avere piena di fiducia per il prossimo gigante a Beaver Creek, il 5 dicembre.
Grange: "al livello dei migliori"
"Sono riuscito a liberarmi dalla prima gara, è evidente a chiunque, anche i migliori del mondo si pongono domande. Sapevo di stare in forma, l'ho provato e lo dimostrerò nelle prossime gare," ha detto. Richard non è l'unica soddisfazione in campo della squadra francese. Oltre a colui che aveva concluso al terzo posto nel gigante di Alta Badia inverno scorso (*), cinque Tricolores sono riusciti a qualificarsi per la seconda manche. Di questi, due gravemente infortunati la scorsa stagione: Jean-Baptiste Grange e Thomas Fanara, che hanno avuto gravi ripercussioni dopo Beaver Creek, dieci mesi fa.
"Quando non hai corso per dieci mesi non è facile tornare in pista. La pressione è salita. Cambia così la monotonia poco che ho avuto per dieci mesi", ha commentato il vincitore della coppa del mondo di slalom 2009. Ha aggiunto, "In alto ed in basso, ho dimostrato che ero in grado di sciare al meglio." Pochi giorni fa, "Jibé" Ci aveva detto che bisognava "lasciargli il tempo". Ha inoltre suggerito che avrebbe accettato di "finire 5 o 6" nelle sue prime gare." A Levi, tra due settimane, lo sciatore di St.Jean de Maurienne ritroverà i paletti stretti. Nel frattempo, in Finlandia, il discorso potrebbe essere cambiato ...
(*) Richard è l'ultimo francese francese a essere salito su un podio in gigante di Coppa del Mondo.
Eurosport - François-Xavier RALLET |
draghetto |
Inviato - 31 ott 2010 : 09:18:29 Ski alpin - Sölden 24/10/2010 - 16:46 - Mis à jour le 24/10/2010 - 16:59 Les promesses tricolores
La déception est énorme. Mais le visage affiché par les Tricolores à Sölden laisse entrevoir de belles choses à venir. Cyprien Richard a confirmé qu'il n'était plus très loin d'une première victoire en Coupe du monde. Jean-Baptiste Grange a engrangé de la confiance, dix mois après sa grave blessure.
"On ne pouvait pas skier du tout, la décision du jury est normale. Ce qui ressort, c'est que j'étais devant aujourd'hui. Je vais m'en servir pour la suite". Cyprien Richard s'est montré beau joueur quelques minutes après l'annulation du géant de Sölden. En tête à l'issue de la première manche, le Français n'a pas pu participer à la seconde en raison de l'épais brouillard installé sur le glacier du Rettenbach.
A 31 ans, le skieur de Morzine-Avoriaz n'avait jamais été aussi proche de décrocher le premier succès de sa carrière en Coupe du monde. Pour autant, "Priou" devra encore patienter. Neuf ans après le triomphe de Frédéric Covili, dernier vainqueur tricolore à Sölden (en octobre 2001), l'histoire aurait pu être belle. Il serait en revanche trop facile d'avancer l'idée qu'il avait course gagnée, évidemment. Les six premiers de ce run matinal se tenaient en quinze centièmes. Mais lui aussi avait faim de victoire. Quand les skieurs ont appris l'annulation de l'épreuve dans l'aire de départ, l'Américain Ted Ligety s'est approché de la caméra et s'est fendu d'un "bouuuuuh" facilement compréhensible. Richard a lui préféré souligner sur ce qui a été acquis, sur ce qui a été pris et plus à prendre. Sa performance autrichienne va lui permettre de faire le plein de confiance pour le prochain géant, à Beaver Creek, le 5 décembre prochain.
Grange : "Au niveau des meilleurs" Les promesses tricolores - SKI ALPIN - Sölden
"J'ai réussi à me libérer dès la première course, ce n'est évident pour personne, même les meilleurs du monde se posent des questions. Je savais que j'étais performant, je l'ai prouvé et je le prouverai dans les courses qui arrivent", a-t-il assuré. Richard n'est pas la seule satisfaction dans le camp de l'équipe de France. Outre celui qui avait terminé 3e du géant d'Alta Badia l'hiver dernier (*), cinq autres Tricolores sont parvenus à se hisser en seconde manche. Parmi ceux-là, les deux grands blessés de la saison passée : Jean-Baptiste Grange et Thomas Fanara, touchés gravement tous les deux à Beaver Creek il y a dix mois.
"Quand tu n'as pas couru pendant dix mois, ce n'est pas évident de se remettre dans le bain. La pression est bien montée. Cela change du petit train-train que j'ai eu depuis dix mois", a commenté le vainqueur du globe de slalom 2009. Et de rajouter : "Sur le haut et le bas, j'ai montré que j'étais capable de skier au niveau des meilleurs". Il y a quelques jours, "Jibé" nous avait déclaré qu'il fallait lui "laisser du temps". Il avait également avancé l'idée qu'il lui faudrait accepter de "finir 5e ou 6e" lors de (ses) premières courses". A Levi, dans deux semaines, le Mauriennais retrouvera les piquets serrés. D'ici-là, en Finlande, le discours aura peut-être changé... Les promesses tricolores - SKI ALPIN - Sölden
(*) Richard est le dernier Français à être monté sur un podium de Coupe du monde en géant.
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Inviato - 27 ott 2010 : 00:43:20 TRADUZIONE
Sölden 24/10/2010 - 15:54 Richard grande sportivo
Leader dopo la prima manche, Cyprien Richard ha mostrato una grande sportività dopo l'annullamento della seconda, a causa della nebbia.
"Questa cancellazione è normale. E' un peccato... ma facciamo uno sport all'aria aperta. Io non posso farci niente quindi non vale la pena di pensarci troppo, lascia una sensazione di incompiutezza" , ha detto a skichrono.com. "In una situazione del genere, c'è sempre qualcuno davanti e questa volta sono stato io. Sono positivo. Ho sciato al mio meglio questa mattina nella prima manche." |
draghetto |
Inviato - 27 ott 2010 : 00:39:18 Sölden 24/10/2010 - 15:54 Richard est beau joueur
En tête à l'issue de la première manche, Cyprien Richard s'est montré beau joueur après l'annulation de la seconde, en raison du brouillard.
" Cette annulation est normale. C'est dommage...Mais on fait un sport d'extérieur. Je n'y peux rien donc cela ne vaut pas la peine de se prendre la tête; ça laisse un goût d'inachevé ", a-t-il déclaré sur skichrono.com. "Dans une telle situation, il y a toujours un gars devant et aujourd'hui c'était moi. Je garde le positif. J'ai fait mon meilleur ski ce matin sur la première manche".
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Inviato - 23 ott 2010 : 16:51:15 Sci Alpino - Sölden 23/10/2010 - 15:53 - Aggiornamento 23/10/2010 - 04:00 p.m. Marmottan: "Abbiamo lavorato molto"
Nona del gigante di Soelden, Anemone Marmottan ha firmato il suo miglior risultato in Coppa del Mondo. Ecco le dichiarazioni delle principali protagoniste che hanno caratterizzato l'evento di apertura della stagione di questo Sabato.
Tessa Worley (FRA, 8):. "Ho perso nella prima manche, ma sono in generale abbastanza felice. Il modo giusto di sciare c'era, il che è liberatorio. In questa seconda manche, mi sono impegnata nelle traiettorie, ma restando sempre focalizzata sulla mia tecnica. E' una fonte di soddisfazione. "
Anemone Marmottan (FRA, 9 °): "E 'fantastico, è la prima gara e sono qui per il primo confronto con le rivali. Penso che abbiamo avuto una preparazione ideale per tutta l'estate... abbiamo lavorato sodo. Spero di arrivare ancora più in alto. Non mi sono troppo agitata tra le due manches, sapevo quello che dovevo fare. La prima mi ha rassicurato, ho peccato ancora una volta su due-tre punti, ma c'ero. L'anno scorso sono riuscita un paio di volte a fare manches buone, ma mi mancava la continuità. Dovevo regolarmi. Questa estate sono stata in grado di valutare e imparare quello che mi farebbe andare veloce. Siamo sulla buona strada. "
Taina Barioz (FRA, uscita nella seconda manche): "Sicuramente questa pista non mi ama. Avevo un buono spirito, tecnicamente tutto era a posto. Ho perso un sacco di tempo sul piano nella prima manche, ho provato a correggerlo. Ho un po' troppo stretto la mia linea, ho preso la porta d'ingresso e sono caduta. E' un peccato. E' solo la prima gara dell'inverno, questo non mi impedisce di fare grandi cose. Penso di essere della partita. Ho peccato un po' di intelligenza deve essere onesta, ho portato la linea in un punto dove non c'era la pista. Non dovevo dimenticare che c'erano ancora delle curve da fare. Ma è meglio impegnarsi troppo che troppo poco. "
Saguez Fabien (FRA DTN): "Abbiamo visto in questa gara quello che abbiamo visto in allenamento. Il livello c'è. I concatenamenti di Tessa (Worley), Anemone (Marmottan), e anche Taina (Barioz) sono molto buone. Dobbiamo lavorare ancora sulla tenuta di pista. Questa prima parte a Sölden è tecnicamente indispensabile. Con due decimi di meno nel primo intermedio della prima manches, le ragazze non sarebbero state 11°, 12°, 13°, ma 5°, 6° e 7°. E 'incoraggiante ma dobbiamo fare di più. Se tutto va bene, io sono curioso di vedere. Ci aspettavamo Anemone Marmottan, lei non si deconcentra, non ha paura della pressione. Il suo approccio è interessante. "
Viktoria Rebensburg (GER, 1 °): "E 'stato importante per me mostrare che il mio successo olimpico non è stata casuale, ma ho cercato di non pensare al risultato prima della seconda manche. Sono molto orgoglioso. "
Manuela Moelgg (ITA, 2 °): "Erano due anni che lottavo per tornare sul podio. Questo risultato mi libera. Dato che ho anche fatto un grosso errore in gara penso di aver dimostrato che io possono vincere ".
Kathrin Hoelzl (GER, 3 °): "Anche se ero in testa nella prima manche, alla fine è il mio miglior risultato a Soelden. L'emulazione all'interno del gruppo aiuta ad alzare il livello. Il cambiamento di allenatore non ha influenzato la nostra preparazione. Nonostante la mia preparazione non perfetta (ha sofferto di problemi muscolari gravi) mi sento bene con gli sci. Non mi sento tanta pressione prima dei Campionati del Mondo a Garmisch-Partenkirchen "
Lindsey Vonn (USA 18 °) "Mi aspettavo molto meglio di sicuro. Ero ben preparata. Ho sciato un po' troppo riservata. Le condizioni della neve erano difficili, è una gara in altitudine. Ma va bene, io non perdo la fiducia per il resto della stagione. Il gigante è la mia peggior disciplina. Imparerò dai miei errori ".
Lara Gut (SUI, 25):. "Sono contenta di essere tornata, non è male, ma non ho trovato le mie sensazioni oggi. Sölden è una pista speciale. Se non parti bene è molto difficile ".
Kathrin Zettel (AUT, 7 °): ". Ero arrabbiata nella zona del traguardo. Ho lasciato le mie possibilità nel muro. Sono solo all'85-90% delle mie capacità.".
Hans Pum (AUT, direttore sportivo): "Il nostro obiettivo era quello di essere sul podio ma la squadra è certamente migliore di quello che ha dimostrato oggi.".
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Inviato - 23 ott 2010 : 16:34:19 Ski alpin - Sölden 23/10/2010 - 15:53 - Mis à jour le 23/10/2010 - 16:00 Marmottan : "On a beaucoup travaillé"
Neuvième du géant de Sölden, Anémone Marmottan a signé son plus beau résultat en Coupe du monde. Retrouvez les propos des principaux protagonistes qui ont marqué l'épreuve d'ouverture de la saison, ce samedi.
Tessa Worley (FRA, 8e) : "J'ai pris du retard dans la première manche mais je suis dans l'ensemble assez contente. La manière était là, ça libère. Sur cette deuxième manche, j'ai été engagée au niveau des trajectoires, mais en restant concentrée sur ma technique. C'est un motif de satisfaction."
Anémone Marmottan (FRA, 9e) : "C'est exceptionnel. C'est la première course et on est là, pour la première confrontation avec les concurrentes. Je crois qu'on a eu une préparation optimale sur tout l'été. On a beaucoup travaillé. J'espère qu'on ira encore plus haut. Je n'ai pas trop gambergé entre les deux manches, je savais ce que j'avais à faire. La première manche m'a rassuré, je pèche encore sur deux-trois endroits mais le fonds était là. L'année dernière, j'ai réussi quelques fois à faire de bonnes manches mais il me manquait de la régularité. Il fallait que je me règle. Cet été j'ai pu me jauger et savoir ce qui allait me faire aller vite. On est sur la bonne voie."
Taïna Barioz (FRA, sortie dans la seconde manche) : "Décidément cette piste ne m'aime pas. J'avais un bon état d'esprit, techniquement tout était en place. J'ai perdu pas mal de temps sur le plat dans la première manche, ce que j'ai cherché à corriger. J'ai un peu trop tendu ma ligne, j'ai pris la porte de front et je suis tombée. C'est malheureux. Ce n'est que la première course de l'hiver, cela ne m'empêchera pas de faire de belles choses. Je pense qu'on est dans le coup. J'ai manqué un peu d'intelligence il faut être honnête, j'ai tendu la ligne à un endroit où il y a encore de la pente. Il ne fallait pas oublier qu'il y avait encore des virages à faire. Mais c'est mieux de trop engager que pas assez."
Fabien Saguez ( FRA, DTN ) : "On a vu en course ce que l'on voyait à l'entraînement. Le niveau est là. Les enchaînements de Tessa (Worley), d'Anémone (Marmottan), et même de Taïna (Barioz), sont très corrects. Il faut travailler encore la mise en route. Cette première partie à Sölden est essentielle techniquement parlant. Avec 2/10e de moins sur le premier intermédiaire dans la première manche, les filles n'auraient pas été 11e, 12e, 13e, mais 5e, 6e, 7e. C'est encourageant mais il faudra mieux faire. Si tout s'enchaîne bien, je suis curieux de voir. On attendait Anémone Marmottant, elle se démonte pas, elle n'a pas peur de l'enjeu. Son approche est intéressante."
Viktoria Rebensburg ( ALL , 1re) : "C'était important pour moi de montrer que mon succès olympique n'était pas un hasard. Mais je n'ai pas cherché à penser au résultat avant de m'élancer sur le second tracé. Je suis très fière."
Manuela M oe lgg (ITA, 2e) : "Cela faisait deux ans que je me battais pour revenir sur un podium. Ce résultat me libère. Comme j'ai fait aussi une grosse erreur en course je pense que j'ai montré que je peux gagner."
Kathrin H oe lzl ( ALL , 3e) : "Même si j'étais en tête de la première manche au final c'est mon meilleur résultat à Sölden. L'émulation au sein du groupe nous aide à relever le niveau. Le changement d'entraîneur n'a pas affecté notre préparation. Malgré ma préparation imparfaite (elle a souffert de graves problèmes musculaires) je me sens bien sur les skis. Je ne ressens pas tellement de pression avant les Mondiaux de Garmisch-Partenkirchen"
Lindsey Vonn ( EU , 18e) "J'attendais beaucoup mieux c'est sûr. Je m'étais bien préparée. J'ai skié de manière un peu trop réservée. Les conditions de neige étaient difficiles, c'est une course en haute altitude. Mais ce n'est pas grave, je ne perds pas confiance pour le reste de la saison. Le géant est ma discipline la plus faible. Je vais apprendre de mes erreurs."
Lara Gut (SUI, 25e) : "Je suis contente d'être de retour, c'est pas mal, mais je n'ai pas retrouvé mes sensations aujourd'hui. Sölden c'est une piste spéciale. Si tu ne pars pas bien c'est très difficile."
Kathrin Zettel (AUT, 7e) : "J'étais en colère dans l'aire d'arrivée. J'ai laissé mes chances dans le mur. Je ne suis qu'à 85-90% de mes possibilités".
Hans Pum ( AUT, directeur sportif) : "Notre objectif était d'être sur le podium. Mais l'équipe vaut certainement mieux que ce qu'elle a démontré aujourd'hui".
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Inviato - 21 ott 2010 : 23:08:47 Sci Alpino - Sölden 21/10/2010 - 18:48 - Aggiornamento 21/10/2010 - 19:01 Cuche è immortale
A 36 anni, Didier Cuche riparte per un nuovo giro. Il veterano elvetico rimette in gioco i due globi vinti nell'ultimo inverno in discesa e gigante. Lo svizzero sogna anche di brillare ai Campionati del Mondo a Garmisch di febbraio e vorrebbe domare, per la 1a volta nella sua carriera, il Lauberhorn a Wengen.
Didier Cuche è qualcuno a cui piace parlare. Quindi, logicamente, abbiamo ritrovato lo svizzero nei media di questa settimana. A poche ore dall'apertura del gigante Soelden, il veterano di 36 anni ha detto i suoi desideri e obiettivi, alle antenne della TSR nella trasmissione Sport Domenica.
"Mi sento bene, tocco ferro. Soprattutto perché ci sono un sacco di infortuni oggi. (Ndr: tra gli svizzeri, Didier Defago è fuori per la stagione e Daniel Albrecht è stato nuovamente vittima di un problema da poco)" dice soddisfatto lui che conta 14 vittorie su 321 partenze in Coppa del Mondo. "La fine della scorsa stagione è stata dura per me, fisicamente, con un problema di schiena. Ma adesso sono in forma, ovviamente. Il detto afferma che una mente sana richiede un corpo sano". Sul circuinto professionista dal dicembre 1993, Cuche ama ricordare che è giunto 54 volte sul podio in 321 partenze in Coppa del Mondo: "Matematicamente, significa che ho vinto una gara per stagione in quindici anni." Ha aggiunto però che "la seconda parte della (sua) carriera è stata più favorevole, ma che è difficile vincere più gare. Così come è difficile rivincere le prove che abbiamo già vinto".
"Vincere Wengen" Cuche è immortale - Sci - Sölden
A questo proposito, a Soelden, Cuche srà il vincitore uscente dell'evento di Domenica (ore 10). Lo svizzero sa che sarà difficile ripetere la sua performance dell'inverno scorso. "Il mio risultato dipende da molti fattori, primo fra tutti i risultati degli altri. Se finisco oltre il quinto posto la prossima settimana dovrò quindi analizzare a fondo la mia gara. Ma sarà comunque un buon inizio."
In cerca di un quarto globo di cristalle in discesa, dopo quelli del 2007, 2008 e 2010, l'atleta di Neuchatel spera di brillare sulle piste che ha cuore, in Svizzera e Austria in particolare. A suo parere, i primi mesi del 2011 saranno cruciali. "Il mio obiettivo è quello di essere in forma tra gennaio e febbraio, dove si svolge una parte essenziale della Coppa del Mondo e anche il campionato del mondo (nota: a Garmisch , Germania). Cuche sogna anche di addomesticare la mitica Lauberhorn:... "Vincere Wengen, sarebbe bello. E' vero che molte persone mi aspettano su questa pista. Alcuni mi mettono quasi pressione. Ma onestamente, non sarà un dramma se non avrò vinto. " Eurosport - François-Xavier RALLET |
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