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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
draghetto Inviato - 02 gen 2024 : 00:51:40
Paco Rassat si trova alle prese con problemi alla schiena, per cui saltera' sicuramente Adelboden. Da determinare la data del rientro in gara.
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
draghetto Inviato - 15 mag 2024 : 02:07:56
Parigi 2024: anche Cyprien Sarrazin ha portato anche la fiamma olimpica a Marsiglia!

Cyprien Sarrazin è stato uno dei tedofori questo giovedì a Marsiglia.

È dappertutto! Fiero ambasciatore della regione Sud, Cyprien Sarrazin faceva parte del gruppo dei primi tedofori questo giovedì a Marsiglia. L’eroe di Kitzbühel, vincitore del Chrono d’Or 2024, con all'attivo una partecipazione ai Giochi Olimpici a Pechino (ritiro nel gigante), ha portato la preziosa torcia al Palais du Pharo – Cité internationale – insieme all’ex nuotatore marsigliese Fabien Gilot, all’attrice Nicole Ferroni e al presentatore Camille Combal.

39° tedoforo, ha preso il testimone da Maria Vysotchanska, capitano della squadra di ginnastica ucraina.

Sébastien Foucras e una pletora di stelle

Sébastien Foucras, ex medagliato olimpico di salto acrobatico (2° a Nagano nel 1998), era a sua volta lui presente per questa prima giornata della fiamma olimpica in Francia, il giorno dopo il suo arrivo in grande stile a bordo del Belem.

Jean-Pierre Papin, Didier Drogba, Tony Parker, Basile Boli, Eric Di Meco, Jean Galfione e Nando De Colo erano le altre grandi figure dello sport francese e dell’Olympique Marsiglia che hanno potuto sfilare con la fiamma.

Tradotto da: https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/09/paris-2024-cyprien-sarrazin-a-porte-la-flamme-olympique-a-marseille
draghetto Inviato - 14 mag 2024 : 12:03:44
Il Fatto Quotidiano

“Open Olympics 2026”, la campagna di monitoraggio civico delle associazioni ambientaliste sulle opere per Milano-Cortina

di Giuseppe Pietrobelli | 13 MAGGIO 2024

Di fronte a troppe opacità nel confronto con i Signori delle Olimpiadi, a settembre le principali associazioni ambientaliste italiane avevano deciso di abbandonare il tavolo di discussione sui contenuti dei Giochi Invernali che si disputeranno nel 2026 in Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. “Non abbiamo ad oggi elementi, a poco più di tre anni dai Giochi e dopo un confronto avviato e voluto da Fondazione Milano Cortina 2026 sin dal 2021, per potere attestare la sostenibilità ambientale delle opere e dei giochi olimpici invernali dichiarata nel dossier di candidatura”. Questa fu la severa e polemica dichiarazione degli esponenti, delusi dall’ultimo di una serie di incontri infruttuosi a cui avevano partecipato – dall’altra parte del tavolo – rappresentanti di Fondazione Milano Cortina, l’ente organizzatore, e Società Infrastrutture Milano Cortina (Simico), che si occupa della costruzione delle opere.

Una rottura netta perché da Fondazione e Simico erano arrivate solo rassicurazioni sulla bontà degli interventi, ma senza la possibilità di consultare progetti e interloquire sulle ricadute ambientali. Trascorsi otto mesi, mentre è stata avviata anche la contestatissima costruzione della pista da bob a Cortina, le associazioni hanno deciso di uscire allo scoperto lanciando “Open Olympics 2026”, una petizione pubblica che si rivolge ai soggetti che si stanno occupando dei Giochi, compreso il governo italiano.

“GIOCHI TRASPARENTI E LEGALI” – “Vogliamo che i Giochi siano trasparenti, legali, rendicontabili”, scrivono nell’annuncio di un incontro previsto a Pieve di Cadore (Belluno) il 14 maggio che lancerà una campagna di monitoraggio civico. Chiamano in causa Cio, Coni, Fondazione, Simico e ministero dello Sport, a cui chiedono di mettere a disposizione i dati riguardanti da un lato l’organizzazione dei Giochi, dall’altro la ragnatela di opere da realizzare o semplicemente messe in cantiere. Si tratta di impianti sportivi, villaggi olimpici, strade, ferrovie, interventi alla viabilità, ponti, tangenziali.

“Vogliamo assicurarci che nessuna di queste risorse si disperda in opacità o inefficienza – dichiarano i promotori – scoraggiando qualunque volontà di infiltrazione criminale, di stampo mafioso o corruttivo, e garantendo contemporaneamente che vengano evitate spese non utili”. Un occhio di riguardo hanno, ovviamente, le ricadute ambientali. “Come persone e comunità che vivono i luoghi delle opere in quanto storici presidi di tutela e cura del territorio, intendiamo conoscere come esso cambierà, al fine di valutare adeguatamente l’impatto sulle nostre vite e sull’ambiente. Ciò è garantito solo avendo costante informazione e trasparenza riguardo alle spese effettuate direttamente e indirettamente in concomitanza con interventi inerenti al paesaggio”.

UN DOSSIER, OPERA PER OPERA – Avvalendosi della collaborazione di Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness, e di un gruppo di lavoro di Libera, è stato redatto un elenco di 79 opere finanziate dallo Stato che non costituiscono solo le sedi di gara, la cui costruzione è irrinunciabile, ma anche una serie di interventi infrastrutturali di contorno, molti dei quali non saranno ultimati e forse neppure iniziati prima delle Olimpiadi.

È questa la vera torta dei Giochi, che anche ilfattoquotidiano.it ha monitorato negli scorsi anni, alla luce dei decreti della presidenza del consiglio che hanno finanziato gli interventi. In totale siamo ben oltre i 5 miliardi e mezzo di spesa, a fronte di dichiarazioni iniziali secondo cui i Giochi sarebbero stati “a costo zero” per il contribuente italiano. In realtà le amministrazioni locali e le Regioni ne hanno approfittato per ottenere soldi e mettere in cantiere opere che inseguivano da anni. L’elenco indica solo i dati di massima delle opere, in qualche caso i progetti desumibili dal portale del ministero delle Infrastrutture o di Simico. Inoltre vi sono i riferimenti a delibere di stanziamento, che non sono di facile reperimento.

“METTANO I DATI A DISPOSIZIONE” – La richiesta rivolta agli enti pubblici, dal Cio in giù, è non solo di rendere tutto questo trasparente, ma anche promuovere la creazione di un contenitore consultabile a cui sia facile accedere. Sarebbe la premessa per poter avere i dati che sono ora celati negli atti delle amministrazioni, nei bilanci e nei contratti d’appalto. Per fare un esempio, sappiamo che la pista da bob di Cortina, fortissimamente voluta dal ministro Matteo Salvini e dal governatore del Veneto Luca Zaia, costerà 140 milioni di euro: 82 milioni dell’appalto affidato all’Impresa Pizzarotti, altri 40 milioni per progetti, oneri, spese in affidamento diretto, fondi di rischio. A tutto questo va aggiunta l’Iva. I progetti sono allegati ai bandi di gara, ma nessuno conosce che cosa preveda il contratto firmato da Simico con Pizzarotti, soprattutto riferito a penali, manodopera, materiali, interventi effettivi da eseguire.

Questa situazione si ripete per tutte le opere di cui i cittadini conoscono ben poco. Un altro esempio riguarda Fondazione Milano Cortina 2026 che ha previsto un bilancio (a pareggio) per i Giochi di 1,7 miliardi di euro. Nessuno sa quali siano le sponsorizzazioni o come vengano spesi effettivamente i soldi per l’organizzazione.

L’OCCHIO DEI CITTADINI- “Open Olympics 2026” prende lo spunto dal testo della petizione, con una discussione a più voci che sarà conclusa da don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, che è nato a Pieve di Cadore. Ha però anche l’ambizione di creare una rete di “monitoraggio civico”. Per questo durante un laboratorio verrà presentata e testata la strategia di controllo elaborata in occasione della campagna, sotto la guida del progetto “Common – comunità monitoranti” di Libera. La rete di associazioni è composta da Libera, CIPRA Italia, Club Alpino Italiano (Cai centrale e Alto Adige), Legambiente, WWF Italia, Italia Nostra, Mountain Wilderness Italia, Società Alpinisti Tridentini (SAT), Alpenverein Südtirol (AVS), Federazione “Heimatpflegeverband Südtirol”, Dachverband für Natur- und Umweltschutz in Südtirol (OVN), Plattform Pro Pustertal (PPP), Protect Our Winters Italia, PFAS.land, Gruppo Promotore Parco delle Marmarole Antelao Sorapiss, Peraltrestrade Dolomiti, Gruppo di Acquisto Solidale “El Ceston”, Associazione culturale Gruppo d’acquisto solidale “Il Tarlo”, Umweltring Pustertal
draghetto Inviato - 14 mag 2024 : 11:47:59
Il Venezuela è la prima nazione al mondo a dichiarare estinti i propri ghiacciai

13 MAGGIO 2024 – 18:00

Il ghiacciaio venezuelano Humboldt, anche noto come “la Corona”, si è sciolto molto più rapidamente del previsto. Gli scienziati lo hanno riclassificato come ice field, ovvero nevaio, rendendo verosimilmente il Venezuela il primo Paese al mondo ad aver perso tutti i suoi ghiacciai in tempi moderni. Fino al 2011, il Paese ne ospitava sei nella catena montuosa della Sierra Nevada de Mérida: cinque si sono sciolti proprio quell’anno, lasciando in vita solamente il ghiacciacio Humboldt, collocato vicino alla seconda montagna più alta del Paese, il Pico Humboldt. Ora, anche questo è sparito per sempre.

Secondo le previsioni il ghiacciaio – che è passato da avere 337 ettari di ghiaccio nel 1910 a 4 ettari nel 2022 – sarebbe dovuto durare almeno un altro decennio, ma si è sciolto molto più velocemente del previsto, riducendosi a un’area di meno di 2 ettari. Attualmente sta perdendo solo superficie, senza più registrare alcune zone di accumulo o dinamiche di espansione. Per questo è stato riclassificato come nevaio. Inutile o comunque sicuramente tardiva la proposta di qualche mese fa del presidente venezuelano, Nicolas Maduro, di coprire il ghiacciaio con dei teli geotessili per provare a rallentarne lo scioglimento. «Altri Paesi hanno perso i loro ghiacciai diversi decenni fa, dopo la fine della piccola era glaciale, ma il Venezuela è probabilmente il primo a perderli in tempi moderni» ha dichiarato Maximiliano Herrera, climatologo e storico del tempo, a The Guardian. Secondo Herrera, Indonesia, Messico e Slovenia saranno i prossimi Paesi a restare senza ghiacciai. «Nella zona andina del Venezuela, ci sono stati alcuni mesi con anomalie mensili di +3°C/+4°C sopra la media 1991-2020, il che è eccezionale a quelle latitudini tropicali», ha detto ancora Herrera. Il fenomeno climatico El Niño, che sta interessando gran parte del mondo e porta a temperature sempre più calde, può, secondo gli esperti, accelerare la scomparsa dei ghiacciai tropicali.

«La perdita del ghiacciaio Humboldt segna la perdita di molto più del ghiaccio stesso, ovvero anche dei numerosi servizi ecosistemici che i ghiacciai forniscono, da habitat microbici unici ad ambienti di notevole valore culturale», ha dichiarato Caroline Clason, glaciologa dell’Università di Durham. «Il fatto che il Venezuela abbia perso tutti i suoi ghiacciai simboleggia davvero i cambiamenti che possiamo aspettarci di vedere in tutta la nostra criosfera globale in presenza di continui cambiamenti climatici». La perdita dei ghiacciai, ormai annunciata da tempo, comporterà molti cambiamenti nel nostro pianeta. Queste distese di ghiaccio sono fondamentali per l’equilibrio del ciclo mondiale dell’acqua. Aiutano nella regolazione del clima e danno vita ad ecosistemi unici al mondo; servono all’agricoltura, all’allevamento e perfino alla produzione di energia elettrica, oltre che essere parte integrante della cultura e cosmovisione di numerose popolazioni andine. Immense riserve idriche di acqua potabile, queste sono fondamentali per la sopravvivenza di milioni di persone e animali. Le conseguenze della loro scomparsa rischiano di essere devastanti per l’equilibrio dell’intero globo. Secondo i dati del WWF, nel solo 2022 i ghiacciai hanno perso quasi 3000 milioni di metri cubi di ghiaccio, che corrispondono ad oltre il 6% del volume residuo. Insieme a quelli del 2003 e del 2011, si tratta di uno dei peggiori ritiri degli ultimi cento anni.

I ghiacciai alpini non si trovano in una situazione molto migliore, essendosi ridotti di circa il 60% dal 1850 ad oggi. Secondo uno studio pubblicato nell’estate del 2022, i ghiacciai svizzeri hanno perso metà del loro volume tra il 1931 e il 2016 e un ulteriore 12% tra il 2016 e il 2021. Secondo GLAMOS, la rete svizzera di misurazione dei ghiacciai, nell’anno idrologico 2022-2023 la perdita di massa glaciale è stata del 4% e lo scioglimento osservato negli ultimi due anni è stato pari a quello registrato tra il 1960 e il 1990, ossia in 30 anni. Perfino i ghiacciai del nord della Groenlandia stanno “morendo”: in 45 anni hanno perso il 45% della loro superficie, e continuano a ritirarsi. Tre di loro si sono già completamente sciolti intorno agli anni 2000. Se il trend continua con questi ritmi spaventosamente rapidi, entro il 2100 probabilmente non ci saranno quasi più ghiacciai sul pianeta.

E mentre si continua a parlare di ridurre le emissioni di CO2 senza agire realmente, mentre si discute di transizione energetica proponendo sistemi di produzione con altre materie prime la cui estrazione e lavorazione sono egualmente devastanti per gli ecosistemi terresti, mentre si continuano a reprimere i giovani che manifestano contro l’inazione climatica, la temperatura globale continua a crescere e il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, con l’aumento della temperatura media globale vicina a 1,5 gradi centigradi.

[di Monica Cillerai]

fonte:https://www.lindipendente.online/2024/05/13/il-venezuela-e-la-prima-nazione-al-mondo-a-dichiarare-estinti-i-propri-ghiacciai/
draghetto Inviato - 14 mag 2024 : 11:32:19
La discesista americana Breezy Johnson sospesa per 14 mesi per mancanza agli obblighi di localizzazione

La discesista americana Breezy Johnson (28 anni) è stata sospesa per 14 mesi dall'Agenzia antidoping statunitense (USADA) per mancanza di rispetto agli obblighi di localizzazione. Settima nella discesa libera alle Olimpiadi del 2018, con sette podi in Coppa del Mondo all'attivo, Johnson non è apparsa nel circuito durante la stagione 2023-24.

Secondo l'USADA, Johnson ha mancato per tre volte in meno di un anno ai suoi obblighi di localizzazione antidoping: il 29 ottobre 2022, il 13 giugno 2023 e il 10 ottobre 2023. Il periodo di sospensione di Johnson ha effetto dal 10 ottobre 2023, quindi potrebbe tornare nel circuito a partire dall'11 dicembre 2024.

Tradotto da https://www.lequipe.fr/Ski/Actualites/La-descendeuse-americaine-breezy-johnson-suspendue-14-mois-pour-manquements-a-ses-obligations-de-localisation/1467477
draghetto Inviato - 14 mag 2024 : 07:25:06
Il Fatto Quotidiano

Olimpiadi, “vietato” opporsi alla variante nel Cadore. Il Comune ora raddoppia la cifra chiesta nella causa contro i cittadini. Motivo? Ne hanno parlato i giornali

di Giuseppe Pietrobelli | 12 MAGGIO 2024

San Vito di Cadore è un paese che vive in uno stato di guerra permanente, combattuta fortunatamente solo a colpi di carte bollate. Al centro dello scontro la censura non solo del diritto dei cittadini a presentare ricorsi contro gli atti della pubblica amministrazione, ma anche di quello dei giornali di fornire una corretta informazione. Dopo l’annuncio che il commissario prefettizio aveva deciso di citare in giudizio per danni il Comitato di cittadini che da anni è impegnato contro la variante della strada statale 51 di Alemagna, la situazione è ulteriormente degenerata. Perché lo stesso commissario Antonio Russo, alla prova dei fatti, ha raddoppiato e se l’è presa perfino con i giornali locali. Sembrava inizialmente che l’iniziativa giudiziaria contro i cittadini accusati di un “eccesso di ricorsi” alla magistratura amministrativa fosse di 70mila euro. In realtà la cifra è esattamente il doppio. Si tratta di 144.526 euro, pari alla somma delle spese legali sostenute dal Comune dal 2020 in poi (in totale 64.526 euro e 44 centesimi) e del danno di immagine quantificato in 80mila euro, motivato anche da una presunta e generica diffamazione.

Una decina di giorni fa il commissario aveva firmato una delibera con cui ha affidato all’avvocato Patrizia Ghiani di Roma l’incarico di promuovere la causa contro i cittadini che si sono opposti alla circonvallazione, arrivando fino alla Corte di Cassazione. Finora non sono riusciti a fermare l’opera, che risente anche delle lungaggini burocratiche, visto che era prevista per il Mondiali di sci di Cortina 2021, ma solo agganciandosi al traino delle Olimpiadi invernali del 2026 l’Anas è riuscita ad aprire il cantiere qualche mese fa.

La strada è destinata a passare a valle del paese, sopra l’argine del Boite. I cittadini hanno sollevato, tra l’altro, questioni di instabilità idrogeologica e hanno ricordato la tragica alluvione che nel 2015 causò tre vittime, con una colata di terra e acqua proveniente dall’Antelao. Dopo l’annuncio della causa i cittadini avevano convocato una conferenza stampa per rendere nota all’opinione pubblica la situazione ritenendo di avere sempre agito a tutela di interessi individuali e collettivi legittimi, chiedendo l’annullamento di atti della pubblica amministrazione.

Le notizie riprese dalla stampa non sono piaciute al commissario. Così, mentre sono stati notificati 25 atti di citazione a singole persone, Russo ha diffuso un comunicato. Contesta che si possa parlare di un Comitato No variante e cita la definizione del Tribunale Superiore delle Opere Pubbliche, secondo cui il comitato sarebbe una “congerie eterogenea di soggetti il cui collegamento tra loro si appalesa estemporaneo ed instabile”. Ricorda poi che finora i cittadini hanno perso le cause. Nega di aver voluto mettere “un bavaglio giuridico-repressivo” alla protesta, che sarebbe riconducibile “a singoli soggetti portatori di interessi particolari”. Aggiunge che “i processi potevano essere evitati” e comunque i ricorsi riguardavano Anas. Il Comune però aveva deciso di costituirsi ugualmente.

I 25 cittadini hanno letto piuttosto allibiti la richiesta di danni per i ricorsi contro decreti di esproprio, determina di aggiudicazione dei lavori e delibere del consiglio comunale. Si vedono contestare un “abuso di diritto” soprattutto a causa della mole di cause e della “riproduzione pedissequa di circostanze, motivazioni e conclusioni totalmente prive di elementi di fatto e di diritto nuovi rispetto ai primi ricorsi”. Una parte della causa riguarda poi i servizi dei giornali locali che, riprendendo nel tempo le motivazioni della popolazione, avrebbero “gettato discreto sull’attività amministrativa dell’ente”, causando “un danno alla reputazione del tutto ingiustificato, con mero fine denigratorio”. Insomma, secondo questa lettura, si è trattato di una diffamazione collettiva.

A questo proposito l’avvocato scrive: “È fuori dubbio che la condotta di abuso del diritto, tenuta attraverso la proposizione di atti giudiziari, si è aggravata in virtù della vasta eco mediatica. La pubblicità negativa fatta tramite mezzi di informazione di massa ha sicuramente determinato un danno ulteriore alla reputazione del comune di San Vito di Cadore”. Alla faccia del diritto di cronaca, i cittadini sono accusati di aver stimolato articoli di giornale o servizi televisivi “nell’ottica di screditare l’operato del Comune e sottoporlo a pressioni per ottenere atti ovvero la revoca di questi”. L’accusa è di “aver voluto svilire la figura amministrativa del Comune, poiché il proliferare delle azioni – peraltro sempre comunicate alla stampa – ha ingenerato nella popolazione locale e cadorina l’immagine di una amministrazione incapace di gestire l’evento complessivamente inteso”.

Vengono anche elencati 6 articoli apparsi nell’arco di 16 mesi, dal dicembre 2022 al marzo 2024 su Corriere delle Alpi, Tgr Veneto, Gazzettino e Voci di Cortina. Dove sarebbe la diffamazione? Aver riportato notizia del ricorso in Cassazione del comitato “senza che vi fosse stato alcun riferimento al fondamento giuridico del ricorso”. Oppure, aver riferito del “danno erariale paventato dal Comitato del No” o aver riferito della denuncia alla Corte dei Conti “perché i lavori sarebbero privi di copertura legislativa”. Un giornale, poi, avrebbe dato notizia del fascicolo aperto in Corte dei Conti a carico del Comune “senza mai precisare i risvolti tecnico-giuridici dello stesso”. Ciliegina sulla torta: in un articolo si citava l’esistenza del comitato di cittadini, mentre “tutti i provvedimenti giudiziari ne hanno negato la valenza giuridica”. Più che giornalisti dovrebbero essere degli azzeccagarbugli e i giornali manuali di diritto.

Antonio Mengus, portavoce del Comitato, dichiara: “Visto che la maggior parte degli atti è riconducibile ad Anas, il Comune avrebbe potuto non costituirsi nei giudizi, come ha fatto la Provincia di Belluno. Inoltre, gli articoli di stampa riguardavano istruttorie che non sono state archiviate, mentre la Procura della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulla base di una nostra denuncia perché i lavori e gli espropri avrebbero dovuto essere completati entro il 31 dicembre 2022”.

Luana Zanella, capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra, ha subito presentato un’interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Interno, ­sostenendo che l’iniziativa “costituisce un’azione intimidatoria per colpire la libertà di espressione nel nostro paese”. La compagna di partito, Cristina Guarda, consigliera regionale candidata alle Europee, aggiunge: “E’ un modo per impedire l’esercizio del diritto dei cittadini di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”. Per Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, anche lui in corsa per Strasburgo, è “una richiesta grottesca e preoccupante, che ha il sapore dell’intimidazione”.
draghetto Inviato - 14 mag 2024 : 02:05:07
Discesa maschile a Courchevel, le donne di nuovo a Val d’Isère, La Thuile a marzo 2025… come si delinea la futura Coppa del Mondo

Mentre questa settimana a Portoroz, in Slovenia, si svolgono le riunioni tecniche primaverili della FIS, possiamo fornirvi alcune anticipazioni sulle prossime edizioni della Coppa del Mondo.

Appuntamento a Portoroz. Potrebbe essere il titolo di un romanzo rosa, ma è qui che si svolgono, in Slovenia, sul mare, le annuali riunioni tecniche della Federazione Internazionale di Sci (FIS), per tutta la settimana.

Si discute di regolamenti e, soprattutto, di calendari. In particolare, di quelli della Coppa del Mondo di sci alpino, argomento di molte tensioni, lotte di influenza e interessi, con una giornata di riunioni importanti questo lunedì.

L'agenda della prossima stagione sembra ormai ben definita, in attesa della sua ufficializzazione durante il Congresso della FIS a Reykjavik, il 5 giugno. Rimaneva una data e soprattutto un luogo da trovare per una tappa di velocità (super-G, discesa) femminile il 15 e 16 marzo.

La Francia è stata sollecitata, ma Val d’Isère e Méribel hanno declinato. Secondo le nostre informazioni, questo weekend di gare dovrebbe svolgersi a La Thuile, in Italia.

L’arrivo di Copper Mountain

Si è parlato anche delle stagioni successive con la pubblicazione dei soliti “draft”, che non hanno nulla di ufficiale ma forniscono tendenze solide. Ovviamente, sono destinati a cambiare più volte in base a discussioni, lobbying, interessi finanziari...

Nei documenti che abbiamo potuto consultare, non si parla più di Zermatt-Cervinia per l'apertura della stagione di velocità. Ricordiamo che la tappa elvetico-italiana è stata cancellata per il prossimo inverno dopo due tentativi infruttuosi senza una singola gara nel 2022 e 2023.

Levi (Finlandia) e Gurgl (Austria) saranno presenti a novembre, mentre Copper Mountain, la stazione americana, luogo di allenamento, è prevista per entrare nel calendario maschile a novembre 2025.

Le donne di ritorno a Val d’Isère

Abituate al circuito mondiale, due stazioni francesi dovrebbero essere protagoniste per le proiezioni verso la stagione 2025-2026.

Come sempre, Val d’Isère offrirà il suo Critérium de la première neige, in grande stile con il weekend tecnico uomini sulla Face de Bellevarde (14 e 15 dicembre 2025) e le gare di velocità femminili, di ritorno dopo un anno di assenza quest'inverno (in una regola non scritta di alternanza), dal 20 al 21 dicembre 2025 con un super-G e una discesa.

Verso una prima per gli uomini a Courchevel

Courchevel figura naturalmente nel calendario provvisorio, con uno slalom femminile il 23 dicembre 2025. Ma, grande novità, la stazione olimpica 2030 e dei recenti Mondiali dovrebbe ospitare per la prima volta delle prove maschili di Coppa del Mondo con un super-G e una discesa sulla pista Eclipse, per una data ancora indeterminata (marzo 2026?) e che è oggetto di numerose discussioni.

La FIS sembra molto interessata a vedere nuovamente una discesa nel programma, dopo il successo dei Mondiali. Ma nulla è ancora definitivo e tutto è destinato a cambiare in un ambiente che vuole novità pur mantenendo tutte le sue classiche.

Traduci in italiano: https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/08/descente-hommes-a-courchevel-les-dames-de-retour-a-val-d-isere-la-thuile-en-mars-2025-comment-la-future-coupe-du-monde-se-dessine
draghetto Inviato - 13 mag 2024 : 02:06:50
Mercato: Sarrazin, Ryding, Rassat, Ducros… quali movimenti per i marchi?

Il mercato primaverile dei marchi è iniziato. Ecco un aggiornamento sui principali movimenti che agiteranno il settore per diverse settimane.

Sarrazin prolunga con Rossignol
Era uno dei casi caldi della primavera. In scadenza di contratto, Cyprien Sarrazin avrebbe prolungato il suo contratto con Rossignol o sarebbe andato altrove? Dopo trattative, l'atleta dell'Alta Provenza, eroe della stagione soprattutto con le sue due vittorie a Kitzbühel, e il marchio iserino hanno trovato un accordo per un nuovo contratto almeno fino alle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina nel 2026.

Rassat lascia Salomon
Anche tra i francesi ci saranno cambiamenti. Così, come ormai è d'uso per raccontare storie, Paco Rassat ha annunciato inizialmente di lasciare Salomon. Lo slalomista savoiardo, appena operato per un'ernia del disco, indosserà quindi nuovi colori.

Ducros passa ad Atomic
Dopo aver annunciato di lasciare Dynastar, il suo marchio di sempre, Léo Ducros, discesista della Relève, ha ufficializzato mercoledì 8 maggio il suo arrivo da Atomic, dove ritroverà tra gli altri Edgar Meyer, nuovo arrivato nei gruppi federali.

Quali marchi per i giovani francesi dopo Fischer?
Come abbiamo annunciato, Fischer, pur rimanendo nel Pool, non fornirà più l'equipaggiamento per i francesi nella prossima stagione. Molto richiesto, Flavio Vitale si dedica agli studi prima di fare vari test. Il gigantista Loévan Parand e Annabelle Jallat dovranno trovare un fornitore.

Dave Ryding passa a Head
Dave Ryding ha a sua volta deciso di lasciare Fischer, il marchio austriaco giallo, di cui era uno dei volti più noti. Il veterano britannico (37 anni), ancora competitivo e sul podio quest'inverno (3° a Madonna di Campiglio), ha annunciato mercoledì di unirsi alla squadra di Head.

Tradotto da https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/02/mercato-sarrazin-ryding-rassat-quels-mouvements-pour-les-marques
draghetto Inviato - 11 mag 2024 : 01:14:59
rebus ha scritto:

Denis Grosset-Grange ha qualcosa a che vedere con Jean-Baptiste?


Non mi pare ci siano parentele, considera che Grange in francese vuol dire granaio o fienile, quindi come molti cognomi era un riferimento ad un lavoro nel passato, ed e' un cognome relativamente comune.

Facendo una ricerca ho scoperto che si tratta di un ex atleta classe '92, che tuttavia non ha mai ottenuto grandi risultati e si e' ritirato a 21 anni. E' originario di Albertville, mentre JB Grange viene dallo ski club di Valloire.
rebus Inviato - 10 mag 2024 : 08:29:45
Denis Grosset-Grange ha qualcosa a che vedere con Jean-Baptiste?
draghetto Inviato - 10 mag 2024 : 01:51:50
Le novità nello staff tecnico delle squadre francesi

Come ogni primavera, lo staff tricolore ha subito alcuni cambiamenti. Ecco una panoramica.

Cambiamenti tra i Bleus. Mentre la FFS ha annunciato lunedì tutti i gruppi federali per la prossima stagione, lo staff tecnico dei Bleus dello sci alpino ha subito alcune modifiche.

Mathias Rolland con la squadra A, Steven Théolier con la squadra B. Nel gruppo tecnico maschile, c'era bisogno di sostituire Fabien Munier, partito negli Stati Uniti per dirigere il gruppo USA di gigante. Frédéric Perrin, capo delle squadre maschili francesi, ha scelto dal gruppo Relève (gruppo B) con la promozione di Mathias Rolland. Il Savoiardo di Pralognan (poi passato a Courchevel) ha già allenato le donne e poi gli uomini nel gruppo precedente. E per sostituire il vecchio campione mondiale junior di slalom (2011) nel gruppo B, è un altro sciatore di slalom savoiardo ad entrare nello staff federale: Steven Théolier, ex Bleu della Coppa del Mondo (che ha concluso la sua carriera con i colori olandesi), ha fatto le sue esperienze come allenatore al club di Tignes e presso il Comitato della Savoia dove il mauriziano ha lavorato ancora la scorsa stagione con il gruppo maschile. Lavorerà con Sébastien Brenier (capo gruppo) e Justin Bernard.

Clément Noël e i suoi partner tecnici lavoreranno ora con Robin Schmidt come nuovo preparatore fisico (al posto di Jérémy Coint).

Un altro allenatore del Comitato della Savoia viene a sua volta promosso in federazione. John Troche si unisce così a Cyril Vieux nel gruppo B velocità con un ruolo di allenatore e tecnico.

Marion Margail arriva nello staff federale. Anche nell'ambito dell'allenamento delle Bleues ci sono cambiamenti. Nel gruppo tecnico di Jean-Noël Martin, per sostituire Pierre Guillot-Patrique (tornato al comitato del Delfinato), sarà Simon Braisaz a operare.

Mentre Clément Tomamichel è anch'egli partito negli Stati Uniti, due nuovi volti arrivano nello staff di Greg Masson per il gruppo B: il savoiardo Denis Grosset-Grange e la rappresentante dei Pirenei Marion Margail, unica donna nello staff tecnico dello sci alpino.

Tradotto da https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/07/quelles-sont-les-nouveautes-dans-l-encadrement-des-equipes-de-france
draghetto Inviato - 09 mag 2024 : 01:59:53
Cambiamento di attrezzatura per Clément Noël e Cyprien Sarrazin

Le due punte di diamante dello sci tricolore, Clément Noël e Cyprien Sarrazin, hanno approfittato del mercato primaverile delle marche per cambiare parte dei loro fornitori di attrezzature.

Sebbene sci-attacchi-scarponi rimangano la parte più importante, il mercato delle marche esiste anche per gli accessori. Fedeli a Dynastar e Rossignol per i loro materiali, Clément Noël e Cyprien Sarrazin hanno appena lasciato Skkil, il marchio dell'Alta Savoia di Thomas Fanara, Victor Muffat-Jeandet e François Place che li ha forniti per due anni con bastoni, protezioni e guanti. Due delle punte di diamante dello sci tricolore ritornano ai loro vecchi fornitori di attrezzature: Leki per bastoni e protezioni e Reusch per i guanti. Hanno così gareggiato equipaggiati con questi marchi al Red Bull Alpine Park, l'evento di fine stagione organizzato da Clément Noël a Val d'Isère.

Tradotto da: https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/06/changement-de-materiel-pour-clement-noel-et-cyprien-sarrazin
draghetto Inviato - 07 mag 2024 : 01:59:19
Alla fine Méribel non ospiterà la Coppa del Mondo nella prossima stagione

Dopo aver riflettuto, Méribel, che si era candidata per una tappa di Coppa del Mondo femminile nel marzo 2025, alla fine ha rinunciato.

Alla fine, la Coppa del Mondo non tornerà a Méribel nella prossima stagione. La Federazione Internazionale dello Sci (FIS) è alla ricerca di una stazione per ospitare una tappa di velocità femminile (discesa libera, super-G), il 15 e 16 marzo 2025. La FFS ha contattato potenziali organizzatori come Val d'Isère e quindi Méribel. "Abbiamo condotto uno studio", spiega Thierry Carroz, direttore del club degli sport. "Ma poiché non era previsto nel budget, il comune ha deciso di non avviare il progetto".

Appuntamento nel 2026-2027
Méribel, che aveva ospitato le finali nel marzo 2022 e poi le gare femminili dei Mondiali 2023, ha quindi declinato la proposta e si posiziona per organizzare una tappa di Coppa del Mondo femminile per l'inverno 2026-2027. "Saremo più vicini alle Olimpiadi del 2030", ricorda Thierry Carroz. La stazione savoiarda deve ospitare le gare femminili di sci alpino e la prova di sci di fondo della combinata nordica.

Focus sui Campionati Francesi di Sci Alpino
"La prossima stagione continueremo ad organizzare eventi, gare FIS (dello Ski Chrono Samse Tour) e del Samse Tour (Coppa di Francia di sci di fondo)", ricorda il capo del club. "E naturalmente ci saranno i Campionati Francesi di sci alpino (fine marzo)".

Tradotto da https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/03/pourquoi-meribel-ne-retrouvera-finalement-pas-la-coupe-du-monde-la-saison-prochaine
draghetto Inviato - 06 mag 2024 : 02:04:47
Diploma, attrezzatura, squadra francese, bilancio... Flavio Vitale su tutti i fronti
La fine della stagione del giovane Tignard Flavio Vitale è piuttosto impegnata.

Flavio Vitale è piuttosto del genere molto attivo. Per fortuna, perché il giovane Tignard (18 anni) è piuttosto impegnato in questa fase finale della stagione. È principalmente concentrato sugli studi con il programma del diploma internazionale. "Devo sostenere 18 esami", ha dettagliato lo studente sabato scorso. Dopo aver frequentato parte della sua formazione a Oxford e aver frequentato il college sci-studi di Bourg-Saint-Maurice, ora sta seguendo i corsi a distanza presso Apex 2100, la struttura privata e cosmopolita con sede a Tignes. "Non è sempre facile durante la stagione, ma ho comunque dei professori che si prendono cura di me".

Presto "alla federazione"
Non è un grande segreto - anche se i gruppi nazionali devono essere annunciati ufficialmente all'inizio della prossima settimana, Flavio Vitale si unirà finalmente al programma federale per la prossima stagione con la Squadra di Sviluppo (Coppa Europa), che ha già frequentato per gran parte della stagione. "È il momento giusto, credo," dice sinceramente, specificando di "voler sempre mantenere relazioni con APEX", soprattutto per la preparazione fisica.

Che attrezzatura dopo Fischer?
Quando avrà finito gli esami, dovrà affrontare un altro dossier, quello relativo alla sua attrezzatura. Poiché Fischer, alle prese con difficoltà finanziarie, ha deciso di non equipaggiare più gli atleti francesi nella prossima stagione, il gioiello di Tignes, che ha sempre sciato con il marchio austriaco, dovrà cambiare marca. "Ho la fortuna di essere richiesto". La maggior parte dei marchi del Pool gli ha offerto di testare la loro attrezzatura. "Vedremo quando potremo organizzare dei test. È bene anche cambiare. Mi porterà anche benefici".

"Sono contento della mia stagione"

Flavio Vitale si è distinto la scorsa stagione con i suoi primi due podi in Coppa Europa, in gigante (3° a Valloire, 2° a Pass Thurn), accompagnati da altri quattro piazzamenti nella Top 10 nel circuito continentale. Il Tignard ha anche conquistato il 5° posto ai Mondiali juniores a Saint-Jean-d'Aulps, dopo aver dominato la prima manche. Ha anche fatto il suo debutto in Coppa del Mondo a Val d'Isère prima di ripetere l'esperienza ad Adelboden. "Sono contento della mia stagione", ha detto il ragazzo sabato scorso, infortunatosi alla tibia a metà gennaio. "Ho raggiunto i miei obiettivi abbastanza presto ma ho altri obiettivi a lungo termine". Se ha brillato in gigante, ricorda un inverno "altalenante" nello slalom. "Volevo guadagnare punti in Coppa Europa e non ci sono riuscito (36° al massimo e cinque ritiri). Mi mettevo di cattivo umore quando le cose non andavano (sorriso). Voglio continuare a migliorarmi nel gigante e devo salire gradualmente nello slalom. Voglio anche fare velocità. Sono troppo giovane per specializzarmi".

Tradotto da https://www.ledauphine.com/skichrono/2024/05/01/bac-materiel-equipe-de-france-bilan-flavio-vitale-sur-tous-les-fronts
draghetto Inviato - 03 mag 2024 : 02:00:52
Olimpiadi 2030: cerimonia di chiusura in riva al mare e hockey all'Allianz Riviera... Nizza mostra le sue ambizioni

Con la ricollocazione della cerimonia di chiusura lungo la Promenade des Anglais per ospitare l'hockey all'Allianz Riviera, anche il polo ghiaccio di Nizza ha giocato la carta della sobrietà finanziaria senza snaturare un "cluster" spettacolare sulle rive del Mediterraneo.

Aspettava con impazienza la domanda, quindi Christian Estrosi, sindaco di Nizza, non si è trattenuto dall'annunciare l'informazione, sorridendo, giovedì durante la conferenza stampa nel magnifico Museo Nazionale dello Sport adiacente all'Allianz Riviera. "Perché accontentarsi di uno stadio, anche se è molto bello, quando abbiamo la baia più bella del mondo e un Lungomare che può accogliere 300.000 persone. Non ci priveremo di fare la cerimonia di chiusura sulle rive del Mediterraneo".

Dal mattino, sospettavamo che l'Allianz Riviera (con i suoi 35.000 posti a sedere) non potesse più ospitare la cerimonia di chiusura - come inizialmente previsto - dal momento in cui Emmanuel Charlot, direttore dello sport del comune di Nizza, aveva annunciato che l'ultramoderna struttura dell'OGC Nice sarebbe stata utilizzata come cornice per installare una pista di ghiaccio temporanea coperta per il torneo di hockey su ghiaccio maschile.

Più precisamente, due piste di ghiaccio sul prato, una con una capacità di 15.500 posti e l'altra utilizzata per gli allenamenti e il riscaldamento.

Escluso quindi il progetto di un nuovo Palazzo dello Sport per vedere le star della NHL. Evidentemente, l'argomento finanziario ha prevalso su questa opzione ambiziosa, per ottimizzare l'utilizzo dei siti esistenti. "Il nostro desiderio è sempre stato quello di promuovere la costruzione di un'impianto solo se giustificato da un'eredità", ha ricordato logicamente David Lappartient, presidente del CNOSF, non del tutto infelice di annunciare "un solo impianto da costruire e gli altri da modernizzare" per l'intera candidatura delle Alpi francesi, dal nord al sud.

Dubi: "Un progetto molto intelligente con una pertinenza incredibile"
Questo impianto è la futura pista del ghiaccio di Nizza, da tempo prevista proprio accanto allo stadio delle Aquile, che sostituirà a termine la vecchia pista del ghiaccio Jean-Bouin, ritenuta troppo energivora.

Un nuovo impianto da 7.000 posti che ospiterà il torneo di hockey femminile durante i Giochi, prima di essere ridotto a 4.000 posti per le varie attività locali tra cui il club di hockey che gioca in Ligue Magnus.

Il resto del progetto non è cambiato. Il curling rimane al Palais Nikaïa e il pattinaggio artistico (probabilmente con lo short-track) al Palais des expositions. Integrato in un vasto progetto immobiliare, il Villaggio degli Atleti sarà situato nella pianura del Var e il principale centro media nel futuro Palais des Congrès costruito in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani nel 2025. Senza dimenticare il centro internazionale di trasmissione che dovrebbe occupare lo spazio ampio del MIN dei fiori.

Entro il 2030, sarà comunque necessario trovare un compromesso con l'OGC Nice che sarà privato del suo stadio per diverse settimane e garantire una cerimonia di chiusura sotto stretta sorveglianza in un luogo carico di emozione dal terribile attentato del 14 luglio 2016.

Per quanto riguarda Isola 2000, considerata inizialmente per ospitare le gare di skicross e snowboardcross, la stazione delle Alpi Marittime è scomparsa dalla mappa ufficiale dei siti. Così come il pattinaggio di velocità che dovrebbe spostarsi all'estero (Italia o Paesi Bassi).

"È un progetto molto intelligente con una pertinenza incredibile", ha sostenuto Christophe Dubi. Prima ancora del bilancio finale, il direttore esecutivo dei Giochi Olimpici sembra essere conquistato dal progetto francese che ha rispettato alla lettera i requisiti desiderati dal CIO.

"NIZZA SI INSERISCE PERFETTAMENTE NELL'AGENDA OLIMPICA CHE PUNTA A RIDURRE I COSTI"

Christophe Dubi (direttore esecutivo dei Giochi Olimpici presso il CIO): "Questa settimana ho capito quanto i Giochi Olimpici del 1992 abbiano avuto un impatto sulla vostra regione. Quella creatività francese che abbiamo visto durante la cerimonia di apertura, quella competenza. E poi arriviamo nelle Alpi del Sud con la capacità di immaginare la stessa eredità. È un progetto molto intelligente con una pertinenza incredibile".

David Lappartient (presidente del CNOSF): "Nizza si inserisce perfettamente nell'agenda olimpica che punta a ridurre i costi. Un sito con una bella compattezza dove si privilegiano i trasporti pubblici, con in aggiunta un aeroporto internazionale. Corrisponde perfettamente alla nuova visione del CIO. Alla fine, per l'intera candidatura delle Alpi francesi, avremo solo un impianto da costruire (nota del redattore, la pista del ghiaccio di Nizza) e gli altri impianti esistenti, basterà solo modernizzarli".

Karl Stoss (presidente della Commissione Futuro Ospitante): "Nizza è una città sportiva, come il suo sindaco che è stato un grande campione. I trasporti locali sono eccellenti, tutto è a venti minuti di distanza. Non c'è nessun elefante bianco nella natura. Il progetto si basa su siti esistenti. È notevole".

Tradotto da https://www.ledauphine.com/sport/2024/04/25/nice-affiche-ses-ambitions
draghetto Inviato - 02 mag 2024 : 02:00:09
JO 2030: "Non è questione di indebitarsi," ricorda Renaud Muselier, presidente della Regione PACA

Renaud Muselier, Parigi sulla Senna, voi avreye baia degli Angeli?
"A parte questo, le Alpi del Sud ospiteranno i Giochi Olimpici. Abbiamo la capacità di mostrare al mondo che siamo in grado di portare gli anelli olimpici sulle nostre spalle. A Nizza, questa città conosciuta in tutto il mondo, abbiamo deciso di creare un 'cluster' del ghiaccio con la cerimonia di chiusura. Il sindaco ha svelato il progetto: la baia degli Angeli, la Promenade des Anglais per concludere in apoteosi, è davvero magnifico. Impossibile perdere tutto questo".

Il rigore di bilancio è il filo conduttore della vostra candidatura?
"Oltre a ciò che i Giochi ci porteranno per trent'anni come ad Albertville o Grenoble, non è questione di indebitarsi. Riprendo sempre la logica di Lillehammer: Giochi sobri. L'opposto di So#269;i e Pechino. Noi siamo nel campo dello sviluppo sostenibile, dell'efficienza e della modestia. Tutto ciò ci porta verso un quadro finanziario del tutto accettabile".

Durante la visita dei siti, avete messo in evidenza i vantaggi della vostra regione...
"È un grande onore avere il CIO da noi. Anche noi, i nostri sciatori portano a casa medaglie come Carole Merle che sciava a Sauze nella mia stazione. Ma soprattutto, abbiamo mostrato loro di avere un'area sciistica eccezionale. Da noi, hanno neve e sole. E hanno visto quanto le persone avessero voglia di partecipare a questa grande avventura".

Come percepite le contestazioni viste a Briançon?
"Sono molto attento. Sono riuscito a convincere l'opposizione nel mio emiciclo. Sono in contatto con i comunisti e i verdi che pongono domande che trovo abbastanza legittime e che mi permettono di far evolvere il progetto. Ma qui, ci troviamo di fronte a contestatori che vogliono bloccare tutto. Non trovo che sia molto positivo".

Tradotto da https://www.ledauphine.com/actualite/2024/04/25/muselier-il-n-est-pas-question-de-s-endetter

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