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 Epilogo Torino 2006 - Abbandono impianti

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
lepridottero Inviato - 05 gen 2010 : 15:45:43
Molti l'avranno già visto/letto, ma incollo il link e il testo dell'articolo uscito oggi su Repubblica, che documenta l'abbandono e lo spreco relativo agli impianti utilizzati per le Olimpiadi di Torino, di cui già avevamo parlato nel Forum.

http://www.repubblica.it/2010/01/sport/vari/torino-impianti/torino-impianti/torino-impianti.html

Un cartello affisso su una grata metallica che transenna l'ingresso dei trampolini olimpici di Pragelato avvisa: "pericolo valanghe, vietato l'accesso". Un monito più che reale: sulle rampe di lancio dei saltatori con gli sci, e sulla pista di atterraggio, si sono staccate due slavine. Si trova in queste condizioni, abbandonato a se stesso, lo ski jumping di Torino 2006 che ci invidia tutto il mondo.

Quando era stato costruito, s'era scelta - al posto di una struttura provvisoria da smontare dopo l'evento olimpico - una soluzione in cemento armato da 34,3 milioni di euro. E s'era disboscata mezza montagna per creare due salti da gara e tre da scuola, col fine di proseguire nel tempo l'attività agonistica, creare un vivaio di atleti dell'arco alpino occidentale. E affittare l'impianto alle squadre internazionali. Appena 47 mesi dopo le Olimpiadi torinesi, il trampolino di Pragelato è una cattedrale nella neve, abbandonato a se stesso, così com'è chiuso e inutilizzato il jumping hotel costruito alla base dell'impianto: un mega albergo da 120 posti letto. Suona a mo' di beffa lo striscione con le insegne del "Torino Olimpic Park" e la scritta "benvenuti!". Viaggio nei siti olimpici abbandonati a 4 anni dalle olimpiadi torinesi.

Il caso dello ski jumping non è isolato: in effetti, tutti gli impianti alpini di Torino 2006 (il fondo sempre a Pragelato, il biathlon a San Sicario, il bob di Cesana costato 61,4 milioni che forse chiuderà alla fine di gennaio e le piste di discesa della Via Lattea), si trovano nelle stesse condizioni di abbandono. Su questi siti non si disputerà più nessuna gara: pur essendo, si può dire, ancora nuovi e fiammanti avendo appena 4 anni di vita, sono scomparsi dalla programmazione degli appuntamenti internazionali con grave danno per l'economia locale e l'immagine del comprensorio sciistico. È davvero uno scandalo, denuncia in una lettera aperta il presidente della Fisi Piemonte, Pietro Marocco, che "questi impianti olimpici siano sottoutilizzati o del tutto inutilizzati in queste condizioni di abbandono proprio nella stagione invernale, la più intensa dal punto di vista agonistico". Magra consolazione è il fatto che in estate, in pieno agosto, sia stata assegnata una gara del summer grand prix all'impianto di salto che ha un costo di manutenzione stimato in 1.161.226 euro.

Sempre a Pragelato c'è, inutilizzata dal punto di vista agonistico, la pista olimpica di sci di fondo, un investimento di una ventina di milioni di euro per cablare i 10 chilometri dell'anello olimpico, mettere a norma la valle dal rischio alluvione, creare un lago per l'innevamento artificiale, l'acquisto di 12 cannoni sparaneve. Tutti questi costosissimi impianti non servono più a nulla: quest'anno, per la prima volta da quando esiste la pista, non si disputerà alcuna gara, né locale, né nazionale, né internazionale. Il sito olimpico, fiore all'occhiello del fondo nazionale, è declassato a banale pista turistica. Stessa sorte tocca, a San Sicario, all'impianto olimpico del biathlon. Lo stadio che ospita il poligono di tiro (l'unico autorizzato del Torinese), è sommerso e seminascosto dalla neve. Gli atleti del comitato Fisi, con una pista olimpica a disposizione, sono costretti ad allenarsi in altre province. Intorno al poligono, la pista del biathlon non è neppure battuta. Costo per la costruzione del sito, 25 milioni di euro. Stessa sorte tocca alla pista "Giovanni Agnelli" di Sestriere, simbolo delle gare di discesa, lo slalom speciale notturno. L'impianto di illuminazione, costato 7 milioni di euro, è spento. Sulla pista di Alberto Tomba - e sugli impianti olimpici alpini - è calato il buio.
9   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
atomicfabio Inviato - 12 nov 2010 : 16:41:16
dicono che nche il circuito del bob di cesana non se la passi bene
simon70 Inviato - 05 gen 2010 : 21:09:29
brunodalla ha scritto:

quello credo sia un problema di calendari internazionali, quindi in mnao alla fis. in questo caso al limite è la fisi a doversi far sentire a livello di stesura di calendari, se si vuole mantenere una località in calendario. ma il discorso fondo è complesso, perchè con gli anni è cambiata la tipologia di gare, molte sprint, fatte anche in città, per cui è un discorso più complicato.


Infatti. Per il fondo, il salto e la combinata nordica i calendari di coppa del mondo dovranno per forza di cose dare uno spazio privilegiato alla Val di Fiemme in vista dei mondiali del 2013. Ci sono, è vero altre gare già destinate all'Italia ma alcune (tipo nel 2011 a Milano) si disputeranno su circuito cittadino (e a mio avviso hanno poco significato...), altre sono inserite nel Tour de ski di coppa del mondo appena prima delle finali di Fiemme già fissate da qui al 2013. E considerando che sarebbe difficile gareggiare il giorno prima a Pragelato e spostarsi il giorno dopo in Fiemme distante c.a. 500 km, mi sa tanto che almeno fin dopo il 2013 le strutture di Pragelato continueranno a restare inutilizzate.
A tutto questo aggiungiamo i soliti giochi politici nei palazzi della Fis (perchè qui presumo non sia la Fisi a fare ostruzionismo, viste le ben note simpatie di Morzenti per il Piemonte) che hanno dato il "meglio" di sè nello sci alpino, ma evidentemente non mancano anche nelle altre discipline...e il gioco è fatto. Purtroppo
Certo è molto triste aver speso tutti quei soldi per queste "cattedrali nel deserto".
brunodalla Inviato - 05 gen 2010 : 20:41:36
discorso pienamente condivisibile se si ragiona in termini soltanto legati allo sport e al suo governo.
c'è da considerare che ultimamente, ma forse è così dal dopoguerra, le olimpiadi sono usate di più come strumento urbanistico che come evento sportivo.
pedropablo Inviato - 05 gen 2010 : 20:36:40
Il succo del problema e' che e' stato gettato al vento, oltre che un mare di soldi, tutto quello che poteva derivare dall'avere ospitato una manifestazione come l'Olimpiade.
E in Italia ce ne sarebbe stato veramente bisogno.
I trampolini che abbiamo si contano sulle dita di una mano e sono tutti nella zona Trentino / Friuli, idem per i poligoni del biathlon, idem per le piste da bob e slittino.
Speravo che questi impianti potessero servire soprattutto per i giovani, che avessero avuto maggiori possibilita' ad avvicinarsi a questi magnifici sport... invece niente di niente.
L'Olimpiade non e' servita assolutamente a niente, salvo che ad assegnare medaglie...

Penso che solo in Italia riusciamo a dilapidare un patrimonio del genere, ma ormai non sono piu' un ragazzino e ne ho viste abbastanza che forse mi sarei stupito del contrario.
levis Inviato - 05 gen 2010 : 20:03:33
brunodalla ha scritto:
la domanda di fondo rimane: chi doveva gestire questi impianti? il coni, visto che si parla di olimpiadi? chi è il proprietario?


Gira e rigira, pur se con i distinguo del caso, la situazione di alcuni impianti sportivi (sia realizzati ex novo e/o solo ammodernati) post "Torino 2006", rischia di avere lo stesso epilogo di tanti altri impianti sportivi costruiti in Italia e poi, al termine dell'avvenimento, gettati alle ortiche.

E' una tematica trattata (e sviscerata) già in diverse occasioni nel forum in modo anche indiretto.

Io sono sempre stato molto critico non tanto con la nostra capacità di realizzare grandi eventi sportivi ma, piuttosto, con tutto quello che attiene "al dopo". Perdonate il paragone misero ma è come se, al termine di una festa, usciti tutti gli ospiti si chiuda la porta a chiave si vada a casa e non si pensi più al rimettere in uso la sala...

Esempi di queste stoltezze, purtroppo, ve ne sono a piacimento : dagli impianti che hanno ospitato i recenti mondiali di nuoto a Roma (si sono dovute, tra l'altro, ricondizionare ed usare vecchie strutture poichè quelle previste non erano pronte...) in parte subito chiusi per problematiche di natura urbanistica (licenza edilizia non richiesta per presunta superiore competenza del Coni sul Comune di Roma), il bellissimo Palavela di Torino adibito per qualche tempo anche a tempio religioso temporaneo (ora, fortunatamente, sembra che l'utilizzo, sportivo e non solo, sia intensificato), lo Stadio delle Alpi a Torino, costruito per i mondiali di Italia '90, in cui le due squadre della Mole hanno, da subito, fatto presente di non voler giocare (per la cronaca dopo il periodo di effettivo utilizzo calcistico l'impianto è "di fatto" inutilizzato da anni).

Speriamo solo che non vada sempre a finire nel modo peggiore...io, comunque, rimango scettico.
brunodalla Inviato - 05 gen 2010 : 18:19:36
quello credo sia un problema di calendari internazionali, quindi in mnao alla fis. in questo caso al limite è la fisi a doversi far sentire a livello di stesura di calendari, se si vuole mantenere una località in calendario. ma il discorso fondo è complesso, perchè con gli anni è cambiata la tipologia di gare, molte sprint, fatte anche in città, per cui è un discorso più complicato.
la domanda di fondo rimane: chi doveva gestire questi impianti? il coni, visto che si parla di olimpiadi? chi è il proprietario?
ciulina Inviato - 05 gen 2010 : 17:55:37
brunodalla ha scritto:
ma poi non ho ancora capito chi è il proprietario degli impianti. lo stato? la regione? la fisi? insomma, chi li doveva gestire?


esattamente... questo non l'ho capito neppure io!

inoltre perchè non utilizzare le piste da fondo di pragelato come si dice nell'articolo?
non credo occorrano troppi soldi per mantenerle....
brunodalla Inviato - 05 gen 2010 : 17:36:03
a dire il vero nell'articolo si parla della pista "agnelli" quella dello slalom speciale, ubicata a sestriere (località olimpica dello sci alpino), dove è notorio non si corra più da tempo. l'articolo non parla delle altre gare che si sono disputate l'anno scorso.
per cui non ho letto grosse bufale. e poi le piste da sci c'erano anche prima, non mi pare questo il problema.
il problema sono gli altri impanti, costati un pò di soldi, soldi buttati via perchè sono inutilizzati.
è questo il vero scandalo. se eravamo furbi potevano fungere veramente da traino per il movimento sportivo che la fisi dice di rappresentare, e invece......ma poi non ho ancora capito chi è il proprietario degli impianti. lo stato? la regione? la fisi? insomma, chi li doveva gestire?
Carcentina Inviato - 05 gen 2010 : 17:08:39
ci può essere del vero in questo articolo ma anche delle bufale clamorose: impianti di sci alpino inutilizzati dal dopo olimpiadi?

il buon giornalista mi dica allora dove hanno fatto tappa le donne nel 07/08 con DH e SG e dove il buon Didier ha vinto un gigante lo scorso febbraio e dove Baumann ha vinto la combinata (magari notturna?) sempre nello stesso periodo..

Sarà che hanno potenziato l'illuminazione ma quella pista già aveva l'impianto di illuminazione nel 1997 !!!! ai tempi dei mondiali

non conosco la realtà degli altri impianti certo che se questo giornalista ha posto la stessa cura di collettamento informazioni che ha fatto con lo sci alpino..........

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