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lbrtg
Sono Azzurro di Sci
    
    

9859 Messaggi |
Inserito il - 06 ago 2010 : 11:41:00
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Mi chiedo se ............... Boh. Non so che chiedermi........
K2, ERICSSON PRECIPITA E MUORE SUL COLLO DI BOTTIGLIA. 06 agosto 2010 - 10:49 | Autore: Sara Sottocornola E’ di nuovo tragedia sul K2. La vittima, stavolta, è lo svedese Fredrik Ericsson, precipitato durante il tentativo di vetta lanciato stanotte con l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner. E’ accaduto di nuovo sul Collo di Bottiglia, a circa 8.350 metri di quota: il tratto di salita sulla parte sommitale della montagna che nel 2008 vide il crollo dei seracchi e la morte di 11 alpinisti. Sognava di scendere con gli sci dalla cima del K2. Anzi, dalla cima dei 3 ottomila più alti del mondo, dopo averli saliti senza ossigeno. E voleva iniziare con il K2, per poi tentare l’Everest in autunno e il Kangchenjunga tra un anno.Non era la prima volta che ci provava. Era tornato su questa montagna due anni dopo il tragico tentativo compiuto con l’italiano Michele Fait, che era morto precipitando da campo 2. Senza sapere che qui lo avrebbe aspettato la stessa sorte. Ericsson, svedese, alpinista e campione di sci estremo, è precipitato questa mattina dal Collo di Bottiglia, mentre saliva verso la vetta con la Kaltenbrunner, che cercava il suo 14esimo ottomila senza ossigeno. Il tempo, secondo quanto riferisce Everestnews, era peggiorato improvvisamente dopo mezzanotte e pare che i due stessero procedendo nella nebbia e con scarsa visibilità. La stampa austriaca, che riferisce le parole di Ralf Dujmovits tramite il meteorologo Karl Gabl, dice che lo svedese è precipitato per 1000 metri per morire sul colpo nello schianto. A quel punto, Gerlinde ha interrotto la salita e ha fatto dietro-front. “Purtroppo è andata così – dice Mario Merelli, che si trova al campo base -. Questa notte sono partiti per la cima solo Gerlinde e Fredrik. La disgrazia è stata sul Collo di Bottiglia dove lui è precipitato. Gerlinde è tornata al campo 4, ora sta scendendo verso campo 2 dove si fermerà: ci sono troppe scariche di sassi nel pomeriggio. Anche per noi sullo sperone Abruzzi, sassi da brivido”. Il caldo, infatti, stava complicando la salita agli alpinisti. “In tenda c’erano 40 gradi – aveva detto nei giorni scorsi da campo 2 Tray Cook, compagno di Fredrik Ericsson -. Queste temperature stanno provocando molto movimento sulla montagna. Il rumore delle valanghe e delle cadute di roccia non cessa mai”. Per questo motivo la maggior parte degli alpinisti, compreso il marito della Kaltenbrunner, avevano interrotto il tentativo già ieri. Christian Stangl, che voleva tentare di nuovo il record di velocità, ha detto “Ho slavine a destra e a sinistra, impossibile, torno indietro”. Merelli racconta che, al contrario di quanto comunicato nei giorni scorsi, lui e Marco Zaffaroni erano saliti sullo Sperone Abruzzi. Poi, un piccolo incidente li ha costretti a tornare al base: un pezzo di ghiaccio che ha colpito Zaffaroni alla schiena. “Zaffa sta bene – dice Merelli -. Qui è tutta un’altra cosa che stare su in una piccola tenda. Forse ha due costole rotte, comunque sta prendendo le medicine e sta meglio”. Al momento, sul K2, sono tutti concentrati sulla discesa e sulla tragedia. I giochi non sono ancora stati dichiarati ufficialmente chiusi, ma dopo i fatti di questi giorni e il peggioramento del tempo, molte spedizioni sceglieranno di tornare a casa. “Per rispetto alla famiglia di Ericsson – ha detto Dujmovits – sull’incidente non verranno forniti altri dettagli fino a domani”. Ericsson era nato il 14 marzo 1975 a Sundsvall, in Svezia. A 18 anni è diventato maestro di sci e ha iniziato a girare il mondo per sciare sulle montagne più affascinanti della terra. Dal 2000 viveva a Chamonix e dal 2003 aveva iniziato con l’Himalaya: è sceso con gli sci dalla cima centrale lo Shisha Pangma, e ha tentato il Gasherbrum II, il Kangchenjunga il Laila Peak e il Dhaulagiri prima delle tristi avventure sul K2.
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Marco78
Scio come Franz
    

Emilia Romagna
1652 Messaggi |
Inserito il - 06 ago 2010 : 13:33:19
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I se e i ma sono sempre troppo facili quando si è dietro a una scrivania....certo io leggo montagne.tv tutti i giorni e gli incidenti in montagna sono veramente tanti....poca esperienza, valutazioni sbagliate, tecnica non adeguata ai percorsi scelti ecc....quali saranno le cause?
Certo ogni volta che leggo un'articolo del genere mi viene un groppo in gola e inizio a pensare cosa sarà successo? perchè? si poteva prevenire? ecc......Forse si visto che il tempo non volgeva nel migliore dei modi, la neve a causa delle temperature non era delle migliori e c'erano molte scariche di neve ghiaccio e sassi, il collo di bottiglia un vetro........ma a tutte queste domande la mia risposta è che la passione della montagna và oltre tutto e se non ci si trova in quei momenti non si può capire e a volte l'altitudine gioca brutti scherzi anche sulle decisioni da prendere.
Fredrik non ha realizza il suo sogno però è morto facendo quello che gli piaceva e probabilmente meglio in questo modo che cadendo dalle scale e riposerà guardando tutti dall'alto.
Riposa in pace
N.B. spero che le altre spedizioni tornino a casa quest'anno non ci sono le condizioni per scalare in questo periodo è troppo pericoloso. |
Se sei incerto tieni aperto
www.sciclubmontepenice.it
Red78 |
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blossom
Sono Azzurro di Sci
    
    
FantaOrganizzatore

Veneto
14691 Messaggi |
Inserito il - 06 ago 2010 : 16:20:38
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io sono dell' idea che chi va a scalare ha una passione immensa, ma sa anche e lo mette in conto che forse non tornerà a casa, purtroppo gli incidenti succedono, però io credo che chi ci lascia per una propria passione, se tornasse indietro lo rifarebbe.
ovviamente la tragedia personale, lascia sempre tristezza, ma credo che nessuno che è lassù, lascerà l' alpinismo. magari adesso tornerà a casa sconvolto, ma poi ritornerà in montagna |
   punti gs 94.43 sl 195,.. PS: per puro c**o campionessa italiana di carving 07.... ora non più peccatoooo
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cancliatomic
Sono Azzurro di Sci
    
    

Lombardia
6828 Messaggi |
Inserito il - 06 ago 2010 : 17:00:15
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Sono sempre brutte notizie queste, da amante della montagna mi fanno molto riflettere, ma alla fine come dici tu Marco è difficile darsi delle spiegazioni quando succedono certe disgrazie. Condivido il pensiero di Blossom. |
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emanueza
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
  
    

Veneto
3542 Messaggi |
Inserito il - 08 ago 2010 : 16:19:11
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@Marco78: quoto tutto quello che hai detto, con i se e con i ma non si va da nessuna parte e poi credo tutti, alla pari dell'alpinista, preferirebbero morire facendo ciò che più piace piuttosto che appunto cadendo dalle scale. In montagna bisogna avere il coraggio di rinunciare e tornare indietro accettando anche la "sconfitta" se non addirittura non partire ma ahimè l'imprevisto è semprein agguato |
MI SON VENETO...E TI?
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lbrtg
Sono Azzurro di Sci
    
    

9859 Messaggi |
Inserito il - 09 ago 2010 : 09:20:27
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In questi giorni, mi sto leggendo "La montagna a modo mio", del grande Reinhold Messner. Nuovo bel libro di alpinismo. Approfondisce, naturalmente dal suo punto di vista, molti degli argomenti "filosofici" e di "etica alpinistica" che citiamo in questa discussione. Ve lo consiglio. |
Modificato da - lbrtg in data 09 ago 2010 09:21:32 |
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folgarida
29 Messaggi |
Inserito il - 09 ago 2010 : 13:51:19
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esperienze che ci fanno riflettere... io personalmente non ci andrei mai a fare quelle spedizioni! |
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Katunga
Sono Azzurro di Sci
    
    

Lombardia
6503 Messaggi |
Inserito il - 10 ago 2010 : 13:27:35
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La montagna è come la droga, ad un certo punto non puoi più farne a meno. Oggi arrivi a 2500, domani vuoi salire a 2800, poi 3000 poi 3200, 3500, 3700, 3800, 3900. Poi il Rosa, quindi il Bianco. A questo punto le vette Andine ed il passo successivo è l'Himalaia e quando hai già fatto alcuni 8000, tra cui l'Everest, il cuore ti dice K2. Non è la cima più alta del mondo ma di certo la più ambita ed anche la più tragica. |
Franco |
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