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E il fenomeno Gut, com è andata?

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Sci/L’allenatore ticinese di Swiss Ski sta seguendo da vicino la carriera della 16enne di Comano

Petrini, il tecnico parla di Lara

‘A St. Moritz ci ha regalato piacevoli sorprese. La vedo molto forte nel Super-G dove conta l’istinto’

di Mariano Botta

Una giornata a casa e poi oggi di nuovo in... pista. Viag­gio verso il Sestrière dove da domani inizieranno gli allena­menti in vista della discesa di sabato. È la vita di un gira­mondo, di chi ha scelto di far parte del Circo bianco. Come Daniele Petrini, allenatore ti­cinese che fa parte dello staff tecnico di Swiss Ski. È respon­sabile del gruppo 2 della nazio­nale elvetica, quello che comprende Schild, Gut, Suter, Gi­sin e Wolf (da un po’ fuori per infortunio). Un ragazzo che alle spalle ha già una solida esperienza fra Nuova Zelanda, FSSI e Spagna. Capace e pre­sente, specialmente nel lavoro con le giovani. Dopo avere fat­to la sua parte con la selezione di Coppa Europa è stato giu­stamente promosso in CdM.
Sei reduce dai due giorni incredibili di St. Moritz. « Quanto proposto da Lara è stato una sorpresa piacevolissi­ma. Alla vigilia delle gare ci si aspettava una bella prova, ma un terzo ed un quinto posto in discesa rispettivamente nel Su­per- G... Diciamo che la vedevo nelle 15, quello sì. È stata dav­vero molto brava. Del resto il suo talento nessuno lo discute. Inoltre ha una grande capacità di buttarsi e di non fare troppi calcoli. È arrivata e alla prima uscita in discesa ha fatto fuoco e fiamme. Il risultato in Super­G in un certo senso era già più attendibile, ora la ritengo molto più forte in questa specialità dove conta molto l’istinto» .
Come hanno “risposto” le altre sciatrici della squadra elvetica? «Quando ti vedi arri­vare una giovanissima che rie­sce subito ad andare sul podio, beh fa effetto. Dove c’è l’agoni­smo è logico che questi risultati lascino il segno. Adesso tocca alle altre, alle più collaudate, reagire e dimostrare con i fatti il loro potenziale» .
Una squadra che aveva iniziato bene la stagione, ma che poi si è un po’ persa.
« Io non parlerei comunque di crisi. Questo no. Certo, se prendiamo il gruppo ci si poteva aspettare di più, ma analizzan­do le singole prestazioni possia­mo vedere che diverse ragazze hanno già raggiunto gli obietti­vi che ci si era prefissati. Penso alla Schild, che ha già vinto in Super-G e ha collezionato altri piazzamenti, oppure alla Suter. Mancano adesso i guizzi della Aufdenblatten (brillante fino a dicembre) e della Styger. Pur­troppo a volte quando si cerca di fare troppo poi si sbaglia, complice anche una certa pres­sione psicologica. E nello sci si sa che basta un niente per trovarsi davanti oppure fuori dai giochi. Comunque possiamo guardare al futuro con fiducia. Adesso al Sestrière dove ci sa­ranno discesa e Super-G la spe­ranza ovviamente è che a livel­lo di team il bilancio sia miglio­re di Cortina e St. Moritz» .
Torniamo a Lara, quanto fatto nei Grigioni cambierà il suo programma? « No. Swiss Ski ha preparato una ta­bella di marcia che verrà ri­spettata. Importante quest’an­no è fare esperienza e la Coppa Europa è l’obiettivo principale. Poi quando ci sarà l’occasione verrà chiamata in CdM (come domenica per il Super-G). Il di­scorso discesa è un po’ diverso visto che ci sono piste dove i ri­schi sono alti e nessuno vuole creare situazioni difficili. Bisogna crescere passo dopo passo, come fatto fino ad ora, allenan­do molto anche il gigante» .
Quindi niente tournée americana. « No, disputerà i Mondiali juniores, come previ­sto, e mi sembra la soluzione più logica» .
È facile lavorare con Lara? « Non ci sono problemi, inoltre vicino a lei c’è sempre papà Pauli che la segue fin da ragazzina. Rispetto alle altre è arrivata in nazionale seguendo una via diversa, avendo lavo­rato praticamente in maniera individuale. Swiss Ski ha co­munque voluto rispettare que­sto percorso tenendo conto del suo grande potenziale, ma an­che della sua giovane età» .
Con Lara ci sono altre emergenti. «In Coppa Europa effettivamente possiamo conta­re anche su Nadja Kamer e su Andrea Dettling, sciatrici che per due anni ho avuto con me quando ero impegnato in Cop­pa Europa. Rappresentano una bella garanzia per il futuro ai massimi livelli (visto che scia­trici come la Borghi e la Berthod sono ormai vicine al capolinea, ndr). Ed anche per me vederle in primo piano è una bella soddisfazione» .

Segno che alla base si è lavo­rato bene e si continuerà a far­lo, senza bruciare le tappe per non rovinare quanto costruito con pazienza e costanza.


Il ticinese Daniele Petrini è responsabile del gruppo 2 della nazionale svizzera femminile

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