V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
kaiser |
Inviato - 12 ott 2007 : 11:01:55 Or ora sentito di una grossa frana a Sesto Pusteria...... BOLZANO - Una enorme frana di sassi si e' abbattuta questa mattina dalla Cima Una (2.598 metri), in val Fiscalina, nei pressi di Sesto Pusteria. Per il momento non si hanno notizie di vittime. E' stata messa in moto la macchina della protezione civile. Sul posto si stanno recando gli elicotteri del 118, la Croce bianca e il soccorso alpino.
''Tutta la valle e' piena di polvere, non si vede piu' nulla'', ha detto all'ANSA Christian Villgrater del rifugio Fondovalle. ''Una prima frana si e' staccata dalla cima della montagna verso le ore 9. Da allora la montagna non si e' piu' calmata. Non vediamo piu' niente ma sentiamo di continuo cadere dei massi''.
"Una geologa si sta recando in val Fiscalina con un elicottero", ha detto Guenther Walcher dell'ufficio della Protezione civile della Provincia autonoma di Bolzano. "Solo dopo un primo sopralluogo possiamo dare delle informazioni più dettagliate sull'accaduto. Per il momento non abbiamo notizia di vittime", ha aggiunto Walcher. L'operazione della Protezione civile è coordinata dal corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano.
COSTONE CROLLATO SU AREA PARCHEGGIO - E' crollato tutto un grosso costone di Cima Una, ha raccontato un poliziotto arrivato sul posto. La grande massa di detriti è finita nell'area di un parcheggio al momento ritenuto vuoto. Vista l'ora - il fenomeno franoso è iniziato poco prima delle ore 9 del mattino - e il periodo dell'anno, con scarsa presenza turistica, si presuppone che non vi siano state vittime anche se le ricerche continuano nella possibilità che un qualche escursionista sia stato travolto. Ma al momento, ha confermato il comando provinciale dei carabinieri, non si ha notizia di persone, auto o abitazioni investite dalla frana.
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15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
brunodalla |
Inviato - 16 ott 2007 : 17:14:44 spezzo una lancia a favore di messner, e la do il testa a chi a scritto quell'articolo, perchè è colpa sua. su un altro giornale messner, intervistato, diceva le stesse cose che dite voi, diceva anche che 5000 anni fa succedevano le stesse cose, cioè le frane, anche senza riscaldamento globale. quindi il panorama è alquanto nebuloso, a cominciare da chi scrive certi articoli sui giornali.
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otto piedi |
Inviato - 16 ott 2007 : 15:24:13 Perlu come al solito conciso e preciso... In effetti, nessuno si è mai chiesto come nascono i ghiaioni?
Ora non entro nel merito dell'intervista al grande Reinhold, magari fra traduzioni e trascrizioni si è creato qualche malinteso, ma a me (tanti anni fa...) avevano insegnato che il permafrost è il suolo ghiacciato, a profondità e con spessori variabili, che rimane sempre tale nelle latitudini più fredde (un esempio su tutti la famosa Siberia). Ora che il permafrost abbia fatto la sua comparsa sulle montagne europee mi sorprende un pò, proprio perchè mancano le caratteristiche geomorfologiche dello stesso e cioè il suolo... Qui si parla di roccia, roccia e basta, che come capita da milioni di anni viene infiltrata dall'acqua durante il disgelo e l'estate, poi l'acqua con l'inverno diventa ghiaccio e aumentando di volume spezza la roccia e così via, fino a ridurre in ghiaioni anche le tre cime di lavaredo (con molta pazienza...). Che magari ora si stia verificando qualche crollo a quota più alta, o ad intervalli ravvicinati, potrebbe anche non esser collegato al famoso GW (anche se è un nemico da temere e da conoscere, ma magari non da invocare ad ogni scorreggia di passero, scusate la licenza poetica). A chiunque sia andato spesso in montagna è capitato di trovare segni di frane recenti, a basse ed alte quote, e anche di assistere in diretta a distacchi di qualche cornice, di qualche placca...
In fondo anche la frana del monte Toc in val Vajont del 1963 era una normalissima e naturale frana, che prima o poi sarebbe senz'altro caduta com'era già capitato nelle ere precedenti. Il problema è stato che qualche imbecille lì ci aveva voluto fare una diga ed un lago artificiale... Il che ha ridotto un pò i tempi dell'avvenimento.
Ai nostri tempi imperversano le psicosi, appena si scopre una parola nuova o si attribuiscono vecchi problemi a nuove scoperte un pò i media, un pò la diffusa superficialità iniziano a far battere la grancassa... Con il risultato che si satura il pubblico di notizie spesso insensate e travisate, facendo sì che anche le verità scientifiche si perdano nel marasma...
Ripeto, considerazioni che non vogliono entrare nel merito dell'intervista in oggetto. Bisognerebbe sapere "esattamente" quali termini ed in quale contesto sono stati usati... Messa così, sono esposte delle imprecisioni e delle ipotesi, non delle certezze scientifiche. E non aiutano certo a farsi delle idee chiare per poter affrontare con cognizione la problematica immensa del GW... |
natu |
Inviato - 16 ott 2007 : 10:31:13 Statstoria delg GW puo' essere si preoccupante ma ho la sensazione, fastidiosa, che ora l'unico problema in termini di inquinamento sia la CO2 mentre tutte le altre porcherie (polveri, NOx...) molto piu dannose per l'uomo siano come fuori moda. |
francogeo |
Inviato - 16 ott 2007 : 10:23:39 Citazione: natu Inserito il - 16 ott 2007 : 10:06:36 -------------------------------------------------------------------------------- @ francogeo: se non sbaglio sul corriere della domenica (giornale, non internet) c'era anche il parere di 2 geologi di qualche universita' (tipo milano o qualcuna del nord) che esprimevano un parere completamente opposto a qullo di Messner. Se non ricordo male il punto era che inanzitutto non e' corretto parlare di permafrost e che seconda di poi le Dolomiti come avete gia' detto da sempre tendono a crollare
Meno male! |
natu |
Inviato - 16 ott 2007 : 10:06:36 @ francogeo: se non sbaglio sul corriere della domenica (giornale, non internet) c'era anche il parere di 2 geologi di qualche universita' (tipo milano o qualcuna del nord) che esprimevano un parere completamente opposto a qullo di Messner. Se non ricordo male il punto era che inanzitutto non e' corretto parlare di permafrost e che seconda di poi le Dolomiti come avete gia' detto da sempre tendono a crollare |
francogeo |
Inviato - 16 ott 2007 : 08:51:10 Bravo perlu le guglie aguzze delle dolomiti sono il risultato dell'erosione operata sulla dolomia che è la roccia che compone la maggior parte (ma non l'unica) dei massicci dolomitici. Essa ha come caratteristica l'essere molto friabile in quanto fratturata e disgregandosi soprattutto sotto l'azione del gelo da le caratteristiche forme aguzze delle cime. |
perlu |
Inviato - 16 ott 2007 : 08:35:35 Solo una domanda...
Ma come si sono formate le guglie e i denti delle Dolomiti?
Sono emerse così dagli abissi o forse sono frutto di anni e anni (leggasi decine di millenni) di frane, smottamenti, cadute di sassi e così via?
L'altro giorno leggevo da qualche parte: "Anche il latemar sta crollando!" Ma dico io...lo sanno anche i bambini che se c'è una montagna friabile per antonomasia è il Latemar (non che la Dolomia sia una gran pietra, e la distesa di polvere in Val Pusteria lo dimostra chiaramente) e non c'è motivo per gridare al cataclisma per qualche frana.
Certo, sono eventi che possono nascondere dei rischi, ma sono nella storia delle Dolomiti, sia col GW sia senza GW |
francogeo |
Inviato - 16 ott 2007 : 08:00:55 Sul corriere di oggi c'è questo articolo che a mio modesto parere è pura disinformazione! Messner è un immenso alpinista ma come scenziato lascia molto a desiderare. Oramai chiunque sull'argomento dice la sua e i giornali la pubblicano pure! 
Messner: Dolomiti, crolli causati dal clima L’alpinista: il caldo fa sciogliere il permafrost, prevedo altre frane. Ieri nuovi crolli
MILANO — Se parla della Val Fiscalina la mette a fuoco col pensiero, guglia per guglia: «Conosco talmente bene le Dolomiti che ho in mente tutte le forme, tutti gli angoli. Di anno in anno, guardandole, posso elencare ad uno ad uno i pezzi caduti». Il costone di pietra venuto giù dalla Cima Una e polverizzato come fosse talco non l’ha ancora visto, impegnato com’è a presentare il suo ultimo libro («Il futuro delle Alpi»). Ma Reinhold Messner (nella foto a destra) è convinto che il crollo di venerdì mattina sia soltanto una scena del film drammatico che la natura sta girando sulle sue Dolomiti. A Sesto Pusteria, come a Cortina.
Colpa del clima che cambia. L’alpinista altoatesino è convinto: «Credo che il riscaldamento globale abbia sciolto il permafrost, cioè il terreno che ad alte quote era perennemente sotto zero e faceva da collante per la struttura fragile delle guglie di roccia dolomitica. Può succedere ancora, possono cadere anche pezzi più grandi e non c’è angolo delle Dolomiti che non si possa dire a rischio». Altre scuole di pensiero dicono che sulle cime delle Dolomiti il permafrost non c’è mai stato. Messner liquida l’argomento spiegando che lo si può trovare da pochi centimetri a molti metri di profondità, che «più profondo è più a lungo vive» e che «la gente sbaglia totalmente se pensa possa essere soltanto dove sono i ghiacciai».
Le montagne, ripete lui, «non sono infinite e sono sottoposte all’azione del vento, del gelo, delle escursioni termiche. Soltanto che adesso c’è un fatto nuovo che è, appunto, la perdita del permafrost. Se il climaè più caldo è chiaro che il processo di sgretolamento delle montagne è anch’esso accelerato ». E l’azione dell’uomo? «Le montagne cadono lentamente a pezzi, con o senza l’uomo. Va così da sempre. È un processo inarrestabile. Anche se l’umanità cambiasse rotta immediatamente, i cambiamenti sarebbero visibili soltanto fra qualche generazione ». «Messner ha ragione» concede Ludwig Noessing, geologo della provincia autonoma di Bolzano, «cento anni fa il permafrost era a quote più basse e frane come quella della Val Fiscalina erano più rare».
Anche Guido Visconti, climatologo e docente di fisica dell’atmosfera trova «ragionevole il discorso di Messner» e gli fa eco il presidente del Comitato glaciologico italiano, Claudio Smiraglia, pure lui convinto che ci sia una relazione fra sbriciolamento dolomitico e fusione del ghiaccio interno al permafrost. E la vita del ghiaccio, va da sé, non fa altro che seguire il cambiamento della temperatura. Dalla Cima Una della Val Fiscalina ieri sono crollati due nuovi pezzi.
«Fenomeni collaterali» dicono i geologi, niente a che vedere con i 70mila metri cubi di dolomia franata venerdì e adesso depositata sugli alberi come fosse neve (soltanto una pioggia insistente potrà lavar via tutto). L’intervento della protezione civile è chiuso. La strada della valle resta inaccessibile e domani i tecnici faranno sopralluoghi per valuteranno l’evolversi della situazione. È stato calcolato che se si caricasse la frana sui tir e se si mettessero i tir in fila indiana, la colonna sarebbe lunga cinquanta chilometri (5 mila tir). Fortuna che non c’è nemmeno un sasso da portar via delle 150 mila tonnellate di montagna venuta giù. E fortuna che nessuno manca all’appello: non ci sono vittime. Le Dolomiti, invece, fanno i conti con una ferita: la Cima Una.
Giusi Fasano 14 ottobre 2007
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BAKUNEN e BURZACCHINI |
Inviato - 13 ott 2007 : 17:42:39 secondo me qualcuno che arrampicava ha tolto il sassolino che reggeva tutto!
a parte gli scherzi,fortuna che non ci sono morti perchè poteva essere davvero un macello,ma le dolomiti sono meravigliose anche per queste vette che vengono continuamente erose e modellate dagli agenti atmosferici. |
francogeo |
Inviato - 13 ott 2007 : 17:15:13 Fenomemo puramente naturale parola di esperto (io) . Che nessuno si inventi di tirare in ballo effetto serra, global warming o altre fesserie del genere. Le montagne si sa vengono piano piano demolite ad opera degli agenti atmosferici (vento, pioggia, neve e ghiaccio) e la gravità fa il resto. |
mattiash |
Inviato - 13 ott 2007 : 15:44:52 ogni tanto quando arrampico io ci penso.... e se crolla tutta la parete? Bè..... in certi casi non si può far altro che alzare le mani! Adesso capisco come si son formate le vette aguzze e stupende di alcuni monti. In effetti, fateci caso.... la vetta attuale della Cima Una è più affascinante dopo la frana, no? |
Paul |
Inviato - 13 ott 2007 : 11:23:52 Quando ho visto la sequenza impressionante delle webcam dal Monte Elmo ho pensato quali conseguenze se fosse accaduto durante la stagione sciistica ma a pensarci bene tali frane non accadono mai d'inverno grazie all'azione bloccante del gelo.. |
BAKUNEN e BURZACCHINI |
Inviato - 12 ott 2007 : 20:42:17 le immagini viste al tg sono assolutamente impressionanti,anche le macchine completamente ricoperte di polvere.
per fortuna sembra che nessuno sia rimasto ferito,purtroppo pero sono fenomeni geologici del tutto naturali anche se eccezzionali e bisogna conviverci. |
perlu |
Inviato - 12 ott 2007 : 14:07:16 Gli escursionisti (quasi tutti tedeschi) avevano erano da poco incamminati verso la valle, ma dopo la frana sono tornati al rifugio Fondovalle con l'unico inconveniente di essere completamente coperti di polvere. Così ha detto il gestore, Franz Tschurtschenthaler. |
wasowskj |
Inviato - 12 ott 2007 : 13:58:48 In teoria c'erano degli escursionisti(non ho capito se erano già oltre o poco prima)ma non sono stati coinvolti(nemmeno le auto) |
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