V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
FantaskiNews |
Inviato - 28 giu 2011 : 22:57:27 Max Blardone passa a Dynastar di Matteo Pavesi
Max Blardone cambia fornitore tecnico: l'ossolano ha firmato un contratto annuale con opzione fino a Sochi 2014 con Dynastar (scarponi Lange), brand che aveva lasciato nel luglio 2009 per passare a Salomon. In quel momento Max aveva deciso di allenarsi con una struttura autonoma e di lasciare il gruppo Rossignol dopo un anno, arrivando proprio da Salomon. Ora "Blardo" torna a lavorare con Angelo Maina, responsabile racing del gruppo Rossignol. A preparare i suoi sci sarà Walter Ronconi, ex coach di Maria Rienda.
Blardone, 32 anni il prossimo novembre, può vantare 110 pettorali in Coppa del Mondo, 20 podi conquistati di cui 5 vittorie, l'ultima in Alta Badia nella stagione 2009/2010. |
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karl.berto |
Inviato - 07 lug 2011 : 15:34:43 | Laretta ha scritto:
Però sai... le persone più interessanti sono quelle che si espongono e dicono la loro. Di quelle pacate e moderate ci si annoia in fretta...!
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Certo, ma ci sono vari modi di dire ciò che si pensa e di esporsi.. C'è chi si sa togliere i sassolini dalle scarpe senza diventare "antipatico".. Probabilmente è una dote naturale, non lo so, ma non si può proprio dire che Lara Gut (nonostante dica ciò che pensa..) sia antipatica . E lo dico con cognizione di causa visto che ti ho incrociato varie volte durante gli allenamenti.. |
karl.berto |
Inviato - 07 lug 2011 : 15:12:54 | blossom ha scritto:
purtroppo, ed è un mio difetto, non riesco a tifare per una persona che mi è antipatica..... non lo conosco benissimo, ma tutte le volte che ho avuto a che fare con lui, non mi ha mai fatto cambiare idea. spero comunque per lui che ritorni ad essere un egregio atleta....
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Concordo in pieno, e per quanto mi riguarda non cambierò la mia opinione .. Spero per lui che questo cambio di materiali sia in grado di dargli quella "serenità" a livello psicologico e tecnico che gli permetta di tornare tra i grandi della specialità.. |
lbrtg |
Inviato - 07 lug 2011 : 14:11:30 Grazie Otto, per la ripetizione di storia. |
stefy88 |
Inviato - 07 lug 2011 : 13:36:29 a scusa non l'avevo letta ... questa questione è sempre attualissima ricordo di averne discusso anche con franz qualche tempo fà in altre discussioni e la mia posizione è sempre la stessa... se si vuole uscire dalla crisi che affligge buona parte delle federazioni e attirare un po' di sposor e di conseguenza soldini l'unico modo, secondo me, è quello dei team privati dove i vari sponsor possono scegliere chi vogliono appoggiare. Così oltre al ritorno economico credo ci sarebbe anche un bel rilancio d'immagine dello sci agonistico e forse, e dico forse, sarebbe anche un po' più accessibile ai giovani telenti che magari si perdono nei ranghi delle squadre nazionali minori.
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leo85 |
Inviato - 07 lug 2011 : 13:33:48 | eugenio ha scritto:
Non dimentichiamoci che questa gente non gioca a pallavolo o a basket, ma gareggia (e rischia) a livello individuale.
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Proprio per questa tua affermazione, che condivido in pieno, l'altro giorno mi sono permesso di fare un paragone azzardato con la Formula1...o con le moto stesse....lì c'è una squadra...ma alla fine i singoli piloti corrono per il Mondiale...rischiando la pelle in prima persona.... |
leo85 |
Inviato - 07 lug 2011 : 13:30:42 Ma è così per tantissimi atleti...basti pensare al più totale fallimento della Aubert (e adesso Draghetto mi ucciderà ), che, dopo una grnadissima stagione 2009-2010, in questa appena conclusa è riuscita a combinare poco o nulla...e anche lei proprio da quest'anno si era costruita un suo team privato...imbattendosi in guai piuttosto seri...anche finanziari...Situazione opposta invece per la Maze, che è da un pò di stagione che è riuscita a crearsi il suo spazio con i riusltati che sono sotto gli occhi di tutti noi....Però, a prescindere dai risultati ottenuti, non mi sembra che qualcuno si sia mai permesso di criticare le loro scelte...E' una cosa legale e fattibile...e perchè uno non può avere la possibilità di fare questa scelta??? Bisogna riuscire a scindere le scelte lavorative, dal carattere e dagli atteggiamenti dei singoli... Nel caso di Lara, è riuscita a farsi voler bene, anche perchè ha fatto capire a tutti noi che la sua non era "caratteraccio" come inizialmente molti atetlei e non avevano pensato (stampa compresa)...ma determinazione e voglia di arrivare a qualcosa di importante....Nel caso di Max, purtroppo, sono stati gli stessi tecnici a ribadire il suo carattere non proprio "facilissimo" per usare un eufemismo...tanto da interferire col loro lavoro...a discapito della squadra più di una volta...Poi ognuno di noi può avere le proprio opinioni...le proprie sensazioni...Ma non si può negare che se la squadra di gigante maschile ha avuto qualche problemino nell'ultimo periodo, è anche (in parte, e ci tengo a sottolinearlo) colpa sua e dei suoi capricci....e questo evidentemente è parso a molti! Poi dal punto di vista dei risultati, è sicuramente uno dei più grandi interpreti del gigante di questo ultimo decennio...e mi auguro di rivederlo ai livelli di un paio di stagioni fa, insieme a tutti gli altri! |
eugenio |
Inviato - 07 lug 2011 : 13:18:49 Vero Stefy, ma io volevo in qualche modo riallacciarmi anche alla discussione aperta dall'altra "Lara", nella quale ci si chiedeva se aveva ancora senso gestire uno sport a tutti gli effetti professionistico tramite le federazioni. I team privati, singoli o collettivi che siano, rappresentano l'alternativa all'attuale gestione centralizzata di stampo FIS, nella quale gli interessi sportivi spesso si confondono con quelli economici. La conseguenza sarebbe quella di normalizzare nell'opinione pubblica il concetto di team privato e quindi di accettarlo come un'esigenza dello sport di alto livello, invece che come un'alzata d'ingegno da parte di un atleta poco incline al lavoro di gruppo. Non dimentichiamoci che questa gente non gioca a pallavolo o a basket, ma gareggia (e rischia) a livello individuale. |
stefy88 |
Inviato - 07 lug 2011 : 12:52:10 a beh ma quello anch'io... vedasi il mio tifo sfrenato per la Vonn   poi la prima impressione sulle persone influisce molto ,almeno nel mio caso, nel senso che se al primo impatto non mi piaci, non mi piaci... poi magari conoscendoli meglio mi ricredo 
comunque tornando in tema ... io quello che non riesco a capire è perchè continua a tornare sempre a marche che comunque ha già utilizzato e, magari, anche criticato? prima è passato da Salomon a Dynastar poi tornato a Salomon e adesso ancora a Dynastar in pochissimo tempo... visto che sei in vena di cambiamenti passa a Fischer a Head a pinco pallino perchè devi tornare ancora lì? bo magari sono io che mi faccio i complessi mentali ma non ci trovo il nesso... e sottolineo che la mia non è una critica ma solo un dubbio amletico 
Eu il problema c'è sempre stato e ci sarà sempre... ce l'aveva Tomba, ce l'avrà Lara in futuro (scusa Lara non voglio tirarti na gufata giuro ) e ce l'avrà chiunque vorrà farsi un team privato. Fichè và tutto bene sei un fenomeno che grazie al team privato è riuscito a gestirsi nel migliore dei modi e nel momento in cui hai un momento di calo sei un pirla che voleva fare lo sbruffone... credo che siano le due facce del tifo ... quel tifo insano che spesso e volentieri ha creato ancora più problemi ad atleti che magari si trovavano in periodi difficili  |
eugenio |
Inviato - 07 lug 2011 : 12:52:06 diamo un senso costruttivo a questa discussione... al di là delle opinioni personali sul soggetto Max Blardone, a me sembra che la questione di fondo si possa collegare al concetto (affermato in queste pagine) che "chi si crea un team personale sembra che debba rispondere dei propri risultati in funzione di questa scelta". Vale a dire che se i risultati di un atleta peggiorano, la scelta di essere rimasto nell'ambito di una squadra nazionale oppure di essersi messo "in proprio" sotto il profilo tecnico/gestionale dovrebbe pesare nel giudizio che diamo a posteriori. Questo secondo me nasce dal fatto che siamo collettivamente ancorati a una definizione tradizionale di "squadra", intesa come elemento accentratore di TUTTI gli interessi che fanno capo a un atleta di livello, derivata direttamente da un concetto di federazione che agisce come padre/padrone e all'interno della quale devono risolversi tutte le questioni. Di conseguenza il team privato, che nasce sostanzialmente dall'esigenza di portare avanti un programma più personalizzato possibile, è ancora visto come un lusso/capriccio. Quando fai quella scelta la paghi prima (se hai le risorse finanziarie per farlo, perchè il team privato costa) e la paghi dopo, visto che l'opinione pubblica ti fa i conti in tasca perchè non hai voluto "fare come tutti gli altri e come si è sempre fatto". Insomma... se qualcosa non va secondo le previsioni (o le aspettative) le valutazioni cambiano: se i risultati peggiorano ma sei rimasto in squadra potrebbe essere colpa del sistema Federazione, se hai optato per un team personale "sei un fallito". Io personalmente contesto questa logica, ma mi piacerebbe aprire un confronto... Lara è intervenuta qui ed è un caso emblematico; la sua scelta fino ad ora ha pagato, anche perchè è stata fatta, secondo me, nel momento ideale, cioè in una fase di crescita tecnico/agonistica nella quale l'investimento per un miglioramento è coinciso con l'ottimizzazione delle risorse per ottenerlo e dava ampie garanzie perchè portasse a risultati positivi ( a dispetto degli infortuni). Però sappiamo tutti che questa scelta le è costata in termini di "braccio di ferro" con la federazione svizzera e relativa sospensione da gare di coppa. E' giusto ? E se la scelta non dovesse pagare? Fino ad oggi sembra che il conto, più che dagli sponsor che ci hanno messo i soldini, te lo presenta l'opinione pubblica, che non ha speso un centesimo, ma ti considera patrimonio personale, investito nel business del risultato, del tifo, della squadretta del fantaski, della scommessa con gli amici o più genericamente nelle proprie aspettative su di te.
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blossom |
Inviato - 07 lug 2011 : 12:33:31 purtroppo, ed è un mio difetto, non riesco a tifare per una persona che mi è antipatica..... non lo conosco benissimo, ma tutte le volte che ho avuto a che fare con lui, non mi ha mai fatto cambiare idea. spero comunque per lui che ritorni ad essere un egregio atleta.... |
stefy88 |
Inviato - 07 lug 2011 : 12:30:53 | stefano9 ha scritto:
Mai definito ne arrogante ne antipatico!
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mai scritto che questo intervento era incentrato su di tè
il mio era un discorso generale e basato sulle mie sensazioni (che non sono verità assoluta), sensazioni che cambiano da persona a persona... e menomale che è così sennò sai che monotonia di mondo che sarebbe |
blossom |
Inviato - 07 lug 2011 : 12:12:38 a quello c' ho pensato io  |
stefano9 |
Inviato - 07 lug 2011 : 11:52:48 Mai definito ne arrogante ne antipatico! |
stefy88 |
Inviato - 07 lug 2011 : 11:05:12 l'ho incontrato un paio di volte al parallelo di natale e ci ho anche fatto quattro chiacchiere, certo non sono sufficieti per inquadrare una persona, ma non mi è sembrato un arrogante antipatico come molti lo descrivono... forse un po' sulle sue (cosa normale visto che si trovava a chiacchierare con una persona che non conosceva) ma antipatico non mi è proprio sembrato. Poi come ho detto prima quattro chiacchiere non sono nulla, per conoscere qualcuno ci vuole ben altro 
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brunodalla |
Inviato - 07 lug 2011 : 10:45:54
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