V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
FantaskiNews |
Inviato - 18 ott 2007 : 12:10:16 Aria di crisi anche in Germania di Luca Perenzoni
Non è solo l'Italsci a dover fare i conti con la crisi finanziaria. I problemi di bilancio continuano ad attanagliare anche altre realtà europee, con l'eccezione ovviamente del colosso austriaco. L'ultima federazione in ordine di tempo ad annunciare i propri problemi è quella tedesca che a partire da ieri ha deciso di bloccare i fondi relativi a tutte le squadre nazionali non coinvolte nella Coppa del Mondo. Una decisione forte, specie se assunta da una struttura decisamente competitiva su tutti i fronti degli sport invernali e dotata di un seguito di immagine, pubblico e appassionati che nessun'altra nazione europea può vantare. A dare una boccata d'ossigeno alla Dsv potrebbe contribuire il rinnovo del contratto sui diritti televisivi che coinvolge attualmente la RTL e la SportA, in rappresentanza di ZDF e ARD.
Indipendentemente dalla durata e dalla consistenza della crisi tedesca, il solo fatto che una struttura dalle solide fondamente come quella teutonica stia passando giornate critiche non può che preoccupare tutto l'ambiente: dopo Francia, Svizzera e Italia tocca quindi alla Germania, nella speranza che l'intero movimento riesca a trovare un sistema che possa permettere di traghettare il circo bianco verso lidi più tranquilli. |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Enrico |
Inviato - 22 ott 2007 : 13:15:57 Ma se i soldi a disposizione sono sempre gli stessi, dove pensate sia possibile che dei privati si possano accollare gli oneri organizzativi di un evento che ad oggi non esiste. Ripeto l'unica soluzione è avere il coraggio di esternalizzare il massimo circuito di Coppa, affidandolo ad altri con mentalità dinamica e più avezza a ragionare in termini di ritorno d'immagine. Se Patrik Lange nel 1969 partorì l'idea della Coppa del Mondo, occorre un nuovo genio che pensi a rivoluzionare il prodotto sci, anche a costo di cambiare radicalmente le attuali discipline e format di gara. Per questo ci vogliono mentalità particolarmente aperte che, nonostante si guardi con rispetto alla tradizione, possa compiere il sospirato salto di qualità di un prodotto, che anche meteorologicamente parlando (vedi riscaldamento globale del pianeta), diventa molto meno vendibile alle televisioni (da notare che le TV a pagamento non si interessano per nulla dell'evento C.d.M.). Senza interesse dei media niente vetrina per attrarre gli sponsor, che dovrebbero sostenere i futuri club privati.
Pertanto non vedo di nessuna utilità la creazione di un sindacato degli atleti. Con i regolamenti attuali sarebbero un inutile doppione dei capi delegazione delle squadre nazionali, che per altro hanno pochissima voce in capitolo rispetto ai delegati della FIS che controllano tutto il giocattolo. |
Lovecraft |
Inviato - 20 ott 2007 : 13:31:42 In effetti, rispetto a sport come il tennis, gli atleti non sembrano contare molto, nello sci |
Genovese |
Inviato - 20 ott 2007 : 13:18:23 Dovrebbero essere sopratutto gli atleti a muoversi in modo efficace con la Fis per avere in coppa del mondo l'ingresso dei team privati. Ad esempio per avere più "peso" presso la Fis, gli sciatori potrebbero creare un sindacato, visto che gli atleti di altri professionistici lo hanno.E lo sci alpino, per avere più autonomia dagli altri sport invernali, dovrebbe creare , in futuro , sia a livello nazionale che internazionale, una federazione autonoma. |
Lovecraft |
Inviato - 19 ott 2007 : 20:38:07 Quoto Enrico, la FIS dovrebbe fare di più per valorizzare l'appeal del prodotto sci |
Enrico |
Inviato - 19 ott 2007 : 20:02:49 Posso dire la mia?... tanto anche se mi dite di no, ve la dico lo stesso
Il problema non è l'organizzazione degli eventi per team non caratterizzati dalle nazioni. Mi spiego meglio, gli sponsor non guardano più allo sci non perchè non gli piaccia avere a che fare con le singole federazioni nazionali (anche se questo non è certamente un aspetto da trascurare), ma perché lo spettacolo garantito dal prodotto sci non è più digeribile così com'è. Inoltre dobbiamo anche valutare che alcune manifestazioni sono comunque ambite da sponsor e televisioni, ovvero le Olimpiadi, che hanno comunque il fascino delle rappresentative nazionali. Dunque il vero problema, a ben vedere, è rappresentato dalla CdM e le specialità offerte dalla stessa. La gestione delle squadre nazionali per tutti i massimi circuiti FIS costa alle federazioni un pozzo di soldi, anche perché in questi costi sono compresi anche quelli strutturali delle singole federazioni.
Sicuramente un circuito di CdM per club richiederebbe un costo minore per il semplice fatto che si tratterebbe di una struttura più piccola, ma a questo punto come si può valorizzare il ritorno d'immagine per il club tale da giustificare i costi di una squadra di almeno 10 elementi per categoria? Con gli attuali format di gara si mettono in luce i soli atleti da podio, pertanto in tempi di vacche magre si potrebbe giungere al paradosso di un team che acquista e sostiene un solo atleta, magari per averlo strapagato rispetto gli altri (immaginate un Tomba dei bei tempi o un Herman Maier o Miller) con un decremento di partecipanti al via. Sto ragionando per paradosso e per di più sono convinto di non essere riuscito nemmeno a sviscerare tutto l'argomento in questione. In parole povere lo spettacolo offerto deve essere vendibile ai potenziali finanziatori, che poi garantiscono i soldini alle squadre ed agli atleti professionisti. Non sono convinto che le attuali gare di sci siano comunque un prodotto appetibile per le televisioni, che permettono la visibilità necessaria ad attrarre gli sponsor. Vale a dire, minori ore di trasmissioni in diretta minor interesse di marketing. Pertanto bisognerebbe puntare sulla qualità degli eventi, piuttosto che puntare sulla quantità degli stessi. Purtroppo la tendenza di chi gestisce questo sport (FIS) è sempre stata l'opposto. Forse bisognerebbe puntare anche sull'esternalizzazione della gestione della coppa ad un soggetto privato (penso a società tipo la SLEC di Ecclestone, o alla DORNA che gestisce la MotoGP) che sotto l'egida della Federazione internazionale organizzino l'intero circuito, dandogli carta bianca su quest'ultimo punto. Esempi di ciò applicati alla neve sono il circuito alternativo alla FIS world cup dello ski-cross, che vedeva il suo alter ego nel circuito Salomon Cross-Max. La stessa Carving Cup è nata con lo stesso spirito imprenditoriale, ma il suo decollo mediatico è ancora tutto da vedersi (Glauco non ti inc...re, per favore ). Lo ski cross, ad esempio salutato come grande novità dello sci, ancora oggi stenta a trovare una collocazione stabile anche fra i palinsesti delle TV specializzate nella programmazione sportiva. |
perlu |
Inviato - 19 ott 2007 : 18:42:06 Tornando al discorso inerente la Germania: la diattriba tra la federazione e le case della tv per il rinnovo dei contratti televisivi potrebbe portare a grosse difficoltà. Se a breve non trovano soluzione, oltre a subire la mancanza di fondi per gli allenamenti, la dsv si vedrebbe anche costretta a rinunciare all'organizzazione delle gare, in mancanza di un televisione che produca l'evento.
E passi per le prove di Ofterschwang o di Garmish, ma pensate alle perdite per le gare di Biathlon, fondo o salto (4 trampolini compresa...)
Non resta che sperare che qualcosa si risolva il prima possibile
Intanto alcuni atleti (tra gli altri Neureuther e la giovane biatleta magdalena Neuner) hanno dichiarato di essere disposti a devolvere alla federazione i loro premi... |
perlu |
Inviato - 19 ott 2007 : 10:04:15 Chi lo sa...per me per loro sarebbe più conveniente sponsirizzare o fornire i materiali a società terze: tipo i sodalizi bianchi-mercatone uno; cannondale-saeco; trek-discovery e così via..
Magari qualche azienda potrebbe creare il proprio team ufficiale (su ispirazione di quanto avviene nel motomondiale) e poi fornire i materiali ad altre squadre.
Le possibilità sono tante, la voglia di provare a cambiare forse un po' meno... |
Lovecraft |
Inviato - 19 ott 2007 : 09:59:50 Sarebbe una buona idea, ma le case di sci forse preferirebbero fare dei team propri.
O forse no? |
franz62 |
Inviato - 19 ott 2007 : 09:31:38
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perlu |
Inviato - 19 ott 2007 : 08:06:14 Non necessariamente per marche di sci, altrimenti ci sarebbero 2 squadroni a farla da padrone e gli altri a raccogliere quel che rimane; i team privati potrebbero essere finanziati da aziende del settore (sci, caschi, gusci, guanti, occhiali, palettti snodati) o no (macchine, moto, caffè, assicurazioni ecc ecc): sono convinto che se avessero un ritorno di immagine adeguato, molti imprenditori ci farebbero un pensierino...
In fondo, a differenza del ciclismo, ciascun atleta si garantirebbe almeno un paio di minuti di immagini dedicate esclusivamente a lui... |
Lovecraft |
Inviato - 19 ott 2007 : 06:35:25 Quoto, forse la soluzione è davvero quella di fare i team divisi per marche di sci |
Paoloski |
Inviato - 18 ott 2007 : 21:52:19 Citazione: Messaggio inserito da perlu
Citazione: Messaggio inserito da emanueza
avanti di questo passo la coppa del mondo diventerà una sorta di campionato nazionale austriaco a partecipazione straniera
Il che non è detto che sia un male, in una visione dello sci scissa da quelle che sono le squadre nazionali.
Il tema è stato affrontato già altre volte, ma se al posto delle nazionali ci fossero team privati con i propri atlet, ci sarebbe un maggior dinamismo, maggiori volontà di creare un circuito spettacolare (con menti imprenditoriali a condurre i giochi e non cari dirigenti aggrappati e affezionati alla poltrona), maggiore competitività.
Ciò comporterebbe uno sgravio fondamentale per tutte le federazioni che potrebbero convogliare i fondi sul settore giovanile, altrimenti trascurato.
Ed i vantaggi, a mio modo di vedere, non finirebbero certo qui...
Se poi i migliori 40 sciatori fossero austriaci ed il monopolio fosse loro...pace! Ma sono convinto che se tutti (nei team privati, appunto) fossero in grado di seguire una preparazione simile e comparabile con mezzi e strumenti di uguale efficacia, allora ci sarebbe di conseguenza anche maggiore competizione e gli austriaci non sarebbero più così predominanti.
Concordo in pieno ed ero d'accordo già da tempo!
Se tante nazionali di sci, peraltro con una lunga tradizione, si trovano in crisi finanziaria è anche perchè il circo bianco com'è ora (cioè praticamente uguale a quando è iniziato) sia ormai superato a causa degli alti costi di gestione di una nazionale competitiva. |
franz62 |
Inviato - 18 ott 2007 : 18:39:17 Immagino,di sicuro non ho inventato niente,al limite mi era sembrato diverso l'approccio ai problemi quest'anno,può essere un'impressione personale.  |
brunodalla |
Inviato - 18 ott 2007 : 18:30:46 franz, il tema dei team privati al posto delle nazionali è già presente sul forum ancora prima che ci entrassi tu  |
franz62 |
Inviato - 18 ott 2007 : 14:42:34 Sarebbe ora da tempo,non sò se e quando cambierà qualcosa,importante è che venga accettato da più parti che non funziona,crisi per crisi,sarebbe auspicabile che ci siano più federazioni in crisi contemporaneamente. |
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