V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
FantaskiNews |
Inviato - 31 gen 2010 : 20:19:00 Confermato:rottura dei crociati per Nadia Fanchini di Silvia Sardi
La risonanza magnetica effettuata a St. Moritz non ha lasciato spazio ad ulteriori interpretazioni. Nadia Fanchini si è rotta entrambi i crociati di entrambe le ginocchia. Mamma Fanchini, sentita telefonicamente, ha quindi confermato quello che già la stessa Nadia sospettava mentre veniva trasportata in ospedale. La camuna, rientrata nel tardo pomeriggio a Montecampione con la famiglia che era presente a St. Mortiz, domattina si recherà presso la Clinica Città di Brescia a Brescia dove sarà visitata dal suo ortopedico di fiducia, il Dott. Stefani il quale, assieme allo staff medico della nazionale, deciderà come intervenire chirurgicamente su entrambe le ginocchia. |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
eugenio |
Inviato - 03 feb 2010 : 16:07:22 questo assolverebbe il mancato sganciamento degli attacchi nell'occasione... |
hasan |
Inviato - 03 feb 2010 : 15:28:13
Nadia ripercorre quella maledetta curva della pista Corviglia, a Sankt Moritz: "L'errore che ho fatto - racconta - è che ho lasciato andare gli sci prima di vedere il palo della porta, quindi troppo presto. Così ho stretto di colpo la traiettoria e ho centrato la porta in pieno. Nel momento dell'impatto e subito dopo mi sono fatta male, ancor prima di rotolare sulla neve".
Intera intervista a Nadia:
http://www.giornaledibrescia.it/Contenuti/484484.html?idnews=14831 |
lbrtg |
Inviato - 03 feb 2010 : 08:20:50 L'importante è essere di nuovo "in piedi". Tutto il resto viene di conseguenza..... Forza! |
GeneraleLee |
Inviato - 02 feb 2010 : 22:58:40 ...da "Il Secolo XIX" di Zena:
"Nadia, cosa ricordi dell’incidente? «È successo tutto in un attimo. Sono caduta, poi c’è stato l’impatto con il palo. Sentivo un dolore terribile, ma non capivo, poi non riuscivo a fermarmi. Ho urlato, ma non me ne sono nemmeno resa conto. Quando mi sono fermata avevo male alla schiena e alle ginocchia. Un male terribile. Pensavo di essere paralizzata. Ero disperata. Ho visto passare davanti ai miei occhi tutto quello che avevo fatto negli ultimi mesi con un unico scopo: le Olimpiadi, e quel sogno stava svanendo».
Nadia ha la voce tranquilla mentre rivive quei terribili momenti: «Il dolore più forte era alla schiena. Ho pensato “non mi muovo più”. Poi sono riuscita a sedermi e mi sembrava di stare un po’ meglio anche se le gambe formicolavano. Ho voluto alzarmi, provare a stare in piedi per dimostrare che le ginocchia tenevano, che potevo camminare. Ma dentro di me sapevo già che non era così. Mi sono messa in piedi e ho capito». La prima diagnosi all’ospedale di St. Moritz ha confermato i peggiori timori. «Mi hanno fatto delle radiografie, poi la risonanza che non ha lasciato speranze: rottura dei legamenti crociati e collaterali di entrambe le ginocchia. Ho creduto di morire»." |
stefy88 |
Inviato - 02 feb 2010 : 17:19:16 Sul sito di race Nadia ha confermato che ha voluto tentare di stare nel tracciato a tutti i costi... Anch'io come Simoski cerco sempre di rimanere nel tracciato fino a che non è lui a buttarmi fuori, penso che sia una cosa automatica e normale |
Marco78 |
Inviato - 02 feb 2010 : 17:01:37 Ho fatto 2 super G proprio lo scorso week e secondo me le possibilità erano solo 2: 1) Lasciarsi cadere 2) Riportarsi avanti, controllare gli sci e fermarsi.
L'istinto ti dice di restare in piedi. L'opzione che volesse restare dentro non la prendo in considerazione perchè da quella posizione nemmeno Bode nei tempi migliori sarebbe riuscito a stare in piedi. Le urla sono una conseguenza della legnata e della torsione delle ginocchia...quando cadi a 100KM/H te ne frega di restare intero e non dell'errore commesso.
Io vado anche in pista in moto e quando arrivo lungo tiro dritto perchè sò che provare a fare la curva è come tirare un dado!!! |
simoski |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:56:52 nel mio piccolo, se sono in ritardo faccio il posibile per star dentro nel tracciato, devo essere ormai fuori per tirare dritto..
in tante situazioni hai veramente una frazione di secondo in cui pensare quello che puoi fare e non sempre è così facile.. |
franz62 |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:45:54 Il vecchio proverbio "prima qualità di un discesista è non cadere" deriva dal fatto che cadendo ci si fa male...esistono da sempre discesisti che cadono poco e altri che cadono più spesso, tutto qua... In generale bisogna tirare via dritti per ovvi motivi, visto che le conseguenze possono portare a perdere più gare di quella a cui stai partecipando...si ritorna al proverbio precedente. Sono fredde considerazioni e nient' altro. |
otto piedi |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:38:06 Non lo so, Bali, io di esperienze agonistiche nel settore proprio non ne ho quindi posso fare solo delle valutazioni, sensate e logiche quanto voglio, ma sempre "da lontano"... Quindi prendo in considerazione tutti i punti di vista. Di certo la sensibilità e l'esperienza modificano la risposta alle varie situazioni... Però credo che per l'atleta il primo istinto sia quello di tentare di "stare dentro", recuperando in qualche modo. Non so, per i motivi esposti sopra, se poi più "da grandi" si ha la sensibilità di capire subito se un recupero è possibile o se è il caso di tirar via dritti per evitare voli e cadute...
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balineuve |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:35:40 Faccio i miei più cari auguri a Nadia di pronta guarigione ....... e di tornare ancora più forte ...... lo sci come il motociclismo o l'automobilismo sono sport di tecnica e fluidità non di aggressività ..... ribadisco che specialmente nelle veloci essere lucidi è essenziale per ottenere risultati e non farsi male. |
balineuve |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:32:07 Otto ....... secondo me non è affatto così ..... nessuno è Mandrake, ma la capacità di rimanere lucidi e reagire nel migliore dei modi possibili quando si ha pochissimo tempo per pensare e decidere non è uguale per tutti e varia anche nello stesso individuo con l'esperienza ...... è una mia illazione, ma penso che una parte delle urla che abbiamo sentito fossero dovute non solo al dolore ma anche alla rabbia per quanto successo ...... |
lepridottero |
Inviato - 02 feb 2010 : 16:23:33 La notizia ieri era riportata persino da un quotidiano venezuelano... |
otto piedi |
Inviato - 02 feb 2010 : 08:45:52 | balineuve ha scritto:
Quando tiri al massimo devi essere lucido ........
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Bali, forse non ci si intende sui termini ... Non ho dubbi che un'atleta sia lucidissimo durante la sua prova , ma avere la freddezza di valutare se uscire dal tracciato piuttosto che tentare un recupero impossibile non mi sembra realizzabile per nessuno! Se sei là credo che tiri ai limiti del possibile per finire la tua prova nel miglior modo: e quante volte si son visti atleti recuperare da situazioni impossibili con numeri irripetibili ...
Quel che è successo a Nadia deriva da un paio di coincidenze che hanno portato alle note conseguenze... Non credo che la pista sia troppo pericolosa, non credo che Nadia abbia fatto degli errori particolari (oltre all'arretramento che è un "inconveniente" che capita tante volte senza nessuna conseguenza fisica...). Penso che sia stata "solo" l'ennesima dimostrazione che quando si scende sugli sci a 100 kmh l'incidente è sempre dietro l'angolo... A chi va come a Maier a Nagano , a chi come alla Deborah che si ruppe senza neanche cadere ... |
lbrtg |
Inviato - 02 feb 2010 : 08:29:49 | magimail ha scritto:
L'ultimo grido simile l'ho ancora dentro le orecchie: Deborah il giorno dopo l'oro in superG, in Gs, in una maledetta porta che sbaglia e cerca di stare dentro.....va giu' col cu lo, rotazione, cassetto e...tac....
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Esatto. |
stefano9 |
Inviato - 01 feb 2010 : 21:16:37 Forza Nadia! |