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 Conduzione: c'è un unica tecnica " corretta ?"

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
melezet01 Inviato - 12 feb 2009 : 23:40:29

Premetto che il mio fine non è quello di fare polemiche o classifiche in merito alla " Tecnica migliore " ma di ragionare fra appassionati, professionisti e " malati " dello sport che tanto amiamo in merito a quanto probabilmente c'è ancora da scrivere in tema di conduzione.

La mia personale impressione è che, a patto di possedere un adeguato livello tecnico e di esperienza, tale da poter avere una sciata in conduzione attiva, sia ormai un concetto non più così netto e assoluto quello di dividere la tecnica in " movimenti corretti " e movimenti sbagliati " .

A chi conosce i fondamentali della tecnica , secondo me, è ora permessa una sciata " più democratica " dove le personali attitudini psicofisiche, o differenti letture del gesto tecnico, interpretano a proprio favore le regole dei nuovi sci.

Che ne pensate?



15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
magimail Inviato - 08 lug 2009 : 10:15:47
Beh.... allora va bene tutto, no???
Pensa Bode a come avra' fatto "to swear" i suoi allenatori, in gioventu'...
blossom Inviato - 06 lug 2009 : 23:08:50
magimail ha scritto:

Riguardo il Franconiano, più volte ho detto il mio parere, e cioè che se vedo un "bocia" sciare come lui, gli rompo i bastoncini dietro le ginocchia, gli rompo. Ma Bode è Bode...

a meno che non tiri dei tempi della Madonna...
magimail Inviato - 04 lug 2009 : 19:44:50
Ineccepibile, Dani, come sempre. Solo guardando la Stessa interpretazione, sullo Stesso tracciato dei vari Demo Team, potresti farti un'idea delle varie correnti di pensiero. Ma ai vari Interski, è lasciata ad ogni singola nazione l'autonomia di presentare le proprie idee. A volte solo folcloristiche, per usare un eufemismo.Anche con sci diversi, quindi....
All'ultimo interski, tanto per citare qualche caso, si sono viste novità interessanti anche da scuole sci fino a ieri considerate.....da poveretti.
E le scuole Francesi (per me sono stati superlativi, i "galletti"...)ed Austriache, tanto per dire, hanno fatto le dimostrazioni con sci da Sl.
Per la prima volta, anche se classifiche non se ne fanno, i nostri non son tornati suonando la grancassa......
Riguardo il Franconiano, più volte ho detto il mio parere, e cioè che se vedo un "bocia" sciare come lui, gli rompo i bastoncini dietro le ginocchia, gli rompo. Ma Bode è Bode...
dani1965 Inviato - 03 lug 2009 : 09:37:41
melezet01 ha scritto:

Italian demo team:

http://www.youtube.com/watch?v=uaAOpfSfXZQ&feature=related

altra tecnica , direi derivazione carving , minimi movimenti verticali, maggior uso del ginocchio interno

http://www.youtube.com/watch?v=mI_l1-hbGl4

Il Maestro: altra tecnica, direi articolazione della caviglia piuttosto chiusa , grande movimento dei piedi

http://www.youtube.com/watch?v=41llqEmmlQI&feature=related

Impossibile fare critiche , siamo ai massimi livelli eppure vedi quante differenze ci sono?

E' ancora possibile inquadrare la tecnica in regole rigide o piuttosto il movimento corretto è ormai quello che ti permette di avere una sciata attiva in conduzione, in base alle tue caratteristiche e attitudini psicofisiche?

Solo i primi (demoteam italiano) sono gli effettivi rappresentanti di una scuola di sci nazionale.
Il giapponese é UN singolo sciatore e non sono tanto sicuro che - da solo - rappresenti in toto la scuola di sci nazionale del Sol Levante.
Bode é Bode, un atleta dalle caratteristiche "particolari", sicuramente NON il rappresentante della scuola di sci U.S.A.

Fare un paragone tra i tre filmati - in correlazione al tuo terzo messaggio nel quali parli di diversità tra scuole nazionali - non é quindi fattibile: si tratta di tre tipologie di dimostratori differenti.

Per fare ciò ci vorrebbe una serie di filmati di diversi demoteam (rappresentanti della filosofia tecnica delle diverse scuole di sci internazionali), tutti girati nel corso dello stesso inverno.
Bill Inviato - 02 lug 2009 : 09:35:05
Beh, grazie prima di tutto.

Ma fai attenzione che la spiegazione non e' completa.
Il movimento di braccio esterno ha anche la funzione di preparare l'appoggio del bastone che e' FONDAMENTALE per riacquistare la centralita' al momento del cambio.

La disquisizione di cui sopra era funzionale al discorso sulla tecnica personale / indivudale rispetto a quella giusta / standard.

Buon divertimento!
deltaevo Inviato - 25 giu 2009 : 16:25:42
Riapro il post in oggetto e con l'occasione saluto tutti i forumisti di fantaski, perchè finalmente qualcuno mi ha suggerito come correggere questo fastidioso errore (rotazione del bacino).
Complimenti a Bill.
Grazie.


Bill ha scritto:

Dunque, proviamo a fare un passo avanti.
(scosate il lenzuolo )

Il braccio esterno che avanza a fine curva e' un esempio bellissimo.

Alla domanda: a cosa serve avanzare il braccio esterno? Ci sono due risposte (come sempre, sempre, sempre): la prima, serve a preparare o a evitare qualche cosa, la seconda, serve a correggere qualche cosa!!!

Sempre:
1) Preparare o Evitare (anticipo)
oppure
2) Correggere (ritardo, sigh)

1. Preparare o Evitare
Qui potremmo tranquillamente trovarci in un caso relativo ad "Evitare". Cosa? ok, la pianto di fare l'ermetico.
Le spalle (a cui inconfutabilmente sono attaccate le braccia ) sono legate al movimento del bacino. Lo sono elasticamente poiche' c'e' di mezzo la spina dorsale.
Proviamo a ruotare le spalle. Se vogliamo tenere fermo il bacino siamo costretti (anche inconsciamente, se volete) a impegare dei muscoli che impediscano la rotazione o controruotino rispetto alle spalle.

Ora che succede se i muscoli (gambe, addominali e dorsali) sono gia' impegnati a fare qualche cos'altro? Semplice, il bacino segue le spalle.
Ma cosa serve avanzare il braccio esterno a fine curva? Che quel cavolo di bacino stia ben piantato nella sua posizione a permettere di spingere sugli sci. E come lo si ottiene? Impedendogli di andarsene per i fatti suoi: cioe', assicurandosi che le spalle siano bene allineate (spannometricamente orientate verso la punta dello sci esterno).

Ma esiste anche un secondo caso (nella sciata del turista medio, molto piu' frequente):
2) Correggere
Cosa? Ma ovvio, il bacino che sta guardando troppo verso valle impedendo di spingere bene sugli sci. Ed ecco che anche subconsciamente sentiamo un irrefrenabile bisogno di andare quasi in rotazione. Non e' sbagliato, stiamo semplicemente esprimendo il bisogno di riportare il bacino al suo posto.

Tutto sto èarlare del bacino richiede un po' di spiegazione.
Bene, all'altro capo della coscia c'e' il ginocchio che ha una funzione fondamentale: la sua posizione ci permette di premere in avanti sullo scarpone o indietro. E' indubbio che a fine curva abbiamo bisogno di stare avanti per poter iniziare il cambio correttamente.
Quindi, a fine curva dove abbiamo bisogno di tenere il ginocchio? Avanti, e come facciamo a tenerlo avanti se il bacino non ce lo spinge?
Ecco che qualunque azione atta a impedire che l bacino arretri troppo presto o fuori tempo e' buona.

Certo che e' meglio prevenire che curare; quindi un movimento del tipo 2 (Correggere) avra' sempre anche degli svantaggi (lentezza, ritardo, sbilanciamento) ma almeno ci permette di continuare la sciata ragionevolmente bene. Stara' poi a noi recuperare in tempo per la curva successiva.

Ecco perche' divento una bestia quando sento i maestri urlare ai ragazzini: "chiudi quel braccio esterno". Cosa avra' voluto dire?
E' un po' come un medico che cura il sintomo e (non risalendo alla causa) non cura la malattia.

Lange Inviato - 20 feb 2009 : 12:59:53
http://www.8000.it/JumpNews.asp?idNews=12654

Bill Inviato - 16 feb 2009 : 21:00:05
Dipende, se usi i piedi e se ti sforzi di "sentire" le pressioni sulle piante, sicuramente.
melezet01 Inviato - 16 feb 2009 : 20:50:32
Bill, grande competenza ma anche grande passione!!!!!!

Una domanda : per me il " sacro Graal " è ricercare quel particolare momento, che certamente conosci bene, in cui sciii in un mondo sospeso, fra un punto di massimo carico e l'altro, le uniche parti della curva in cui sento di avere ancora gli sci ai piedi.

Se però cerco di razionalizzare e inquadrare tecnicamente questi momenti puntualmente si rompe l'incantesimo .

Tu riesci sempre a razionalizzare e comprendere tecnicamente i tuoi movimenti ? ( parliamo ovviamente di una sciata che và oltre i " fondamentali ")

Ciao

Melezet





Bill Inviato - 16 feb 2009 : 17:13:30
Dunque, proviamo a fare un passo avanti.
(scosate il lenzuolo )

Il braccio esterno che avanza a fine curva e' un esempio bellissimo.

Alla domanda: a cosa serve avanzare il braccio esterno? Ci sono due risposte (come sempre, sempre, sempre): la prima, serve a preparare o a evitare qualche cosa, la seconda, serve a correggere qualche cosa!!!

Sempre:
1) Preparare o Evitare (anticipo)
oppure
2) Correggere (ritardo, sigh)

1. Preparare o Evitare
Qui potremmo tranquillamente trovarci in un caso relativo ad "Evitare". Cosa? ok, la pianto di fare l'ermetico.
Le spalle (a cui inconfutabilmente sono attaccate le braccia ) sono legate al movimento del bacino. Lo sono elasticamente poiche' c'e' di mezzo la spina dorsale.
Proviamo a ruotare le spalle. Se vogliamo tenere fermo il bacino siamo costretti (anche inconsciamente, se volete) a impegare dei muscoli che impediscano la rotazione o controruotino rispetto alle spalle.

Ora che succede se i muscoli (gambe, addominali e dorsali) sono gia' impegnati a fare qualche cos'altro? Semplice, il bacino segue le spalle.
Ma cosa serve avanzare il braccio esterno a fine curva? Che quel cavolo di bacino stia ben piantato nella sua posizione a permettere di spingere sugli sci. E come lo si ottiene? Impedendogli di andarsene per i fatti suoi: cioe', assicurandosi che le spalle siano bene allineate (spannometricamente orientate verso la punta dello sci esterno).

Ma esiste anche un secondo caso (nella sciata del turista medio, molto piu' frequente):
2) Correggere
Cosa? Ma ovvio, il bacino che sta guardando troppo verso valle impedendo di spingere bene sugli sci. Ed ecco che anche subconsciamente sentiamo un irrefrenabile bisogno di andare quasi in rotazione. Non e' sbagliato, stiamo semplicemente esprimendo il bisogno di riportare il bacino al suo posto.

Tutto sto èarlare del bacino richiede un po' di spiegazione.
Bene, all'altro capo della coscia c'e' il ginocchio che ha una funzione fondamentale: la sua posizione ci permette di premere in avanti sullo scarpone o indietro. E' indubbio che a fine curva abbiamo bisogno di stare avanti per poter iniziare il cambio correttamente.
Quindi, a fine curva dove abbiamo bisogno di tenere il ginocchio? Avanti, e come facciamo a tenerlo avanti se il bacino non ce lo spinge?
Ecco che qualunque azione atta a impedire che l bacino arretri troppo presto o fuori tempo e' buona.

Certo che e' meglio prevenire che curare; quindi un movimento del tipo 2 (Correggere) avra' sempre anche degli svantaggi (lentezza, ritardo, sbilanciamento) ma almeno ci permette di continuare la sciata ragionevolmente bene. Stara' poi a noi recuperare in tempo per la curva successiva.

Ecco perche' divento una bestia quando sento i maestri urlare ai ragazzini: "chiudi quel braccio esterno". Cosa avra' voluto dire?
E' un po' come un medico che cura il sintomo e (non risalendo alla causa) non cura la malattia.
aldoma Inviato - 16 feb 2009 : 09:09:12
quello che posso dire è:
filmato 1:pura sciata dimostrativa di maestri, che fanno dell'eleganza la loro arma di seduzione maggiore.
filmato 2:tecnica più votata all'agonismo o alla sciata agonistica quindi più basso di gamba e di busto ed esasperazione del movimento angolazione-compensazione.
filmato 3:non fa testo sono pochi gli atleti che fanno bene gli insegnati e poi miller è un mito in pista ma come insegnante!! anche se è fantastico vederlo anche in campo libero.
conclusione la tecnica 1 non esclude la 2 e viceversa dipende dalle situazioni.
melezet01 Inviato - 16 feb 2009 : 00:10:17
Bill concordo con te , quello che non bisogna fare è imparare una tecnica come una sequenza di movimenti da eseguire a pappagallo.

Personalmente non ho risposte alle tue correttissime domande: " a cosa serve un movimento? A cosa serve "accompagnare" una curva con il braccio esterno? Perche', chi lo fa, sente il bisogno di farlo? Che pressione e' applicata agli sci appena prima di sentire il bisogno di "accompagnare" con il braccio esterno? E dopo averlo fatto?"

cerco di arrivarci d'istinto, nelle giornate in cui ho voglia di andare a cercare sensazioni diverse, quei momenti in cui non senti gli sci sotto i piedi e hai un accelerazione e una velocità di inversione che prima ti sognavi.

Personalmente se cerco una sciata " pulita" inizio la curva andando a cercare la presa di spigolo con un movimento, principalmente, dei piedi.
Questo mi dà senz'altro una buona sensibilità e gradualità dei movimenti ,e una sciata piuttosto sicura. Non sempre però gli sci li riesco a sentire neutri sotto ai piedi.

Se cerco cambi più rapidi e maggiore accelerazione , lo sci per me prevalente diventa quello interno,non bastano più i piedi , l'articolazione più importante è quella del ginocchio ( sbagliatissimo ) e la curva dalla posizione di massima pendenza inizia facendo lacvorare prima di tutti il ginocchio interno.

Tutto sbagliato? lo so ma non sento gli sci sotto i piedi,è come avere dei pattini da 40 cm., grande sensazione!!!!!! ( che invito assolutamente a non imitare per il rischio di cadute )
Via di questo passo avrei un infinità di " trucchi " che non sono tecnicamente corretti ma che fanno girare gli sci egregiamente .

valli a spiegare con la fisica

Ciao

Melezet
Bill Inviato - 15 feb 2009 : 15:19:22
Sono d'accordo, ma se prendiamo il problema da questo lato diviene difficile muoversi in una direzione costruttiva.

A cosa serve "accompagnare" la curva con il braccio esterno? Questo e' il problema. Una tecnica non e' una sequenza di posizioni da eseguire meccanicamente; invece, e' un insieme di "suggerimenti" per generare le corrette pressioni sugli attrezzi (gli sci) in modo che curvino nella maniera piu' efficiente possibile.
Come gli sci girino in maniera efficiente e' noto e inconfutabile, la fisica del'interazione sci / neve e' nota anche se complessa da spiegare in parole povere poiche' implica la conoscenza di modelli matematici non banali.

Ora, e' vero che ogni cosa che produca le pressioni giuste e' sostanzialmente concesso. Altrimenti, non si spiegherebbero i fenomeni come Bode Miller. Scia come nessun altro ma accidenti se piega quegli sci per girare. Lui, come tutti gli altri sciatori professionisti, ha capito cosa fa girare gli sci e lo applica a modo suo.

Ti sei mai chiesto perche' nessuno adotta la sua sciata? Beh, non e' poi cosi' complesso comprenderlo, Bode ha una sensibilita' nei piedi che ha del fenomenale, roba da circo. Questo gli permette di prendere rischi che nessuno si azzarderebbe a prendere. Questa e' un'altra considerazione che fa parte della tecnica; in altre parole, come faccio a fare una curva con una ragionevole speranza di farne anche un'altra? Cioe', come faccio a sciare senza rischiare di sbagliare troppo?

Questo ci riconduce alla domanda origninale: a cosa serve un movimento? A cosa serve "accompagnare" una curva con il braccio esterno? Perche', chi lo fa, sente il bisogno di farlo? Che pressione e' applicata agli sci appena prima di sentire il bisogno di "accompagnare" con il braccio esterno? E dopo averlo fatto?
Se non rispondiamo a questo, vuol dire che stiamo imparando la tecnica come una sequenza di movimenti da eseguire a pappagallo.
marco rossi Inviato - 15 feb 2009 : 15:01:04
A mio avviso parliamo del nulla.

Provo a spiegarmi.

Rocca e Moelgg sciano nello stesso modo?
Blardone e Simoncelli sciano nello stesso modo?
Ligety e Miller sciano nello stesso modo in gigante?

E' chiaro che se gli atleti menzionati fossero andati a scuola, verrebbe da dire che l'insegnamento è differente, in realtà per i motivi che spiegava ottimamente Bill solo nel risultato finale ci sono diffenze dovute alle pec**iarità di ciascun allievo che magari fanno si che si seguano strade differeti (non però notevoli come dici tu).
melezet01 Inviato - 15 feb 2009 : 10:53:26
"Provo a spiegarmi. Una tecnica e' un modello che, in media, e' costruito per adattarsi a piu' persone possibili.

Ogni tecnica parte da premesse fisico / fisiologiche e implica che da un certo livello in poi ci siano adattamenti dettati da caratteristiche personali."

Condivido pienamente, ma non trovi che gli adattamenti personali vadano ormai oltre i canoni tecnici di una sciata " corretta"

esempio: una curva condotta accompagnando il movimento con un movimento del braccio esterno, è comunque " errata " ?

Rispetto a quali parametri?

Non è detto che il cronometro dia necessariamente torto a una sciata di questo tipo.

Esiste un giudice migliore?

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