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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Daniel Albrecht Inviato - 18 feb 2005 : 20:02:33
Da un paio di mesi, se non dall'anno scorso per quanto riguarda lo sci svizzero si sente un unica parola: CRISI. Che cosa è successo ai campioni che un tempo incantavano tutti e facevano man bassa di medaglie? Torniamo indietro nei ricordi fino a Crans Montana 87 dove gli svizzeri conquistarono 8 ori su 10 e un totale di 14 medaglie Dove sono finiti i tempi in cui gli sciatori rossocrociati erano l'orgoglio della nazîone, basta pensare a Primin Zurbriggen, Bernhard Russi, Vreni Schneider,.. ? Sono ormai bei tempi remoti e lo sci svizzero sta sprofondando in una crisi molto profonda facendo molta fatica a riemergere. Gli atleti ce la mettono tutta ma i risultati non arrivano e molte critiche vengono scagliate contro di loro. L'ambiente si sta rovinando e tanti atleti che in passato hanno segnato la storia dello sci svizzero stanno meditanto il ritiro, sciatori del calibro di Bruno Kernen e Sonja Nef. Altleti che hanno portato successo ma che adesso con l'avanzare dell'età fanno fatica a emergere in una sport sempre più di alto livello. Nello sci svizzero si è fatto un errore in passato: si è vissuto troppo tempo di rendita. Fino a quando Michael Von Grünigen, Sonja Nef, Bruno Kernen e altri "vecchi" della nazionale assicuravano i risultati non si buttavano abbastanza energie sui giovani. Adesso i grandi campioni sono ormai verso la "pensione" e non abbiamo il ricambio per sostituirli, i giovani talenti sono ancora "acerbi" per il garnde circo bianco. La bella immagine della Svizzera paese di sciatori inimitabili e... divini diventava una cartolina da spedire nel mondo intero. Dopo Bromio sembra chiaro che di cartoline da spedire non ne abbiamo più. Quelle vecchie sono andate esaurite e non vale stamparne delle altre, perchè il modello di allora non sembra essere più percorribile. Che fare allora, per vedere crescere in casa altri campioni ? I talenti non mancherebbero- come sottolinea il predidente di Swiss Ski Duri Bezzola, basta pensare a Daniel Albrecht, Marc Berthod, Marc Gini,.. Tutti giovani con talento, ma che hanno bisogno di tempo per maturare. Lo sci sta diventando in Svizzera uno sport caro e ciò condiziona molto le sue possibilità di crescita in un momento finanziario difficile. La Svizzera vorrebbe tornare ad essere un paese di campioni. Ma per intanto i risultati non arrivano e la situazione non sembra migliorare. E noi dovremmo prendercela con Sonja Nef, Nadia Styger o Marlies Oester oppure con Bruno Kernen, Didier Defago o Ambrosi Hoffamann perchè non hanno portato a casa da Bormio almeno una medaglietta ? NO, assolutamente no.Puntiamo invece sui giovani promettenti, come Albrecht (campione del mondo juniores in tre discipline) che tra un po di tempo potranno fra tornare a sognare la tifoseria svizzera Usciamo intanto al più presto da questa valle del pianto, dimentichiamo il passato e guardiamo all'avvenire con ottimismo e speranza!

Vorrei avere il vostro parere.. Aspetto le vostre opinioni sullo sci svizzero.. Ciao Daniel Albrecht
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Lovecraft Inviato - 20 apr 2005 : 22:10:54
In Svizzera, intanto si pongono il problema del rilancio.
In Italia, oltre ai soldi sembrano finite anche le idee.
Daniel Albrecht Inviato - 20 apr 2005 : 20:15:07
Per uno sport svizzero d'élite "credibile"

swissinfo 21 dicembre 2004 14.44




Interpellato sulle condizioni dello sport d’élite in Svizzera dal senatore argoviese Maximilian Reimann, il Governo elvetico non solo ne prende atto.

Ma riconosce pure l’importanza dello sport nella nostra società e per l’immagine del Paese. E pertanto intende puntare sul cambio della guardia.


Volevo conoscere la posizione del Consiglio federale.

Maximilian Reimann, senatore



Punto di partenza dell’interpellanza del senatore argoviese dell’Unione democratica di centro (UDC/destra dura), le scarse prestazioni agonistiche degli sportivi svizzeri ai Giochi Olimpici di Atene.

Secondo il deputato il malessere è palese. Basta ricordare, infatti, che la delegazione svizzera non è riuscita a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata. A conti fatti il bilancio della nazionale svizzera è meno buono rispetto a paesi quali l’Ungheria, la Norvegia, la Svezia, la Grecia o l’Austria.

“Volevo conoscere l’opinione e la percezione del Consiglio federale – spiega a swissinfo il consigliere agli Stati – sui risultati degli sportivi di punta a livello internazionale. E, inoltre, verificare l’interesse e le idee del Governo per arginare queste controprestazioni”.

In parole povere Maximilian Reimann ha chiesto al Consiglio federale di prendere posizione su diversi punti, tra cui: peso e impatto dei risultati sportivi sul programma di austerità della Confederazione in materia di promozione dello sport; idee e strategie per riportare gli atleti svizzeri in primo piano.

Il Governo pensa al futuro


I parlamentari sono stati informati la scorsa settimana: nella sua risposta il Consiglio federale riconosce chiaramente la crescente importanza assunta dallo sport sia a livello sociale sia a livello di immagine.

Il Governo ricorda tuttavia che, secondo quanto vige attualmente nel nostro Paese, “spetta alle federazioni sportive nazionali – e non allo Stato - il compito di promuovere le prestazioni dello sport d’élite”. La creazione di strutture adeguate è inoltre di competenza dello sport di diritto privato.

Fatte le debite premesse, il Consiglio federale intende comunque continuare a sostenere le misure di incoraggiamento previste nella politica dello sport per gli anni 2003-2006. Misure volte principalmente a promuovere le nuove speranze dello sport elvetico.

I chiarimenti del Governo rassicurano Maximilian Reimann: “Sono quasi del tutto soddisfatto della risposta del Consiglio federale. Si è infatti favorevolmente espresso sull’importanza di promuovere una nuova generazione di sportivi d’élite e di sviluppare le condizioni quadro contenute nel Concetto della politica sportiva”.


Andare all'origine del male.

Marco Blatter, direttore esecutivo di Swiss Olympic



Cambiare le strutture?

In occasione dell’ “Incontro di Macolin”, il ministro dello sport Samuel Schmid ha ricordato che il Concetto del Consiglio federale, elaborato due anni fa, “conferisce allo sport delle basi concettuali solide”.

Ma questa dichiarazione di impegno va realmente oltre la volontà di stanare gli svizzeri dal loro confort ovattato? E ancora: sono sufficienti i dieci milioni annui previsti - nel quadro della nuova entità “Swiss-Talent” - per seguire 5 mila giovani all’alba di una carriera professionale?

Il fatto è che lo sport svizzero di élite si presenta come il parente povero. Una constatazione in parte confermata dal direttore esecutivo di Swiss Olympic, l’organizzazione mantello dello sport svizzero.

“Rispetto alla maggioranza dei paesi che ci circondano – spiega Marco Blatter – la Svizzera investe denaro a sufficienza nello sport. Il problema, probabilmente, risiede nel modo in cui le risorse finanziarie vengono ridistribuite”.

In Svizzera l’organizzazione mantello riceve finanziamenti dalla Confederazione e dalle lotterie nazionali, ma destina allo sport d’élite solo 20 milioni di franchi circa. La somma restante è suddivisa fra i cantoni che, a loro volta, sovvenzionano le diverse società sportive attive sul territorio cantonale.

Spetta poi alle singole federazioni il compito di trovare degli sponsor. Ma solo le più grandi riescono a cavarsela.

“Se davvero volessimo dare un aiuto concreto allo sport d’élite – conclude Marco Blatter – dovremmo rivedere tutto il sistema di incoraggiamento allo sport”. Ossia confrontarsi con una gestione organizzativa verticale e non più verticale e orizzontale contemporaneamente.



Daniel Albrecht Inviato - 20 apr 2005 : 20:13:07

Una lunga convalescenza per lo sci svizzero

swissinfo 15 marzo 2005 11.50


Mai, dal 1966, lo sci svizzero ha segnato il passo come ora. Il male è così profondo che saranno necessari molti anni per ritrovare vigore.

A capo della squadra femminile, la sangallese Marie-Thérèse Nadig è la prima dirigente ad essere allontanata.

Zero. E’ il numero di vittorie elvetiche registrato dalla squadra femminile e maschile sul circuito della Coppa del Mondo. Stessa situazione ai campionati del mondo di Bormio, dove gli svizzeri non sono ma saliti sul podio.

Mai dai campionati del Mondo di Portillo nel 1966 in Cile, compresa la seguente stagione di Coppa del Mondo, la delegazione rosso-crociata ha conosciuto un tale disastro sul piano agonistico.

Oggi lo sci svizzero occupa soltanto il quarto posto nella classifica per nazioni, dopo l’Austria, gli Stati Uniti e l’Italia. Un rango, tra l’altro, conquistato solo grazie alle prestazioni della squadra maschile.

Dito puntato sulle sciatrici

Se si esclude il contributo maschile, le sciatrici quali Sonja Nef, Sylviane Berthod e Fraenzi Aufdenblatten – per citarne solo alcune – sono superate dalle prestazioni dell’insieme delle sportive di otto paesi...

Quest’inverno su 32 competizioni, il miglior piazzamento è stato un quinto posto. Un risultato ottenuto in due occasioni grazie all’appenzellese Sonja Nef. Un bilancio davvero troppo magro per restare senza conseguenze!

Responsabile dello sport di competizione in seno a Swiss Ski, Gian Gilli ha preso le prime misure. A margine delle finali che si sono disputate questi ultimi giorni a Lenzerheide, il grigionese ha sollevato Marie-Thérèse Nadig dall’incarico di responsabile della squadra femminile.

"Non sono le sue competenze ad essere messe in discussione – spiega Gian Gilli che soltanto un anno fa aveva issato Nadig ai vertici – è semplicemente vittima dell’assenza di risultati".

Alla ricerca di nuove emozioni


Sarà tuttavia necessario molto di più della semplice sostituzione di Nadig per ridare anima e grinta alle sportive. I prospettati ritiri dal Circo bianco di Sonja Nef (32 anni), Marlies Oester (28 anni) e Sylviane Berthod (27 anni) potrebbero annunciare tempi ancora più bui.

Le nuove leve Nadia Styger (26) anni e Fraenzi Aufdenblatten (24 anni) non solo sono isolate, ma faticano ad esprimersi ai massimi livelli.

"E’ giunto il momento – osserva Gilli - di dare nuovi impulsi, nuove emozioni. Un lavoro che richiederà dai tre ai cinque anni prima di ritrovare la strada del successo".

Due leader, un solo nome: Didier

Per quanto riguarda la squadra maschile, le otto conquiste del podio ( 5 volte secondi e 3 volte terzi) in cinque discipline, lasciano un sapore meno amaro nello stilare il bilancio complessivo. Anche in mancanza di un successo.

Leader in assenza del neocastellano Didier Cuche – ferito a gennaio ad un ginocchio e inoperativo ancora per diversi mesi – il vallesano Didier Défago ha sfiorato a due riprese il successo.

Agli avamposti in qualche occasione, gli altri svizzeri hanno tuttavia mancato di costanza e di regolarità per sperare in risultati migliori. Come, per esempio, il giovane grigionese Marc Berthod (21 anni), settimo nel gigante di Adelboden ed eliminato dalle altre sette corse a cui ha preso parte.


Daniel Albrecht Inviato - 20 apr 2005 : 20:06:17
Ma, speriamo che Zuger porti una ventata d'aria fresca, perchè la situazione femminile non è delle migliori.... lasciamo perdere i ticinesi che vanno ad allenare le spagnole....
Non mi soffermo molto sul settore femminile perchè devo dire che mi interessa di più il settore maschile. Infatti in queste ultime settimane ho seguito un mio amico nelle ultime gare Fis e della swiss cup.. un'esperienza utile. Di talenti se ne vedono questo ve lo posso assicurare...

Ragazzi sani e simpaticissimi con tanta voglia di fare e di mettersi alla prova per dimostrare a tutti che lo sci svizzero rinascerà dalle ceneri
!!!!!
TUTTOaUOVO Inviato - 20 apr 2005 : 14:10:31
Daniel Zueger guiderà la rivolta rossocrociata del prossimo anno
farà una stagione come Grugger la scorso anno
o forse anche meglio
o forse invece no


blossom Inviato - 20 apr 2005 : 14:08:52
Citazione:
La categoria O.G. é la categoria Chidren (composta da O.G.1 = 11-12 anni e O.G.2 = 13-14 anni): ovvero, quando a barare si inizia da giovani...


non ci posso credere.... a quell' età dovrebbe essere ancora un piacere sciare e non solo vincere!!! però ricordiamoci, che i cronometristi, genitori, allenatori, o chi per essi hanno truccato la manifestazione, sono adulti!!! che schifo!!!

spero comunque che il nuovo allenatore della svizzera riesca a tirar su le squadre, perchè in fin dei conti, sono sciatori bravi, un pò persi per la strada, ma se uno ha carisma, magari riesce a riprenderli in tempo!!!
dani1965 Inviato - 20 apr 2005 : 10:22:32
Ma non é mica finita qui!

Manca quest'ultimo articolo, sempre apparso su "La Regione Ticino" di oggi 20.04.05 e collegato al precedente:

Citazione:
Il cambiamento

Daniele Petrini lascia il team iberico per approdare a Swiss Ski

Dopo due stagioni trascorse nello staff tecnico della nazionale femminile spagnola, Daniele Petrini ha deciso di cambiare rotta. Dovrebbe infatti approdare a Swiss Ski. « Non ho ancora firmato il contratto, ma tutto sta andando in questa direzione e dovrei essere allenatore della squadra femminile di velocità ( discesa, Super- G e gigante) della Coppa Europa. Un gruppo di ragazze di buon livello con le quali sarà interessante lavorare. Una nuova esperienza che mi stuzzica » .
Perché hai chiuso il capitolo iberico? « Con il team di Mauro Pini mi trovavo molto bene e se fosse dipeso solo da me non mi sarei mosso. Purtroppo però alcuni dettagli mi hanno consigliato di cambiare. Il mio progetto tecnico per il prossimo anno, mirato sulla preparazione di Carolina Ruiz­ Castillo, che ho seguito in questi due anni, non coincideva con quello che pensava lei. Infatti ha voluto al suo fianco come allenatore il papà ( maestro di sci, ndr) per avere anche un maggior sostegno morale. A dire il vero Carolina era convinta che io restassi, ma non mi pareva la situazione ideale, quindi ho riflettuto sul da farsi e mi è sembrato giusto partire per evitare eventuali problemi durante la stagione. Così avendo altre prospettive ( Norvegia, Canada e Svizzera) mi sono mosso. Ho parlato con Gilli e poi con Inglin, che conosco da anni, e ho fatto il passo » .
Cosa ti porti appresso di questi due anni spagnoli? « È stata senza dubbio una ottima esperienza, mi ha fatto crescere, ho svolto le mie mansioni in un team affiatato e con un bell’ambiente, con la possibilità di fare un lavoro personalizzato con Ruiz Castillo. Mi sono trovato davvero bene. Con tutti mi sono lasciato in ottimi rapporti e resteranno tali » .
Adesso per te si apre una nuova stagione. « L’affronto con entusiasmo e la voglia di far bene per maturare ulteriormente. Si tratta di una tappa intermedia, l’ambizione è quella un domani di riuscire a entrare nel giro della Coppa del Mondo. Nei prossimi giorni tutto dovrebbe concludersi con la firma dell’accordo e a quel punto avrò anche maggiori e più precise informazioni su quello che sarà il mio immediato futuro » .
Una cosa è certa, Dani saprà dare il suo contributo al rilancio dello sci svizzero al femminile, non sarà un compito semplice, e lo sa, ma le sue conoscenze in merito gli permettono di guardare avanti con tanta fiducia e la convinzione di poter dare un prezioso colpo di mano.


Mondiali di Santa Caterina: Daniele Petrini ( al centro) con Carolina Ruiz- Castillo e Mauro Pini



Finalmente lo posso dire: per il momento é tutto!

dani1965 Inviato - 20 apr 2005 : 10:18:21
Sembra che il quotidiano "La Regione Ticino" abbia riscoperto lo sci a stagione finita; eccovi un'altra notizia apparsa nell'edizione odierna del 20 aprile 2005 a completare la panoramica informativa:

Citazione:
Mauro Pini, l’airolese capo allenatore della Spagna, soddisfatto dei tanti risultati conquistati

Una stagione con un doppio ‘ olé’

Dopo diversi piazzamenti Maria José Rienda Contreras ha vinto i giganti di Are e di Lenzerheide

Gli sci per un po’ resteranno in cantina, ma il suo sguardo si illumina quando alzando gli occhi al cielo incontra le montagne ancora imbiancate. Da un paio di settimane, dai campionati nazionali disputati a Sierra Nevada, la stagione anche per Mauro Pini si è chiusa. Lunga, intensa, ma ricca di emozioni e soddisfazioni. Tirare le somme adesso che si concede un po’ di tregua ad Airolo, è un piacere. Con Maria José Rienda Contreras ha finalmente rotto il ghiaccio e il bilancio parla di due vittorie e due terzi posti.
« Sono molto contento di questo inverno che ci siamo lasciati alle spalle. Dopo una preparazione poco incoraggiante in autunno per via dei problemi meteo, con Maria smaniosa di far bene in partenza, il debutto a Sölden ci aveva regalato subito il podio, come un anno prima. Un lancio ideale. Poi sono arrivati altri piazzamenti e l’amarezza del gigante di St. Moritz. Mi ero arrabbiato, quel giorno poteva vincere, ma qualche piccolo errore dovuto alla tensione aveva deciso altrimenti ( 3 ª ) . Il momento peggiore è stato a Maribor alla vigilia dei Mondiali ( 11 ª ) . A Santa Caterina purtroppo le cose non sono andate troppo bene, ma da quel momento siamo riusciti a voltare pagina e a concentrarci per il gran finale. Missione compiuta, visto che ha dapprima vinto il gigante di Are e poi ha concesso il bis a Lenzerheide nella finale della Coppa del Mondo, in una prova dove la pressione era al massimo » .
Risultati che hanno confermato il valore di Maria e la bontà del tuo lavoro. « Abbiamo sgobbato e siamo arrivati dove volevamo, ma adesso bisogna insistere, crescere ulteriormente e sistemare ancora alcune cose a livello tecnico » .
In Spagna i successi hanno svegliato l’interesse dei massmedia. « Non eravamo abituati a questo “ assalto”. Per il prossimo anno, con fra l’altro le Olimpiadi, dovremo curare anche questo punto e organizzarci al meglio per evitare uno stress supplementare a tutti » .
Con la Federsci spagnola hai rinnovato per un altro anno il contratto. « Sì, avevo già detto che sarei rimasto visto che si può lavorare bene e posso curare passo passo la preparazione di Maria.
Ci saranno delle novità a livello tecnico con la partenza di Daniele Petrini e l’arrivo di Davide Spetti di Domodossola, che lavorerà con altri due tecnici ( ne sto ancora cercando uno fra Svizzera e Italia). Seguiranno un gruppo di dodici ragazze della squadra giovanile. A turno un paio si alleneranno con noi e spero nel giro di due anni di portarle fra Coppa Europa e Coppa del Mondo » .
Il tuo nome è stato spesso abbinato a Swiss Ski. « Ho avuto un contatto con Gian Gilli, gli ho spiegato che dove ero mi trovavo bene, ma che avrei valutato una eventuale offerta. Non è mai arrivata. Poi è uscita la notizia di una possibile sinergia fra Spagna e Svizzera, nel senso che Sonja Nef e Marlies Oester si sarebbero allenate con noi. Una collaborazione.
Ne ho parlato con Osi Inglin nuovo capo del team femminile, ma in queste due settimane non ho più avuto reazioni, come dire che tutto è svanito. Noi comunque restiamo aperti a soluzioni del genere » .

Adesso è il momento del riposo e della pianificazione. « Sulla neve torneremo a metà giugno, faremo una settimana di allenamento e due a casa, quindi in settembre ( e non più in agosto) con Maria, Carolina e un paio di altre giovani andremo in Sudamerica. Poi si continuerà con il ritmo abituale per arrivare al debutto in ottobre, si spera, già a buon punto » .
La prossima stagione sarà carica e i Giochi rappresentano una grande occasione per piazzare il colpaccio. Le possibilità ci sono.

Maria José Rienda Contreras, la spagnola di Airolo



dani1965 Inviato - 20 apr 2005 : 10:07:26
Comunque ci sono anche segnali positivi, che confermano l'intenzione di Swiss Ski nel voler dare una svolta alla squadra.

Sempre dal quotidiano "La Regione Ticino" di oggi, ecco la notizia anticipatavi dalla nostra Daniel(a) Albrecht:

Citazione:
Sci alpino/ Dopo due anni con la selezione del Liechtenstein

Svizzera, il ritorno di Fritz Züger

Il 50enne tecnico dirigerà il settore slalom e combinata femminile

Dopo due stagioni trascorsi con la nazionale del Liechtenstein, Fritz Züger fa il suo ritorno in seno a Swiss Ski. È stato nominato responsabile del gruppo tecnica e combinata femminile, sotto la direzione del nuovo responsabile dell’alpino donne Osi Inglin. Jean- Philippe Vuillet, dal canto suo, rimane il capo del settore velocità. Züger e Inglin saranno assistiti nel loro compito da Stefan Abplanalp, che faceva già parte della squadra, e dal nuovo arrivato Hansueli Bösch. La selezione, comunque, sarà più ristretta rispetto al passato, a causa della riduzione del budget a disposizione ( 400 mila franchi). I tagli, tuttavia, non riguarderanno i quadri di Coppa Europa. Nel gruppo diretto da Züger, gli allenamenti dello slalom saranno curati da Hansueli Bösch ( 45 anni). È stata invece bocciata l’idea di un gruppo di allenamento speciale per Sonja Nef. Züger dovrebbe quindi lavorare con quattro atlete: Nadia Styger, Franzi Aufedenblatten, Sonja Nef e Marlies Oester. Ciò significa che, come Bruno Kernen in campo maschile, la Nef e la Oester abbiano deciso di continuare la loro carriera. Anche se, in realtà, per il momento non sono ancora giunte conferme ufficiali in tal senso. « Contiamo su Sonja e Marlies per il futuro – spiega Inglin – . L’appenzellese è ancora in vacanza e quindi non mi ha ancora comunicato personalmente la sua decisione. Ma i segnali sono positivi » .
Per il gruppo velocità, Inglin ha invece deciso di puntare nuovamente su Jean­ Philippe Vuillet. Il francese aveva raggiunto i quadri della Nazionale l’anno scorso.
L’arrivo di Züger, invece, è un lieto ritorno in seno allo sci svizzero. Il 50enne allenatore è un uomo molto preparato, che ha già occupato in passato diverse funzioni in seno alla Federazione svizzera di sci ( fra il 1990 e il 2002). Ultimamente aveva guidato la squadra maschile di Coppa del mondo durante tre stagioni. Sotto la sua direzione erano state festeggiate 20 vittorie in Coppa del mondo, oltre a dieci medaglie in occasione di Giochi olimpici e Campionati mondiali.
Negli anni Settanta, inoltre, Züger era stato serviceman di atlete che hanno fatto la fortuna del nostro sci – come Doris De Agostini, Ariane Ehrat e Irene Epple – , prima di passare ad allenare la selezione femminile del Liechtenstein.

Fritz Züger, l’uomo del rilancio?



dani1965 Inviato - 20 apr 2005 : 10:00:53
Ho riesumato questo capitolo poiché mi sembra un po' out continuare una discussione prevalentemente elvetica in un tema dedicato agli atleti ritirati di tutte le nazioni...

Comincio a riportarvi questa triste notizia apparsa sull'edizione odierna del quotidiano "La Regione Ticino" che ricalca quello che era già successo in un paio di gare FIS tenutesi su suolo svizzero:

Citazione:
Fatti capitati a Flumserberg e a Morgins

Gare truccate negli OG Swiss Ski apre un’inchiesta

Per lo sci svizzero sembra proprio non esserci pace.
Dopo lo scandalo delle classifiche truccate in gare FIS, adesso alla ribalta sono arrivate altre irregolarità e stavolta a livello di prove OG.
Infatti da un’analisi svolta dalla commissione per l’organizzazione delle competizioni ( COC) sono emerse irregolarità in tre gare disputate a Flumserberg e a Morgins.
A Flumserberg certi atleti sono stati cancellati dalla classifica, mentre in Vallese ai tempi sono stati aggiunti tre secondi... per far si che le corse fossero valide per i punti di Swiss Ski.
Casi davvero sconcertanti che hanno fatto scattare un’inchiesta interna alla Federsci. I responsabili di questi imbrogli dovranno rispondere di quanto fatto e subiranno pesanti sanzioni.
Swiss Ski per il futuro intende dare un giro di vite a tutto il sistema organizzativo.


La categoria O.G. é la categoria Chidren (composta da O.G.1 = 11-12 anni e O.G.2 = 13-14 anni): ovvero, quando a barare si inizia da giovani...


dani1965 Inviato - 17 mar 2005 : 09:47:50
... e l'importante é reagire, aggiungo io.
Meglio ancora se nel modo corretto, come Austria insegna...

Nonno Paquito Inviato - 16 mar 2005 : 18:11:47
Hola

No te preocupes, ci sono anni che le cose vanno meglio e anni che vanno peggio.
Daniel Albrecht Inviato - 16 mar 2005 : 18:02:30
SCUSATE !!!!! Mi sono fatta prendere troppo.. Sorry.. ma sono una fans cosi accanita che ci sto male... Cavoli !! Bè scusate e speriamo che la situazione migliori.... ciao
Nonno Paquito Inviato - 16 mar 2005 : 17:35:38
Citazione:
Messaggio inserito da Daniel Albrecht

Il problema in svizzera è solo organizzativo e finanziario, mancano le strutture per formare i nuovi campioni.. Un ragazzo si trova a 15 anni a scegliere se buttare tutto nello sci ( con un costo impressionante) oppure rinunciare alla carriera agonistica.... Ho alcuni amici che frequentano il liceo normale e intanto gareggiano in gare fis.. bè a scuola mancano tanto facendo molta fatica a recuperare e nello sci non riescono a sfondare..
.........................


Hola
Non credo che il problema sia solo organizzativo e finanziario, e non credo che sfondino solo quelli che vanno a Scuole speciali, anche se sono indubbiamente avvantaggiati.
Direi che (in questi casi in generale dato che non posso parlare del caso svizzero in particolare) ci sono tutta una serie di piccoli motivi che, tutti assieme, non permettono che ci sia uno svizzero/a in vetta.
A me sembra che è come dire che l'Inter (scusatemi il paragone) non vince perchè non ha ingaggiato dei buoni giocatori.
dani1965 Inviato - 16 mar 2005 : 16:37:52
Citazione:
Messaggio inserito da INGO

La svizzera è in crisi ma lo è stata anche nel 1967 (nessuna vittoria tra uomini e donne) e poi 1978 (nessuna vittoria uomini) ma poi i risultati sono lì a dire che le crisi passano. Rispetto all'Italia mi sembra che non ci sia un problema economico ma un problema tecnico e di materiali. CHI USA ATOMIC DELLA SVIZZERA?
Senza Atomic non si va da nessuna parte se non si è dei fenomeni. Con ROSSIGNOL si può vincere qualche gara sua qualche neve particolare e quelli sono quasi tutti ROSSIGNOL...


Visto che mi sento tirato in ballo poiché rappresento la causa della disfatta svizzera:

Kernen = Rossignol
Defago = Rossignol


Chi sono gli altri che usano i Rossignol? Fuori nomi e cognomi, please...

Grazie.


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