V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
AuroDavide |
Inviato - 30 nov 2009 : 20:31:54 Dopo gli incidenti di Lake Louise, purtroppo la sicurezza nelle prove veloci è ancora un grande problema.
quale soluzione ? |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Il polivalente |
Inviato - 06 gen 2011 : 22:37:43 riprendo questa discussione poichè ho appena letto una notizia che mi ha lasciato di stucco. Uno sciatore ,durante una gara senior in austria, ha rischiato davvero tanto: deve aver fatto un volo in aria ed essere atterrato su un palo delle recinzioni di sicurezza a bordo pista. E' stato praticamente infilzato nel petto a pochi cm dal cuore! Sembra che se la stia cavando... Sono quegli eventi al limite della jella ma che devono far riflettere sui margini di miglioramento che ci sono sempre...proprio come successe anni fa sulla streif( gli sci nelle reti,allora privi di teloni, che fecero leva e procurarono danni irrimediabili )un elemento di sicurezza si puo' trasformare in pericolo.
http://kaernten.orf.at/stories/491455/ |
lbrtg |
Inviato - 31 gen 2010 : 16:57:22 | planai ha scritto:
L' infortunio della Fanchini, putroppo riapre il problema della sicurezza.
ma perche questo infortunio ?
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Perchè ha commesso un errore lei. Ha sbagliato traettoria in seguito ad un arretramento nella porta precedente.......... |
planai |
Inviato - 31 gen 2010 : 15:20:29 L' infortunio della Fanchini, putroppo riapre il problema della sicurezza.
ma perche questo infortunio ? |
GeneraleLee |
Inviato - 01 gen 2010 : 22:28:55 A Bormio testate porte a strappo salva sciatore
http://www.fantaski.it/forum/topic.asp?whichpage=6&topic_id=17682#567618 |
AuroDavide |
Inviato - 20 dic 2009 : 11:33:33 E ci risiamo...  |
jos235 |
Inviato - 18 dic 2009 : 17:53:02 Altro articolo riportato dal sito di raceskimagazine:
Ravetto: "Sicurezza? Tante parole, pochi fatti"
Il ct azzurro punta il dito sui materiali
18/12 | di Luca Giaccone |
Ancora sicurezza: anche oggi qualche caduta di troppo. Claudio Ravetto dice la sua: «Sono deluso lo ammetto - spiega il dt azzurro - speravamo che dalla Fis uscisse fuori qualcosa su questo punto, invece nulla. Hanno solo ascoltato, è vero, ma di decisioni nessuna. E' inutile fare commissioni, siamo noi che andiamo tutti i giorni in pista e vediamo quello che succede agli atleti. Credo che ci sia ancora molto da fare: io punto il dito sui materiali. Non dico che bisogna tornare indietro, anzi sarebbe controproducente perché ormai gli atleti sono abituati a questo tipo di sci. Anche noi come allenatori abbiamo impostato il nostro lavoro sull'elasticità di questi materiali, soprattutto per gigante e slalom. Ma adesso bisogna riflettere su questo: anche perché ogni allenamento diventa a rischio. E' come se un tennista si allenasse sempre sul tartan più veloce: è chiaro che c'è più spettacolo, ma quanti problemi fisici ci sarebbero? Dicono che le aziende non possono fermarsi, ma alla fine se continuiamo così rischiamo di perdere ogni gara un atleta: e che spettacolo ci sarà poi?».
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drowsywithhope |
Inviato - 17 dic 2009 : 15:05:34 Riporto dal sito di Race una notizia in tema sicurezza, mi sembra si tocchino vari temi trattati in questa discussione
Vertice sulla sicurezza in Val Gardena. Gunther Hujara ha incontrato una delegazione di atleti per capire quali sono gli aspetti da migliorare. Ne abbiamo parlato, appena finite le prove, con Werner Heel, l'azzurro presente all'incontro insieme a Cuche, Svindal, Buechel, Walchhofer e Macartney. «Evitare gli incidenti sugli sci è impossibile, la nostra richiesta in questo momento è quella almeno di ridurre le conseguenze. La proposta che abbiamo portato alla Fis è quella di creare uno staff medico in pista di almeno quattro, cinque persone, almeno per le gare veloci. Un gruppo di medici, sempre gli stessi per ogni gara, per un intervento immediato in pista, e poi nel momento dell'eventuale ricovero in ospedale. L'obiettivo è quello di avere un soccorso sicuro e veloce, come avviene in Formula1 o in MotoGp». Al capitolo piste? «In questo momento la richiesta è quella di una maggiore attenzione sul salti, evitando soprattutto che ci sia un impatto troppo violento sul 'piano'. Stesso discorso per gli interventi 'artificiali' in pista: è importante che non ci sia un 'atterraggio' duro». Infine i materiali. «In questo momento non abbiamo fatto particolari richieste per quanto riguarda gli sci. Stesso discorso sulle protezioni: dopo le incertezze di qualche anno fa, adesso abbiamo una buona possibilità di scelta in questo campo». |
draghetto |
Inviato - 10 dic 2009 : 20:46:19 Dalcin si era lamentato dei salti prima del suo incidente |
marco rossi |
Inviato - 10 dic 2009 : 20:31:26 Scusate la banalità... ma agli atleti gliene frega davvero della sicurezza??? Io ho sentito raramente gli atleti di punta impuntarsi negli ultimi anni per modificare un tracciato o far presente che un punto era troppo pericoloso (è successo ma poi si è corso). Questo per dire che ci vuole come in altri sport un accordo e un coordinamento maggiore degli atleti che facciano la voce grossa e dicano la loro. Sempre che gliene freghi della sicurezza e non come ora che ci si pensa solo quando qualcuno si fa male. |
magimail |
Inviato - 10 dic 2009 : 18:54:10 Come al solito - nel mazzo- salta fuori qualcosa di valido. Ho letto con attenzione - ad esempio- le argomentazioni di Nexus: effettivamente, soccorrere un atleta che magari sta entrando in quel famoso tunnel di buio con la luce alla fine e tirarlo indietro (qualcuno capirà...) è questione magari di attimi. E ravanare nella frenesia del momento con cinghioli, fibbie lucchetti...beh mi avete capito. Io ero su in Saslong tanti anni fa quando si schianto' Piantanida, sotto le gobbe. Cu lo dei Cu li si fermo' a 20 mt da un collega di Nexus, che riusci' a intubarlo in....non so, ecco. Se avesse dovuto forzare col collega in coppia il sottogola, il buon discesista non ce la faceva. Ricordo che era già viola scuro, in faccia, tra il sangue.
Un casco DEVE cedere, anche quelli da moto.Infatti vanno CAMBIATI dopo una bella tega, non portati dall'amico carrozziere, grattati e riverniciati. Sarebbe facile farli robusti che non si spacchino, poi succede come al cervello del pugile dentro la scatola cranica, che va a sbattere sulle pareti, e restano citrulli, suonati. E un carro armato, se va addosso ad un muro, non si fa niente. Pero' tirate fuori i carristi con la pompa, li aspirate..... Poi lascerei perdere durezze e amenità varie, vedete bene che tutti i tentativi fatti dalle federazioni sono palliativi, l'infermeria continua a crescere. Penso pero' che un modo diverso di tracciare, di scegliere piste più adatte, si possa tentare. Qualcuno di voi ha detto che l'anno scorso ai mondiali non ci sono stati infortuni di rilievo.E' vero, ma erano piste un po' vecchia maniera, Cotelli direbbe "In trattenuta", sciabili ma che non consentivano agli atleti di esagerare.E divertenti lo stesso, e hanno vinto lo stesso i più bravi. Perchè è insito nell'agonista, di oltrepassare il limite, è li' per quello, no? (Esempio cattivo....Bode a 120 su uno sci solo a Bormio.....capito i tipi?). |
Umberto |
Inviato - 10 dic 2009 : 16:29:16 come si potrebbe agire sulle velocità? sono 2 i casi...
-modificare i tracciati (in gigante andrebbe anche bene, in slalom discesa e super g no...) -modificare i materiali...
le velocità folli di adesso non sono solo frutto delle tracciature...ma anche dei materiali... quindi io agirei sui materiali...secondo me non è difficile intervenire sulle durezze...sicuramente c'è un delta dovuto alle temperature ma non sarebbe impossibile controllare quel parametro...si stabilisce una temperatura standard in cui fare la misurazione...subito dopo la gara in una specie di parco chiuso, come in formula uno, i commissari di gara fanno queste operazioni...
se si intervenisse ancora sulle sciancrature non cambierebbe nulla, secondo il mio parere...
la durezza dello sci impone agli atleti masse muscolari esagerate...non si può pretendere che le articolazioni reggano certi sforzi... con materiali più "facili" dal punto di vista muscolare, si ridurrebbe anche il ricorso a pratiche illecite...
da qualche parte bisogna pur iniziare...secondo me sarebbe il caso di inizare da li...
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Bill |
Inviato - 10 dic 2009 : 14:36:36 Inoltre, ritengo poco controllabile il parametro durezze (che possono variare con la temperatura, per esempio). Mentre penso che agire sulle velocita' si potrebbe. Viene sempre citata la spettacolarita' ma a dire il vero non vedo il nesso. seguendo le gare dal vivo non c'e' percezione della velocita', anzi, ti passano davanti cosi' veloci che non c'e' modo di valutare se stiano andando a 80, 90, 100 o 120. In televisione la prospettiva e' forse anche piu' falsata; pare che andare veloci serva solo a dare qualche cosa da dire ai telecronisti (esagero, ma non siamo cosi' distanti da questa situazione).
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stefy88 |
Inviato - 10 dic 2009 : 13:42:22 esatto Bill e per riuscire a gestire queste sollecitazioni si ha bisogno di un fisico potenziato il più possibile e la conseguenza è quella che ha citato Nexus, i legamenti non riescono a supportare la muscolatura troppo potente e saltano |
Bill |
Inviato - 10 dic 2009 : 13:33:02 Il problema durezze / elasticita' / geometrie degli sci e' proporzionale alle sollecitazioni. Quindi proporzionale a raggi di curva e velocita'. Si dovrebbe considerare il tutto. |
Nexus 7 |
Inviato - 10 dic 2009 : 12:20:33 solo un dettaglio in merito alla cinghietta: in quelle situazioni non è così facile star lì a ravanare per aprire, e non è sempre possibile tagliare. Non riesco a pensare che non si possa fare una chiusura a sgancio rapido che sia solida (non è quesitone di materiali plastici, perché ci sono plastiche più resistenti dei metalli) e sicura...
Quanto al vizietto di prendere la scorciatoia, caro Franz, sono ovviamente d'accordo con te, mentre non sono tanto d'accordo con Umberto (almeno in linea generale) sul discorso degli sci: vero che lo sci più cattivo peggiora le cose, ma nel senso che per gestire le forze che genera e le sollecitazioni sulle articolazioni che le sciancrature portano come conseguenza inevitabile, l'atleta ha bisogno di muscoli sempre più potenti, e come ho detto un po' di volte per quanto vuoi potenziare il fisico, le articolazioni restano più o meno le stesse... e finisce che metti il motore di una Formula 1 con la meccanica e gli ammortizzatori di un'utilitaria
a proposito della doppia membrana, occhio che finisce che poi quando si rompono tutte e due ce ne vorrà una terza, e così via... purtroppo eliminare completamente la possibilità di un impatto tale da rompere un casco non è possibile, e "raddoppiare" il casco non è una soluzione che abbia un rapporto costo/beneficio (nel senso della complicazione, della scomodità d'uso e non del costo economico) positivo
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