di Matteo Pavesi

Tutto il mondo degli sport invernali si è stretto alla famiglia Franzoso per l’ultimo saluto a Matteo Franzoso, tenutosi oggi pomeriggio presso la chiesa di Sant'Edoardo a Sestriere (To).

Chiesa gremita, dolore, il cappello da finanziere posato sulla bara, i fiori, e tanti parenti, amici, atleti azzurri di ieri e di oggi, commilitoni, e ovviamente mamma Olga, papà Marcello e il fratello Michele.
Erano presenti anche le autorità, il Ministro dello Sport e Giovani Andrea Abodi, il Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, il comandante generale della Guardia di Finanza Andrea De Gennaro, il Presidente del CONI Luciano Buonfiglio e il Presidente FISI Flavio Roda, oltre al sindaco di Sestriere Gianni Pocet e i primi cittadini dei comuni della valle. 

Nato a Genova, ma cresciuto in alta Val di Susa, Matteo riposerà nel cimitero dell'antica chiesa di San Restituto, a Sauze di Cesana.

Giornata di lutto cittadino per Sestriere, e di lutto per l'intera FISI che oggi ha sospeso ogni attività agonistica.

Erano presenti anche i genitori di Matilde Lorenzi, mancata meno di un anno nel corso di un allenamento in Val Senales, e ora impegnati con la Fondazione che porta il nome della figlia, proprio per lavorare sul tema della sicurezza.
"Le parole le ho finite, le lacrime no. Quello che mi amareggia di più è che il sacrificio di Matilde non sia servito – ha detto Elena Lorenzi al Corriere della Sera -. Forse ora qualcuno in più si è svegliato."
E Adolfo Lorenzi aggiunge: "Non avremmo mai voluto essere qui in un'occasione così triste. Matteo è cresciuto con la nostra Lucrezia, dalle prime gare fino all’arrivo in Nazionale. Abbiamo bisogno di tutti, perché ogni tanto ci mancano le energie. Ci saremmo immaginati di poter essere davanti a tutti voi per raccontarvi solo e esclusivamente i risultati e gli obiettivi che si sta proponendo la Fondazione. La tristezza più grande è non essere arrivati in tempo per Matteo, ma stiamo lavorando. Gli obiettivi primari che ci siamo posti ovviamente sono legati alla sicurezza degli atleti e in modo specifico durante gli allenamenti. Sappiamo benissimo che la Federazione proprio quest'anno ha emanato un regolamento nuovo dove si prevede anche che le piste di allenamento siano delle piste omologate, ma fino all'anno scorso questa regola non c'era. Quindi le piste venivano scelte senza un’analisi fatta da chi ha le competenze per poter dire se quella pista è idonea o no per fare un allenamento. Bisogna smuovere, cambiare la mentalità. Ed è quello che stiamo provando a fare." 

Buon riposo Matteo.