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Jeppo
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
  
    
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Inserito il - 18 lug 2025 : 12:32:35
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Bella domanda. In teoria era 30 e 34, quindi con le posizioni di penalita` al reintro dall'infortunio avrebbe dovuto essere:
discesa: 30+14 = 44esima superG: 34+18 = 52esima
Comunque, questo avrebbe voluto dire avere 3 punti in discesa e 1 in superG... Non cambiava praticamente nulla, magari han pensato non fosse necessario fare l'applicazione per avere tre punti? Mi sembra strano pero`. Spero non sia una dimenticanza. |
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GRINGO
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
  
    
Marche
3672 Messaggi |
Inserito il - 22 lug 2025 : 21:06:12
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| Penso più a una dimenticanza. Nel caso dell'Italia non crea problemi ma in altri team avrebbe comportato un posto in meno nel contingente anche con 1 o 3 punti. |
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Jeppo
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
  
    
4489 Messaggi |
Inserito il - 22 lug 2025 : 23:27:40
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Sì, non sarebbe la prima volta... Quattro anni fa era successo con Casse... Però nel suo caso l'errore era stato molto più grave per le conseguenze che aveva avuto. Si era poi fatto ricorso ed in qualche modo lo avevano reintegrato. In questo caso probabilmente non vale la pena fare casini, ma certo che se quattro anni dopo ancora si fanno gli stessi errori, dopo le parole forti che aveva usato Roda 4 anni fa... Quando peraltro era ancora un deja vu di cosa già successa anni prima a Borsotti, mi pare.
Boh, probabilmente vista la situazione in questo caso non sapremo mai (a meno che ad un certo punto Teresa non riappaia nella WCSL...) |
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rebus
Scio come Franz
    

Emilia Romagna
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Inserito il - 30 set 2025 : 08:30:04
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L'intervista Vlhova perderà Soelden per il secondo anno in fila, ma "non voglio accettare che la mia carriera finisca così"
Se la rinuncia all'opening di Coppa del Mondo è già certezza per la campionessa olimpica di slalom, che ancora non ha una data per il ritorno sugli sci dopo la seconda operazione al ginocchio, nell'intervista a "Trochu inak" la fuoriclasse slovacca ha parlato di tutte le difficoltà di questo recupero anche sul piano psicologico. "Tutto accade per una ragione, questo infortunio mi ha insegnato a conoscermi perchè prima c'era solo la pista e di colpo mi sono ritrovata senza".
Per il secondo anno consecutivo, Petra Vlhova certamente non potrà prendere parte all’opening di Coppa del Mondo, il 25 ottobre sul Rettenbach con il gigante di Soelden che, per lo start di stagione, non avrà la sua vincitrice in carica e detentrice della sfera di cristallo, Federica Brignone, ma neppure un’altra campionessa come la slovacca.
La 30enne di Liptovsky Mikulas si ritrova ad un bivio della carriera, ormai da tanto tempo: sono quasi due anni senza sci vero per Vlhova, che ha solo approcciato in campo libero lo scorso inverno, quasi 12 mesi dopo il crac al ginocchio destro nella sua Jasna, patendo sempre tanto dolore e risultando costretta ad una seconda operazione (a marzo 2025) per aggiustare il crociato e non solo di un’articolazione che le ha causato tantissimi problemi.
Poi l’addio a coach Mauro Pini, dovendosi concentrare sul recupero fisico come priorità e tanto da non avere un tecnico di riferimento per la stagione olimpica che dovrebbe segnare, ma il punto di domanda è ancora enorme, il suo rientro agonistico. A febbraio ci sarebbe da difendere il titolo di slalom conquistato a Pechino 2022, ma di nuovo nel corso del programma “Trochu inak” di Adela Vinczeova, Petra ha ammesso di non sapere quando la pista tornerà ad essere il suo habitat naturale: “Sto lottando e cercando di essere positiva, a volte capita di combattere anche con se stessi e penso sia la lotta più dura in assoluto da fare.
Tutto accade per una ragione, anche quell’incidente a Jasna – ha aggiunto l’olimpionica riferendosi a quel maledetto 20 gennaio 2024, nella prima manche del gigante davanti alla sua gente – Forse quello che è successo mi ha solo aiutata, perché ho iniziato a conoscermi, a lavorare su me stessa. Ho iniziato ad andare in terapia e ad affrontare la situazione in questa direzione, ci sono stati momenti in cui è stato più difficile e, onestamente, sto ancora cercando di capire un po’ me stessa.
La mia vita era incentrata sullo stare in pista e conoscere solo lo sci, poi improvvisamente arriva un infortunio e ti ritrovi a casa da sola e ti chiedi: cosa succederà adesso? Non sai nient’altro, non hai nient’altro”.
https://www.neveitalia.it/sport/scialpino/femminile/news/vlhova-perdera-soelden-per-il-secondo-anno-in-fila-ma-non-voglio-accettare-che-la-mia-carriera-finisca-cosi |
Luigi
"Delle persone che amiamo ci basta l'esistenza" (N. Gómez Dávila)
1° DISCESA M LEGA MISTA 2018/19 - 1° DISCESA LEGA FORUM MASCHILE 2019/20 e 2020/21 VINCITORE GIOCO OLIMPIADI PECHINO 2022 |
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rebus
Scio come Franz
    

Emilia Romagna
1875 Messaggi |
Inserito il - 30 set 2025 : 08:32:44
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E’ morta Dorota Tlalka-Mogore, leggenda dello sci polacco
Dopo una lunga malattia si è spenta, all’età di 62 anni, Dorota Tlalka-Mogore, una delle migliori slalomiste al mondo negli anni ’80. E’ stata la prima sciatrice polacca (e a oggi anche l’unica) a vincere una gara di Coppa del Mondo di sci alpino, nello specifico lo slalom speciale di Madonna di Campiglio 1984. A livello maschile, l’impresa è riuscita solo al connazionale Andrzej Bachleda, trionfatore nello slalom di Banff (Canada), nel 1972. Fine dei discorsi.
A dare l’annuncio della scomparsa è stata la sorella, sciatrice anche lei di altissimo profilo (sei podi nel circuito maggiore, ma senza vittorie), Malgorzata Tlalka-Mogore, seguita poi dal comunicato ufficiale della Federazione sci polacca: «È con profondo cordoglio che abbiamo appreso della scomparsa di Dorota Tla#322;ka-Mogore, eccezionale sciatrice, allenatrice e atleta olimpica, una delle personalità più importanti dello sci polacco e francese degli anni ’80. Rimarrà per sempre un simbolo di passione, determinazione ed eleganza sportiva. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi cari», si legge nella nota.
Insieme alla sorella Ma#322;gorzata, Dorota Tlalka-Mogore è stata, come detto, la prima donna polacca a raggiungere i vertici nello sci alpino, disputando 42 gare di Coppa del Mondo negli anni ’80 e partecipando ai Giochi del 1984 a Sarajevo e del 1988 a Calgary (da francese). Ha gareggiato anche in quattro edizioni dei Mondiali, sfiorando il podio nel 1982 a Schladming, in Austria, quando mancò il bronzo (finito all’azzurra Daniela Zini) per due decimi di secondo, classificandosi quarta nello slalom speciale vinto dalla fuoriclasse svizzera Erika Hess.
Le sorelle gemelle sposarono poi lo stesso giorno del 1986 due fratelli francesi che avevano conosciuto durante la Coppa del Mondo. Mentre Dorota, leggermente più grande, convolò a nozze con il giornalista sportivo Christian Mogore, Malgorzata scelse il ciclista Christophe Mogore. A seguito del matrimonio, le Tlalka ottennero la cittadinanza francese e, dopo una sospensione da parte della Federazione polacca, poterono gareggiare per la Francia. Dorota, da transalpina, chiuse ottava in slalom i Mondiali di Crans Montana 1987 e i Giochi di Calgary 1988.
Ora riposerà in pace nella sua città natale, Zakopane, sede storica di gare di Coppa del Mondo di salto, ai piedi dei Monti Tatra.
https://raceskimagazine.it/e-morta-dorota-mogore-tlalka-leggenda-dello-sci-polacco/ |
Luigi
"Delle persone che amiamo ci basta l'esistenza" (N. Gómez Dávila)
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ManuCirce
Agonista
     

Lombardia
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Inserito il - 30 set 2025 : 14:16:00
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| rebus ha scritto:
L'intervista Vlhova perderà Soelden per il secondo anno in fila, ma "non voglio accettare che la mia carriera finisca così"
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Ha anche aggiunto...
Petra ha raccontato anche della fine della sua storia d’amore con Michal, il suo storico compagno di vita: “Si è aggiunto il fatto che la mia relazione e la vita personale sono andate in pezzi, era già stato duro per il ginocchio e in un colpo solo è accaduto il resto. Devo lavorarci, ritrovare me stessa, perché penso che chi ci riesca vinca nella vita”.
Se qualcosa deve cambiare, tutti i settori della vita sono coinvolti.
Come fu x la Barillina.
  
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Come le persone ti trattano è il loro karma, come tu reagisci è il tuo. Wayne W. Dyer |
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rebus
Scio come Franz
    

Emilia Romagna
1875 Messaggi |
Inserito il - 08 ott 2025 : 16:19:16
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Come sta Petra Vlhova? A 19 mesi dall’infortunio al ginocchio c’è il via libera per il rientro in pista sullo Stelvio. Scelto anche il nuovo coach
Di Stefano Dolci
Dopo un calvario iniziato il 20 gennaio 2024, con l’infortunio al ginocchio nel gigante di Jasna, e due interventi chirurgici la fuoriclasse slovacca vede più vicino il ritorno in pista come annunciato dal manager Richard Galovic: “Ci è voluto un tempo incredibilmente lungo ma abbiamo ricevuto il permesso ufficiale per tornare sulle pista”. Per il rientro in gara però bisognerà...
La fine di un incubo. Dopo due interventi chirurgici e un calvario, iniziato il 20 gennaio 2024 con il crac al ginocchio nel gigante di Jasna, lungo oltre un anno e mezzo, la fuoriclasse slovacca e campionessa olimpica nello Slalom speciale a Pechino 2022 Petra Vlhova ha ottenuto il benestare per tornare a sciare in pista. Ad annunciarlo ai media slovacchi è stato il manager della fuoriclasse Richard Galovic, che ha ufficializzato come Vlhova inizierà nei prossimi giorni a lavorare sul ghiacciaio dello Stelvio, alle dipendenze di un head coach di vecchia data come Matej Gemza, che prenderà l’eredità di Mauro Pini passato nel frattempo nei ranghi della nazionale italiana maschile.
"Purtroppo ci è voluto un tempo incredibilmente lungo e Petra si trovava in una situazione simile un anno fa, quando pensavamo che il passaggio alla neve le avrebbe permesso di tornare a sciare a pieno ritmo ha dovuto sottoporsi ad un secondo intervento chirurgico – le parole di Galovic al portale slovacco sport.sk – poichè non c’era altra scelta. Di recente è cominciato l’allenamento sulla forza e siamo arrivati alla data in cui abbiamo ricevuto il permesso ufficiale per tornare sulle piste. Non vediamo l’ora, è un momento da sogno dopo un periodo complesso, lunghissimo e impegnativo sia fisicamente che mentalmente, ma allo stesso tempo bisogna dire che la parte più difficile deve ancora arrivare e che la nostra squadra e Petra stessa hanno ancora molto lavoro da fare".
PER RIVEDERLA IN GARA PERO’ SERVIRA' TEMPO Dopo uno stop così lungo però servirà una preparazione scrupolosa e certosina e per questo ad oggi è impossibile fare previsioni plausibili sul possibile rientro dietro al cancelletto in gara: "Ha bisogno di almeno 50 giornate di allenamento di qualità sulla neve. Vedremo come andrà, ma per ora siamo molto contenti di poter spostare la sua preparazione, dopo lunghi mesi, dalla palestra, dalla pista di atletica e dalla cyclette oltre che dalla piscina e tutti gli altri strumenti utilizzati, allo sci. È un passo molto importante per noi".
https://www.eurosport.it/sci-alpino/come-sta-petra-vlhova-a-19-mesi-dallinfortunio-al-ginocchio-ce-il-via-libera-per-il-rientro-in-pista-sullo-stelvio.-scelto-anche-il-nuovo-coach_sto23229319/story.shtml |
Luigi
"Delle persone che amiamo ci basta l'esistenza" (N. Gómez Dávila)
1° DISCESA M LEGA MISTA 2018/19 - 1° DISCESA LEGA FORUM MASCHILE 2019/20 e 2020/21 VINCITORE GIOCO OLIMPIADI PECHINO 2022 |
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rebus
Scio come Franz
    

Emilia Romagna
1875 Messaggi |
Inserito il - 30 ott 2025 : 14:10:06
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In questa stagione olimpica la casa editrice Minerva si scatena con una serie di volumi dedicati al nostro sport:
Kristian Ghedina GHEDO Non ho fretta ma vado veloce La mia vita raccontata a Lorenzo Fabiano 23 Euro - Uscito a ottobre 2025
La velocità nell’anima, che sia sugli sci o al volante delle macchine da corsa in pista poco conta. È vitale. Tredici vittorie in Coppa del Mondo, trentatré podi, tre medaglie mondiali, quelle olimpiche il suo tallone d’Achille; almeno fino all’avvento sulla scena di Dominik Paris, Kristian Ghedina è stato il più forte discesista che l’Italia abbia mai potuto mettere in pista dagli epici tempi di Zeno Colò. E tuttora ha un posto tutto suo tra i grandi dello sci alpino. Una storia che è il romanzo di una vita segnata dal dolore per la tragica scomparsa della madre quando aveva appena quindici anni e di una carriera divisa in due, prima e dopo l’incidente in macchina del 1991 in cui rischiò seriamente lui stesso di perderla, la vita. Ha vinto e ha perso, è caduto e si è rialzato: sempre con il sorriso. «Per me la vittoria più bella è essere quello che sono» dice. Kristian Ghedina è stato, ed è tuttora, il campione della gente; è pop, inteso come “popolare” nella più pura accezione del termine. In una parola dici “Ghedo” e respiri empatia. Un esempio di cosa debba essere un campione vero.
Antonella Stelitano e Adriana Balzarini LE DONNE DI CORTINA 1956 Prefazione di Deborah Compagnoni 25 Euro - Uscito a ottobre 2025
Grazie a uno scrupoloso lavoro di ricerca, Antonella Stelitano e Adriana Balzarini offrono un racconto inedito dei Giochi Olimpici invernali di Cortina 1956, attraverso la narrazione delle donne che a vario titolo parteciparono a quell’evento. Erano poche, ma erano presenti non solo come atlete. Sono donne di cui non si è scritto molto allora e neanche dopo. Per questo, alla vigilia del ritorno dei Giochi Olimpici nella conca ampezzana, sembrava giusto ricordare anche loro. Ci sono donne giudice di gara, capo delegazione, allenatrici. C’è una tedofora che accompagna il viaggio della fiaccola sui pattini, una donna speaker, le giornaliste. E poi le interpreti, le segretarie, le ragazze addette alle premiazioni e ai progetti culturali o musicali, la madrina. Ma anche colei che custodirà per cinquant’anni la bandiera che sventolò allo stadio e la donna che si è occupata del montaggio del film dedicato a quell’evento. Volti femminili compaiono in francobolli, monete e manifesti. C’è anche una donna a progettare l’immagine integrata della Cortina olimpica. Ci sono mogli di dirigenti, spettatrici, teste coronate e altre ospiti illustri che contribuiscono a rendere l’evento anche un appuntamento mondano. E infine le donne del paese, impegnate a presentare al meglio questi luoghi. Questo libro ha raccolto le loro storie, gli aneddoti e i ricordi delle protagoniste ancora in vita per raccontare i Giochi Olimpici invernali del 1956 secondo una diversa prospettiva.
Sergio Barducci PAOLO DE CHIESA - HO SFIORATO IL CIELO Biografia ufficiale 20 Euro - Disponibile dal 19 novembre 2025
Dai trionfi con la mitica Valanga Azzurra, che ha segnato la storia dello sci mondiale, agli incubi di un colpo di pistola al volto dal quale è miracolosamente scampato. Ho sfiorato il cielo è la straordinaria storia di Paolo De Chiesa, lo slalomista che ha infiammato gli appassionati di sci, in cui racconta la sua vita, gli affetti e gli esordi sulla neve, rivelando un fatto drammatico taciuto finora: «Ero nel pieno delle mie forze, avevo 22 anni e andavo fortissimo. Salvo per miracolo, ho subìto pesanti conseguenze e nessuno mi ha mai chiesto scusa, nonostante abbia sempre coperto i responsabili. Ancora oggi il dolore mi tormenta». L’incrollabile tenacia e la voglia di tornare sui podi della Coppa del Mondo lo hanno fatto tornare protagonista e affrontare con successo rivali del calibro di Ingemar Stenmark o Phil Mahre. Ho sfiorato il cielo è lo spaccato di una vita vissuta intensamente, insieme ai grandi campioni dello sci mondiale, dei quali svela anche aneddoti personali. Oggi, apprezzato commentatore televisivo delle gare di sci, quando non è in giro per il mondo vive nella sua Saluzzo, circondato da persone care e pervaso dalla passione di sempre che ha spostato nello sci alpinismo: sale con l’uso delle pelli e la forza dei muscoli e scende su bianche coltri di neve fresca.
Maria Rosa Quario DUE VITE - LO SLALOM PARALLELO CON MIA FIGLIA FEDERICA BRIGNONE 20 Euro - Disponibile dal 5 novembre 2025
Ninna Quario non ha mai odiato lo sci e men che meno ha odiato i suoi genitori che glielo hanno fatto scoprire quando aveva tre anni. Sua figlia Federica Brignone è stata ancora più precoce, le prime curve le ha fatte già prima di nascere e anche per lei è stato subito amore. A un anno e mezzo zampettava sulla neve su due assi di plastica e da allora non ha mai smesso di divertirsi inventando curve sempre più veloci e ringraziando ogni giorno chi l’ha aiutata e ancora l’aiuta a coltivare la sua passione e i suoi sogni sulle piste di tutto il mondo. Due vite è il riflesso di questa passione, di questo amore per lo sci e per lo sport in generale. È un inno alla vita e, in una società dominata dalle cattive notizie, vuole trasmettere un messaggio positivo raccontando storie piene di entusiasmo, dinamismo ed energia. È anche il racconto dell’incredibile evoluzione della società negli ultimi sessant’anni, ricordando i tempi in cui comunicare era un’impresa a volte disperata e il modo più rapido per inviare un messaggio era dettare un telegramma, cercando di sintetizzare, perché ogni parola costava cara. Due vite vuole anche essere la prova che si può diventare campioncini, campioni o campionissimi senza vivere lo sport con esasperazione e programmazione maniacale, ma con determinazione, serietà e sogni da rincorrere uno slalom dopo l’altro. |
Luigi
"Delle persone che amiamo ci basta l'esistenza" (N. Gómez Dávila)
1° DISCESA M LEGA MISTA 2018/19 - 1° DISCESA LEGA FORUM MASCHILE 2019/20 e 2020/21 VINCITORE GIOCO OLIMPIADI PECHINO 2022 |
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