Discese sprint, si...giganti e slalom, no! Perchè?
Per la seconda volta di fila la coppa del mondo maschile si ritrova a disputare una discesa libera sprint. Anche oggi a Garmisch, a causa delle avverse condizioni meteo, non si è disputata la classica discesa libera in programma sulla Kandahar1, ma è andata in scena una misera discesa sprint: 1.890 metri per poco più di un minuto di gara . Un po' quello che è successo la settimana scorsa a Kitzbuehel – sempre per problemi meteo - con una discesa ridotta a circa 1'15'' che ha privato un po' tutti di una parte del fascino e dello spettacolo che la Streif ha quasi sempre ragalato. A questo punto siamo obbligati nostro malgrado ad una riflessione, ma soprattutto secondo noi è la Fis a dover riflettere sull'utilità di disputare gare di questo tipo. Per fare un esempio nazional popolare sarebbe un po' come se una partita di cartello nel calcio invece di 90 minuti fosse ridotta a 70 o 60 minuti a causa condizioni meteo sfavorevoli. Mi piacerebbe immaginare cosa direbbe il pubblico pagante e quello televisivo quando a pochi minuti dal calcio di inizio si decidesse per la riduzione del tempo di gioco di quella partita. Scoppierebbe una rivoluzione. Nello sci, invece, questo non accade. A questo punto, alla luce di quanto successo a Kitzbuehel ed oggi a Garmisch – complice sicuramente un meteo non certo favorevole in questo inverno – perchè dunque non applicare agli slalom e ai giganti lo stesso principio che vale per discesa e superG. In passato è capitato che, disputata la prima manche, la seconda magari non venisse corsa per problemi meteo (Adelboden e Soelden insegnano). Perchè dunque cancellare la prova e non recuperarla il giorno dopo o in altra località oppure renderla comunque valida anche se corsa a metà come se fosse un gigante o slalom sprint?. Una discesa si può accorciare anche della metà del suo tracciato originale e renderla comunque valida per la graduatorie di coppa, un gigante o slalom, no? I pareri sulla questione sono discordi da parte di tecnici, atleti, addetti ai lavori e pubblico. C'è chi sostiene come il ct azzurro Claudio Ravetto che in taluni casi - come a Kitzbuehel ad esempio - sia stato giusto correre comunque quella discesa per rispetto per tutte quelle migliaia di spettatori (50mila circa) giunti nella località del Tirolo da ogni dove per assistere a quella discesa. “Quando anche noi in Italia riusciremo a portare ad una gara tanta gente così, allora avremo ragione nel fare disputare una gara come quella corsa a Kitzbuehel anche se si dovesse correre una discesa sprint – ci ha confessato il tecnico azzurro – e ritengo che non sia stato lo sport e nemmeno il business a vincere nel caso della gara austriaca, ma il pubblico. Come si sarebbe potuto dire che la gara non si faceva più e mandare tutti a casa”. Un pensiero, quello del tecnico azzurro, che sicuramente farà a pugni con quello di tanti altri, ne siamo sicuri. A questo punto – dal nostro punto di vista - si potrebbe tagliare la testa al toro proponendo alla Fis l'introduzione di una sesta specialità con relativa coppetta da assegnare: quella della discesa sprint.
(sabato 28 gennaio 2012)
(sabato 28 gennaio 2012)