Quattro chiacchiere con... Lara Gut
Vent'anni ancora da compiere, un talento indiscusso e già messo in mostra su tutti i palcoscenici principali. Un futuro da predestinata tutto da scrivere e quella capacità di dividere le opinioni degli appassionati che solo i grandi dello sport hanno.
Lara Gut è uno dei grandi personaggi dello sci moderno, un profilo che sembra consegnare al Circo Rosa un'altra possibile antagonista al duello che oggi coinvolge soprattutto le due ventisettenni Riesch e Vonn. Sorriso sempre aperto, anche quando le cose non vanno propriamente per il verso giusto. Carattere deciso, sguardo sicuro, nonostante la giovane età. Perchè in fondo l'esperienza alle spalle è già notevole, compresa quella (forse) inevitabile dose di polemiche che ne ha accompagnato, a periodi alterni, la portentosa crescita. E' stato detto, probabilmente una predestinata. In Svizzera sono convinti che nel futuro possa riportare la Coppa del Mondo e gli indizi per crederlo ci sono tutti: oltre agli sfracelli nelle categorie giovanili e nei circuiti minori, Lara ha già messo in bacheca medaglie iridate e successi in Coppa. Manca forse la giusta costanza, ma anche gli infortuni, in questi anni, hanno detto la loro. Ama la velocità ma non nasconde i geni da polivalente, la ticinese ha già avuto modo di meritare ampie fette di attenzione mediatica. Perchè sa come muoversi, sa come farsi benvolere ed allo stesso tempo sa dire anche le cose come stanno, caratteristica che a volte manca tra gli sportivi, portando con sè, di tanto in tanto, qualche critica, qualche polemica, qualche antipatia, magari anche qualche punizione. Insomma, un personaggio completo che sa far discutere e appassionare. Un personaggio che va conosciuto anche al di là della semplice analisi tecnica e statistica che accompagna un'intera stagione.
Allora Lara, queste ultime due, sono state stagioni diverse ma forse importanti, con momenti difficili, vittorie, qualche polemica, traguardi mancati di poco e tanto altro. Se ti guardi indietro, cosa senti di aver imparato o capito da tutto ciò?
"La cosa più importante é rimanere se stessi e trovare in fretta le persone di cui puoi assolutamente fidarti. Questo mondo dimentica in fretta e se non sei tu ad esser determinata, a voler vincere, a voler essere più forte delle altre, allenandoti di più, sciando meglio,… potete star certi che le federazioni vi lasceranno "cadere" in fretta. Cosa ho imparato? Per tornare da un incidente bisogna avere testa, molta, ed avere pazienza; saper aspettare il tempo necessario per permettere al tuo corpo di riprendersi e consentirti più avanti di scaricare tutti i cavalli che hai, come se non fosse successo nulla".
Una vittoria, alcuni podi e buoni piazzamenti, compresi quelli dei Mondiali. Dopo il serio infortunio dell'anno scorso, ti aspettavi qualcosa in più oppure non pensavi di tornare subito al successo?
"Credo che noi atleti da questo punto di vista siamo sempre un paradosso; non sai mai che aspettarti e spesso i risultati sono migliori delle attese, ma a fine stagione ci vengono sempre in mente quei centesimi di troppo persi qua e là sulle piste. Sono contenta di essere ritornata al vertice, quello sì. Non era scontato e dopo due mesi un pò in chiaroscuro ho ritrovato il turbo. Ad essere obbiettiva però, troppo spesso, ho commesso degli errori che per qualche centesimo o decimo mi hanno tenuta fuori dalla zona podio".
Continua....
(lunedì 4 aprile 2011)
Lara Gut è uno dei grandi personaggi dello sci moderno, un profilo che sembra consegnare al Circo Rosa un'altra possibile antagonista al duello che oggi coinvolge soprattutto le due ventisettenni Riesch e Vonn. Sorriso sempre aperto, anche quando le cose non vanno propriamente per il verso giusto. Carattere deciso, sguardo sicuro, nonostante la giovane età. Perchè in fondo l'esperienza alle spalle è già notevole, compresa quella (forse) inevitabile dose di polemiche che ne ha accompagnato, a periodi alterni, la portentosa crescita. E' stato detto, probabilmente una predestinata. In Svizzera sono convinti che nel futuro possa riportare la Coppa del Mondo e gli indizi per crederlo ci sono tutti: oltre agli sfracelli nelle categorie giovanili e nei circuiti minori, Lara ha già messo in bacheca medaglie iridate e successi in Coppa. Manca forse la giusta costanza, ma anche gli infortuni, in questi anni, hanno detto la loro. Ama la velocità ma non nasconde i geni da polivalente, la ticinese ha già avuto modo di meritare ampie fette di attenzione mediatica. Perchè sa come muoversi, sa come farsi benvolere ed allo stesso tempo sa dire anche le cose come stanno, caratteristica che a volte manca tra gli sportivi, portando con sè, di tanto in tanto, qualche critica, qualche polemica, qualche antipatia, magari anche qualche punizione. Insomma, un personaggio completo che sa far discutere e appassionare. Un personaggio che va conosciuto anche al di là della semplice analisi tecnica e statistica che accompagna un'intera stagione.
Allora Lara, queste ultime due, sono state stagioni diverse ma forse importanti, con momenti difficili, vittorie, qualche polemica, traguardi mancati di poco e tanto altro. Se ti guardi indietro, cosa senti di aver imparato o capito da tutto ciò?
"La cosa più importante é rimanere se stessi e trovare in fretta le persone di cui puoi assolutamente fidarti. Questo mondo dimentica in fretta e se non sei tu ad esser determinata, a voler vincere, a voler essere più forte delle altre, allenandoti di più, sciando meglio,… potete star certi che le federazioni vi lasceranno "cadere" in fretta. Cosa ho imparato? Per tornare da un incidente bisogna avere testa, molta, ed avere pazienza; saper aspettare il tempo necessario per permettere al tuo corpo di riprendersi e consentirti più avanti di scaricare tutti i cavalli che hai, come se non fosse successo nulla".
Una vittoria, alcuni podi e buoni piazzamenti, compresi quelli dei Mondiali. Dopo il serio infortunio dell'anno scorso, ti aspettavi qualcosa in più oppure non pensavi di tornare subito al successo?
"Credo che noi atleti da questo punto di vista siamo sempre un paradosso; non sai mai che aspettarti e spesso i risultati sono migliori delle attese, ma a fine stagione ci vengono sempre in mente quei centesimi di troppo persi qua e là sulle piste. Sono contenta di essere ritornata al vertice, quello sì. Non era scontato e dopo due mesi un pò in chiaroscuro ho ritrovato il turbo. Ad essere obbiettiva però, troppo spesso, ho commesso degli errori che per qualche centesimo o decimo mi hanno tenuta fuori dalla zona podio".
Continua....
(lunedì 4 aprile 2011)