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Peter Fill: "Sciato bene, non capisco il ritardo"
Vittorio Savio  di Vittorio Savio

LIVE DA KITZBUEHEL - Nella giornata dell'impresa del tedesco Thomas Dressen baciato oltre che dalla sua bravura anche dal quella componente che si chiama fortuna, grazie a quella finestra di sole arrivata al momento giusto ad illuminare la Streif. L'Italia quest'oggi non ha potuto gioire come negli ultimi due anni. Peter Fill è stato il migliore, chiudendo 9/o a 1.26 dal vincitore, con una prova pulita, ma non sufficiente a puntare se non a vincere, almeno ad un posto sul podio.

"Penso comunque di essere soddisfatto per come ho sciato - ci spiega Fill - Non so bene dove ho perso il tempo in mezzo, dovrò rivedere i video, ho comunque sciato bene. Non so, non ho sbagliato niente, però ho perso troppo tempo. gara sicuramente strana . Quelli che hanno vinto e che sono più davanti, a parte Reichelt, sono quelli che sono partiti con un po' di sole e luce in più ela pista è diventata più veloce. Peccato perchè Feuz meritava, ma è andata così".

Una condizione di salute non certo delle migliori non ha consentito a Dominik Paris di difendere al meglio lo scettro di vincitore uscente della Streif come ci conferma lui stesso al termine della gara.

"E' andata così. Oggi è stato difficile - ci dice il vincitore della discesa di Bormio - Non ero così sciolto, e fluido sugli sci  come avrei voluto. Poi la gara con quella finestra dii sole è anche cambiata un po'. Dressen ne ha approfittato comunque sciando bene, facendo delle linee migliori di Feuz e si è preso questo meritato successo. Io non ero poi nelle migliori condizioni fisiche. Però ci ho comunque provato. Questo è quello che conta ed ora guardiamo avanti alle prossime gare".

Amarezza traspare anche dalle parole di Christof Innerhofer, reduce dall'ennesima caduta spettacolare in due discese consecutive dopo quella di Wengen. Senza di questa con una mezza spaccata sull'uscita dell'hausberg il finanziere di Gais un posto sul podio forse lo avrebbe potuto trovare.

"Sicuramente ho fatto del mio meglio - ci dice Inner - Ho sciato forte, poi mi ha sbattuto leggermente lo sci, ho cercato la massima pendenza, ma poi in quel punto all'uscita dell'hausberg non hai chance di stare in piedi. I numeri da circo sarebbe meglio lasciarli agli altri e fare invece risultati. So che manca Bode Miller.... Un momento ho creduto ancora di riuscire a stare in piedi, però è mancato poco e ho ceduto: ero troppo sbilanciato e sono caduto. Certo le condizioni meteo hanno un po' influito. Quando siamo partiti noi con i pettorali bassi stava ancora nevischiando e poi è uscito il sole. Però così sono le gare e non puoi sapere prima cosa accadrà e quale pettorale è meglio scegliere. La cosa più fastidiosa però è che oggi nella caduta ho rovinato irreparabilmente i miei migliori sci da gara e questo non mi piace proprio".

Chi è più che felice del suo risultato, il migliore in carriera sulla leggendaria Streif, è un Emanuele Buzzi partito con il pettorale 44 e capace di inserirsi subito alle spalle di un mostro come Kjetil Jansrud e il compagno Dominik Paris conquistando così quasi certamente il visto per la prossima Olimpiade invernale in Corea. 

"Confermo quanto fatto vedere in estate in allenamento - ci spiega il sappadino - ad inizio stagione ho patito un po' la pressione mediatica, ma poi grazie anche al successo in Coppa Europa a Wengen sono riuscito a trovare nuovi stimoli".

 

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