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Messaggio inserito da Crostone

Come ho già detto mi dispiace molto non poter utilizzare lo storico impianto del Furggen e mi secca ancor di più non poter scendere da li sopra (fino a quando non mi dedicherò allo scialpinismo). La vicenda tuttavia ha anche un lato positivo: una parte dello splendido ambiente del Cervino non è più sottoposto all'assalto di migliaia di persone ogni settimana con tutte le conseguenze che questo comporta. Raggiungere il Furggen adesso è molto più gratificante. Dico questo soprattutto dopo aver letto su altri forum il disappunto per la costruzione della funivia che collega Alagna col Passo dei Salati a Gressoney. Con la nuova Funifor molti dicono che non ci sarà più l'ambiente selvaggio ed esclusivo per cui Alagna era rinomata. Molti percorsi fuoripista che potevano essere fatti con fatica, quindi solo da persone motivate ed esperte, ora invece saranno alla portata di tutti e alcune zone prima incontaminate ora saranno battute dai gatti. Io la vedo più positivamente, non credo che sarà così pesante l'impatto sull'ambiente unico di Alagna: lo spazio selvaggio continuerà ad essere prevalente. Penso quindi che sia ottimo avere un vero collegamento tra le due valli fino a ieri impossibile per chi non voleva avventurarsi in fuoripista. La stessa cosa invece non si può dire per il Furggen: esiste ed è imponente il collegamento con Plateau Rosa e la valle di Zermatt mentre il Furggen era un di più, ardito, simbolo della voglia di pensare in grande e raggiungere nuove mete ma sempre un di più.

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Messaggio inserito da blossom

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Messaggio inserito da Maricel

Grazie per le parole confortanti e sincere.
Conservo una foto di mio padre sul piazzale delle funivie a Cervinia, la data sul retro è gennaio 1940.Andava a sciare a Cervinia dal'35 cioè da quando la conca del Breuil fu scoperta e venne costruita la strada.La galleria dopo Valtournanche non c'era ancora.
Fu quella la sua ultima salita a Cervinia perchè il 10 giugno di quello stesso anno il duce lo inviò al fronte e per un po' ebbe altro cui pensare.
Nel '59 però, vinto dalla nostalgia,un giorno mi caricò sulla nostra alfa romeo 1900 e, senza dire nulla alla mamma, mi portò a vedere il cervino. Avevo 7 anni e stavamo a Milano allora.
Nella piazzetta ove a quel tempo finiva il paese, di fianco all' hotel Punta Maquignaz, si stava costruendo il primo condominio di Cervinia dal nome omonimo.Entrammo nella baracca che fungeva da ufficio vendite e ne uscimmo 2 ore dopo con il contratto di acquisto di un piccolo appartamento, ancora sulla carta, al secondo piano: Ricordo perfettamente la cifra: un milione tondo tondo!!!!
La mamma si stancò di rimproverarci solo quando vide la bellezza del Breuil. Da allora ad ogni possibile occasione eravamo nella nostra bella casina ai piedi del Cervino che un bravo artigiano di Valtournanche aveva mirabilmante arredato rivestendola completamente di legno.
Col tempo mio padre appese gli sci al chiodo mentre mia sorella ed io divenivamo sempre più bravi. Il mio grande amore era diventato il Furggen.
Un giorno però mi tradì...........ne porto ancora i segni.

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Mi feci male scendendo dal Furggen ma non fu colpa sua. Tutto accadde a cervinia, negli ultimi metri di pista, proprio di fianco alla biglòietteria del Cretaz. A non più di 200 metri da casa.Si era messo a nevicare ed io avevo le lenti da sole . Non si vedeva un accidente ed io venivo giù come una palla.Una maledetta buca mi fece volare via. Fu una caduta rovinosa, tremenda che sinì a più di sessanta metri di distanza sulla riva del torrente. Le ossa erano tutte intere ma sulla neve c'era una gran macchia di sangue.Mio padre che era li ad aspettarmi accorde assieme ad altra gente e tutti sio accorsero che avevo una racchetta infilata nella coscia sinistra. La punta della racchetta usciva dall' altra parte della gamba ed aveva stracciato i pantaloni. Porto ancora ben visibili le cicatrici nei punti di entrata e di uscita del ferro.Avevo 13 anni ed ero estremamente orgoglioso.Non volevo fare la figura della donnicciola e così costrinsi mio padre a non portarmi al pronto soccorso bensì direttamente a casa. Così, senza punti nè medicine, dodici giorni dopo, seppur zoppicante, ero di nuovo al Furggen, stavolta però senza racchette. Non le volli mai più vedere ed imparai a sciare senza. In breve mi abituai a non usarle e provai un nuovo gusto nel fare qualcosa che gli altri non sapessero fare.Tutti mi chiamavano " quel matto che vien giù dal Furggen senza racchette".
Avete mai provato? Ve lo consiglio!
All' inizio vi sembrerà mancarvi un punto d' appoggio indispensabile ma poi, quando lo avrete trovato in voi stessi, nella perfetta coordinazione di tutto il vostro corpo, capirete di essere stati sino allora degli stolti bisognevoli di una inutilt protesi artificiale.
A proposito ho letto in questo forum molte cose inesatte sulle piste del Furggen.
Chiedo scusa per avere forse generato confusione.
Maricel non sono io. Io sono Libero ed uso abitualmente al p.c. il nome e l'indirizzo E mail di Maricel che è mia moglie.
Maricel ed io abbiamo la stessa età al contrario: io 52 ed essa 25.
Maricel è molto carina ed intelligente ma di montagne e di funivie non capisce proprio niente.
Mi ha detto che sono su una brutta strada e che se non la smetterò di inseguire i miei ricordi, se non mi libererò dall' ossessione del Furggen, presto finirò in manicomio. Oltrettutto è anche gelosa e mi ha detto che voglio più bene al Furggen che a lei......
Buona notte a tutti
dai??? cosa ti è successo?? mia mamma si è quasi lussata la spalla sul furggen!!

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La realtà era tutta diversa.Il primo strappo, del resto molto breve, era semplicemente un tratto in notevole pendenza che, essendo esposto a nord, in inverno non vedeva mai il sole ed essendo continuamente sferzato dal vento di quell' altezza, si era trasformato in un perenne lastrone di ghiaccio.Non c'era mezzo di stare in piedi e chi vi si cimentasse era inevitabilmente destinato ad arrivare giù col sedere.Tutto però si concludeva sul pianoro sottostante tra le risate generali. Che io sappia nessuno mai si fece male.
Tutto ciò che io possa testimoniare sulle piste del Furggen risale al periodo tra il 1960 ed i primi anni '70 ed è quindi inevitabilmente parziale.
Comunque a quei tempi le piste erano ben quattro, tre "ufficiali" cioè indicate nel grande cartellone che stava a Cervinia all' ingresso delle funivie ed una quarta "ufficiosa"

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Messaggio inserito da Maricel

Cara Blossom

scusami se sorrido leggendo delle tue supposizioni circa "maree di turisti" al furggen.
La triste realtà della fine dell' impianto è purtroppo inequivocabilmente legata al fatto che quella funivia, per molteplici ragioni, rappresentò un macroscopico fiasco come investimento finanziario.Nel corso degli anni la società delle funivie assunse ogni possibile iniziativa per indurre i turisti e gli sciatori a salire sulla cresta della forca ma tutto risultò inutile. All' inizio era prevista l' apertura di un ristorante ma ben presto ci si accorse che nessuno vi sarebbe mai entrato e si accantonò il orogetto.
Ricordo come nel '61 -'62 servissero 9 punti della tessera a scalare per andare al Plateau e 7 per andare al Furggen.In seguito per questa meta furono ridotti a 6 e più tardi a 5 ma nulla cambiò.
Ricordo che la cabina per il Furggen non partiva se non con almeno 12- 15 persone ed a volte per fare tale nunero era necessario aspettare che due o anche tre cabine arrivassero da Cervinia.Si radicò la comune opinione che le piste fossero difficili, poi difficilissime anzi praticamente impossibili e pericolosissime.Tutto ciò era in gran parte infondato ma ormai si era sparsa la voce e nulla mai contribui a dissiparla.L' esistenza stessa di una galleria semibuia e dall' aspetto vagamente ipogeo a causa dei ghiaccioli che, come stalattiti, pendevano dalle pareti e dalla volta e che era stata creata per evitare un tratto "infernale" alimentava la sinistra fama di quel luogo stregato e maledetto.Nessuno voleva più andarci.
La realtà era tutta diversa.Il primo strappo, del resto molto breve, era semplicemente un tratto in notevole pendenza che, essendo esposto a nord, in inverno non vedeva mai il sole ed essendo continuamente sferzato dal vento di quell' altezza, si era trasformato in un perenne lastrone di ghiaccio.Non c'era mezzo di stare in piedi e chi vi si cimentasse era inevitabilmente destinato ad arrivare giù col sedere.Tutto però si concludeva sul pianoro sottostante tra le risate generali. Che io sappia nessuno mai si fece male.
Tutto ciò che io possa testimoniare sulle piste del Furggen risale al periodo tra il 1960 ed i primi anni '70 ed è quindi inevitabilmente parziale.
Comunque a quei tempi le piste erano ben quattro, tre "ufficiali" cioè indicate nel grande cartellone che stava a Cervinia all' ingresso delle funivie ed una quarta "ufficiosa"

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Messaggio inserito da Maricel

Qualcuno favoleggiava poi di una quarta fantomatica pista di destra che sarebbe cioè finita al Teodulo. Io sono sempre stato un attento osservatore e posso assicurare che solo un pazzo scatenato si sarebbe avventurato a destra verso l' ignoto.
In pratica la pista vera e bella era una sola ma, secondo me, preferibile all' "autostrada" che scende dal Plateau.

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Messaggio inserito da Paoloski

Io sono stato a Cervinia diverse volte ma di recente.
Sono sempre rimasto impressionato dal tracciato della vecchia funivia del Furggen e leggendo i vostri racconti è evidente che mi sia perso qualcosa di notevole!

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